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Punteruolo rosso delle palme

Silvio07

Florello
ti ringrazio nuovamente silvio ma x le mie palme(6 alt. olte 2m, 1 oltre 4m, e circa 8 -2m queste solo del genere phoenix non considerando le varie washingtonia e chamaerops ecc ecc. preferisco x ovvi motivi economici far da me'.riguardo la possibilita di poter scegliere il principio attivo tu: cosa ne sai? comuncue rinnovo la domanda . cosa mettere dentro le flebo x lendoterapia delle palme?
ciao silvio e ciao atutti

Domanda ad Alessandro2005, ascolta il suo consiglio.
 
E

erikapo

Guest
Ciao a tutti, complimenti sempre agli esperti che nutrono questo importantissimo 3D da mesi, anche se le notizie non sono spesso incoraggianti...
In particolare questo ritorno di fiamma dell'inverno mi tranquillizza un po', ma tra poco arriverà la primavera e la natura si risveglierà (punteruolo compreso mannaggia...).
Mi sono sempre chiesta, esiste una mappa delle zone d'Italia dove è stata segnalata la presenza del punteruolo? Leggendo nei vari post non mi è sembrato di vedere casi in Romagna, magari mi chiedevo se esiste qualche fonte alternativa.
Sapete niente?
 

Silvio07

Florello
Su internet puoi vedere. Mi pare che le più attaccate siano Sicilia e Campania. Poi Ligura e il sud Piemonte. Non lo so, forse mi sbaglio. Conoscevo solo queste due regioni.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Gli attacchi più gravi si sono avuti in Sicilia, ma è presente in Campania, Puglia, Lazio, Toscana, Sardegna, Marche e Liguria. Comunque va estendendosi. Non mi risulta ci siano segnalazioni per la Romagna: la fonte più sicura per informazioni in loco è il Servizio Fitosanitario dell Regione Emilia-Romagna
mailto:eek:mp1@regione.emilia-romagna.it
Ciao
 
E

erikapo

Guest
Grazie Alessandro, leggendo il 3D in effetti ho potuto vedere che la diffusione si è fermata proprio sotto al Rubicone, con riserva perchè magari ha già passato il fiume e non lo sappiamo.... Io da parte mia è un anno che scruto qua in giro e non ho visto nessuna palma infetta, per fortuna perchè le foto che postate sono a dir poco terribili!
In Romagna in effetti non c'è una diffusa presenza di palme come in Liguria ad esempio, forse quindi c'è una veicolazione minore, ma è un'ipotesi da poco... Da parte mia ho poche palme, per lo più piccole ed in vaso, speriamo bene....
 

pepsi65

Aspirante Giardinauta
Caro Silvio,
da quando hai notato questo 3d le pagine sono raddoppiate.
Ti dispiacerebbe "editare" i tuoi msg,invece di fare doppi o tripli post ?
Sai ...,renderebbe piu facile la consultazione.

Spero di essere stata abbastanza gentile da non urtare la tua suscettibilità.
Grazie
 

felipe71ct

Aspirante Giardinauta
ciao a tutti,sono tornato adesso dall'universita' di catania dove si e' tenuto il workshop sul punteruolo rosso,notizie positive e negative:positiva e' la notizia che a catania e' stato costatato dalle ricerche dell'universita' che dall'inizio del 2006 ad oggi il r.f. ha compiuto solo 3 cicli riproduttivi. negativa e' invece la costatazione che a palermo si sono gia verificati casi di "infestazioni" a washingtonia e chamaerops.lo sapevate che oltre a vari tentativi con mezzi tecnologici gli spagnioli hanno utilizzato cani x annusare le palme e capire in anticipo se erano gia' state colpite dal r.f.
ho appreso oggi che la sicilia e' l'unica regione in italia che attua un piano di contenimento dell'infestazione(eradicazione e smaltimento) sia per il pubblico che per il privato : previa comunicazione alle autorita' competenti (gratis).
 

Silvio07

Florello
Deve essere molto utile avere questi cani per il riconoscimento delle piante infestate. POtrebbe essere questo lo sbocco da questa situazione......... .
 

