• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Poveri giovani

njnye

Florello Senior
Vabbé, il mercato del lavoro è quello che è, ma è pessimo per giovani e meno giovani. Alcune professionalità sono molto ricercate, altre meno, c'è poco da fare. Io mi chiedo ad esempio perché continuiamo a sfornare ingegneri edili e quelli informatici o delle telecomunicazioni sono sempre troppo pochi. Senza parlare di tutti i laureati in giurisprudenza, lettere o scienze della comunicazione o politiche (e ci sono anch'io lì in mezzo, quindi non fraintendete). Capisco gli interessi personali, nessuno vuole fare a vita un lavoro che gli fa schifo, ma mi chiedo quanti di quelli che studiano si facciano seriamente domande sulle loro prospettive occupazionali o siano spesso e volentieri scelte superficiali o di comodo. Se ami qualcosa falla, anche se non ci sono speranze, perché riuscirai a superare tutte le difficoltà e se sei il migliore in qualche modo emergerai. Ma se è un "così così", perché metterti su una piazza competitiva ad aumentare le fila dei male occupati?
Una parentesi sugli straordinari non pagati. Non investirei un gettone del lavaggio automatico su uno che dice "faccio le mie 8 ore e poi mi cade la penna". E non è perché non penso che gli straordinari vadano pagati, ma perché è indicativo della totale assenza di coinvolgimento e passione per quello che si fa. Chi è abituato a lavorare in team (ci sono contesti diversi, ovviamente) sa quanto l'anello debole può creare problemi e una persona che fa il minimo sindacale è una zavorra o nei casi peggiori un collo di bottiglia. Se lo subisci lo detesti perché devi lavorare per 2 per compensazione, se sei come lui nella migliore delle ipotesi sei frustrato perché il tuo lavoro è mediocre.
I problemi del mondo del lavoro che davvero vedo oggi sono il precariato, lo scarso riconoscimento della professionalità, il concetto ormai del tutto sorpassato che non conta come lo fai basta farlo, il sottovalutare la passione e il lavoro di squadra. Lo stesso sistema sindacale andrebbe raddrizzato. Va bene che le lotte sindacali nascono nelle fabbriche, ma non è possibile che ancora oggi quelli più tutelati siano là, e che tra un metalmeccanico e un poveraccio che ha un ccnl del commercio ci sia un abisso di tutele (basti pensare alle malattie). E va bene che gli straordinari pagati servono anche per evitare che, per guadagnarci, i turni alla catena di montaggio - che sono devastanti - vengano aumentati senza ritegno. Però non vedo perché un poveraccio che lavora al call center possa fare 5 ore di pausa tra turni di 8 ore senza che nessuno scenda in piazza con gli striscioni e minacci sciopero generale... Tanto ha un contratto da precario, che fa, alza la voce o dice "se non mi pagate non mi presento?". Ma di controlli non se ne fanno...
 

Stefano De C.

Florello Senior
Vabbé, il mercato del lavoro è quello che è, ma è pessimo per giovani e meno giovani. Alcune professionalità sono molto ricercate, altre meno, c'è poco da fare. Io mi chiedo ad esempio perché continuiamo a sfornare ingegneri edili e quelli informatici o delle telecomunicazioni sono sempre troppo pochi. Senza parlare di tutti i laureati in giurisprudenza, lettere o scienze della comunicazione o politiche (e ci sono anch'io lì in mezzo, quindi non fraintendete). Capisco gli interessi personali, nessuno vuole fare a vita un lavoro che gli fa schifo, ma mi chiedo quanti di quelli che studiano si facciano seriamente domande sulle loro prospettive occupazionali o siano spesso e volentieri scelte superficiali o di comodo. Se ami qualcosa falla, anche se non ci sono speranze, perché riuscirai a superare tutte le difficoltà e se sei il migliore in qualche modo emergerai. Ma se è un "così così", perché metterti su una piazza competitiva ad aumentare le fila dei male occupati?
Una parentesi sugli straordinari non pagati. Non investirei un gettone del lavaggio automatico su uno che dice "faccio le mie 8 ore e poi mi cade la penna". E non è perché non penso che gli straordinari vadano pagati, ma perché è indicativo della totale assenza di coinvolgimento e passione per quello che si fa. Chi è abituato a lavorare in team (ci sono contesti diversi, ovviamente) sa quanto l'anello debole può creare problemi e una persona che fa il minimo sindacale è una zavorra o nei casi peggiori un collo di bottiglia. Se lo subisci lo detesti perché devi lavorare per 2 per compensazione, se sei come lui nella migliore delle ipotesi sei frustrato perché il tuo lavoro è mediocre.
I problemi del mondo del lavoro che davvero vedo oggi sono il precariato, lo scarso riconoscimento della professionalità, il concetto ormai del tutto sorpassato che non conta come lo fai basta farlo, il sottovalutare la passione e il lavoro di squadra. Lo stesso sistema sindacale andrebbe raddrizzato. Va bene che le lotte sindacali nascono nelle fabbriche, ma non è possibile che ancora oggi quelli più tutelati siano là, e che tra un metalmeccanico e un poveraccio che ha un ccnl del commercio ci sia un abisso di tutele (basti pensare alle malattie). E va bene che gli straordinari pagati servono anche per evitare che, per guadagnarci, i turni alla catena di montaggio - che sono devastanti - vengano aumentati senza ritegno. Però non vedo perché un poveraccio che lavora al call center possa fare 5 ore di pausa tra turni di 8 ore senza che nessuno scenda in piazza con gli striscioni e minacci sciopero generale... Tanto ha un contratto da precario, che fa, alza la voce o dice "se non mi pagate non mi presento?". Ma di controlli non se ne fanno...
Sostanzialmente concordo (e lo dice una P. Iva)
 

