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Vogliamo parlarne???

Stefano-34666

Guru Master Florello
nel tagliare gli alberi da bruciare per produrre energia elettrica non si fa distinzione fra piante sane, nel pieno delle loro forze e piante vecchie e malate.
Non si parla di tagliare il secco o di prendere l'albero caduto.
Quello che dici riguardo alla gestione del bosco può essere considerato corretto se correttamente ci si comporta.

Diverso è l'uso che fai tu della legna che raccogli da terra nel bosco dietro casa tua: la tua stufa a legna resta calda ma se tu avessi un riscaldamento a pompa di calore (elettrico) e i termosifoni in alluminio (che si raffreddano subito) allora gli alberi tagliati per produrre quella elettricità sarebbero 'sprecati' perché non resta caldo nulla.

Il ragionamento che hai fatto si basa sulle necessità produttive umane, legate al denaro e al benessere, quello che faccio io è legato al cambiamento climatico. A me interessa tenere in vita alberi nel pieno delle loro forze per assorbire co2 e produrre ossigeno perché credo che sia questo uno dei passaggi fondamentali da fare.
Ciao,

la gestione del bosco è proprio quella che determina quali piante andranno bruciate, quali abbattute per fare legna da lavoro e quali lasciate crescere.
Se un bosco è "gestito bene" questa è la normale programmazione.
Non si deve fare come nella Foresta Amazzonica...entrare con le ruspe e distruggere tutto.
Si sceglie con giudizio e si porta avanti un progetto.

Anche il mio è un discorso di cambiamento climatico. Bruciando legna e facendolo bene si riducono le emissioni di CO2 generate dai vari petrolio, metano etc. Si mantiene la natura pulita ed ordinata. Si salvaguarda l'ambiente anche per gli animali.

La legna secca o gli alberi morti vanno bene per un uso domestico. Ad esempio per la produzione di pellet il legname deve derivare da scarti di legno verde. Inoltre, anche per un uso domestico, non c'è paragone nel bruciare una pianta correttamente tagliata (compreso il tagliata nella luna giusta) o bruciare una pianta già morta.
Da noi si dice che "il legno morto in piedi brucia male". Effettivamente è vero.

Ste
 
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Luca Nasi

Maestro Giardinauta
Ciao,

certo che nel conto non sono calcolate le emissioni delle motosegne, dei camion, delle cippatrici etc.
Ma nemmeno, ad esempio, il fatto che una stufa a legna resta calda, anche dopo spenta, per varie ore (evitando che si accendano i caloriferi) mentre un termosifone, specie se di alluminio, nel giro di 15 minuti è freddo come il marmo.
Sono molti i vantaggi del legno sia in ambito edile sia in ambito riscaldamento.
Non ultimo il fatto che un albero diventa "buono" da lavoro o abbattimento nel giro di pochi anni, mentre per creare petrolio o metano ci vuole molto di più.

Un albero "normale" (intendendo come normale un albero che non sia una sequoia, un olivo o comunque che non abbia una vita media di oltre 100 anni) lo possiamo paragonare ad una persona. Diciamo che la capacità di assorbire CO2, di fruttificare e di svilupparsi per un albero è paragonabile alla "forza" di una persona.
Un bambino ha una forza ridotta. Un albero giovane ha poca produttività etc.
Un uomo dai 15 ai 35 anni ha il massimo della forza e vigoria. Per la pianta è lo stesso.
Un uomo di 70 anni perde energia ogni anno che passa. Per la pianta vale la stessa cosa.

Poi ci si può affezionare alle piante (a volte ci si incaponisce a cercare di curare alberi che stanno morendo un pezzo alla volta) ma se uno vede gli alberi solo come oggetti che devono rendere, questi andrebbero sostituiti prima di invecchiare.

Un amico produttore di mele mi ha detto che cambia, con un programma prestabilito, le piante ogni 10 anni circa. Quando arrivano ad una certa altezza diventa costoso raccogliere le mele, costoso potarle, costoso curarle e la produttività cala. E' ora di sostituirle.
Nei sui frutteti ci sono piante giovani (che producono poco), altre in piena produttività, altre al limite.
Ogni anno cambia le ultime e le integra con piante nuove.
Questo è lo stesso concetto della gestione del bosco. Si tagliano, a rotazione, le piante vecchie e malate e si crea lo spazio per piante nuove.
In questo modo il bosco ha sempre la massima resa, non ci sono alberi morti o malati che possono danneggiare le altre piante etc.

