Ciao carlod, credo che sì, anche le altre si infetterebbero. Premesso che la tendenza allo sviluppo dell' oidio è condizionata dallo stato generale della pianta (carenze sia di macro che di microelementi, squilibri idrici, esposizione non ottimale rendono la pianta debole, e maggiormente esposta alle malattie), io cercherei, prima di mettere a dimora nuovi esemplari, di guarire i vecchi.
Credo che la permanenza troppo prolungata nello stesso vaso sia stata decisiva, ma anche il trapianto e la potatura effettuati nel periodo meno adatto non hanno certo migliorato le condizioni.
Io cercherei di vedere come reagiscono creando le condizioni ottimali: terreno al giusto ph, ben drenato ma mai completamente asciutto, concime specifico (finchè sono in vegetazione in questo periodo alla metà della dose raccomandata, poi sospendi fino a primavera), eventuale integrazione con ferro chelato; io darei loro anche qualche ora di sole, nelle ore meno calde (le mie all' ombra totale non fioriscono bene, mentre quelle che prendono sole dall' alba alle 11 sfoggiano fioriture spettacolari).
Poi un trattamento specifico sistemico, l' eliminazione e bruciatura delle foglie dopo che sono cadute in autunno, l' irrorazione, anche del terreno, con zolfo bagnabile come prevenzione.
Poi, una volta risolto il problema con le esistenti, potrai inserire le nuove, non dimenticando trattamenti preventivi, condizioni di terreno ottimali, piantumazione non troppo fitta per favorire la circolazione dell' aria, e senza eccedere nelle concimazioni azotate, che sembrano favorire lo sviluppo del famigerato fungo.
Potresti mettere delle foto? Sarebbe più facile darti consigli più mirati.
Saluti
Giulia
P.S.:mi sono simenticata di raccomandarti anche la disinfezione degli attrezzi da una pianta all' altra