Silvio07

Florello
I cani potranno dire prima se una palma è attaccata e così non ci saranno più perdite. Il punteruolo sempre ucciso lentamente si estinguerà.
 
P

Piera

Guest
Oggi sul giornale di Sicilia c'è un articolo sul punteruolo rosso, grazie ad un metodo messo a punto da un agronomo egiziano, a Palermo sei palme di un giardino storico hanno ripreso a fiorire e non saranno abbattute dopo il trattamento endoterapico.
 

KaiserMEM

Aspirante Giardinauta
ancora nessuna novità?
abito nei pressi di partanna mondello (palermo) e le palme infette stanno cominciando ad arrivare pure qui. dal momento che nella mia zona tutti hanno almeno 1 palma nel proprio giardino, non vorrei che l'insetto facesse una strage di piante... :(
 
E

erikapo

Guest
So che Alessandro2005 è andato ad un convegno a Sanremo.
Aspetto i suoi preziosi aggiornamenti sulla lotta a questo fetente insetto!
 
P

Piera

Guest
In questo convegno a Sanremo proprio il procedimento dell'agronomo egiziano sarà al centro delle discussioni.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Son tornato.
Riporto quelle che sono in sintesi le notizie e metto qualche immagine.

Intanto, per rispondere a Piera, non è stato esposto nessun metodo innovativo da parte di alcun agronomo egiziano. In verità un egiziano che lavora a Roma e parla italiano c'era, e ha presentato, tra i tanti, il suo sistema di endoterapia: la sua macchina direi che è parsa artigianale e simile, per concezione, ad altra. Questa persona è anche intervenuta nel dibattito a fine convegno, e qui non ha avuto, direi, molto sostegno...anzi. L'anzi è riferito soprattutto a docenti di botanica dell'Università di Valencia: ma la vicenda in realtà era inserita in una più allargata querelle legata all'approccio al problema e all'abito mentale, differente tra chi fa ricerca scientifica, chi si occupa della direzione e conservazione di giardini botanici, e chi cerca mezzi per ottenere risultati il più possibile immediati nella lotta al punteruolo.

Ritorniamo in argomento.

1) E' stato pubblicato a febbraio in G.U. (dopo tre mesi dall'approntamento del testo) il Decreto di Lotta Obbligatoria che: fissa misure per impedire la diffusione del rincoforo; consente l'impiego (per 120 gg., e poi?) di alcuni insetticidi anche su Verde Pubblico; mette a carico del possessore, quindi anche privato, l'abbattimento in sicurezza delle palme infestate (pura follia controproducente secondo me, ma si spera in una "pezza" da parte delle Regioni: tale abbattimento può costare infatti € 1200-1600 a palma).

2) E' stato erogato un finanziamento (relativamente modesto) per un progetto finalmente organico per individuare strategie di lotta. Farà capo al CRA-FSO Unità di Ricerca per la Floricoltura e le Specie Ornamentali (ex-ISTFLORI) di Sanremo, ma è esteso a parecchi Istituti e Università (in pratica quelli che fin qui si sono di più occupati del problema). Si denominerà DIPROPALM (= DIfesa dal Punteruolo ROsso delle PALMe).

3) Sono stati pesentati lavori sul possibile impiego di nematodi entomopatogeni. Mi chiedevo infatti come mai non si era tentato, visto che questi agenti sono da tempo prodotti dalle biofabbriche e impiegati con successo contro bestiacce non poi tanto dissimili dal punto di vista tassonomico, come l'oziorrinco. Personalmente avevo in verità avuto con qualche anticipo i lavori di ricerca attraverso una entomologa dell'Università di Torino (parteciperà al citato progetto DIPROPALM). In prove di laboratorio e di semi-campo hanno funzionato, almeno tanto quanto un insetticida chimico, e con una persistenza sulla pianta non troppo inferiore. Dalle prime osservazione sembra siano addirittura in grado di andarsi a cercare, almeno in parte, le larve dentro le gallerie.
Gli Spagnoli li formulano con una sostanza, il chitosano, che ne migliora l'efficacia. Ho parlato con il relatore intervenuto in rappresentanza della ditta che li sta mettendo in comnmercio, e in Spagna costano persin poco.

