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Piera1
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Contro il dilagante terrorismo psicologico dai parte dei media sull'influenza aviaria e per ultimo contro i gatti infetti posto alcune notizie interessanti.
Dal Tg Com.
Aviaria, gatti guariscono da virus
Austria, nuovi test su animali infetti
Due dei tre gatti portatori del virus H5N1 dell'influenza aviaria scoperti in Austria, non avrebbero più il virus. Lo ha detto un portavoce dell'Agenzia per la sicurezza alimentare austriaca. In base ai nuovi test, un solo gatto sembra ancora contaminato. "Continuiamo a fare i test. I gatti sono stati contagiati dopo un contatto con degli uccelli, ma il loro organismo sembra essersene sbarazzato", ha aggiunto il portavoce.
La presenza del virus H5N1 era stata rilevata sui tre felini il 22 febbraio scorso, con analisi effettuate su campione organico prelevato per tampone orale. I tre gatti, come riferisce il portavoce dell'Organizzazione Austriaca per la Sicurezza Sanitaria e Alimentare (AGES), Oskar Wawschinek, erano ospiti in un ospizio per animali vicino a Graaz. Altri esami successivi hanno appurato che in due dei gatti non risultava più la presenza del virus, mentre sul terzo gatto rimane ancora l'incognita. In quei due gatti, ha esclamato Wawschinek, "non è rimasto niente, non si è prodotto niente, e non si sono ammalati. Quei gatti si erano liberati del virus così come un uomo può liberarsi del virus del raffreddore".
I portatori asintomatici del virus H5N1 erano ospitato in un rifugio per animali denominato "L'Arca di Noe", insieme a altri 170 esemplari della stessa specie. I felini erano tenuti in gabbia, in contiguità con diversi volatili, fra cui un cigno ucciso dall'aviaria, e polli e anatre che sono stati soppressi per precauzione il mese scorso (i risultati delle analisi hanno confermato che erano stati infettati). I gatti, ha detto il ministro austriaco della sanita', Maria Rauch-Kallat, sono stati portati in "una stazione di quarantena" e sono tenuti sotto stretto controllo. Le autorità avevano fatto sottoporre a analisi la saliva di 40 felini ospitati nel rifugio "Arca di Noe'", dopo la morte dei volatili. Adesso saranno sottoposti a esami anche i campioni di tutti gli altri gatti e dei cani rinchiusi nello stesso centro. Resta da chiarire se i gatti risultati positivi abbiano contratto il contagio prima o dopo il loro arrivo al rifugio. Il primo caso di trasmissione del virus H5N1 a un mammifero in Europa era stato registrato la scorsa settimana in Germania, sull'isola di Ruegen, dove numerosi volatili sono stati uccisi dall'aviaria. Gli esperti ritengono che avesse contratto il virus cibandosi degli uccelli morti.
Basta frottole Giù le zampe dai gatti
di Oscar Grazioli
Calma e sangue freddo. Qui troppa gente sta uscendo di melone e non mi riferisco solo a profani cittadini che hanno tutti i diritti di non capirne niente di virus, mosaici, antigeni, anticorpi, alta e bassa patogenicità. Qui sta passando il messaggio che il gatto è una specie altamente recettiva al virus dell'influenza dei polli. In soldoni, il gatto «prenderebbe » facilmente la malattia da polli, tacchini, gazze marine e pulcinella di mare. Se fosse una discussione da bar il problema sarebbe inesistente. Il fatto è che il messaggio arriva da fior di virologi, ricercatori, con il Prof. d'ordinanza davanti al cognome. E se lo dicono loro a chi volete credere a Oscar Grazioli? Oddio, dopo 30 anni di «mestiere » e soprattutto di frequentazione dei più grandi patologi aviari che abbiamo avuto in Italia (alcuni di valore assolutamente mondiale), se non altro ho imparato a ragionare sfruttando la logica oltre che il microscopio elettronico. Vediamo di rimettere le cose al loro posto e velocemente perché già oggi la gente comincia a guardare i gatti con grande sospetto e negli ambulatori veterinari fioccano le richieste: «Dottore mi nasce il bambino. E il gatto? ». «Dottore, il gatto ha starnutito. Gli facciamo il test?». Se non ci credete leggete bene quello che vi scrivo. Ho appreso da una collega