Ste
Per farla semplice. Molti tuoi ragionamenti sono antropocentrici.
Per l'ecologia del sistema pianeta non valgono un fico secco.

Voglio dire, l'essere umano ha questa abitudine di guardare il mondo solo dal suo punto di vista e a proprio interesse.
 

Amy

Guru Giardinauta
Il punto è che io vivo in città, in zona semiindustriale; ogni sera sento l'odore del gas di scarico delle auto di quelli che tornano dal lavoro percorrendo le vie intorno al mio appartamento; nel mio cortile c'è la palladiana e gli alberi me li sogno la notte.
Diverso è per chi abita alle spalle di un bosco, lo conosce e lo vede come una risorsa, sa distinguere l'albero forte da quello debole e utilizzabile per l'uomo.
Da quello che viene detto nel video che ho postato non è quello il modo in cui scelgono gli alberi da abbattere e a me, che respiro gas di scarico e ho afa d'estate, viene la rabbia.
Non si tratta di portare avanti una crociata (e contro chi mai dovrei combattere?), il mio desiderio era portare una informazione e far conoscere il mio parere riguardo a una preziosa risorsa per il pianeta proprio in questo periodo storico.
Io continuo a essere convinta che gli alberi siano la nostra possibilità di salvezza in contesti rurali e in città. A cui affiancare altre azioni quali il risparmio energetico, ad esempio.
Il bosco può essere gestito per fare del bene agli uomini e al bosco stesso in sinergia ma non nel modo previsto dal TUF (testo unico forestale) e dall'unione europea
320.000 tonnellate di legno vergine sono state bruciate nel 2016 nel parco del Pollino per alimentare la centrale del Mercure; indipendentemente dal fatto che gli utili prodotti sono stati inferiori alle spese e agli aiuti statali ricevuti (10.000 di utili contro 39.000 di incentivi statali), credete veramente che abbiano preso solo alberi vecchi o abbattuti dal temporale?

Questo è il mio pensiero e le sue motivazioni.
 

peppeorchid

Apprendista Florello
Questo non è vero: una volta per quasi tutte le donne era obbligatorio avere figli, perché non c'era altro per loro, nessuna ambizione lavorativa e/o personale, insomma gli aborti si sono sempre fatti, solo che erano fuorilegge.
Le donne che vogliono o non vogliono figli ci sono sempre state e sempre ci saranno, l'unica differenza è che adesso possiamo scegliere, abbiamo delle alternative, una volta non c'erano.
E poi è sempre così: se vuoi una cosa non puoi averla mentre se la puoi avere non ti interessa (e io faccio parte della seconda categoria).
non la penso come te, le donne "una volta" contavano come si dice qui, come il due di denari quando è briscola il bastoni; cioè: mi ricordo quando ero piccolo e le mie sorelle avevano problemi ad uscire in pantaloni, a fumare una sigaretta etc ricordo gli scandali delle prime donne benzinaio o autiste di pullman.....il ruolo delle donne era altro e non sto parlando di preistoria ma di quando ancora era tollerato l' omicidio d' onore.
Quindi l' uomo si sposava con una donna che gli dava figli e + erano e + il duce era contento, non sarà stato per tutti così ma era l' opinione + diffusa, oggi per fortuna i tempi sono cambiati e la donna non si sente + una coniglia ma può decidere....come hai scritto anche tu...ma questo succede oggi
 
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cri1401

Florello Senior
non la penso come te, le donne "una volta" contavano come si dice qui, come il due di denari quando è briscalo i bastoni; cioè: mi ricordo quando ero piccolo e le mie sorelle avevano problemi ad uscire in pantaloni, a fumare una sigaretta etc ricordo gli scandali delle prime donne benzinaio o autiste di pullman.....il ruolo delle donne era altro e non sto parlando di preistoria ma di quando ancora era tollerato l' omicidio d' onore.
Quindi l' uomo si sposava con una donna che gli dava figli e + erano e + il duce era contento, non sarà stato per tutti così ma era l' opinione + diffusa, oggi per fortuna i tempi sono cambiati e la donna non si sente + una coniglia ma può decidere....come hai scritto anche tu...ma questo succede oggi
Ma io ho detto la stessa cosa che hai appena scritto ovvero che una volta le donne non contavano nulla.
Io obiettavo sul fatto che prima hai scritto che le donne una volta avevano più desiderio di fare figli ed io ti ho risposto che non è vero, le donne che non vogliono fare figli ci sono sempre state, solo che una volta non avevano altra scelta e in più non se ne parlava.
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Per farla semplice. Molti tuoi ragionamenti sono antropocentrici.
Per l'ecologia del sistema pianeta non valgono un fico secco.

