• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Quanto vale una vita (lettera aperta al quotidiano La Stampa)

rootfellas

Florello
Un po lunga ma meritevole.. non si puo morire così!

GLI STUDENTI DEL LICEO DARWIN DI RIVOLI
Cari lettori, questa lettera è indirizzata a tutti voi, indistintamente. Non importa se abbiate figli o meno, se essi vadano in una scuola pubblica o in una privata, non importa nemmeno quale ideologia politica abbiate. Non c’è divisione che tenga, di fronte a certe cose. Ci si può solamente ritrovare, uniti, nel dolore e nello sgomento.

Onorevole Ministro, questa lettera è indirizzata anche a lei, perché, che si critichi o meno la sua riforma, è lei che ha il potere - ma soprattutto il dovere - di far sì che le cose cambino in questo Paese, che tragedie come questa non possano più accadere.

Cari genitori e parenti di Vito, questa lettera è anche - e soprattutto - per voi, per farci sentire vicini nell’ingiusto destino che ha visto il vostro amato Vito vittima incolpevole. Perché sarebbe potuto esserci chiunque di noi, al suo posto, sotto le macerie di quel maledetto controsoffitto. Sappiamo quanto sia difficile evitare la retorica di fronte a disgrazie come questa, perché di fronte ad avvenimenti così terribili, la mente non riesce ad essere lucida, e allora si aggrappa alle fragili certezze delle frasi fatte. Proveremo ad evitarle ma, nel caso non ci riuscissimo, sappiate perdonarcelo.

Non è mai giusto che un ragazzo muoia.
Non è giusto che muoia mentre è a scuola.
In un attimo, proprio in quella scuola dove ci si crede protetti, capita il più orrendo dei tradimenti. In un’aula, dove magari molti di noi hanno trascorso uno dei loro anni di liceo, un controsoffitto cade, a causa di un tubo di cui nessuno ricordava più l’esistenza, lasciato lì perché sarebbe costato troppo rimuoverlo. E allora crolla tutto: il senso di protezione che l’edificio ci dava, la già scarsa fiducia dell’interessamento delle istituzioni, la speranza e l’entusiasmo che ci caratterizzano. Tutti i ricordi, belli e brutti, vengono spazzati via da questa tragedia, che rimarrà sempre nelle nostre menti, come ricordo indelebile degli anni passati in questa scuola.

Come si può pretendere di garantire il diritto allo studio, quando non si riesce nemmeno a garantire la sicurezza di entrare in una scuola e di uscirne vivi? Si è incolpato prima il vento, poi una terribile fatalità, ma alcune domande sorgono lo stesso spontanee. Possibile che in una scuola esista una controsoffittatura di cui - secondo le parole di alcuni - pochi sarebbero a conoscenza, una controsoffittatura che non permette di vedere cosa nasconde?

Com'è possibile fare dei controlli seri per la sicurezza se non si è in grado di verificare lo stato dei fili di acciaio, dei tubi che scorrono sotto i mattoni? Se fosse stato possibile, forse ci si sarebbe accorti di cavi che non sono riusciti a reggere nemmeno una porta sbattuta dal vento, per quanto violento fosse.

No, il problema è un altro. La causa è un'altra. Il sistema dei finanziamenti per la sicurezza, che guarda più alla forma che al contenuto. Tutti noi sappiamo che le aule hanno i neon senza copertura, che l'impianto elettrico a volte fa quello che gli pare, che in alcune stanze ci sono crepe nei muri.

Il problema è che la scuola, per gli interventi più importanti, anche avesse i soldi, non potrebbe fare niente, in quanto è la Provincia che deve operare sui suoi edifici. Così, le scuole si devono limitare al pro-forma, a dare l'apparenza della sicurezza, mettendo cartelli di avviso pericolo pavimento scivoloso, o le strisce gialle e nere per segnalare l'apertura di porte e finestre.

Le migliaia di euro spese per rifare la facciata sono un altro, triste segnale di questa tendenza. Certo, a chi non fa piacere una scuola con una bella facciata? Fa sempre un bell’effetto ed è sicuramente piacevole da vedere, ma se si dà la precedenza all’esteriorità piuttosto che alla sicurezza, allora non ci stiamo. Bisogna facilitare le procedure per intervenire sulla sicurezza nelle scuole, permettendo anche il diretto intervento dell’istituto che, essendo chiamato in causa in prima persona, conosce meglio i problemi da risolvere.

Così che i - piccoli - finanziamenti che l'istituto riceve possano essere messi da parte per opere importanti, e non spesi ogni anno in lavori minori, che sono gli unici per cui non deve passare attraverso la Provincia. Finché le cose rimarranno così, i Presidi avranno le mani legate, e non potranno far altro che vedere la loro scuola consumarsi lentamente.

Ministro, ora ci rivolgiamo direttamente a lei. Lei ha detto di aver stanziato finanziamenti per mettere in sicurezza le cento scuole più a rischio d’Italia, con particolare attenzione alle zone sismiche. La domanda che ci viene subito in mente è: la nostra scuola sarebbe rientrata in quelle cento?
Non è messa poi così male in confronto ad altre: non sorge in una zona sismica, né in una zona a pericolo alluvioni, essendo su una collina. Eppure da noi gli studenti muoiono, rimangono feriti gravemente. Allora, se una scuola così, all’apparenza normale, diventa scenario di una tragedia che fa venire i brividi a noi, che eravamo presenti, pensando a cosa ci sarebbe potuto accadere, forse bisognerebbe finanziare maggiormente la sicurezza nelle scuole.