garofano

Maestro Giardinauta
Una parentesi sugli straordinari non pagati. Non investirei un gettone del lavaggio automatico su uno che dice "faccio le mie 8 ore e poi mi cade la penna". E non è perché non penso che gli straordinari vadano pagati, ma perché è indicativo della totale assenza di coinvolgimento e passione per quello che si fa. Chi è abituato a lavorare in team (ci sono contesti diversi, ovviamente) sa quanto l'anello debole può creare problemi e una persona che fa il minimo sindacale è una zavorra o nei casi peggiori un collo di bottiglia. Se lo subisci lo detesti perché devi lavorare per 2 per compensazione, se sei come lui nella migliore delle ipotesi sei frustrato perché il tuo lavoro è mediocre.
Sono d'accordissimo,e lo dico perchè ho lavorato in team: per lungo tempo ho prestato servizio negli hospice,che sono, lo sapete tutti,le strutture sanitarie che si occupano delle persone che hanno malattie cosiddette terminali (tumori e altre gioie).
Il lavoro dell'hospice è in parte residenziale,con ricoveri veri e propri, in parte è domiciliare,ossia è l'equipe sanitaria che va a casa della persona.E' importantissimo il gioco di squadra.Ci sono varie equipes coordinate da uno o due medici,con infermieri,fisioterapista ,psicologo di sostegno e volendo anche padre spirituale della religione che interessa.Quante volte mi sono arrabbattata,fare letteralmente le corse perchè c'era spesso che scantonava" e non faceva quello che doveva, e si rischiava di non dare alla persona la giusta assistenza .
 

garofano

Maestro Giardinauta
I problemi del mondo del lavoro che davvero vedo oggi sono il precariato, lo scarso riconoscimento della professionalità, il concetto ormai del tutto sorpassato
E' vero.Credetemi,tutto questo (anche la frase dopo che non sono riuscita ad inserire),si verifica anche nell'ambiente sanitario,e lì,in più c'è la piaga della raccomandazione:non importa se sei professionale,serio,se cerchi di dare il tuo meglio,se hai esperienza:c'è sempre il raccomandato che,anche se sbarbino appena laureato e francamente inesperto,si "accatta"il ruolo migliore,e tu,che raccomandato non sei ,fai il fanalino di coda a vita,con trattamenti economici da schifo.
 

njnye

Florello Senior
A proposito di poveri giovani:c'è questo articolo in cui parla del fatto che le coppie italiane non hanno più figli e delle possibili motivazionihttp://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/17/bonus-bebe-unarma-spuntata-per-la-natalita/2737049
Un'illusione dell'attuale società è che si possa avere tutto. Non puoi avere una fantastica carriera e una fantastica famiglia. Di solito dietro la facciata di successo, ci sono famiglie che così di successo non sono semplicemente perché non puoi essere sempre presente: se hai un lavoro che ti vuole sempre focalizzato 24 ore su 24 non puoi gestire l'influenza del pupo o la recita all'asilo. E se sei un uomo è "normale" dire "cara, il bimbo ha vomitato, pulisci", se sei una donna no. Anche perché fino a prova contraria la maternità non è delegabile al marito. Una volta si diceva "dietro a ogni grande uomo c'è una donna esausta". In ogni famiglia ci sono dei sacrifici da fare, il problema è che tendono a essere tutti in una sola direzione. Per una donna dai 25 ai 38 anni inizia la fase lavorativa in cui guardano se hai anelli nell'anulare, ti chiedono con chi vivi non osando fare la domanda diretta perché è illegale, ti pagano poco perché sei una donna. Se esci indenne da quel momento poi sei "neutra". Ma nel percorso tante si perdono per strada...
 

