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Omofobia

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

paolaas

Guru Giardinauta
No, figurati, io faccio sempre per parlare... E' un po' come se pensassi a voce alta e lo scrivo sul forum....
Mi piace fare così, senza nemmeno ragionare, solo scrivere il pensiero fluente esattamente come mi arriva... Magari scrivo tante castronerie ma sono le MIE castronerie, uscite con sentimento....
 

Pico86

Giardinauta
Verissimo: se ci fai caso, sta bene anche con NERO...

Sta bene anche con brutto se per questo o con cento altri aggettivi di tua scelta, ma allora non parliamo più di omofobia.

Mi chiedo PERCHE', quale sia il criterio
che rende un omosessuale "debole".
Se mi parli di MINORANZA, ok,
ma una persona che deve LOTTARE
contro la società MALATA solo per il diritto ad AMARE
non può permettersi certo di essere DEBOLE, anzi...

Allora:

- L'emancipazione omosessuale nel mondo non è un'utopia. Lo dimostrano una serie di traguardi raggiunti (che si uccida un omosessuale o un eterosessuale a quello che ne so è lo stesso per esempio nel mondo civile). Quindi a livello di omosessuale soggetto giuridico non puoi venirmi a parlare di omofobia.

- L'emancipazione omosessuale nella società non è un'utopia. Lo dimostrano ancora una serie di traguardi raggiunti. Abbiamo gay in ogni aspetto della vita che pur facendo outing hanno tranquillamente continuato a vivere il loro percorso.
Non è l'orientazione sessuale che oggi come oggi determina o no il successo nella vita ma la persona.
Ed è questa la più grande vittoria dei nostri tempi nei confronti dell'omofobia.

Qui si collegano le mie considerazioni precedenti. Non puoi dirmi che è omofobia chiamare ricchioni due ragazzi che si baciano per strada. Perché il debole sarà SEMPRE discriminato in quanto minoranza come tu dici. Ma non è omofobia, perché se una coppia etero con particolari caratteristiche che li rendessero evidenti in quanto minoranza riceverebbero lo stesso trattamento della coppia omosessuale.

A me si accappona la pelle, perchè una cosa così NATURALE
come amare diventa davvero un incubo, per chi sceglie
qualcuno del suo sesso, a partire dalla comunicazione alle famiglie.
Sarà per il trascorso che ho avuto,
ma due donne o due uomini che si amano mi fanno emozionare
ESATTAMENTE come chiunque altro:
se un giorno le mie figlie porteranno a farmi conoscere
le loro fidanzate, SO GIA' che vorrò solo sapere
che sono felici e innamorate,
ho fiducia che, col tempo (speriamo non troppo),
il cervello un po' chiuso di qualcuno
si aprirà all' evidenza, proprio come piano piano
è successo per il colore della pelle.

Ma allora aspetta che stai trattando un argomento diverso. Mi stai dicendo che non è la società ma è il nucleo familiare omofobico. Su questo possiamo discuterne e dire che forse che sì forse che no ma è un altro paio di maniche e sul discorso non mi ci metto perché trattiamo anche sulla realtà storica di un Paese.

Chiudo :)
 

Cheguevilla

Giardinauta Senior
L'omofobia è di fatto la discriminazione messa in atto.
Il problema delle parole da usare o da non usare è la solita pagliacciata italiana: ci si preoccupa delle parole ma non dei fatti. Io posso anche non chiamare "cula.ttoni, fro.ci di mer.da, ricc.hionazzi" e via andare gli omosessuali e poi firmare una legge che li condanna a morte, seguendo questa logica.

Io vivo ormai da quattro anni in Danimarca, e devo dire che è tutto un altro mondo.
Non è il paradiso, ma qui l'omosessualità è in genere accettata, e non ci sono grossi problemi.
Uno dei problemi principali è con l'immigrazione: poichè larga parte di immigrati provengono da paesi di religione musulmana, e di solito hanno un po' di problemi nell'accettare la differenza culturale.

