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Parliamo della morte

margot

Maestro Giardinauta
Apro questa nuova discussione per continuare quella iniziata nel mezzo del post dedicato a Pietro Taricone. Sono usciti degli argomenti interessanti e mi piacerebbe poter continuare a parlarne.

Perchè ci sono degli atteggiamenti che non capisco riguardanti il parlare di morti e di morte.

Root, forse ha usato parole un po' forti, ma il concetto è chiaro...a livello intimo e personale non tutte le morti sono uguali e non tutte toccano allo stesso modo. Ma mi sembra di capire che è un sentimento non bello da dichiarare e non capisco il perchè.
Ad esempio io vengo considerata insensibile perchè non partecipo ai funerali delle persone che non ho conosciuto ma che hanno fatto parte della vita dei miei cari (vecchie zie, nonni di amici, ecc); non credo sia insensibilità...capisco il loro dolore ma non posso essere coinvolta in modo intimo parchè quelle persone non le conosco!

Volete dire la vostra?
 

rootfellas

Florello
Penso che la mia si sia capita neh!!
Comunque la penso esattamente come te, per me la cosa discriminante è la persona, la morte rende tutti uguali, ma quello che hai fatto in vita non si puo dimenticare.
 

pa0la

Florello
vado ancora oltre, non tutte le morti delle persone che ho conosciuto mi hanno toccato nello stesso modo
il dolore della perdita è personale, ancora di più lo è il valore che ognuno di noi dà a quella perdita e non c'è niente da spiegare e niente da capire
 

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Margot io sono daccordo con chi dice che le morti non sono tutte uguali e l'ho anche espresso qui sul forum in tempi passati scatenando non poche polemiche. Ricordo come già ho scritto la morte di Sandro Curzi avvenuta in concomitanza con la morte tragica di un ragazzino cche si trovava a scuola, ecco la morte del giornalista non mi turbò nemmeno un pochetto mentre quella del ragazzino mi fece star male e in un forum che non è questo mi diede un fastidio enorme leggere tutti i commenti per Sandro, Sandro di qua, Sandro di là e per il ragazzino manco mezza parola. Concordo con te, manco io vado ai funerali di parenti di parenti o di parenti che sono tali solo sulla carta. Qui si dice che il rispetto va portato da vivi e non da morti.
 

margot

Maestro Giardinauta
Infatti Paola...la penso come te. Quello che non capisco è il perchè questi discorsi suonano "sbagliati" per la maggiorparte delle persone. Cioè il fatto di ammettere che la morte di una persona non mi ha coinvolto più di tanto suona come un pensiero "sbagliato" quando invece è un normale sentimento dell'essere umano.
 

Manu1

Maestro Giardinauta
il concetto è che tutte le morti sono uguali, nel senso che ogni vita ha uguale valore. ma non certo che dobbiamo percepirle allo stesso modo! molte non ci toccano, molte ci lasciano catatonici per giorni. è ovvio. ma il valore della vita, è sempre lo stesso.
 

Pin

Master Florello
Forse perchè sono sentimenti comuni e quando sono nero su bianco urtano, forse perchè tutto sommato non sono "belli" e quando vengono messi in piazza ci sentiamo colpiti dal fatto che li proviamo.
Poi c'è modo e modo di dirli, ma il succo è lo stesso.
Lunedì sono stata al funerale di uno zio di mio marito, visto si e no 10 volte, ma il fatto che mio marito la ritenesse una persona importante di quando era piccolo ha fatto in modo che lo "sentissi".
Certo ho alcuni zii che non mi toccano minimamente, persone che sono parenti solo genealogicamente,ma niente hanno a che fare con la mia vita.
Parlando delle morti "famosi", suscitano la sensazione che ci ha suscitato in vita. Antipatia e/o simpatia e da li i commenti e i raffronti, ma soprattutto con chi ha avuto tanto e chi niente.
Se muore uno che ha avuto tanto, forse una piccola forma di rivincita? Inconsciamente non pensiamo è toccato a lui/lei nonostante tutto quello che aveva?
Troppo insensibile e arida? forse.
 