tedesca che in Germania (dove ieri, nell'isola di Ruegen sono stati trovati altri due gatti morti, forse per aviaria) e Austria sono usciti, come per incanto, i test rapidi per l'influenza aviaria. Non ci credete? Ecco l'ultima offerta: 20 Schnelltest (test rapidi) a 280 euro. Se ordinate velocemente ci sono ancora alcuni Packungen (confezioni) con scadenza 07/06 a solo 100 Euro. Sono in saldo. Piccolo problema: questi test rapidi non sono così attendibili. Diciamo che sono un po' una "sveltina", per intenderci. Sarà per questo che vengono fuori tre gatti infetti, che dopo pochi giorni non lo sono più? E a chi hanno regalato il loro bel virus ai topi? Contemporaneamente si sono mossi i laboratori privati. Ieri ho saputo di un laboratorio tedesco che ha avuto il permesso di effettuare i test sui gatti. L'incredibile è che inizialmente non mi sapevano dire che tipo di campioni inviare (sangue, saliva ecc.) «perché si naviga un po' al buio, in quanto la malattia nel gatto in effetti non esiste», poi mi hanno richiamato informandomi che sono autorizzati per tamponi dal naso e dalla bocca e sperano che nelle prossime settimane arrivi l'autorizzazione per tutti i mammiferi. Così se avete un criceto che ha starnutito potete togliervi il dubbio. E loro incassano. Che strano, non c'è la malattia ma ci sono già i test. A proposito di roditori perché non fare i test sui topi, visto che a livello sperimentale, anche loro prendono la malattia? Dimenticavo il costo del test: circa 50 euro. Siamo arrivati alla follia di fare i test sui gatti (che si è riusciti ad infettare a livello di esperimento inoculando dosi industriali di virus ) e non facciamo i test sulle persone (allevatori, veterinari a contatto con uccelli, negozianti di uccelli, operai dei macelli ecc). Vediamo di rientrare presto nel melone, se possibile.
locandine:
http://www.anmvi.it/anmvioggi/archivio_pdf/Locandine_influenza_aviaria.pdf
www.animalieanimali.it
info@animalieanimali.it
(La Notizia)
VETERINARI: "L'AVIARIA NON E' ROBA DA GATTI"
Locandine dei veterinari Anmvi patrocinate dal Ministero della
Salute per una corretta informazione.
9 marzo 2006 - Locandine negli studi dei veterinari per dire a
chi li frequenta che l'"Aviaria non è roba da gatti".
Preparati con la consulenza scientifica del Professor Giorgio
Poli (Presidente IV Sezione Consiglio Superiore di Sanita'- Alimenti e
Zoonosi) e con la supervisione della Direzione Generale di Sanita' Animale
del Ministero della Salute, l'Associazione Nazionale Medici Veterinari
ha realizzato due locandine intitolate appunto cosi'.
Patrocinate dal Ministero della Salute, le locandine intendono
rassicurare i proprietari di gatti e veicolare informazioni e
suggerimenti appropriati e corretti. ''Il significato di questa iniziativa -
dichiara Carlo Scotti Presidente dell'ANMVI - e' quello di trasmettere ai
proprietari di gatti le verita' scientifiche assodate sul malinteso
coinvolgimento del gatto nell'influenza aviaria e in questo modo restituire
al medico veterinario autorevolezza su un problema che oggi e' ancora
esclusivamente di tipo veterinario e confinato ai soli volatili
selvatici. E' quindi importante - aggiunge Scotti - fugare i dubbi dei
cittadini proprio mentre leggiamo dichiarazioni imprudenti e precipitose
provenienti da autorevoli organismi internazionali. Non erano ancora noti i
risultati definitivi sui tre gatti di Graz in Austria, tutti negativi
all'H5N1, che gia' circolavano le ipotesi piu' azzardate e fantasiose per
bocca di scienziati e ricercatori mondiali. Quanto ai gatti dell'isola
tedesca di Ruegen non possiamo che ribadire la condizione di
eccezionalita' in cui si sono trovati dei randagi con ridotte difese immunitarie,
che si sono alimentati con carni crude infette, esposti alla piu'
elevata concentrazione di virus d'Europa. La verita'- conclude Scotti - e'
una sola: il nostro gatto non e' un serbatoio naturale del virus
influenzale e non e' un pericolo per l'uomo''. Le locandine concludono di
informarsi sulla salute del gatto e sulla sua corretta alimentazione
rivolgendosi al proprio Medico Veterinario.