Tre anni fa ho partecipato al Copenhagen Pride come volontario, e credo che un grosso problema sia l'ignoranza scientifica delle persone, davanti all'omosessualità; certo, c'è da aggiungere che le istituzioni religiose non fanno altro che alimentare, a ragion veduta, questa ignoranza.

Se volete leggerli, linko qua sotto due brevissimi interventi che avevo postato ai tempi.
Primo intervento
Secondo intervento
 
V

vinceco2

Guest
XVACABONDA
[Ecco, sinceramente a me questi sembrano sempre più atteggiamenti di accettazione forzata, se non malcelata insopportazione verso i gay.

Ascolta ,risposndo solo a te ed anche educatamente.
Stai sbagliando di grosso se pensi questo e te lo dico perchè av evo un amico molto educato ,ma gay,purtroppo non c'è più ,era anche sposato e sono amico con la moglie.
basta chiudo qui .

penso solo che ogni tanto dovresti un pò riflettere e non sparare su Vinceco per chissà quale motivo.............
rilassati e pensa al tuo cane ,il mio è deceduto e me ne sono rifatto un altro .
rifletti ed ogni tanto cerca di non dire sciocchezze quando non conosci le persone.
scusami.
Qualc'unaltro non vale una mia parola anche se scritta ,l'ho già detto in altro luogo ed ancora insiste ...non ha capito che non c'è trippa per gatti si dice a Roma.

ciao
vincenzo
 
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Pico86

Giardinauta

Al contrario:

personaggi-famosi-omosessuali.jpg

marco-pannella-fumo.jpg

Nichi_Vendola.jpg

...

Ma questo non c'entra, se ti riferivi a me il mio pensiero è scritto nero su bianco nei post precedenti.
Se poi uno non vuole capire amen, io ti rispondo semplicemente perché vedo la difesa a spada tratta senza concentrarsi sulle cause che sugli effetti.

E l'intolleranza verso l'intolleranza è, oggi come ieri, fomento di odio.
 

Violetta516

Maestro Giardinauta
Io posso anche non chiamare "cula.ttoni, fro.ci di mer.da, ricc.hionazzi" e via andare gli omosessuali e poi firmare una legge che li condanna a morte, seguendo questa logica.

ovviamente!!! questo non toglie che alcuni termini, almeno secondo me, si potrebbero evitare. A questo punto sarò strana ed esagerata io a preoccuparmi sempre, soprattutto quando scrivo in pubblico, di non colpire la sensibilità di nessuno...credo che l'educazione ed il rispetto siano una regola di vita importante, ma, ripeto, evidentemente sono l'unica a pensarla così.
 

Violetta516

Maestro Giardinauta
non credo...adesso escludendo gli scherzi pesanti o meno che si possono fare in un forum, per me comunque fastidiosi ed inopportuni al massimo grado ma ovviamente senza intenti violenti, proprio con le parole iniziano le aggressioni, con le offese, con le provocazioni, in attesa che una reazione possa giustificare la violenza fisica, oltre che verbale. Non è possibile negare l'importanza delle parole, fanno la differenza, eccome!!!
 

Cheguevilla

Giardinauta Senior
Cerco di farti capire il mio punto di vista:
Secondo te, è più giusto dire:
- I gay devono essere messi al rogo.
- Gli omosessuali devono essere messi al rogo.
- I culat.toni devono essere messi al rogo.
- Gli individui che provano attrazione sessuale verso persone del proprio stesso sesso devono essere messi al rogo.
 

paolaas

Guru Giardinauta
E' vero che gli insulti non uccidono però ci sono casi in cui un ragazzo gay che fa fatica ad accettare se stesso è talmente insicuro e si si sente così fuori posto che anche una semplice parolaccia può buttarlo giù di brutto....

