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Davide N.
Guest
Sì il futuro è incerto, questo è poco ma sicuro. L'unico modo per riequilibrare il tutto sarebbe ricominciare a fare figli in massa, ma non vedo come in Italia possa succedere, fintanto che le condizioni quadro rimangono quello che sono e la procreazione viene percepita dai giovani soprattutto come un costo difficile da sostenere, e non invece un'azione "irrinunciabile" e sostenuta generosamente dallo Stato. Non penso neppure che il desiderio arcaico di avere una famiglia sia superiore al Nord piuttosto che in Italia o in Spagna. Però poi subentra un altro problema, sollevato pure dall'articolo, che cito testualmenteSai ...personalmente non ne sono convinto ...o per meglio dire i miei dubbi in realtà vertono sul "potrebbe essere così" SE le varie situazioni (economiche e non) rimanessero "statiche o diminuissero" ...
INVECE di certo e statico ed immodificabile non ci sta niente... anzi e stiamo sempre a "rincorrere, aggiustare il tiro, ricalcolare ecc ecc" ...stiamo vivendo "un futuro" davvero troppo incerto....
È inutile, per il saldo demografico, fare tanti figli se questi se ne vanno dal paese.
Ma anche se non se ne andassero, torna la questione ecologica. Cito
In ecologia esiste un concetto chiave: la capacità portante, il numero massimo di individui di una specie che un dato ecosistema è in grado di sostenere. Raggiunta la capacità portante, la popolazione non può continuare a crescere perché non ci sono risorse per il surplus di individui. Si raggiunge la stabilità demografica.
La domande di fondo sono: l'essere umano può sfuggire a questo principio ecologico? Se no, dov'è il limite? Quando viene raggiunta la capacità portante? 60 milioni? 100 milioni di italiani? 200? 1 milardo? Come si può determinare?