Malinconicamente ripartiamo.
Un po' tristi, tanto felici, un po' stupite dalla nostra stessa felicità, innamorate di questo incontro fatale, travolte dalla stanchezza e dalle tante emozioni, ci affidiamo al guidatore di turno e ripartiamo alla volta di casa.
Un viaggio quello del rientro, per molti versi dolce e struggente e, per altri, intimo e complice.
Attimi che rimarranno in me come pietre, scolpiti ma con una leggerezza che è tipica delle belle emozioni, delle belle immagini.
Parliamo di noi, delle nostre vite, delle nostre esperienze.
Scopriamo un po' più chi siamo e ci lasciamo scoprire. SMS che arrivano ci scaldano i sensi e i pensieri vi si accoccolano.
Continua la condivisione delle sensazioni anche a distanza, mentre la macchina scorre veloce nella direzione di casa.
Le soste sono forzate dalle necessità di caffè e di ristoro.
Freddo, freddo e buio tutto intorno a noi, ma dentro siamo piene e appagate di quanto abbiamo vissuto.
Un po' di commozione e un po' di risate ci accompagnano.
Qualcuno dorme distrutto dalla levataccia (mio marito) e qualcuno guida silenzioso lasciando che le nostre esperienze diventino un'unica esperienza (il nostro amico che è alla guida della sua auto).
Ci fermiamo nei pressi di Piacenza verso le 21 e mangiamo il nostro mancato pranzo.
Alle 22 circa arriviamo qui e qui scarichiamo e ricarichiamo un'altra macchina, dopo esserci nuovamente ristorati e rifocillati.