grazie ragazze del vostro sostegno...dovrei raccontare la storia di Nerino per spiegare meglio i dubbi che avevo e che adesso comunque volente o nolente ho risolto...Intanto l'ambiente: vivo in un luogo tranquillo, senza macchine. Fino a pochi mesi fa in casa avevo una gatta, ma povera, lei era veramente un soprammobile, una gatta sterilizzata da piccola, trovata che aveva una settimana di vita e sempre vissuta in casa: aveva paura persino dei passeri.......mi ha sempre dato l'idea che non fosse "normale" ma tant'è, quello era il suo carattere,(?) finchè non ho avvicinato questo randagio zoppicante. All'inzio mi dicevo che lo avrei fatto star fuori di casa, che gli avrei costruito un rifugio al coperto per l'nverno, gli avrei dato da mangiare, ma mai e poi mai me lo sarei preso in casa per farlo rinco...come l'altra. Però con la frattura l'ho dovuto tenere gioco forza un mese in una grande gabbia, fermo il più possibile e quando è guarito l'ho rimesso fuori, felice di vederlo saltare nell'erba e correre traballante ma felice. il vet. mi aveva avvertito che essendo un maschio, non ce l'avrei fatta: mi sarebbe tornato graffiato e ancora ferito, ma io speravo che sto tontolone si sarebbe difeso... Tempo quindici giorni e me lo vedo tornare per la seconda volta con un occhio tutto mostito: di nuovo dal vet. e questa volta mi sono lasciata convincere. In quei giorni è morta la mia gatta, quella che avevo da 13 anni. Così Nerino ha cominciato da subito a far parte della famiglia.
Si, adesso sta sempre intorno casa, mangia e dorme in casa, non ha più nemici, ma non ha più negli occhi quello sguardo vispo e selvatico di prima. Non scatta più come prima. Non si ammalerà e vivrà 20 anni. Resta il fatto che non resco a convincermi di aver fatto bene a castrarlo. tutto qui. Dovrò portarlo per un controllo in settimana, in quella occasione andrà fatto ll vaccino e tutto il resto. A me viene da fare un paragone, tra un leone nella savana e un leone in un recinto custodito: nella savana campa il tempo che la sua natura gli consente, ossia poco, mentre in un parco custodito, gli viene dato da mangiare, curato ecc..eppure chi di noi direbbe "meglio al chiuso ma curato che libero con tutti i rischi del caso? non è la stessa cosa su un piano logico anche per un gatto di campagna? Ok, lo so.....sono pensieri sparsi. Mi faccio tante paranoie e poi come tutti, non sopporto l'idea della sofferenza per quanto sia una condizone naturale..siamo davvero "umani, troppo umani"? nietzscheanamente parlando? boh.