Voglio dire, l'essere umano ha questa abitudine di guardare il mondo solo dal suo punto di vista e a proprio interesse.
Ciao,

ma i discorsi fatti da un uomo sono antropocentrici per forza.
Qui si parlava di risparmio energetico, di evitare il lievitare delle bollette, dell'evitare di morire a causa dell'inquinamento, della mancanza di cibo o a causa della guerra.
Ma il soggetto chi è? Sempre e comunque l'uomo.
L'incentivo alle rinnovabili non è per salvare il pianeta, ma per salvare l'uomo che vive sul pianeta.
Se, per assurdo, la terra fosse deserta non fregherebbe ad un ipotetico nessuno l'aumento della temperatura, lo scioglimento dei ghiacci, le catastrofi naturali.
L'uomo cerca di salvare il pianeta o la natura solo perché facendolo salva se stesso e le generazioni future.

Ste
 
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Stefano-34666

Guru Master Florello
Il punto è che io vivo in città, in zona semiindustriale; ogni sera sento l'odore del gas di scarico delle auto di quelli che tornano dal lavoro percorrendo le vie intorno al mio appartamento; nel mio cortile c'è la palladiana e gli alberi me li sogno la notte.
Diverso è per chi abita alle spalle di un bosco, lo conosce e lo vede come una risorsa, sa distinguere l'albero forte da quello debole e utilizzabile per l'uomo.
Da quello che viene detto nel video che ho postato non è quello il modo in cui scelgono gli alberi da abbattere e a me, che respiro gas di scarico e ho afa d'estate, viene la rabbia.
Non si tratta di portare avanti una crociata (e contro chi mai dovrei combattere?), il mio desiderio era portare una informazione e far conoscere il mio parere riguardo a una preziosa risorsa per il pianeta proprio in questo periodo storico.
Io continuo a essere convinta che gli alberi siano la nostra possibilità di salvezza in contesti rurali e in città. A cui affiancare altre azioni quali il risparmio energetico, ad esempio.
Il bosco può essere gestito per fare del bene agli uomini e al bosco stesso in sinergia ma non nel modo previsto dal TUF (testo unico forestale) e dall'unione europea
320.000 tonnellate di legno vergine sono state bruciate nel 2016 nel parco del Pollino per alimentare la centrale del Mercure; indipendentemente dal fatto che gli utili prodotti sono stati inferiori alle spese e agli aiuti statali ricevuti (10.000 di utili contro 39.000 di incentivi statali), credete veramente che abbiano preso solo alberi vecchi o abbattuti dal temporale?

Questo è il mio pensiero e le sue motivazioni.
Ciao,

eppure, ad esempio il pellet, è molto più usato in città rispetto che in campagna.
Vuoi per la sua comodità "in sacco", per la sua "pulizia", per la programmabilità delle stufe, per la facilità di installazione e, fino all'anno scorso, per il costo, è uno dei principali mezzi di riscaldamento a livello nazionale.
E per produrre pellet (cosa che l'Italia fa in minima parte) la legna deve essere presa nei boschi e gestita bene.
Infatti il pellet che arriva in Italia proviene da nazioni storicamente molto avanti nella gestione delle aree boschive (Germania, Austria, Croazia). Loro è anni che hanno, anche per il legname da lavoro o da ardere, dei progetti validi, e ne stanno traendo i benefici.
Noi lasciamo i boschi "alla deriva". Imponiamo leggi assurde come quella della certificazione del legno per uso domestico. Poi lasciamo marcire a terra le nostre piante e le compriamo dall'estero per usarle.

