Intanto intendo rispondere rigorosamente nel merito. Però è necessario spiegone, dunque chi ha pazienza legga.
La diagnostica fitopatologia attualmente non si fa praticamente più per semplice osservazione: già nell'Ottocento/primo Novecento era prassi la diagnosi biologica ossia attraverso l'esame microscopico del patogeno, poi si sono aggiunte le tecniche di isolamento su piastra, quelle sierologiche e quelle molecolari.
Ovviamente per le malattia più note e ricorrenti su colture agrarie o nel settore vivaistico basta anche una semplice occhiata. Peraltro una foto rende solo una parte di quello che un fitopatologo osserverebbe con un sopralluogo in campo.
Le maculature fogliari di cui si parla poi possono essere causate da una grande moltitudine di agenti e di tutte le categorie (funghi, batteri, virus), inoltre uno stesso patogeno può dar luogo anche sullo stesso ospite a manifestazioni sintomatiche diverse, come appunto il caso della peronospora della rosa (vd. link proposto in precedenza), o al contrario ci sono casi di convergenza sintomatica. Perciò a volte rischia di diventare fuorviante dare, per la diagnosi, indicazioni quali la forma o il colore (es.: absit iniura verbis mi serve solo come spunto: "decisamente nere"..."più violacee"). Invece, sempre rimanendo al tema peronospora/ticchiolatura, anche a livello casalingo si può facilmente improvvisare una camera umida per indurre la possibile fruttificazione del patogeno e osservare se la foglia emette dalla pg. inf. una lieve muffetta (come da foto proposta).
Infine.
E' anche vero che mi capita di rispondere in modo a volte insofferente, ma mi rendo conto che sulle problematiche di cui allo spiegone siano sempre all'anno zero: ora, poiché sono 15 anni che scrivo su questo forum e siccome i vecchi per definizione sono sempre inc..z.ati, è inevitabile che subentri una certa stanchezza.
Ciao a tutti