Manu1

Maestro Giardinauta
a me le morti toccano tutte, soprattutto quando si parla di persone giovani, che interrompono una serie infinita di progetti, di sogni, che lasciano tante cose incompiute e per le quali non è possibile rassegnarsi. non parliamo dei bambini per cui la morte è addirittura inconcepibile. altro discorso per le persone piu in là con gli anni, ma non perchè la loro vita valga meno, ma perchè immagino ch epossano essersi sentite meno arrabbiate di lasciare tutto incompiuto, i cari non sistemati, e i sogni ormai realizzati o spenti.
 

margot

Maestro Giardinauta
Parlando delle morti "famosi", suscitano la sensazione che ci ha suscitato in vita. Antipatia e/o simpatia e da li i commenti e i raffronti, ma soprattutto con chi ha avuto tanto e chi niente.
Se muore uno che ha avuto tanto, forse una piccola forma di rivincita? Inconsciamente non pensiamo è toccato a lui/lei nonostante tutto quello che aveva?
Troppo insensibile e arida? forse.


Questo pensiero non lo condivido (Pin è peggio di me)...
 

Pin

Master Florello
A parte il pensiero che posso avere per una giovane vita stroncata, non mi tocca la morte di per sé, ma quello che lascia a chi rimane.
Però sono sempre pensieri momentanei, non mi ci deprimo per giorni.
Così mi succede anche per persone "conosciute" dal vivo, se non hanno attraversato la mia vita, la cosa mi tocca poco
 

Pin

Master Florello
Questo pensiero non lo condivido (Pin è peggio di me)...

Margot, ti si è acceso il cervello vedo (ironic mod on), non è obbligatorio condividere le idee di tutti.
Hai aperto un 3d parliamo della morte, io ne sto parlando, scrivo quello che penso.
Non condividi? perchè?
 
Ultima modifica:

margot

Maestro Giardinauta
Pin non ti arrabbiare che poi gli studi di settore escono male...:D
Non condivido il tuo pensiero perchè non rientra nei miei...nel senso che la morte è l'unica cosa rimasta democratica: prende tutti. Non mi è mai sfiorato il sentimento che hai descritto tu, solo per questo ho detto che non condivido. Mia nonna ha passato gli ultimi anni della sua vita leggendo necrologi e commentando ad alta voce: "meglio lui che io" ecco a me questa cosa fa sorridere ma non rientra nella mia filosofia i vita...
 
Ultima modifica:

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Master Florello
Margot, ma io non mi arrabbio, lo faccio solo con gli studi che non quadrano.
Se non rientra tra i tuoi pensieri non esclude che rientra tra quelli di altri, sapessi quante volte l'ho sentito dire "con tutto quello che aveva è finito peggio di me"
Dipende molto dalle raltà quotidiane di ognuno.
3d di libero scambio di idee, amichevolmente ed educatamente.
Tu, come me, non hai la verità in tasca.
Esprimiamo il nostro retroterrra culturale (bella frase vero)
 

seya

Master Florello
per me è tutto istintivo.
sono molto empatica quindi spesso provo un forte dispiacere quando muore qualcuno, anche se non l'ho conosciuto bene, ma la vera disperazione fino ad oggi l'ho provata per mia nonna con cui ho vissuto parecchi anni.
altre volte resto distaccata e fredda.... ho provato dispiacere anche quando è morta una persona che mi ha fatto del male in passato. credo sia una questione istintiva, non razionale, faccio fatica a razionalizzare la morte e tutti i sentimenti di contorno. vi leggo interessata.
 

margot

Maestro Giardinauta
Pin, ho solo detto che non lo condivido!Non che non lo accetto, non che è sbagliato...ognuno è libero di esprimere ciò che vuole. Ma il senso di questa discussione è proprio questo: esprimiamo liberamente i nostri pensieri sulla morte...poi possiamo anche non condividere.
 

Pin

Master Florello
Pin, ho solo detto che non lo condivido!Non che non lo accetto, non che è sbagliato...ognuno è libero di esprimere ciò che vuole. Ma il senso di questa discussione è proprio questo: esprimiamo liberamente i nostri pensieri sulla morte...poi possiamo anche non condividere.

E' quello che sto/stiamo facendo.
Mi sembra naturale che ti chieda dei perchè, altrimenti che scriviamo a fare?
 

seya

Master Florello
mi ha colpito molto quello che ha detto Robert Pattinson l'attore di Twilight..

ha dichiarato: “Ho pensato che se ti succedono così tante cose buone nella vita e tutte in una sola volta, probabilmente uno muore a 30 anni” aggiungendo “Io non ho mai chiesto tutto questo successo”.“Così penso che morirò raggiunti i 30 anni. Immagino Dio che mi dice: non avresti dovuto chiedere tanto!”.


come se tutte le sue fortune, tante e troppe tutte insieme, in qualche modo poi dovesse ripagarle...più o meno come se un domani qualcuno più in alto di lui gli presenta il conto....

mi è sembrato un pensiero molto profondo e maturo...e atipico in un ragazzo così giovane.
 
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