(ANSA)
Dal Tg Com.
Aviaria, gatti guariscono da virus
Austria, nuovi test su animali infetti
Due dei tre gatti portatori del virus H5N1 dell'influenza aviaria scoperti in Austria, non avrebbero più il virus. Lo ha detto un portavoce dell'Agenzia per la sicurezza alimentare austriaca. In base ai nuovi test, un solo gatto sembra ancora contaminato. "Continuiamo a fare i test. I gatti sono stati contagiati dopo un contatto con degli uccelli, ma il loro organismo sembra essersene sbarazzato", ha aggiunto il portavoce.
La presenza del virus H5N1 era stata rilevata sui tre felini il 22 febbraio scorso, con analisi effettuate su campione organico prelevato per tampone orale. I tre gatti, come riferisce il portavoce dell'Organizzazione Austriaca per la Sicurezza Sanitaria e Alimentare (AGES), Oskar Wawschinek, erano ospiti in un ospizio per animali vicino a Graaz. Altri esami successivi hanno appurato che in due dei gatti non risultava più la presenza del virus, mentre sul terzo gatto rimane ancora l'incognita. In quei due gatti, ha esclamato Wawschinek, "non è rimasto niente, non si è prodotto niente, e non si sono ammalati. Quei gatti si erano liberati del virus così come un uomo può liberarsi del virus del raffreddore".
I portatori asintomatici del virus H5N1 erano ospitato in un rifugio per animali denominato "L'Arca di Noe", insieme a altri 170 esemplari della stessa specie. I felini erano tenuti in gabbia, in contiguità con diversi volatili, fra cui un cigno ucciso dall'aviaria, e polli e anatre che sono stati soppressi per precauzione il mese scorso (i risultati delle analisi hanno confermato che erano stati infettati). I gatti, ha detto il ministro austriaco della sanita', Maria Rauch-Kallat, sono stati portati in "una stazione di quarantena" e sono tenuti sotto stretto controllo. Le autorità avevano fatto sottoporre a analisi la saliva di 40 felini ospitati nel rifugio "Arca di Noe'", dopo la morte dei volatili. Adesso saranno sottoposti a esami anche i campioni di tutti gli altri gatti e dei cani rinchiusi nello stesso centro. Resta da chiarire se i gatti risultati positivi abbiano contratto il contagio prima o dopo il loro arrivo al rifugio. Il primo caso di trasmissione del virus H5N1 a un mammifero in Europa era stato registrato la scorsa settimana in Germania, sull'isola di Ruegen, dove numerosi volatili sono stati uccisi dall'aviaria. Gli esperti ritengono che avesse contratto il virus cibandosi degli uccelli morti.
Basta frottole Giù le zampe dai gatti
di Oscar Grazioli
Calma e sangue freddo. Qui troppa gente sta uscendo di melone e non mi riferisco solo a profani cittadini che hanno tutti i diritti di non capirne niente di virus, mosaici, antigeni, anticorpi, alta e bassa patogenicità. Qui sta passando il messaggio che il gatto è una specie altamente recettiva al virus dell'influenza dei polli. In soldoni, il gatto «prenderebbe » facilmente la malattia da polli, tacchini, gazze marine e pulcinella di mare. Se fosse una discussione da bar il problema sarebbe inesistente. Il fatto è che il messaggio arriva da fior di virologi, ricercatori, con il Prof. d'ordinanza davanti al cognome. E se lo dicono loro a chi volete credere a Oscar Grazioli? Oddio, dopo 30 anni di «mestiere » e soprattutto di frequentazione dei più grandi patologi aviari che abbiamo avuto in Italia (alcuni di valore assolutamente mondiale), se non altro ho imparato a ragionare sfruttando la logica oltre che il microscopio elettronico. Vediamo di rimettere le cose al loro posto e velocemente perché già oggi la gente comincia a guardare i gatti con grande sospetto e negli ambulatori veterinari fioccano le richieste: «Dottore mi nasce il bambino. E il gatto? ». «Dottore, il gatto ha starnutito. Gli facciamo il test?». Se non ci credete leggete bene quello che vi scrivo. Ho appreso da una collega tedesca che in Germania (dove ieri, nell'isola di Ruegen sono stati trovati altri due gatti morti, forse per aviaria) e Austria sono