loli63cam
Esperto di Camelie
E’ tempo di semine per le camelie!
Quando: il prima possibile, i semi della camelia contengono molto olio (i cinesi lo usano per ricavarci l’olio non disponendo dell’olivo) che tende ben presto a irrancidire.
I semi si possono raccogliere aspettando che il frutto maturi e si apra o anche raccogliendo le meline chiuse, per poi successivamente aprirle ed estrarne i semi,la stagione in cui sono pronti è fine settembre, primi di ottobre.
Seminando a primavera ci sono ancora possibilità di germinazione, seminandoli in autunno dell’anno successivo la germinazione è fortemente compromessa.
Dove: ci sono varie tecniche ognuna con pregi e svantaggi, un metodo è metterli con dello sfagno umido chiusi dentro un sacchetto di nylon, si lascia che il fittone cresca e poi lo si taglia a circa 4-5 cm e si provvede a porre i semi nei singoli contenitori.
Altro metodo è scarificare il tegumento con carta vetrata o nell’incrinare leggermente il tegumento con una martellata giustamente dosata, oppure semplicemente si seminano così come natura crea.
Le semine si possono fare in cassette o in singoli vasetti (diam. 10), nel primo caso si risparmia spazio nel caso che alcuni non nascano.
Come: il substrato per la semina è preferibile sia leggero perchè favorisca l’espansione delle nuove radichette, a questo scopo è utile aggiungere un 50% di agriperlite, ma ho provato anche con 100% di terriccio per acidofile e il risultato non cambia di molto.
Il terriccio va’ tenuto sempre umido, ma mai fradicio, fino a primavera il seme emette solo il fittone, non è influenzato dalla luce, ma solo dalla temperatura, comunque resiste anche a temperature molto basse lasciando i vasetti all’aperto e alle intemperie coperti di foglie.
A primavera, o prima se conservato in ambiente moderatamente riscaldato, il seme emette il germoglio con le prime due foglioline a questo punto la luce è necessaria perché le piante non “filino”.
Raggiunte le quattro foglioline, si procede al ripicchettamento nel caso di semine in cassette e nell’occasione al taglio del fittone per stimolare la crescita delle radichette laterali. L’operazione è da eseguirsi anche nel caso di semina in vasetto estraendo il pane di terra e andando a tagliare il fittone che sicuramente sarà avvolto a spirale sul fondo del vasetto.
Allego un po’ di foto per chiarire meglio i vari passaggi.
Il frutto si apre, è ora di seminare
si dividono i semi con i rispettivi cartellini con il nome della pianta madre
Come si presenta il substrato di coltivazione con 50% terriccio per acidofile e 50% agriperlite.
Per la semina utilizzo contenitori chiusi come quello di sinistra, ma bisogna saper dosare l’acqua, oppure molto più semplice un contenitore di polistirolo di quelli utilizzati per le mozzarelle, a dx nella foto.
In questi contenitori inserisco circa 40 semi disposti su 5 file da 8
Con il coperchio premo i semi fino a farli aderire al terriccio
Copro i semi con circa 3cm di terriccio e poi nuovamente con il coperchio premo in modo che i semi aderiscano al substrato. Come si vede in alto nella foto il terriccio una volta pressato si riduce a circa 2cm.
Conoscendo i nomi delle piante da cui derivano i semi si possono mettere le relative etichette.
Con un po’ di pazienza a tarda primavera le piantine saranno così, queste sono camelie del tè, le Sinensis.
Con l’aiuto di una vecchia forchetta si procede a estrarle senza rovinarne le radici.
Quando: il prima possibile, i semi della camelia contengono molto olio (i cinesi lo usano per ricavarci l’olio non disponendo dell’olivo) che tende ben presto a irrancidire.
I semi si possono raccogliere aspettando che il frutto maturi e si apra o anche raccogliendo le meline chiuse, per poi successivamente aprirle ed estrarne i semi,la stagione in cui sono pronti è fine settembre, primi di ottobre.
Seminando a primavera ci sono ancora possibilità di germinazione, seminandoli in autunno dell’anno successivo la germinazione è fortemente compromessa.
Dove: ci sono varie tecniche ognuna con pregi e svantaggi, un metodo è metterli con dello sfagno umido chiusi dentro un sacchetto di nylon, si lascia che il fittone cresca e poi lo si taglia a circa 4-5 cm e si provvede a porre i semi nei singoli contenitori.
Altro metodo è scarificare il tegumento con carta vetrata o nell’incrinare leggermente il tegumento con una martellata giustamente dosata, oppure semplicemente si seminano così come natura crea.
Le semine si possono fare in cassette o in singoli vasetti (diam. 10), nel primo caso si risparmia spazio nel caso che alcuni non nascano.
Come: il substrato per la semina è preferibile sia leggero perchè favorisca l’espansione delle nuove radichette, a questo scopo è utile aggiungere un 50% di agriperlite, ma ho provato anche con 100% di terriccio per acidofile e il risultato non cambia di molto.
Il terriccio va’ tenuto sempre umido, ma mai fradicio, fino a primavera il seme emette solo il fittone, non è influenzato dalla luce, ma solo dalla temperatura, comunque resiste anche a temperature molto basse lasciando i vasetti all’aperto e alle intemperie coperti di foglie.
A primavera, o prima se conservato in ambiente moderatamente riscaldato, il seme emette il germoglio con le prime due foglioline a questo punto la luce è necessaria perché le piante non “filino”.
Raggiunte le quattro foglioline, si procede al ripicchettamento nel caso di semine in cassette e nell’occasione al taglio del fittone per stimolare la crescita delle radichette laterali. L’operazione è da eseguirsi anche nel caso di semina in vasetto estraendo il pane di terra e andando a tagliare il fittone che sicuramente sarà avvolto a spirale sul fondo del vasetto.
Allego un po’ di foto per chiarire meglio i vari passaggi.
Il frutto si apre, è ora di seminare
si dividono i semi con i rispettivi cartellini con il nome della pianta madre
Come si presenta il substrato di coltivazione con 50% terriccio per acidofile e 50% agriperlite.
Per la semina utilizzo contenitori chiusi come quello di sinistra, ma bisogna saper dosare l’acqua, oppure molto più semplice un contenitore di polistirolo di quelli utilizzati per le mozzarelle, a dx nella foto.
In questi contenitori inserisco circa 40 semi disposti su 5 file da 8
Con il coperchio premo i semi fino a farli aderire al terriccio
Copro i semi con circa 3cm di terriccio e poi nuovamente con il coperchio premo in modo che i semi aderiscano al substrato. Come si vede in alto nella foto il terriccio una volta pressato si riduce a circa 2cm.
Conoscendo i nomi delle piante da cui derivano i semi si possono mettere le relative etichette.
Con un po’ di pazienza a tarda primavera le piantine saranno così, queste sono camelie del tè, le Sinensis.
Con l’aiuto di una vecchia forchetta si procede a estrarle senza rovinarne le radici.
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