billgates13

Giardinauta Senior
in francia stanno facendo le fiamme per qualcosa che in italia è passata tranquillamente senza opposizione .
i giovani?
stanno bene così.
le lotte si son sempre fatte dai disagiati del lavoro da chi fa il c...ulo nei cantieri in fabbrica e nei posti ad alto rischio e mai fra colletti bianchi e chi lavora "pulito".
oggi è di moda parlar male del sindacato perché tutti fan così....i padroni alzano di nuovo il bastone e nessuno glielo toglie di mano per darglielo sulla schiena.
senza parlare poi di......qui mi fermo altrimenti poi mi cacciano.
a voi riflettere del perché siamo arrivati a questo punto.
le donne?
in alcuni casi brave più degli uomini in altri da gettare nei cassonetti .
"dietro ad un ..........ecc.ecc. ci sono sempre 2 palle grandi altrimenti si rimane mediocri a vita ed i sacrifici non sono in una direzione sola(donna se ho capito bene...) ma nell'insieme della famiglia.
poveri giovani che non sanno ancora cosa sono.
oggi è come ieri e l'altro ieri e domani sarà come oggi.
i tempi e le cose si ripetono ma la sostanza degli uomini cambia .
 

njnye

Florello Senior
le lotte si son sempre fatte dai disagiati del lavoro da chi fa il c...ulo nei cantieri in fabbrica e nei posti ad alto rischio e mai fra colletti bianchi e chi lavora "pulito".
oggi è di moda parlar male del sindacato perché tutti fan così....
Riguardo ai colletti bianchi (che non esistono più da decenni nel significato originario dell'espressione se non in pochissimi settori), un giovane freelance che fa 3 lavori contemporaneamente per guadagnare 1500 euro in partita iva non credo si possa definire uno che non ha voglia di lavorare. Lo stress da lavoro correlato ad esempio è un privilegio da lavoro "pulito", ma quando vedi padri di famiglia 40enni in preda ad attacchi di panico o con l'esaurimento nervoso a causa del lavoro, il primo pensiero che viene è che forse era davvero meglio andare a lavorare in fabbrica, che almeno finito il turno torni dalla tua famiglia e chi s'è visto s'è visto, anziché lavorare 16 ore al giorno con pressioni indicibili per guadagnare uno stipendio con cui a stento sfami la famiglia (mica stipendi da mega-manager).
i padroni alzano di nuovo il bastone e nessuno glielo toglie di mano per darglielo sulla schiena.
I padroni alzano il bastone? Ma se manco arrivano a fine mese per la concorrenza delle multinazionali, il bastone l'hanno portato al banco dei pegni.
Dell'operato dei sindacati nella tutela dei lavoratori, soprattutto in occasione dei licenziamenti, ne parlo senza che mi si possa accusare di qualunquismo visto che ne ho esperienza diretta. Mi quasi verrebbe da dire il contrario, ovvero che si parla bene dei sindacati italiani per sentito dire, ignorando (magari per ideologia) tutte le occasioni in cui barattano qualche poltrona o qualche beneficio individuale coi diritti dei lavoratori (e non cito per rispetto l'esempio più eclatante che abbiamo in Italia). Quelli francesi sono su un altro livello, almeno non tutelano pochi lavoratori a scapito di tutti gli altri. I sindacati non fanno gli interessi dei lavoratori, fanno gli interessi dei loro iscritti, che sono pensionati (eh già!), lavoratori pubblici e qualche lavoratore produttivo. Gli altri possono morire ai bordi delle strade (i giovani, ad esempio, ma tanto quelli non hanno i soldi per pagare l'iscrizione e si fa prima a dargli dei bamboccioni). I sindacati sono come i maiali di Orwell, peccato che ora siano nella fase conclusiva del libro.
 

billgates13

Giardinauta Senior
è che forse era davvero meglio andare a lavorare in fabbrica, che almeno finito il turno torni dalla tua famiglia e chi s'è visto s'è visto, anziché lavorare 16 ore al giorno con pressioni indicibili per guadagnare uno stipendio con cui a stento sfami la famiglia (mica stipendi da mega-manager).

cosa ti ha impedito di farlo?
forse l'illusione di avere di più o l'avidità di essere del mondo di cartapesta di oggi?
siete tutti illusi da illusionisti del potere che vi fanno credere chissà cosa per poi prendervi a calci nei c... e voi a piangere poi per il trattamento se lo avete capito.


il bastone l'hanno portato al banco dei pegni.
te forse vai al monte dei pegni non il padrone ricordalo sempre questo e se il padrone ci va è solo perché a te la pelle giù l' ha tolta.