Certo che la vita cittadina è molto diversa da quella montana. Certo che un albero in città è visto come "pezzo raro" mentre da noi ce ne sono anche troppi. Ma bisognerebbe che venisse lasciata, in ogni zona, la possibilità di fare delle leggi, per quel che concerne la gestione del territorio, mirate. Non si possono applicare indiscriminatamente le stesse leggi in centro a Roma o nelle Valli Trentine.
Faccio l'esempio della legge Galasso che impedisce di costruire ad una certa distanza dai corsi d'acqua. Non è possibile che la stessa legge valga nella Pianura Padana o nelle Valli Biellesi. Da noi, se ci sposta di 150 metri in linea retta dall'alveo dai vari fiumi che scendono in tutte le valli, si deve costruire in cima alla montagna. Fisicamente 150 metri non ci sono.

Ste
 

Amy

Guru Giardinauta
L'uomo cerca di salvare il pianeta o la natura solo perché facendolo salva se stesso e le generazioni future.
Esatto. Ma qual è la cosa più pressante? Più determinante?
Noi siamo in grado di adattarci, e male, a un aumento della temperatura di 2 °C al massimo.
Siamo arrivati a un aumento medio di oltre 1 °C e si parla di media.
E noi potremo permetterci di parlare così finché avremo risorse tali da permetterci di vivere e anche bene.
In altri luoghi del pianeta la situazione risorse è già scadente e l'aspettativa di vita è già più bassa.

Continuo a pensare che gli alberi siano una parte fondamentale della soluzione del problema e che vadano rispettati e gestiti meglio di così sotto tanti altri punti di vista, non solo quello dell'abbattimento a fini energetici.
 

Amy

Guru Giardinauta
Ciao,

eppure, ad esempio il pellet, è molto più usato in città rispetto che in campagna.
Vuoi per la sua comodità "in sacco", per la sua "pulizia", per la programmabilità delle stufe, per la facilità di installazione e, fino all'anno scorso, per il costo, è uno dei principali mezzi di riscaldamento a livello nazionale.
E per produrre pellet (cosa che l'Italia fa in minima parte) la legna deve essere presa nei boschi e gestita bene.
Infatti il pellet che arriva in Italia proviene da nazioni storicamente molto avanti nella gestione delle aree boschive (Germania, Austria, Croazia). Loro è anni che hanno, anche per il legname da lavoro o da ardere, dei progetti validi, e ne stanno traendo i benefici.
Noi lasciamo i boschi "alla deriva". Imponiamo leggi assurde come quella della certificazione del legno per uso domestico. Poi lasciamo marcire a terra le nostre piante e le compriamo dall'estero per usarle.

Certo che la vita cittadina è molto diversa da quella montana. Certo che un albero in città è visto come "pezzo raro" mentre da noi ce ne sono anche troppi. Ma bisognerebbe che venisse lasciata, in ogni zona, la possibilità di fare delle leggi, per quel che concerne la gestione del territorio, mirate. Non si possono applicare indiscriminatamente le stesse leggi in centro a Roma o nelle Valli Trentine.
Faccio l'esempio della legge Galasso che impedisce di costruire ad una certa distanza dai corsi d'acqua. Non è possibile che la stessa legge valga nella Pianura Padana o nelle Valli Biellesi. Da noi, se ci sposta di 150 metri in linea retta dall'alveo dai vari fiumi che scendono in tutte le valli, si deve costruire in cima alla montagna. Fisicamente 150 metri non ci sono.

Ste
Ad esempio, bruciare pellet è inquinante e cancerogeno eppure lo si pubblicizza come energia pulita.
Riporto da questo articolo https://www.ideegreen.it/pellet-inquina-cancerogeno-91639.html
"Per l’Enea, il 99% delle emissioni di particolato del settore civile è dovuto proprio alla combustione delle biomasse legnose, pellet incluso. Insomma, per ridurre il PM10 dei centri città, oltre a organizzare blocchi auto anti smog dovremmo prevedere giornate “senza stufe a pellet”."
Nella mia città la giunta sta piantando alberi e ha creato negli ultimi anni due nuovi grando parchi.

Sono d'accordo con te per che la gestione del territorio vada data alle amministrazioni che lo conoscono ma il fine, l'obiettivo finale dovrebbe essere comune e non deciso dalle singole amministrazioni. Se l'obiettivo è evitare che le acque inondino le case allora siano le amministrazioni a decidere a quanti metri costruire ma mantenendo l'obiettivo.

