Spero si tratti di un fisiologico ritardo. Anche se poi andrebbe ridiscusso il significato dell'aggettivo "fisiologico". Comunque rileggendo post di altri utenti mi sembra ormai chiaro che le possibilità di eradicazione nella città di Roma si siano ridotte ad un valore prossimo allo zero. Anche in Campania si è smesso di parlare di eradicazione ma solo di "tentativo di contenimento". Alcuni aspetti di questa storia continuano a non essermi chiari. Se su "Google" cerco "Aleurocanthus spiniferus Campania" il motore di ricerca trova svariate pagine in cui si parla della sua identificazione nel giugno 2017 nella città di Salerno nonchè delle relative misure fitosanitarie regionali per il suo controllo. Ma se invece cerco "Aleurocanthus spiniferus Lazio" o "Aleurocanthus spiniferus Roma" l'unico risultato che parla apertamente del problema è (indovinate un po'?!?!!?) questa pagina in cui stiamo scrivendo. Solo un elemento
ufficializza la presenza del parassita nella regione Lazio. Nel sito del Servizio Fitosanitario Regionale (Assessorato Politiche Agricole - Regione Lazio) nella lista degli organismi nocivi da quarantena accanto al nome dell'aleurochantus c'è un asterisco. Sopra viene indicato che "Gli organismi contassegnati con l'asterisco (*) sono presenti nel Lazio".
Ma se invece andiamo sul sito dell'European and Mediterranean Plant Protection Organization (EPPO) Global Database leggiamo:
"In Italy, Aleurocanthus spiniferus (Hemiptera: Aleyrodidae – EPPO A2 List) was first found in 2008 in Puglia region (EPPO RS 2008/092, 2010/147). In June 2017, A. spiniferus was found on 2 citrus plants (Citrus limon and C. reticulata) in the urban area of Salerno (Campania region). In July 2017, its presence was also confirmed in the municipality of Roma (Lazio region) in 5 sites. A. spiniferus was found in public and private gardens on Citrus, Hedera helix and Rosa (NPPO of Italy, 2017).
The pest status of Aleurocanthus spiniferus in Italy is officially declared as: Present, only in some parts of the Member State concerned."
Quindi da fuori ne sanno molto piu' di noi circa la nostra situazione. Ma la cosa che ancora non capisco è come in questo Forum (egregio) già nel 2015 si parlava della presenza del patogeno a Roma rendendo l'infestazione romana antecedente a quella campana. Ora, posso sembrare uno psicopatico
fissato, ma come si può portare avanti una lotta contro un aleuroide proveniente dall'Asia se non si riescono neanche a ricostruire i suoi spostamenti o almeno a dedurre cosa lo veicoli così facilmente? Perchè la distanza (in linea d'aria) tra Lecce e Roma è piu' di 500 km. E' sempre piu' chiaro che in Italia non verremo ricordati per la gestione delle emergenze fitosanitarie.
In conclusione caro Pimpy io posso darti solo dei consigli. Nel periodo in cui non volano le api (come questo) scegli una giornata serena e senza vento e fai un trattamento con olio minerale attivato con insetticida (come quello da te citato a base di imidacloprid). Essendo inverno il potenziale fitotossico
sulla pianta è bassissimo. Esistono in commercio formulazione premiscelate. Il razionale è quello di unire l'azione asfissiante dell'olio all'azione neurotossica dell'insetticida. Inoltre l'olio bianco aumenta il tempo di permanenza del principio attivo sulla pianta. Ovviamente l'erogazione sulla pianta deve essere piu' completa possibile senza dimenticare rami e tronco (e ovviamente le pagine fogliari inferiori). Successivamente, ogni mese fai un trattamento con solo olio bianco e quando salgono le temperature passa ad un olio bianco estivo (da non spruzzare nelle ore troppo calde). L'olio bianco estivo può
essere miscelato anche con l'azadiractina (derivato dall'olio di neem), principio attivo non tossico per le api ma attivo sull'aleurocanthus. Come saprai l'erogazione di queste sostanze richiede l'utilizzo di dispositivi di protezione personale e se non sei esperto fatti aiutare.
Spero di averti dato qualche elemento di riflessione utile. Buone Feste.