ell'operato dei sindacati nella tutela dei lavoratori, soprattutto in occasione dei licenziamenti, ne parlo senza che mi si possa accusare di qualunquismo visto che ne ho esperienza diretta. Mi quasi verrebbe da dire il contrario, ovvero che si parla bene dei sindacati italiani per sentito dire, ignorando (magari per ideologia) tutte le occasioni in cui barattano qualche poltrona o qualche beneficio individuale coi diritti dei lavoratori .
Quelli francesi sono su un altro livello, almeno non tutelano pochi lavoratori a scapito di tutti gli altri. I sindacati non fanno gli interessi dei lavoratori, fanno gli interessi dei loro iscritti, che sono pensionati (eh già!), lavoratori pubblici e qualche lavoratore produttivo.
cosa ti ha impedito di farlo?
forse l'illusione di avere di più o l'avidità di essere del mondo di cartapesta di oggi?
siete tutti illusi da illusionisti del potere che vi fanno credere chissà cosa per poi prendervi a calci nei c... e voi a piangere poi per il trattamento se lo avete capito.

il bastone l'hanno portato al banco dei pegni.
te forse vai al monte dei pegni non il padrone ricordalo sempre questo e se il padrone ci va è solo perché a te la pelle giù l' ha tolta.


se qualche diritto ancora lo hai è perché qualcuno prima di te si è dato da fare con sindacato e non
il sindacato in certi periodi è andato in accordo con il padrone per poltrone e varie questo non è un punto a suo favore ma ricordati sempre che se questo è potuto accadere è perché ci sono stati individui predisposti a ciò
individui che forse hanno anteposto il loro interesse a quello degli operai oppure al l arrivismo ed avidità.
pensi di essere il solo che ha avuto esperienze dirette nel sindacato?
fammi capire in che epoca .....forse io ce stavo e t'ho incontrato ..ahahahahha
può darsi che le epoche siano diverse ....
una cosa è certa io ce stavo e ne sono uscito in contrasto per quanto da te citato ma sempre partecipe mai dall'altra parte anche se potevo .

sui Francesi in questo li ammiro perché non sono come noi italioti ...mi fermo qui altrimenti me rovino la giornata ed io debbo andare in campagna a rilassarmi.
fatico ma mi rilasso stancandomi dato che sto nel mio mondo ...la natura e il silenzio.

adesso vado in campagna
 
Ultima modifica:

njnye

Florello Senior
cosa ti ha impedito di farlo?
forse l'illusione di avere di più o l'avidità di essere del mondo di cartapesta di oggi?
siete tutti illusi da illusionisti del potere che vi fanno credere chissà cosa per poi prendervi a calci nei c... e voi a piangere poi per il trattamento se lo avete capito.
Guarda che mica parlavo di me. E poi se uno non va in fabbrica secondo te è per avidità, non perché MAGARI vorrebbe realizzarsi in qualcosa che ama?
il bastone l'hanno portato al banco dei pegni.
te forse vai al monte dei pegni non il padrone ricordalo sempre questo e se il padrone ci va è solo perché a te la pelle giù l' ha tolta.
Ma di quali padroni parli? Che cos'è il padrone?? Nella FCA chi è il padrone? Marchionne che domani se ne esce con la sua lauta buonuscita? I padroni di un tempo, quelli che avevano la fabbrichetta, oggi faticano a chiudere in pari perché non reggono più la concorrenza con le multinazionali, quelli illuminati chiedono sforzi ai dipendenti che spesso sono così miopi da non capire che se chiude la baracca vanno a casa, gli altri sono così arretrati da non capire che tagliando sull'innovazione, sui posti di lavoro e assumendo in nero non ottengono nulla. I sindacati appaiono, dicono di iscriversi e se non ti iscrivi fatti tuoi, non esisti e non sei un problema, vengono giusto a fare quelle due riunioni obbligatorie in cui ti dicono che te lo meriti perché non sei iscritto e finita la burocrazia.
Ma poi, quali sono i diritti oggi? L'articolo 18 l'hanno cancellato, non in questa, ma in tante riforme che lo hanno via via snaturato (punto di non ritorno con la Fornero, utilità dei sindacati non pervenuta, del resto è un paese in astinenza di leader con una visione del futuro, lo vediamo in politica e lo vediamo lì). I diritti sono non licenziare un dipendente pubblico che ruba o che si fa timbrare il cartellino dal collega o che non fa il suo lavoro come dovrebbe?
Che credibilità può avere un sindacato che fa sciopero per provvedimenti disciplinari verso dei dipendenti che guardano la partita anziché lavorare? Se tutelassero i lavoratori anziché i loro iscritti direbbero "fuori voi che rubate lo stipendio, dentro chi vuole lavorare". E come azienda avrei tutti i diritti a vedere col fumo negli occhi chi mi impone di tenere delle zavorre simili a busta paga.