Il mio obiettivo auspicato è che venga salvaguardato il verde in tutte le sue parti e in tutti i luoghi in cui si trova; in particolare per i boschi penso che sarebbe opportuno ripristinare le guardie forestali per tutti i vantaggi che esse portavano al bosco, non ultima la gestione degli incendi.
E questo è per la 'buona e possibile vita' delle persone presenti e future, compresa la mia (pensiero antropocentrico) e senza 'eliminare' nessuno dalla faccia della terra.

Credo che ormai il mio pensiero sia chiaro. Io mi fermo qui.
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

perfettamente d'accordo con te. Ma tra le fasi di gestione degli alberi c'è anche l'abbattimento e, se la pianta caduta può essere usata per risparmiare energia o creare legname da lavoro, lo reputo un utilizzo migliore rispetto al lasciar marcire le piante a terra.

Metto un paio di foto:
1668159864734.png
Sapete cosa succede alla prima piena? Questo:
1668160192962.png

Eppure se una persona viene vista prelevare la pianta, non di sua proprietà, dall'alveo del fiume invece di fargli i complimenti gli viene fatta una multa.

Non è vero che abbattere alberi in un bosco significa danneggiare il bosco stesso. Se il lavoro è fatto bene significa arieggiare, evitare patogeni, aiutare a prevenire incendi, aiutare a prevenire frane. Il ricavare legname è una conseguenza, non la motivazione iniziale.

Ribadisco che il discorso è diverso per le città anche se la loro gestione del verde (vedere la pulizia dei canali che scendono dalle valli nei dintorni di Genova) lascia molto a desiderare.

Purtroppo spesso "i verdi" sono estremisti. Dicono "non si tocca l'alveo dei fiumi, senza se e senza ma". Però così facendo si lasciano le piante pericolose. Dopo ogni piena la sabbia alza il livello dell'alveo riducendo la portata ed aumentando il rischio tracimazioni. Certo gli uccellini non vengono disturbati. I pesci vivono tranquilli fino a quando una piena oltre misura non li spazza via tutti.

Si parla di risparmio ma il primo risparmio è la prevenzione. I costi di una alluvione non sono paragonabili a quelli della manutenzione programmata. Certo che se non si fa nulla viene risparmiato tutto. Ma si scommette sul fatto che non capiti nulla.
Il fatto è che fino a qualche anno fa questa scommessa era quasi sempre vinta (inutile pulire, tanto non capita nulla). Ma ora il discorso non è se capiterà una catastrofe ma solo aspettare il quando ed il dove.
Ed anche senza catastrofi in Italia non è possibile dragare i fiumi per prelevare la sabbia. Allora compriamo sabbia dalla Croazia che guadagna sulla sabbia e sulla pulizia dei fiumi.
Questo è risparmio. Non solo chiedere alla gente di spegnere una lampadina in più.

Ste
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ad esempio, bruciare pellet è inquinante e cancerogeno eppure lo si pubblicizza come energia pulita.
Riporto da questo articolo https://www.ideegreen.it/pellet-inquina-cancerogeno-91639.html
"Per l’Enea, il 99% delle emissioni di particolato del settore civile è dovuto proprio alla combustione delle biomasse legnose, pellet incluso. Insomma, per ridurre il PM10 dei centri città, oltre a organizzare blocchi auto anti smog dovremmo prevedere giornate “senza stufe a pellet”."
Nella mia città la giunta sta piantando alberi e ha creato negli ultimi anni due nuovi grando parchi.

Sono d'accordo con te per che la gestione del territorio vada data alle amministrazioni che lo conoscono ma il fine, l'obiettivo finale dovrebbe essere comune e non deciso dalle singole amministrazioni. Se l'obiettivo è evitare che le acque inondino le case allora siano le amministrazioni a decidere a quanti metri costruire ma mantenendo l'obiettivo.

Il mio obiettivo auspicato è che venga salvaguardato il verde in tutte le sue parti e in tutti i luoghi in cui si trova; in particolare per i boschi penso che sarebbe opportuno ripristinare le guardie forestali per tutti i vantaggi che esse portavano al bosco, non ultima la gestione degli incendi.
E questo è per la 'buona e possibile vita' delle persone presenti e future, compresa la mia (pensiero antropocentrico) e senza 'eliminare' nessuno dalla faccia della terra.

