Ah Gigio! (immaginatelo detto in romanesco, fa più effetto)
1-non ti conosco, non so la tua situazione, parli di un figlio che non so se è in fasce o ha 40 anni, ma insomma, un paio di cose: a volte il coraggio va preso a piene mani, si traccia una linea, proprio come un piano d'azione, e si persegue fino in fondo in modo deciso senza tentennamenti, quindi secondo il modo di dire: se decidi di sparare, spara al cuore, altrimenti non sparare proprio.
Nessuno può dirti se sparare o no perché nei tuoi panni ci sei tu, ma tritarsi le pa**e non serve a nessuno: agisci nel modo che massimizza la tua felicità (che ovviamente è data dalla somma della felicità di tuo figlio + la tua). Macerarsi non serve a niente: scuotiti e agisci, anche se all'inzio costa sangue. Lascia stare rancori, tristezze, vendette: agisci nel modo che ti sblocca questa situazione, il resto è irrilevante.
2-appena ho letto il tuo primo post ho pensato "donne", e c'ho preso: 5 volte su 10 la causa dei problemi di noi maschietti sono le donne, le altre 5 volte su 10 sono i soldi (non è maschilismo, per le donne forse spesso siamo noi il problema). Concordo con chi ti ha detto che a 40 anni la gente non cambia e sarebbe FOLLIA pensare che si possa cambiare profondamente a quell'età. Ma forse il tema "figlio" interessa anche a lei, no? Riuscite a parlarne insieme? O con lui, se non è un bambino?
Insomma come ho detto: non ti conosco e quindi non posso dirti cosa fare, ma ti dico: FAI, perché parlare e piangersi addosso consola forse nel breve periodo, ma di certo non risolve nel lungo periodo. Io ti auguro di risolvere e che -di qui a qualche anno- questo periodo sia solo uno strano ricordo.