4) Ho l'impressione che si sta consolidando l'idea di tentare di salvare piuttosto che abbattere, se possibile, le palme infestate. A Palermo ci sono diversi risultati in tal senso (se ne è parlato da poco proprio qui). Si interviene con dendrochirurgia, che è un intervento di tipo potatorio drastico (si arriva anche a eliminare tutte le foglie e/o parte dei tessuti del capitello togliendo tutto il malato e le larve, badando bene, e qui ci vuole molta esperienza e mestiere, a non danneggiare l'unico apice vegetativo). Metto la foto della palma infestata di Boerdighera che avevo già mostrato in novembre; l'immagine è di due giorni fa: anche se il ciuffo appare un po' sofferente mi dicono che non ci sia da preoccuparsi, in qunato il fatto è dovuto un po' ai tagli, un po' perchè i ciuffo è rimasto esposto all'inverno senza più protezione attorno). Potendo impiegare legittimamente insetticidi in chioma e in endoterapia tutto ciò potrebbe essere più facile (la palma di cui sopra ha in effetti avuto tali ulteriori interventi)

dendrochirurgia_palma.jpg


5) Si è ormai convinti che le trappole funzionano meglio se si seminterrano (però nonsempre è possibile metterle così), e se si aggiunge al feromone altri attrattivi odorosi e alimentari. La trappola deve avere una ben studiata geometria: è stato mostrato un filmato con telecamera messa dentro la trappola: vi dico solo che il punteruolo non è affatto scemo. La Intrachem è uscita in effetti con un modello perfezionato, adatto anche ad essere interrato.

6) Sull'impiego dell'endoterapia le campane sono diverse. Certamente la palma ha una struttura anatominca molto differente dagli alberi comunemente intesi, e certamente non ha tessuto in grado di riparare. Il liquido entra come potrete vedere dalle immagini, ed è praticamente sicuro che si diffonda grazie anche alle anastomosi dei singoli, ma numerosi, fasci cribro-vascolari. Altrettanto certo che in tutti i sistemi si fora particamente quanto il raggio e non solo di pochi cm. Da vedere (lo dirà il tempo e le ricerche) se alla lunga la plama ne patisce o quanto ne patisce, e quali e quanto prodotto bisogna immettere per ottenere (se lo si ottiene) effetto. Un po' tutti ritengono che comunque da solo non basta e che bisogna abbinarlo a trattamenti in chioma.
Ora illustro con le immagini i tre sistemi più significativi (non ci sono protezioni tipo guanti perchè è solo una dimostrazione in pratica con acqua, salvo gli Spagnoli)

a) Sistema Arboprof (mi soffermo un po' di più perchè io sarei abilitato a usare questo sistema)
Si fora con movimento giù/su per far uscire i trucioli e non fare impastare la punta, dopo aver sterilizzato la medesima (ce ne vuole una speciale per operare bene); angolo verso il basso di circa 30 gradi
arboprof-2.jpg


si inseriscono gli aghi (4-5 per pianta a seconda del diametro del tronco) battendo con una mazzetta di caucciù
arboprof-3.jpg


si collegano agli aghi i rubinetti
arboprof-5.jpg


l'alimentazione della soluzione fitoiatrica è fornita da questa macchina (pressione di esercizio intorno a 2-2,5 bar)
arboprof-1.jpg

in pochi minuti il liquido viene iniettato, poi si tappa con chiodi di amido di mais a forma di cono (qui è stato solo appoggiato)
arboprof-6.jpg