Come ho già detto il sindacato HA FATTO e ha fatto tanto per questo paese. Mio nonno era comunista e ha lavorato 35 anni nella stessa fabbrica, quindi so benissimo che erano solidali e si attivavano per il bene comune. Avevo la massima fiducia nel sindacato ma ne l'hanno fatta passare e ora sono inferocita per quello che sono diventati. Detto questo, vorrei evitare di dover snocciolare tutti i casi di inadeguatezza degli attuali sindacati, anche perché temo che anche altri avrebbero esempi da aggiungere e si finirebbe per uscire dal topic.
Tanto io non convincerò te e tu non potrai cancellare i pessimi esempi di "lotta sindacale" che ho visto da 15 anni a questa parte.
 

Stefano De C.

Florello Senior
cosa ti ha impedito di farlo?
forse l'illusione di avere di più o l'avidità di essere del mondo di cartapesta di oggi?
siete tutti illusi da illusionisti del potere che vi fanno credere chissà cosa per poi prendervi a calci nei c... e voi a piangere poi per il trattamento se lo avete capito.

il bastone l'hanno portato al banco dei pegni.
te forse vai al monte dei pegni non il padrone ricordalo sempre questo e se il padrone ci va è solo perché a te la pelle giù l' ha tolta.


se qualche diritto ancora lo hai è perché qualcuno prima di te si è dato da fare con sindacato e non
il sindacato in certi periodi è andato in accordo con il padrone per poltrone e varie questo non è un punto a suo favore ma ricordati sempre che se questo è potuto accadere è perché ci sono stati individui predisposti a ciò
individui che forse hanno anteposto il loro interesse a quello degli operai oppure al l arrivismo ed avidità.
pensi di essere il solo che ha avuto esperienze dirette nel sindacato?
fammi capire in che epoca .....forse io ce stavo e t'ho incontrato ..ahahahahha
può darsi che le epoche siano diverse ....
una cosa è certa io ce stavo e ne sono uscito in contrasto per quanto da te citato ma sempre partecipe mai dall'altra parte anche se potevo .

sui Francesi in questo li ammiro perché non sono come noi italioti ...mi fermo qui altrimenti me rovino la giornata ed io debbo andare in campagna a rilassarmi.
fatico ma mi rilasso stancandomi dato che sto nel mio mondo ...la natura e il silenzio.

adesso vado in campagna
La Francia non sta cmq meglio dell'Italia, però ha meno debito pubblico, che in Italia è stato fatto per tanti motivi (non come in Grecia ma è stato fatto, si sonor egalati soldi a chi non ne aveva alcun diritto anche proprio per far tacere quelli che la vedono come te, che sei rimasto agli anni 70)
 

Stefano De C.

Florello Senior
Guarda che mica parlavo di me. E poi se uno non va in fabbrica secondo te è per avidità, non perché MAGARI vorrebbe realizzarsi in qualcosa che ama?

Ma di quali padroni parli? Che cos'è il padrone?? Nella FCA chi è il padrone? Marchionne che domani se ne esce con la sua lauta buonuscita? I padroni di un tempo, quelli che avevano la fabbrichetta, oggi faticano a chiudere in pari perché non reggono più la concorrenza con le multinazionali, quelli illuminati chiedono sforzi ai dipendenti che spesso sono così miopi da non capire che se chiude la baracca vanno a casa, gli altri sono così arretrati da non capire che tagliando sull'innovazione, sui posti di lavoro e assumendo in nero non ottengono nulla. I sindacati appaiono, dicono di iscriversi e se non ti iscrivi fatti tuoi, non esisti e non sei un problema, vengono giusto a fare quelle due riunioni obbligatorie in cui ti dicono che te lo meriti perché non sei iscritto e finita la burocrazia.
Ma poi, quali sono i diritti oggi? L'articolo 18 l'hanno cancellato, non in questa, ma in tante riforme che lo hanno via via snaturato (punto di non ritorno con la Fornero, utilità dei sindacati non pervenuta, del resto è un paese in astinenza di leader con una visione del futuro, lo vediamo in politica e lo vediamo lì). I diritti sono non licenziare un dipendente pubblico che ruba o che si fa timbrare il cartellino dal collega o che non fa il suo lavoro come dovrebbe?
Che credibilità può avere un sindacato che fa sciopero per provvedimenti disciplinari verso dei dipendenti che guardano la partita anziché lavorare? Se tutelassero i lavoratori anziché i loro iscritti direbbero "fuori voi che rubate lo stipendio, dentro chi vuole lavorare". E come azienda avrei tutti i diritti a vedere col fumo negli occhi chi mi impone di tenere delle zavorre simili a busta paga.