Credo che ormai il mio pensiero sia chiaro. Io mi fermo qui.
Ciao,

quella della pericolosità del pellet è una delle tante fake news presenti in rete.
Leggete qui:


Non dice che le biomasse non sono inquinanti ma descrive un pochino meglio il discorso, paragonando le biomasse alle altre combustioni.

Ste
 

Amy

Guru Giardinauta
Ciao,

perfettamente d'accordo con te. Ma tra le fasi di gestione degli alberi c'è anche l'abbattimento e, se la pianta caduta può essere usata per risparmiare energia o creare legname da lavoro, lo reputo un utilizzo migliore rispetto al lasciar marcire le piante a terra.

Metto un paio di foto:
Vedi l'allegato 752499
Sapete cosa succede alla prima piena? Questo:
Vedi l'allegato 752502

Eppure se una persona viene vista prelevare la pianta, non di sua proprietà, dall'alveo del fiume invece di fargli i complimenti gli viene fatta una multa.

Non è vero che abbattere alberi in un bosco significa danneggiare il bosco stesso. Se il lavoro è fatto bene significa arieggiare, evitare patogeni, aiutare a prevenire incendi, aiutare a prevenire frane. Il ricavare legname è una conseguenza, non la motivazione iniziale.

Ribadisco che il discorso è diverso per le città anche se la loro gestione del verde (vedere la pulizia dei canali che scendono dalle valli nei dintorni di Genova) lascia molto a desiderare.

Purtroppo spesso "i verdi" sono estremisti. Dicono "non si tocca l'alveo dei fiumi, senza se e senza ma". Però così facendo si lasciano le piante pericolose. Dopo ogni piena la sabbia alza il livello dell'alveo riducendo la portata ed aumentando il rischio tracimazioni. Certo gli uccellini non vengono disturbati. I pesci vivono tranquilli fino a quando una piena oltre misura non li spazza via tutti.

Si parla di risparmio ma il primo risparmio è la prevenzione. I costi di una alluvione non sono paragonabili a quelli della manutenzione programmata. Certo che se non si fa nulla viene risparmiato tutto. Ma si scommette sul fatto che non capiti nulla.
Il fatto è che fino a qualche anno fa questa scommessa era quasi sempre vinta (inutile pulire, tanto non capita nulla). Ma ora il discorso non è se capiterà una catastrofe ma solo aspettare il quando ed il dove.
Ed anche senza catastrofi in Italia non è possibile dragare i fiumi per prelevare la sabbia. Allora compriamo sabbia dalla Croazia che guadagna sulla sabbia e sulla pulizia dei fiumi.
Questo è risparmio. Non solo chiedere alla gente di spegnere una lampadina in più.

Ste
E su tutto quello che hai scritto sono d'accordo con te e auspico la reintegrazione delle guardie forestali e una oculata gestione dei boschi e dei fiumi e della natura in cui viviamo in pace con l'uomo.
In particolare sulla frase evidenziata mi sento di ripetere che il legname ricavato per alimentare una centrale a biomassa non può essere la conseguenza di una oculata gestione dei boschi in quanto la quantità di legname da portare in centrale non sarebbe regolare ne, probabilmente, sufficiente al funzionamento della centrale; in questo particolare caso alberi in buona salute vengono abbattuti senza scelta.
E' questo il messaggio che vorrei far passare ed è per questo che ritengo errate alcune scelte.
I motivi che mi portano a 'tutto questo scrivere' li ho già esposti.
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
E su tutto quello che hai scritto sono d'accordo con te e auspico la reintegrazione delle guardie forestali e una oculata gestione dei boschi e dei fiumi e della natura in cui viviamo in pace con l'uomo.
In particolare sulla frase evidenziata mi sento di ripetere che il legname ricavato per alimentare una centrale a biomassa non può essere la conseguenza di una oculata gestione dei boschi in quanto la quantità di legname da portare in centrale non sarebbe regolare ne, probabilmente, sufficiente al funzionamento della centrale; in questo particolare caso alberi in buona salute vengono abbattuti senza scelta.
E' questo il messaggio che vorrei far passare ed è per questo che ritengo errate alcune scelte.
I motivi che mi portano a 'tutto questo scrivere' li ho già esposti.
tu ti senti di ripeterlo, ma io credo non sia un'affermazione corretta, ma falsata dall'ideologismo a senso unico
per quanto non sia favorevole alle grandi centrali a biomassa, ma per motivi diversi