Allo stesso modo ci sono persone gay che se uno gli dice "culatto+e", loro senza troppi problemi gli rispondono "pir+a" e la cosa si chiude lì....

Adesso invece vado un pochino fuori tema e penso a diversi uomini gay che tampinano ragazzini giovani per portarli sulla loro strada lavorandoseli per bene da molto giovani. Ecco mi chiedevo quanto spesso capiterà. Saranno eventi eccezionali o più frequenti di quanto si pensi? Non è che siano cose che si leggono sui giornali (a meno che non si arrivi ad un reato che allora diventa di interesse di cronaca) però so che esiste questa realtà...
Per me questa è una cosa orribile tanto quanto l'omofobia....
 
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Cheguevilla

Giardinauta Senior
Paola, secondo me sono casi limite che quasi non esistono nella realtà.
Puoi anche prendere un bambino e "lavorarlo" come dici tu, ma non lo cambierai. Chi è eterosessuale resta tale e lo stesso vale per gli omosessuali.

Per quanto riguarda i termini usati, il problema è il perchè si considera dispregiativo un termine.
Questa è la radice del problema.
Finchè la condizione omosessualità viene considerata come una situazione non normale o non naturale, allora il concetto di omosessuale viene inteso come un insulto.
E qui non ha davvero importanza che parole si usino.
Il problema è che finchè esistono politici del calibro di Giovannardi o del fratello di La Russa, o della stessa Bindi, non ci si muoverà molto.
 

paolaas

Guru Giardinauta
Puoi anche prendere un bambino e "lavorarlo" come dici tu, ma non lo cambierai. Chi è eterosessuale resta tale e lo stesso vale per gli omosessuali.

Sai che non ne sono convinta (ed è per questo che la cosa mi preoccupa): io credo che i ragazzini intorno ai 10-12 anni non abbiano una sessualità già ben formata e penso che siano ancora plasmabili...

Spero di sbagliarmi....
 
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glass86

Aspirante Giardinauta
Paola, secondo me sono casi limite che quasi non esistono nella realtà.
Puoi anche prendere un bambino e "lavorarlo" come dici tu, ma non lo cambierai. Chi è eterosessuale resta tale e lo stesso vale per gli omosessuali.

Per quanto riguarda i termini usati, il problema è il perchè si considera dispregiativo un termine.
Questa è la radice del problema.
Finchè la condizione omosessualità viene considerata come una situazione non normale o non naturale, allora il concetto di omosessuale viene inteso come un insulto.
E qui non ha davvero importanza che parole si usino.
Il problema è che finchè esistono politici del calibro di Giovannardi o del fratello di La Russa, o della stessa Bindi, non ci si muoverà molto.

Concordo su tutto.
In effetti, secondo me, non è tanto la parola usata ad essere in sè un insulto, ma il modo in cui viene usata e il tono dispregiativo e di scherno la trasformano in violenza verbale e, al contrario di come ha detto qualcuno, episodi molto comuni di violenza verbale per strada o in qualsiasi altro luogo sono eccome sintomo di omofobia e anche di bassezza culturale.
 

Violetta516

Maestro Giardinauta
Cheguevilla, non ci sarebbe neanche da risponderti ma nessuna delle quattro frasi che hai usato è accettabile, per il rogo, ovviamente! Mi sembra un pò paradossale porre la questione in questi termini, è ovvio che nel momento in cui si parla di "roghi" la questione "parole" è ampiamente superata, ma mi sembra una forzatura, qui si stava discutendo di violenza verbale, non di roghi o di torture, l'opportunità dei quali qui non è stata contemplata da nessuno, spero non ci sia bisogno di discutere anche su questo! Prendendo spunto da un thread che per toni e volgarità (per me, per altri goliardia) mi ha infastidita, ho aperto questa discussione per cercare di capire dove finisce lo scherzo e dove inizia l'offesa.

Paolaas, un omosessuale non è un pedofilo che si lavora i bambini, quella è un'altra cosa!!!
 
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