Come ho già detto il sindacato HA FATTO e ha fatto tanto per questo paese. Mio nonno era comunista e ha lavorato 35 anni nella stessa fabbrica, quindi so benissimo che erano solidali e si attivavano per il bene comune. Avevo la massima fiducia nel sindacato ma ne l'hanno fatta passare e ora sono inferocita per quello che sono diventati. Detto questo, vorrei evitare di dover snocciolare tutti i casi di inadeguatezza degli attuali sindacati, anche perché temo che anche altri avrebbero esempi da aggiungere e si finirebbe per uscire dal topic.
Tanto io non convincerò te e tu non potrai cancellare i pessimi esempi di "lotta sindacale" che ho visto da 15 anni a questa parte.
Quoto tutto
 

billgates13

Giardinauta Senior
avete 35 anni?
forse si ...esperienze lavorative ? oltre lo studio intendo
ok cercherò di essere breve altrimenti mi impicco da solo dal momento che non ho titoli di studio che mi permettono di dilungarmi troppo data la mia sola 5 elementare.
sicuramente sono uno di quelli fermo agli anni 70 -80 ...avevo fame allora e lavoravo di tutto e di più oltre che per quello che passava il convento e senza possibilità di scelta.
realizzarsi in qualcosa che si ama è come dire aspetto che capita tanto ho mamma e papà.
il sindacato era forte allora perché aveva una base dietro che oggi no n ha.
col tempo ha deviato perché noi siamo un popolo di deviati per natura .
i piccoli padroni che oggi chiudono sono gli stessi che in 20 anni hanno creduto di diventare grandi appoggiando qualcosa di sbagliato che oggi pagano giustamente.
il lavoratore che sbaglia va punito e se non lo si fa è perché qualcosa non funziona in quel posto in generale.
basta altrimenti vado in fumo ahahahahha

Stefano De C.
ti auguro un domani di incontrare uno come me in modo che tu abbia l'opportunità di ringraziarlo .
ahahahha dai ridece sopra altrimenti te senti male. ahahahh ciao
 

garofano

Maestro Giardinauta
I sindacati hanno fatto tanto,ed è vero che c'era una base forte che li sosteneva.D'altra parte,pero'',si sono trasformati in centri di potere ,in cui quelli che sono ai "piani alti" (che sono anche lì) pensano a tutto fuorchè ai lavoratori,e quando ci pensano ci pensano male: in effetti,difendere lavoratori che non fanno il loro dovere,beh,non è cosa buona e giusta.
Per pregresse esperienze di lavoro (fatte prima di fare il medico) sono stata in mezzo al sindacato,non dico quale, non serve,ed ero pure un dirigente territoriale.Io ci credevo,ero un sindacalista alla vecchia maniera,di quelli che lavoravano più di tanti altri non solo nel sindacato ma proprio nel posto di lavoro.Ho visto tante di quelle cose che non andavano,ho visto che piano piano il sindacato era deviato che,alla fine,schifata, non ce l'ho fatta più e me ne sono andata, una cosa così non era per me.
Ora faccio il medico anche per un sindacato per così dire "di nicchia",e lì,forse perchè è più piccolo,certe cose non si vedono e la lotta è genuina.
Bill ha fatto un intervento che per molti aspetti condivido(min..e c'hai solo la quinta elementare?Non ci credo...;)se è così,Complimenti,sei in gamba davvero!)Pero' quello che dice Ninje è altrettanto giusto,specialmente sulla politica interna di certi sindacati, e lo dico proprio perchè ci sono stata in mezzo.Purtroppo nel lavoro pubblico per esempio,la competenza dei sindacati è stata quasi azzerata con la Legge Brunetta, per la quale in pratica adesso manca poco che possono decidere solo sul dove posizionare la macchinetta del caffè.C'è da dire che il comportamenti di certi impiegati ha portato a questa situazione attuale.Per quanto riguarda il settore privato,la situazione economica e le politiche decise in alto loco a Bruxelles hanno fatto si che da una parte i datori di lavoro si trovano mezzo in braghe per le tante troppe tasse,dall'altra parte la precarizzazione selvaggia rende difficilissimo vivere nel presente e nel futuro prossimo e lontano che sia:si sta andando verso una schiavitù di ritorno,magari senza frusta e punizioni corporali: con lo spauracchio di perdere da un momento all'altro quel poco che serve per vivere,o meglio,sopravvivere;
lo sappiamo ,all brutte,una fabbrica trasloca all'estero e chi s'è visto s'è visto:ciao ciao lavoratori.Mi viene da pensare al famoso "LAVORATORII!"pronunciato da Alberto Sordi e accompagnato dal gestaccio dell'ombrello nel film "i Vitelloni".el film,pero',i lavoratori lo inseguivano,mentre qui...
 