io il caminetto continuerò ad utilizzarlo per scaldarmi la sera

e non mi trovo contraria all'uso delle stufe a pellet
 

Amy

Guru Giardinauta
Ciao,

quella della pericolosità del pellet è una delle tante fake news presenti in rete.
Leggete qui:


Non dice che le biomasse non sono inquinanti ma descrive un pochino meglio il discorso, paragonando le biomasse alle altre combustioni.

Ste
E' interessante notare che sul web c'è scritto tutto e il contrario di tutto. E di chi mai ti puoi fidare?
Ti faccio solo notare che sul sito progettofuoco.com vengono nominate diverse aziende produttrici di caldaie e stufe a pellet. Le trovi in fondo a questa pagina https://news.progettofuoco.com/approfondimenti/migliori-marche-caldaie-a-pellet/
d'altro canto il sito da cui ho preso io la notizia che il pellet inquina ed è cancerogeno è ideegreen.it. Sono entrambi siti di parte.
Ma la frase che ho riportato viene da uno studio dell'enea (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) che mi pare possa essere considerato un ente accreditato.
Le stesse considerazioni sono riportate qui: https://it.blastingnews.com/salute/...ellet-inquina-ed-e-cancerogeno-001545491.html
E' interessante notare, a discolpa di tutti, che gli studi dell'enea che hanno portato a questi risultati sono recenti (l'articolo è scritto nel 2017 e parla di una scoperta degli ultimi giorni)
 

Amy

Guru Giardinauta
tu ti senti di ripeterlo, ma io credo non sia un'affermazione corretta, ma falsata dall'ideologismo a senso unico
per quanto non sia favorevole alle grandi centrali a biomassa, ma per motivi diversi

io il caminetto continuerò ad utilizzarlo per scaldarmi la sera

e non mi trovo contraria all'uso delle stufe a pellet
mi piacerebbe che entrassi nel dettaglio e spiegassi qual è, secondo te, l'ideologismo a senso unico che si nasconde dietro le mie parole e quale sarebbe invece il corretto 'multi senso' (in contrasto con il 'senso unico' da te utilizzato)
Ti prometto che non risponderò al messaggio.
Il rischio è di entrare in polemica e non lo desidero.
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
mi piacerebbe che entrassi nel dettaglio e spiegassi qual è, secondo te, l'ideologismo a senso unico che si nasconde dietro le mie parole e quale sarebbe invece il corretto 'multi senso' (in contrasto con il 'senso unico' da te utilizzato)
Ti prometto che non risponderò al messaggio.
Il rischio è di entrare in polemica e non lo desidero.
la frase da te riportata più volte, del voler salvare tutti gli alberi, del salvare anche gli alberi vecchi, come argomento portato dall'articolo da te citato e sostenuto

obietto del non voler considerare opzioni intermedie

dal mio punto il senso unico è sempre fuorviante, le variabili sono più di 1 o 2 che vengono considerate

"le erbacce sono biodiversità a casa di altri, infestanti a casa mia"

discussione fatta con un attivista dei tempi che furono 30 anni fa forse

man mano che qualcuno piantava piccole querce sull'argine del proprio terreno, faceva il censimento da riportare al parco
il "piantatore" gli chiede che fai?
censisco bla bla
va beh ma sono miei a casa mia
e no, qui è parco, queste sono essenze autoctone e vanno tutelate
ma adesso non c'è niente...
fa niente dopo non andranno toccate
effettivamente c'è questo problema
il piantatore, che stava piantando alberelli avanzati...
ha pensato di fermarsi un po' e fare quattro conti prima di continuare

e ha fatto all'attivista una domanda secondaria

"ma giusto x mesi fa mi hai detto se potevo rimuoverti la pianta x nel tuo giardino"
risposta" ma quella è infestante"

eh già
infestante a casa tua, autoctona a casa degli altri anche se la sto piantando io

il signore in questione, adorabile persona oltretutto, era il primo WWF del nostro comune
il piantatore mio zio

nemmeno io voglio polemizzare, sai quante risposte ho cancellato :ROFLMAO: :ROFLMAO: :ROFLMAO:
 

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
Ciao,

perfettamente d'accordo con te. Ma tra le fasi di gestione degli alberi c'è anche l'abbattimento e, se la pianta caduta può essere usata per risparmiare energia o creare legname da lavoro, lo reputo un utilizzo migliore rispetto al lasciar marcire le piante a terra.

