infatti le poco attività che vengono aperte da giovani spesso non mi vedono cliente, manca spesso la professionalità, la gentilezza è spesso formale "arrivederci e buona giornata" ma sopratutto i giovani sono affamati di guadagno subito; guarda caso i bar di vecchia proprietà nella zona sono quelli con i prezzi + moderati, uno serve ancora il caffè e le paste ad 1€, un bar ha chiuso e sono subentrati dei ragazzi/e e sono nella zona i più cari, non fanno un caffè decente e non curano la qualità delle consumazioni...dureranno poco.
il vecchio bar ha ammortizzato tutti gli investimenti, e se va verso la chiusura senza pensare di rinnovarsi il suo reddito di sussistenza gli basta (anche se poi l'agenzia delle entrate gli contesterà che non è congruo e con quel reddito dichiarato non potrebbe vivere)
il nuovo bar deve pagare tutto, e quindi non può starci con certi prezzi.
tolti gli estremi in entrambi i casi, questa è la motivazione per cui noti certe differenze
Io no ma il mio fidanzato, mia madre e anche molti miei amici hanno lavorato o lavorano in fabbrica e sono i primi a dire che molti colleghi non fanno una beneamata e si approfittano dei loro diritti.
Ci sono imprenditori che hanno la bella macchina e se ne fregano ma molti invece che hanno si una bella macchina ma alla loro azienda e ai loro dipendenti ci tengono.
Sì ma io non ho mai detto che dobbiamo passare ad uno Stato assistenzialista o che dobbiamo abolire il capitalismo e sono d'accordo con te che ci vuole un equilibrio. Dicevo solo che questa crescita costante fa comodo solo ai capitalisti, inteso come tutte le persone, fisiche o giuridiche, che detengono azioni, obbligazioni e in generale asset finanziari (capitali) che devono per forza di cosa 1) aumentare costantemente di valore 2) erogare sempre maggiori dividendi/interessi remunerativi. E questo aumento del patrimonio e della reddività si ottiene abbassando i costi ed aumentando il fatturato. Se la popolazione da un giorno all'altro si dimezza, il fatturato si dimezza, e spesso e volentieri i costi sono molto più difficili da ridurre. Figuriamoci se chi possiede un determinato patrimonio non faccia di tutto per evitare che venga dimezzato. Poi si è vero che una parte viene tassata e ridistribuita socialmente, ma mi sembra un ragionamento un po' perverso voler fare arricchire sempre di più i ricchi per poter aumentare la propria quota di ricchezza distribuita.
Sentivo proprio ieri sera una trasmissione televisiva in un cui un economista diceva che per combattere l'inflazione ed evitare la "recessione"... bisogna aumentare la produzione. E sì, perché la domanda cresce più in fretta dell'offerta e siamo d'accordo, ma se aumentiamo incessantemente la produzione e l'offerta di beni e servizi a un certo punto arriveremo all'esaurimento delle risorse e un pianeta inabitabile.
Se si guarda sempre solo a quelle realtà che si muovono in quella direzione avremo sempre giudizi falsati, c'è il retro, anzi sono tanti i retro
non ci sono solo gli imprenditori con la Ferrari come non ci sono solo i dipendenti che fanno bene il loro lavoro, o solo quelli che lo fanno male
ci sono i capitalisti che hanno perso il loro capitale, la loro casa di famiglia per sostenere l'azienda
e quando le cose non vanno sempre bene, gli stessi che pretendono la condivisione dei risultati ottenuti sono lì a sputare sull'imprenditore fallito, perchè "ha voluto lui fare l'imprenditore, che s'arrangi"
"il capitale investito deve rendere per tutti ma i problemi congiunturali sono solo caz..i del capitalista"
si struttura un "odio" per i grossissimi, ma lo si riversa sui piccoli che fanno parte del tuo microcosmo, e questo lo vedi quotidianamente, perchè i messaggi passano male se non si mettono sulla bilancia tutte le parti
se il "b.." non ci mette il suo "capitale" certe realtà non potrebbero svilupparsi
inutile vederci sempre...ma lui fa i dividendi
quanti operai e dipendenti pubblici fanno i dividendi sulle quote investite? e quello lo puoi fare solo con i grossi, l'aziendina non ha le azioni o le obbligazioni sul mercato, anche se ci stan provando con diversi strumenti, ma in Italia non è facile
non sono solo le tasse è molto altro quello che viene mosso e che ricade
mi sa che stiamo deragliando dal punto di partenza, anche se il punto di partenza è molto vago
e anche se tutto quello che vive inquina, e volendo essere pignoli tutto fa parte del punto di partenza
inoltre la mia dialettica non è all'altezza