Qui a Roma, il movimento di scolaresche è devastante come la tredicesima piaga d'Egitto.
I bambini/ragazzini vengono praticamente tutti portati in macchina dalle solerti madri/padri, e manca poco che li portino in classe in braccio. Si crea quindi in vicinanza delle scuole un agglomerato straripante di macchine che invadono le corsie in tutti e due i sensi di marcia. Non sia mai che gli adorati pargoli vengano esposti alla furia degli elementi, rappresentati da un po' di pioggia( a Roma non nevica praticamente MAI).
Lo so,lo fanno perché i pargoli di cui sopra non si raffreddino;ti vedi i poveri disgraziati ragazzini intabarrati di mega piumone ,cappellino di lana-sciarpa-guanti scarponi,manco andassero a scuola al Polo.E il bello è che questo abbigliamento viene imposto dalle suddette madri anche quando c'è il sole e una temperatura quasi equatoriale.
E' evidente che,tra sbalzi di temperatura caldo-freddo, e sistema immunitario non sufficientemente temprato,i bambini si raffreddino comunque,con febbre e bronchite al seguito,che le mamme arginano con il "provvido" antibiotico, anche quando non ce n'è bisogno (N.B.gli antibiotici, per curare l'infezione da virus, non servono a nulla)
Il "meglio "accade quando a dirigere il traffico scolastico trovi presso i passaggi pedonali davanti alle scuole,inveterati pensionati di buona volontà che, rivestiti di apposito giubbetto catarifrangente manco fosse un'armatura medioevale, con piglio solenne e sguardo truce ti bloccano anche al passaggio di UN SOLO ragazzino.
Potrebbero aspettare che, prima di bloccare il traffico ogni tre per due, si formi un gruppetto di genitori e bambini, e POI bloccare il traffico, ma sembra che cio' sia una cosa difficilissima a farsi o soltanto a concepirsi.
Credetemi, io amo molto i bambini, ma in quei momenti comincio a pensare che Erode non avesse poi tutti i torti .
Quindi, aRoma o esci di casa alle tre, o aspetti le cinque del pomeriggio:dalle quattro alle cinque"lasciate ogni speranza o voi che guidate."