usciti, come per incanto, i test rapidi per l'influenza aviaria. Non ci credete? Ecco l'ultima offerta: 20 Schnelltest (test rapidi) a 280 euro. Se ordinate velocemente ci sono ancora alcuni Packungen (confezioni) con scadenza 07/06 a solo 100 Euro. Sono in saldo. Piccolo problema: questi test rapidi non sono così attendibili. Diciamo che sono un po' una "sveltina", per intenderci. Sarà per questo che vengono fuori tre gatti infetti, che dopo pochi giorni non lo sono più? E a chi hanno regalato il loro bel virus ai topi? Contemporaneamente si sono mossi i laboratori privati. Ieri ho saputo di un laboratorio tedesco che ha avuto il permesso di effettuare i test sui gatti. L'incredibile è che inizialmente non mi sapevano dire che tipo di campioni inviare (sangue, saliva ecc.) «perché si naviga un po' al buio, in quanto la malattia nel gatto in effetti non esiste», poi mi hanno richiamato informandomi che sono autorizzati per tamponi dal naso e dalla bocca e sperano che nelle prossime settimane arrivi l'autorizzazione per tutti i mammiferi. Così se avete un criceto che ha starnutito potete togliervi il dubbio. E loro incassano. Che strano, non c'è la malattia ma ci sono già i test. A proposito di roditori perché non fare i test sui topi, visto che a livello sperimentale, anche loro prendono la malattia? Dimenticavo il costo del test: circa 50 euro. Siamo arrivati alla follia di fare i test sui gatti (che si è riusciti ad infettare a livello di esperimento inoculando dosi industriali di virus ) e non facciamo i test sulle persone (allevatori, veterinari a contatto con uccelli, negozianti di uccelli, operai dei macelli ecc). Vediamo di rientrare presto nel melone, se possibile.
locandine:
http://www.anmvi.it/anmvioggi/archivio_pdf/Locandine_influenza_aviaria.pdf
www.animalieanimali.it
info@animalieanimali.it
(La Notizia)
VETERINARI: "L'AVIARIA NON E' ROBA DA GATTI"
Locandine dei veterinari Anmvi patrocinate dal Ministero della
Salute per una corretta informazione.
9 marzo 2006 - Locandine negli studi dei veterinari per dire a
chi li frequenta che l'"Aviaria non è roba da gatti".
Preparati con la consulenza scientifica del Professor Giorgio
Poli (Presidente IV Sezione Consiglio Superiore di Sanita'- Alimenti e
Zoonosi) e con la supervisione della Direzione Generale di Sanita' Animale
del Ministero della Salute, l'Associazione Nazionale Medici Veterinari
ha realizzato due locandine intitolate appunto cosi'.
Patrocinate dal Ministero della Salute, le locandine intendono
rassicurare i proprietari di gatti e veicolare informazioni e
suggerimenti appropriati e corretti. ''Il significato di questa iniziativa -
dichiara Carlo Scotti Presidente dell'ANMVI - e' quello di trasmettere ai
proprietari di gatti le verita' scientifiche assodate sul malinteso
coinvolgimento del gatto nell'influenza aviaria e in questo modo restituire
al medico veterinario autorevolezza su un problema che oggi e' ancora
esclusivamente di tipo veterinario e confinato ai soli volatili
selvatici. E' quindi importante - aggiunge Scotti - fugare i dubbi dei
cittadini proprio mentre leggiamo dichiarazioni imprudenti e precipitose
provenienti da autorevoli organismi internazionali. Non erano ancora noti i
risultati definitivi sui tre gatti di Graz in Austria, tutti negativi
all'H5N1, che gia' circolavano le ipotesi piu' azzardate e fantasiose per
bocca di scienziati e ricercatori mondiali. Quanto ai gatti dell'isola
tedesca di Ruegen non possiamo che ribadire la condizione di
eccezionalita' in cui si sono trovati dei randagi con ridotte difese immunitarie,
che si sono alimentati con carni crude infette, esposti alla piu'
elevata concentrazione di virus d'Europa. La verita'- conclude Scotti - e'
una sola: il nostro gatto non e' un serbatoio naturale del virus
influenzale e non e' un pericolo per l'uomo''. Le locandine concludono di
informarsi sulla salute del gatto e sulla sua corretta alimentazione
rivolgendosi al proprio Medico Veterinario.
(ANSA)