thuya
Florello
yukiko, per certi aspetti ammetto di essere quasi daccordo con te.
Poi però quando leggo :
Qui non si tratta di dire se vengono prima e sofferenze degli animali o quelle degli uomini, a mio parere è un discorso di atteggiamento, di posizione.
Di fronte ad una malattia, chi si sogna di dire "questo farmaco non lo prendo perchè è stato sperimentano su animali" ? Nessuno, suppongo. Su questo non ci piove.
Ma di fronte al gesto rassegnato di alzare le spalle e dire "meglio che soffra una cane piuttosto che una persona", io rabbrividisco.
E' l'impegno a cercare soluzioni alternative quello che manca, è la mentalità dell'uomo che crede di stare su un piedistallo la cosa che non mi va giù.
Impegnamoci di più, mettiamo a disposizione noi stessi, le nostre esperienze, i nostri corpi.
Chi di noi dona sangue? Chi di noi donerebbe gli organi? Chi di noi metterebbe a sua disposizione il proprio corpo per una autopsia?? Chi di noi proverebbe un farmaco nuovo NON dietro compenso??
Scendiamo da questo benedetto piedistallo, la terra è di tutti, nessuno ha più diritti di nessuno.
Se poi, alla fine dei conti, si rende necessario sacrificare una cavia per salvare un bambino, chi avrebbe il coraggio di essere contrario? Nessuno.
Ma avremmo la coscienza pulita.
Poi però quando leggo :
Alla fine il discorso si riduce a questo: vogliamo mettere le sofferenze degli
uomini e quelle degli animali sullo stesso piano, o dobbiamo preoccuparci delle
sofferenze degli uomini prima di quelle degli animali?
Io non ho molti dubbi in proposito..pero' mi pare che in questo post prevalga
la seconda ipotesi, forse perchè siete tutti giovani, idealisti e ( in buona
salute ) k07:
Buona vita !
Qui non si tratta di dire se vengono prima e sofferenze degli animali o quelle degli uomini, a mio parere è un discorso di atteggiamento, di posizione.
Di fronte ad una malattia, chi si sogna di dire "questo farmaco non lo prendo perchè è stato sperimentano su animali" ? Nessuno, suppongo. Su questo non ci piove.
Ma di fronte al gesto rassegnato di alzare le spalle e dire "meglio che soffra una cane piuttosto che una persona", io rabbrividisco.
E' l'impegno a cercare soluzioni alternative quello che manca, è la mentalità dell'uomo che crede di stare su un piedistallo la cosa che non mi va giù.
Impegnamoci di più, mettiamo a disposizione noi stessi, le nostre esperienze, i nostri corpi.
Chi di noi dona sangue? Chi di noi donerebbe gli organi? Chi di noi metterebbe a sua disposizione il proprio corpo per una autopsia?? Chi di noi proverebbe un farmaco nuovo NON dietro compenso??
Scendiamo da questo benedetto piedistallo, la terra è di tutti, nessuno ha più diritti di nessuno.
Se poi, alla fine dei conti, si rende necessario sacrificare una cavia per salvare un bambino, chi avrebbe il coraggio di essere contrario? Nessuno.
Ma avremmo la coscienza pulita.