njnye

Florello Senior
avete 35 anni?
forse si ...esperienze lavorative ? oltre lo studio intendo
ok cercherò di essere breve altrimenti mi impicco da solo dal momento che non ho titoli di studio che mi permettono di dilungarmi troppo data la mia sola 5 elementare.
sicuramente sono uno di quelli fermo agli anni 70 -80 ...avevo fame allora e lavoravo di tutto e di più oltre che per quello che passava il convento e senza possibilità di scelta.
realizzarsi in qualcosa che si ama è come dire aspetto che capita tanto ho mamma e papà.
Dalla tua affermazione mi pare di capire che per te a 35 anni la normalità sia non avere esperienze lavorative a parte lo studio. Lo dici per sentito dire, non ci credo che sia legato a qualche evidenza empirica. Questa storia dei giovani bamboccioni ha francamente stancato. Io lavoravo a tempo pieno ai tempi dell'università e mi dovevo pure sorbire l'acredine dei professori che dicevano che o si studia o si lavora. Non sia mai che lo studio diventi egualitario.
I giovani lavorano (magari non guadagnano, ma cavolo se lavorano) e quelli che non lo fanno in media ci provano, visto che una laurea oggi non ti apre le porte del lavoro, anzi, se ti candidi per un lavoro manuale ti guardano pure male. Calcolando poi che i giovani non vedranno neppure la pensione, mi sa che dovrebbe essere qualcun altro a ringraziare loro...
realizzarsi in qualcosa che si ama è come dire aspetto che capita tanto ho mamma e papà.
Realizzarsi in qualcosa che si ama non vuol dire non fare niente, ma allevare l'uovo oggi per avere la gallina domani, anche a costo di mangiare ghiande nel frattempo (e sì, non tutti hanno i genitori alle spalle). E' rifiutare un impiego comodo (e che ti appassiona quanto una puntata di Maria de Filippi) in qualche azienda para-statale per sputare sangue con contratti precari a 70 ore di lavoro a settimana per anni finché non arrivi a un lavoro stabile e finalmente dignitosamente retribuito dove comunque è sempre tutto in salita, tra licenziamenti, riorganizzazioni e crisi del mercato. Ma che ti regala emozioni e che quando lasci anche solo per qualche giorno di ferie ne senti la mancanza. Fare qualcosa che non si ama è la principale causa per cui tanti rubano lo stipendio e odiano il loro posto di lavoro. E per chi lavorerà fino a 80 è un ottimo modo per sprecare l'intera vita.
 

garofano

Maestro Giardinauta
Realizzarsi in qualcosa che si ama non vuol dire non fare niente, ma allevare l'uovo oggi per avere la gallina domani, anche a costo di mangiare ghiande nel frattempo (e sì, non tutti hanno i genitori alle spalle). E' rifiutare un impiego comodo (e che ti appassiona quanto una puntata di Maria de Filippi) in qualche azienda para-statale per sputare sangue con contratti precari a 70 ore di lavoro a settimana per anni finché non arrivi a un lavoro stabile e finalmente dignitosamente retribuito dove comunque è sempre tutto in salita, tra licenziamenti, riorganizzazioni e crisi del mercato. Ma che ti regala emozioni e che quando lasci anche solo per qualche giorno di ferie ne senti la mancanza. Fare qualcosa che non si ama è la principale causa per cui tanti rubano lo stipendio e odiano il loro posto di lavoro. E per chi lavorerà fino a 80 è un ottimo modo per sprecare l'intera vita.
Cara Ninje,hai fatto il mio ritratto preciso preciso;io ho fatto questa scelta senza avere fra l'altro genitori alle spalle (direi che sono stata un po' incosciente forse,ma vabbeh)di ore ne lavoro non dico 70 ma quasi,e gli anni sono ormai vicini alla ventina,e non si tratta di salita pura e semplice,ma parete ripida da scalare con piccozza, ramponi,corde e moschettoni,e sono a tutt'oggi precaria.
Le ferie?quasi sconosciute da anni,se riesco a fare una settimana - dieci giorni di riposo,lo considero un lusso,perchè per me vale la legge del chi non lavora non mangia,e non si mangia sul serio .
E' vero,fare qualcosa che non si ama lo si sconta con la vita,perchè si è frustrati,depressi,inc.neri ,si ha un senso di impotenza e di spreco;
d'altra parte,quando sei libero,bello e precario,la sconti con notti insonni a fare conti per vedere se ce la fai ad arrivare a fine mese,a stare dietro alle scadenze,e se hai la notizia che il tuo lavoro rischia di saltare da un momento all'altro e ti ritrovi senza coperture,senza liquidazione,con una bella lettera di licenziamento in cui ti ringraziano,si dolgono di perderti ma che purtroppo la crisi...non è che stai molto meglio,con altre notti insonni a fare i conti su quel pochissimo che hai raggranellato e a come fartelo bastare per i mesi a venire,perchè non si parla di giorni,ma di mesi (se tutto va bene) che passano prima che riesci a trovare un altro lavoro;e poi,magari,per campare ti trovi a doverti accontentare di lavori malpagati,che manco ti piacciono troppo,e sei pure frustrato lo stesso.
Io ho perso lavori nelle cliniche causa crisi della sanità laziale o criticità delle stesse cliniche,mi sono trovata ad avere un contratto per tre mesi soltanto giusto giusto perchè tenessi il posto caldo per il raccomandato che doveva dare il suo prezioso contributo alla struttura,il che ,quando l'ho scoperto,m'è costato un mal di fegato che non ti dico.
L'anno scorso ho vissuto con la paura concreta di perdere il lavoro,e solo a fine dicembre abbiamo (perchè lavoro anche con mio marito) potuto tirare il fiato:in questo caso io ho lavoro da altre parti, ma lui no,e già mi stavo organizzando per poter campare con il mio (magro)guadagno tutti e due,perchè un altro lavoro non è che lo trovi dall'oggi al domani,ahimè.
Purtroppo tutto ha un prezzo,e pure salato:eek: vivi tirando a campare facendo un lavoro che non ami,ma che il pane e salame te lo assicura tutti i giorni,salvo complicazioni,oppure fai cio' che ti piace, ma vivi sul filo del rasoio;con l'opzione uno muori di depressione e frustrazione,con l'opzione due non solo la frustrazione è in agguato,ma,sopratutto, muori d'infarto,di fatica,e rischi pure di morire di fame.
In questi tempi,poi,la situazione è ancora peggiore,e lo sappiamo bene tutti purtroppo,specialemnte qui nel Lazio.Io sarei prontissima ad emigrare,ma a parte il fatto che non credo che anche dalle parti tue una "terrona"se la prendano facilmente,ho i genitori anziani e varie problematiche familiari che non mi consentono di farlo,ahimè,pur volendo.E poi si tratterebbe di trovare due lavori,mica uno.
Ti appariro' pessimista,ma credo di essere molto realista.
 

