Salve a tutti.
non mi faccio mai vedere, lo so, ma è bello sapere che ci siete.
Volevo condividere con voi questo mio sfogo estemporaneo. é raro che io scriva qualcosa.
è dai toni un pò cupi, i suoni sono un pò duri forse, anche se ho cercato di mantenere un pò di musicalità usando gli endecasillabi.
non l'ho neppure corretta per cui è proprio come è uscita.
tuttavia le rime non sono casuali ma ricercate, benchè non ordinate.
// "Rivoluzione"
L'oppressione asfissiante del pensiero
Costringe irrimediabilmente l'uomo
A rinunciare ad essere uomo vero.
Salvo nei propri sogni ove può ancora
Illudersi di mantener l'impero
Del libero sfogo d'ogni emozione,
Che sol cambiando i fatti ottiene intero.
E' dunque ineludibile la gabbia?
S'ottien forse qualcosa con la rabbia
Covata in interior d'animo buono
Che ciò che crede giusto vuole s'abbia?
Eppur è chieder poco questo dono:
Che la rete d'angosce lasci spazio
Anoi di liberare il nostro mondo
Da prevaricazioni e da ogni intralcio
Che mai possa frapporsi alla natura
Del fraterno amore dell'un con l'altro
Perchè s'avveri un mondo meno marcio.
Sovraccarichi di sopportazione
Ma ognun subisce e si chiude in se stesso
Pur di non affrontare con orrore
Il centro del problema, il cuore d'esso.
Non siamo condannati; è la reazione,
Che dal profondo con tono sommesso
Il nostro spirito ammalato chiede,
Ecco quel suono flebile e distante
Che non udiam ma percepiamo dentro.
Diventerà ben presto insurrezione,
E, "che l'umanità batta l'eccesso"! //
Sono ansioso di leggere i vostri commenti.
il contenuto è piuttosto esplicito ma allo stesso tempo interpretativo.
Per chi volesse sapere che cosa volevo esprimere posso dire che mi riferisco ad una imminente e da me auspicata rivoluzione dei rapporti di potere affinchè nel mondo qualcosa cambi in meglio.
mi riferisco inoltre all'indifferenza generalizzata, frutto della frenesia della vita moderna a causa della quale lasciamo che tutto scorra nel verso sbagliato senza avere la forza nè il tempo di reagire.
ciao ciao.
-:-
Forse un mattino andando in un'aria di vetro
Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida,rivolgendomi vedró compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.
Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andró zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
eugenio montale
Forse un mattino andando in un'aria di vetro
Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida,rivolgendomi vedró compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.
Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andró zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
eugenio montale
Commy:love_4:....e' una delle mie poesie preferite...!
..di quelle che quell'aria di vetro te la fanno sentire proprio dentro il cuore,se la leggi in certi momenti....
ps.non c'entra nulla,ma l'ho visto ora che bellissimo il micio nero!!!!e' il tuo?adoro i gatti neri!!
Forse un mattino andando in un'aria di vetro
Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida,rivolgendomi vedró compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.
Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andró zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
eugenio montale
e' una bellissima poesia....ma i primi versi mi mettono un'ansia terribile,Commy tu sai perchè....li lego,sicuramente sbagliando, alla sensazione che si deve provare,di assoluto terrore appunto, quando voltandosi si trova il nulla...........
Sai Silvia, le poesie come le sensazioni vanno interpretate: a volte il terrore folle, non lo provi quando non c'è nessuno, il vuoto appunto, ma quando c'è tanta gente che non ti capisce, non ti sente e non ti risponde.
Personale interpretazione...:love_4:
Capisco...da questa angolazione, il mio commento era fuori interpretazione.E' qualcosa che penso tutti nella vita hanno provato...l'essere a volte invisibili per chi ci sta vicino.....almeno a me capita piuttosto spesso.
Ma la cosa di cui parlavo nel post precedente ha a che fare con il vuoto che si può creare nella nostra mente ...per cause strettamente correlate a malattie degenerative.
di questa poesia mi piace tentissimo l'immagine del nulla dietro di sè, certe volte se ne sente veramente il bisogno. poi si sente il bisogno che tutto riappaia...
Mi fa venire in mente questi celebri versi di Baudelaire:
Come il principe dei nembi
È il poeta che avvezzo alla tempesta,
Si ride dell’arciere: ma esiliato
Sulla terra, fra scherni, camminare
Non può per le sue ali da gigante.
...non ricordo se li ho già postati e mi scuso se mi sto ripetendo!