(continua)
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
b) Metodo Arborject VIPER (made in USA)
Si porta a cintura dopo che i recipienti sono stati riempiti e messi in pressione
arborject-1.jpg


si carica la pistola ad iniezione
arborject-2.jpg


si introduce l'iniettore in un apposito plug messo nel foro (la foratura è analoga in tutti i metodi); il plug però non viene più estratto e si chiude poi con mastice; il liquido non entra in modo continuo, ma si "sparano" in rapida successione alcuni ml alla volta (a parte le palme, lavorano quasi al piede delle piante)
arborject-3.jpg


c) Metodo Fertinyect spagnolo. E' stato prescelto dalla Santa Sede per prevenzone al rincoforo delle palme dei Giardini Vaticani: visto lo "attrezzo" e la "destinazione" ho fatto una battutina: mi hanno risposto che ci avevano già pensato: metteranno una sorta di "braghetta" come fece non so più quale Papa ai nudi di Michelangelo nella Cappella Sistina. Hanno presentato il progetto: un vero piano di battaglia, con tanto di fotografie aeree e trappole in perimetro come un campo minato; si tratta in ogni caso di una protezione pesante: cinque trattamenti in endoterapia (non tolgono la cannuccia per l'intera stagione, ma sostituiscono il sacchetto vuoto ogni 30-45 gg), più sei per via fogliare sempre ogni 30-45, praticamente da inizio primavera ad autunno inoltrato. Lavorano a non più di un paio di metri sotto la corona, sfalsando leggermente i fori; la soluzione viene assorbita sostanzialmente per effetto della forza di evapo-traspirazione della pianta.
Dopo aver trapanato di inserisce un tubicino, sul quale viene applicato il contenitore elastico, già predisposto, di cui si taglia una estremità
fertinyect-1.jpg


si lascia che la pianta assorba il prodotto (benché fosse ormai pomeriggio e il cielo fosse coperto lo svuotamento è avvenuto in 10-15 minuti: si vede che quella bistrattata palma aveva molta sete)
fertinyect-2.jpg


fertinyect-3.jpg


fertinyect-4.jpg


Per chi volesse azzardare il fai-da-te ci sarebbero queste capsule della Ital-Agro, comprensive di una dose di fertilizzante da aggiungere alla miscela fitoiatrica
arbocap.jpg


Mi par che basti, che dite?
Ciao
 
Ultima modifica:
P

Piera

Guest
Alessandro io ho riportato ciò che era scritto sul giornale di Sicilia con tanto di foto dell'agronomo e delle palme recuperate. per il sistema endoterapico obsoleto avrà sicuramente letto il topic di Silvio come salvare una pianta ammalata.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Alessandro io ho riportato ciò che era scritto sul giornale di Sicilia con tanto di foto dell'agronomo e delle palme recuperate. per il sistema endoterapico obsoleto avrà sicuramente letto il topic di Silvio come salvare una pianta ammalata.

Scusa, forse mi sono espresso male. Quel signore fa il proprio mestiere, immagino con cognizione di causa, ingegnandosi in proprio a costruirsi una macchina per endoterpia, non diversamente da altri.
Volevo dire che non ci sono attualmente misure decisive o miracolose, mentre a fronte di una minaccia grave c'è sempre il rischio di speculazioni o di millanterie o semplicemente notizie ingigantite dalla stampa.

Altra questione sono le controversie di natura tecnico-scientifico-ideologica sull'impiego di prodotti chimici e sulle possibili conseguenze del trattamento in endoterapia sulle palme, intervento che certamente è assai invasivo su un tipo di pianta che non cicatrizza le ferite.

Hanno presentato un filmato di genere divulgativo dove si evidenziava tra l'altro la difesa chimica che ha subito sollevato obiezioni. Tu che sei di Palermo certamente conoscerai chi è il conte Tasca d'Almerita, che appariva in tale filmato, il quale per difendere il suo storico viale di palme spende € 2000-2500 al mese per far trattare (il costo è dovuto essenzialmente al noleggio di un elevatore per arrivare alla chioma e alla manodopera, visto che ripete l'operazione ogni 15 giorni); mi hanno detto alcuni palermitani presenti al convegno che questo viale e relativa dimora e giardini sono bellissimi, però se appena si alza lo sguardo si scorge il risultato dell'azione di ben altri distruttori (il c.d. "sacco" di Palermo: si chiama effettivamente così?).

Ciao
 
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