Se uno Stato non riesce a garantire il diritto di vivere ai propri cittadini, allora non ha senso che garantisca gli altri diritti. Noi non possiamo far altro che lanciare questo appello, impotenti come ci sentiamo di fronte a questa tragedia, e stringerci in un abbraccio alla famiglia di Vito e a tutti i ragazzi come noi, rimasti vittime del crollo, in particolare ad Andrea, che lotta per tornare alla vita di tutti i giorni.
Tenete duro.
 
N

ninfa77

Guest
E'una lettera molto significativa e mi ricorda amaramente tutti gli scioperi fatti da noi al liceo a causa dell'istituto pericolante che ci ospitava e mi viene da pensare che in tanti anni nessuno ha fatto niente e spero che oggi purtroppo con un tragico epilogo si inizi a far qualcosa per rendere sicure le nostre strutture scolastiche
 

pa0la

Florello
Al di la della commozione e della rabbia impotente che prende chiunque davanti a simili tragedie mi è tornato in mente un commento (l'unico che mi è parso valido) che ho letto non ricordo più dove.
E che riassumeva a grandi linee il problema sicurezza (che non riguarda certo solo le scuole) in questi termini.
Per troppi anni ci si è preoccupati solo di migliorare il software snza rendersi conto che l'hardware sarebbe crollato per primo.
Ed è una cosa che possiamo parametrare a tutto quello che riguarda la sicurezza, delle scuole come dei posti di lavoro.
La vita non te la salva una procedura o un inasprimento delle sanzioni se hai dimenticato un cartello, la vita te la salva l'hardware.
E di fronte a questo mi piacerebbe che nessuno si tricerasse dietro al ritornello - ci vogliono fondi e non ci sono.
I soldi ci sono sempre, bisogna capire a chi o cosa sono destinati.
Il software ha costi atomici, che si smetta di spenderli in progetti fantasmatici e di pagare legioni di burocrati e di passacarte che ci inonandono di procedure e si ritorni velocemente a fare dei "pochi" soldi che ci sono un utilizzo sensato.
pa0la
 

verdiana

Esperta Sez. Identificazioni
Merita assolutamente di essere letta.
Nessuno dovrebbe provare il dolore x la perdita di un figlio...è innaturale.
E lo è ancor di più, se succede in un luogo, che reputiamo sicuro, come una scuola.
Successe anche ai bambini di San Giuliano...e lì il terremoto fu solo la causa scatenante.
Che dire? Non ci sono parole per commentare la morte di Vito, e non ci sono parole x i ragazzi feriti...cosa dici a un ragazzo che, probabilmente resterà su una sedia a rotelle, che qualcuno non ha rimosso un tubo che andava tolto?
...alla fine, passata l'ondata di stupore, riprovazione e dolore, andranno via anche i giornalisti...fino alla prossima disgrazia.
 

Mor@

Moderatrice Sez. Cactacee e Succulente
Membro dello Staff
Le stesse cose che ho pensato io, Verdy... :(

Qui da noi proprio lo scorso mese è stata chiusa una scuola elementare, per "improvvisa" inagibilità... ma quando mai, sono anni che è così, e se non era per i genitori che si sono impuntati non avrebbe fatto niente nessuno! :mad:
 

quadricromia

Guru Giardinauta
Ho sentito al telegiornale le dichiarazioni della Preside d'istituto, riferiva affranta che molti sopralluoghi erano stati fatti, molte manutenzioni erano state effettuate ma al controsoffitto proprio non ci aveva pensato...
Mi sembra lecito che il preside non cia abbia pensato, non penso che rientri nelle proprie competenze, ma mi chiedo quale ente ha la responsabilità di vigilare ed assicurare sull'agibilità di un edificio pubblico? Se ci fossero stati scarafaggi e topi avrebbero preso provvedimenti ?

@Pa0la: Quotone anch'io al tuo intervento, la distinzione sull'hardware ed il software è sacrosanta, l'una non esclude l'altra però! Ho visto ieri in tv il caso di un bambino permanentemente invalido che all'ora del pasto veniva portato in mensa a guardare i compagni mentre mangiavano. Lui non può mangiare perchè ha bisogno di essere imboccato e per una lacuna interpretativa della legge nessuno se ne occupa, nè personale scolastico nè personale sociale. Così il bimbo continua a guardare mentre si svolge, con i soliti tempi biblivci, la diatriba tra comune e scuola.

Siamo tanto arretrati e poveri da non poterci permettere un solido hardware ed un software fruibile da tutti?
 

awalkony

Giardinauta Senior
io posso dire che oltre ad essere molto dispiaciuto per la morte del ragazzo e del ragazzo che probabilmente rimarra' in sedie a rotelle, che anche io ho frequentato una scuola dove c'erano molte cose che non andavano...crepe enormi sui muri, riscaldamenti che non andavano e nei laboratori le temperature erano glaciali ,addirittura una volta la caldaia ha preso fuoco durante la notte... ma vi pare giusto una cosa del genere? la scuola e' un luogo di formazione, che insegna a vivere oltre che le cognizioni e deve essere SICURA perche' rappresenta lo STATO...purtroppo pero' come sempre in Italia si cerca sempre di minimizzare i problemi quando appaiono e si corre ai ripari solo quando qualcuno perde la vita. Mi vergogno di come funzionano istituzioni ede enti vari..io fossi uno di quegli studenti non entrerei mai piu' in quell'edificio...come si puo`?
concludo dicendo che e` una vergogna e che i problemi vanno anticipati non aspettare che qualche innocente paghi per colpe che non ha prima di fare degli interventi.
UN EX-STUDENTE DELLE SUPERIORI
Andre
 
Alto