Metto un paio di foto:
Vedi l'allegato 752499
Sapete cosa succede alla prima piena? Questo:
Vedi l'allegato 752502

Eppure se una persona viene vista prelevare la pianta, non di sua proprietà, dall'alveo del fiume invece di fargli i complimenti gli viene fatta una multa.

Non è vero che abbattere alberi in un bosco significa danneggiare il bosco stesso. Se il lavoro è fatto bene significa arieggiare, evitare patogeni, aiutare a prevenire incendi, aiutare a prevenire frane. Il ricavare legname è una conseguenza, non la motivazione iniziale.

Ribadisco che il discorso è diverso per le città anche se la loro gestione del verde (vedere la pulizia dei canali che scendono dalle valli nei dintorni di Genova) lascia molto a desiderare.

Purtroppo spesso "i verdi" sono estremisti. Dicono "non si tocca l'alveo dei fiumi, senza se e senza ma". Però così facendo si lasciano le piante pericolose. Dopo ogni piena la sabbia alza il livello dell'alveo riducendo la portata ed aumentando il rischio tracimazioni. Certo gli uccellini non vengono disturbati. I pesci vivono tranquilli fino a quando una piena oltre misura non li spazza via tutti.

Si parla di risparmio ma il primo risparmio è la prevenzione. I costi di una alluvione non sono paragonabili a quelli della manutenzione programmata. Certo che se non si fa nulla viene risparmiato tutto. Ma si scommette sul fatto che non capiti nulla.
Il fatto è che fino a qualche anno fa questa scommessa era quasi sempre vinta (inutile pulire, tanto non capita nulla). Ma ora il discorso non è se capiterà una catastrofe ma solo aspettare il quando ed il dove.
Ed anche senza catastrofi in Italia non è possibile dragare i fiumi per prelevare la sabbia. Allora compriamo sabbia dalla Croazia che guadagna sulla sabbia e sulla pulizia dei fiumi.
Questo è risparmio. Non solo chiedere alla gente di spegnere una lampadina in più.

Ste
Non so se gia te lo hanno scritto ...MA di e per legge un PRIVATO PUÒ RACCOGLIERE la legna presente negli alvei dei fiumi (canali torrenti corsi d'acqua DEMANIALI in generale) e sulle loro rive/argini.
LA SANZIONE te la danno se non ne hai fatto la necessaria richiesta... non perché ti è vietato farlo.
 

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
tu ti senti di ripeterlo, ma io credo non sia un'affermazione corretta, ma falsata dall'ideologismo a senso unico
per quanto non sia favorevole alle grandi centrali a biomassa, ma per motivi diversi

io il caminetto continuerò ad utilizzarlo per scaldarmi la sera

e non mi trovo contraria all'uso delle stufe a pellet
Mentre PURTROPPO accendere camini e stufe (*escluse quelle che sono anche cucine) A LEGNA nei GRANDI centri abitati (ad esclusione di quelli definiti RURALI) soggetti ad inquinamento (per intenderci ed in parole povere.. quelli solitamente soggetti al blocco del traffico) ad oggi con legge odierna PUÒ comportare sanzioni sino ad anche a 3000 (TREMILA) euro.
 
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Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
Non so se gia te lo hanno scritto ...MA di e per legge un PRIVATO PUÒ RACCOGLIERE la legna presente negli alvei dei fiumi (canali torrenti corsi d'acqua DEMANIALI in generale) e sulle loro rive/argini.
LA SANZIONE te la danno se non ne hai fatto la necessaria richiesta... non perché ti è vietato farlo.
in generale, poi ci sono le leggi locali
da noi ci vuole permesso e mezzo dichiarato per l'uso, ecc ecc
 
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