billgates13

Giardinauta Senior
il lavoro è solo questione di opportunità e fortuna di trovarlo,
se poi si ha la fortuna di trovare quello che si cerca tanto meglio altrimenti si prende quello che passa il convento.
si è un popolo di frustrati e la causa non è il lavoro desiderato ma semplicemente quello che siamo .
Se sul posto di lavoro uno non è onesto o ruba è solo perché la sua natura è quella ....un semplice fallito .
il lavoro è onestà e lo stipendio va guadagnato se poi rubi qualcuno te lo ha permesso sia a casa che dove ti trovi.
la colpa principalmente è tua che sei un c...a di essere umano.
qui si sta parlando di rubare lo stipendio .
quando si lavora onestamente e si fa il proprio dovere si può rispondere a tutti e far frante a qualsiasi situazione e poi succeda quello che deve succedere.
non raccontate ca...te che nel mondo del lavoro ci si realizza ...ci si realizza a casa in famiglia e con le persone che si amano il resto stron...zate .
 

garofano

Maestro Giardinauta
Infatti, Bill,sono d'accordo con te,le più importanti realizzazioni della vita sono quelle che si costruiscono a casa,in famiglia,con chi vuoi bene.
Peraltro,comunque, il lavoro è un aspetto della vita,il lavoro un po' definisce cio' che sei,esprime cio' che puoi fare,anche se,ripeto,solo un po',ma quel poco,pur non essendo il tutto,ha un suo peso.Un poeta brasiliano,in una sua bellissima poesia ,mette fra le cause di una morte lenta,giorno per giorno,l'infelicità sul lavoro,il che la dice lunga.
Oddio,io ho scelto da fare il medico per essere utile e aiutare le persone a stare bene o per lo meno meglio,per aiutare le persone a vivere la loro vita,a poter scegliere,perchè se non hai la salute che ti assiste non puoi scegliere ,non puoi scegliere il lavoro,non puoi scegliere come vivere, e nemmeno puoi scegliere,malgrado tutto se vivere o non vivere...ma mi fermo qui senno' scantono.Quando facevo tirocinio,studiavo presso il reparto di malattie respiratorie ,dove c'erano pure i malati di tubercolosi(che stanno ritornando,fra l'altro)La TBC ti obbliga a degenze in ospedale lunghissime,di mesi,specialmente nelle forme più gravi.Ebbene quando arrivava il giorno in cui potevi dire a qualcuno "sei guarito,domani puoi uscire",non c'ra niente di più bello di vedere la felicità che si spandeva sul suo viso.E per questo,per vedere e portare la gioia della salute e della libertà ritrovata, che ho scelto questo mestiere.
E,credetemi, è bello vedere una persona che ritorna ad avere la possibilità di riprendere in mano la sua vita,per quanto si puo' .E' bello vedere il suo viso illuminarsi, la sua gioia nei suoi occhi e la bocca che si stira in un sorriso.Quando condivido questi momenti mi dico che tutte le fatiche e i patemi hanno un loro senso e vale la pena viverli,hanno un senso.
Posso dire di seguire la mia passione,ma,fatemelo dire, mettere insieme la passione e la necessita de magna',beh è dura,è proprio una fatica!
 
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