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Più verde con i boschi sacri

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Riverviolet

Guest
Questo articolo, di Giovanni Lovera, appare insolitamente su una rivista di giochi enigmistici, la Cultura Enigmistica, anno XIII - N. 150, Dicembre 2005

- Siamo abituati a pensare che non c'è nulla di più naturale dei cili vita-morte, la nascita che dopo il suo naturale percorso si conclude nell'esaurimento di una vita. Ma nel terzo millennio anche ciò che eravamo abituati a considerare come spontaneo, naturale appunto, autentico, ha subito una forte modificazione e c'è chi inizia a porsi domande, c'è chi si preoccupa che tutto rientri in una relazione naturale con l'ambiente. Potremmo quasi dire che vita-morte stanno subendo un processo inverso. Mentre infatti la 'vita' si sta sottoponendo a un grande dibattito sugli effetti della fecondazione artificiale, la morte, invece, diventa mezzo di riflessione per un rientro in toto nella natura, per un miglior equilibrio dell'ecosistema, legando a sè sia la questione architettonica della sovrappopolazione spaziale, sia un profondo equilibrio dinamico dell'ecosistema, ovvero su quel concetto che vede tutte le forme di vita esistenti come parte di un unico organismo: la terra.
Il progetto prevede di sostituire un bosco sacro all'attuale concezione dei cimiteri. Ma in che modo? Si tratterebbe di usare una sorta di bara ecologica, un involucro costituito da plastica di amidi, biodegradabile, soggetto ad una rapida decomposizione. l'idea in Italia, parte da alcuni designer come Anna Citelli e Raoul Bretzel. Lo chiamano anche feretro transustazionale, dalla forma di un uovo, una scatola naturale che accoglierebbe l'uomo in posizione fetale. La capsula viene interrata, come un seme e al di sopra di essa viene lasciato un cerchio di terra più basso per segnalarne la presenza spaziale. Al centro di tale cerchio viene piantato un albero la cui essenza è stata scelta in vita dalla persona mancata e che sarà cura dei parenti o dei suoi amici, far crescere nei primi anni di vita. Questo progetto però non è ancora realizzzabile in Italia a causa della normativa sanitaria in materia, e tuttavia sono già molti gli Stati che adottano questo metodo di sepoltura, creando dei veri e propri boschi sacri, paesaggi poetici che poco hanno a che fare con il senso del limite, piuttosto con la traformazione della vita. C'è chi ne fa una questione di coerenza: la fede ecologista si onora, letteralmente, sino alla fine. Per esempio, in Inghilterra e in California c'è già una lista d'attesa per i cosiddetti cimiteri a 'casse verdi'. E se in Italia c'è il progetto 'Capsula mundi', quell'urna biodegradabile che verrebbe interrata accanti a un seme, a Londra e in altri luoghi si può già acquistare una 'Ecopod', ovvero una bara totalmente in carta riciclata. La scommessa in America è già vinta da tempo. La Carolina del Sud, per esempio, accetta esclusivamente sepolture ecocompatibili. Ma il regno dei boschi e dei prati sacri rimane comunque l'Inghilterra, i 'green ceneteries' della campagna britannica, che da dieci anni sono aumentati da zero a ottantacinque. In un mondo già inghiottito dall'affollamento di architetture in cemento, i boschi sacri diventerebbero luoghi dove ogni cosa sarebbe concepita nel rispetto della natura e della sua conservazione, oltre ad aumentare gli spazi dedicati al verde. In un grande parco di alberi centenari vicino a Norwich, capoluogo della contea inglese di Norfolk, le spoglie e le ceneri vengono sotterrate in involucri di vimini e cartone. Nessuna lapide di marmo, pietra o cemento va a scalfire i luoghi della sepoltura. I nostri cimiteri sono spesso luoghi sovraffollati, tristi, grigi, dove le inumazioni vengono consumate in fretta, dettate soprattutto da questioni di spazio che impediscono di dare alla morte la sacralità che le spetta. Nei cimiteri inglesi, invece, nella piena immersione nella natura, possiamo riconoscere quella dimensione emotiva che abbiamo incosapevolmente sacrificato quando abbiamo imboccato la strada per il progresso tecnologico illimitato. Ma il problema sarà anche quello degli spazi. Le moderne sepolture prevedono tempi lunghissimi di conservazione e in alcune nazioni, come in Germania, in Svizzera e in Austria, non si accettano più sepolture a terra. Secondo uno studio in un convegno di Amburgo, oggi il processo di decomposizione avviene molto più lentamente di un tempo sia per l'alimentazione piena di conservanti, sia per l'inquinamento, che ha annientato i batteri necessari al processo. E c'è anche chi indica la causa nell'eccessivo utilizzo dei fertilizzanti in agricoltura. Ecco allora nuovamente la proposta della sepoltura ecologica quale mezzo per integrare il corpo nel naturale ciclo ecologico. La proposta giunge direttamente dalla Svezia. A inventarla è stata la biologa Suzanne Wiigh Masak. Si tratta di ridurre il corpo ad un 'compost' filtato da elementi inquinanti, utilizzabile per arricchire le piante. Gli esperimenti sono durati cinque anni e da quasi due questo metodo è diventato effettivo. La 'capsula mundi' italiana invece, non ridurrebbe il corpo in polvere tramite l'azoto liquido, ma lascerebbe che la conservazione venga consumata da un feretro che, al contrario di quelli attuali, non sarebbe stagno e impermeabile. Un'idea che contempla varie metafore, non solo quella del grembo materno a cui si ritorna, ma allo stesso tempo risolverebbe la questione del surplus di cementificazione degli spazi della mancanza di 'terra' adibita per questi fini, facendo di questi luoghi dei bellissimi parchi simbolo di trasformazione e vitalità'.

Mi vien da domandarmi, se questo progetto avrebbe finalmente preso il volo ed essere tutt'oggi attivo, se questo genere di informazioni venissero portate all'ascolto dei grandi numeri di persone e quindi dai mass media, che invece, parlano d'altro.
Sarebbe per me, splendido, avviarmi a riposare su un prato, scegliendo come testimone, una splendida rosa o un salice bianco e sapere che, chi viene a curare l'albero mi ricorderà nella sua esistenza, fra i suoi rami e le sue foglie, interrando crisantemi colorati, invece di condannare a morte anche loro.
E magari, dare risalto ad un'informazione presa da una rivista che si occupa di svago, aiuterà a definire il progetto e renderlo attuativo.

Che ne pensate?
 

SantoVip

Giardinauta
Ho letto interamente l'articolo. L'idea mi piace molto, ho sempre pensato a ricordare una persona con un albero. Poi il rientrare nel progetto della natura mi appassiona, il ritornare alla terra.
Però in Italia si chiederanno: ma in tutto questo chi ci guadagna soldi? Noi per certe cose siamo troppo indietro. Molta gente potrebbe anche impressionarsi.
Io spero che qualcuno porti avanti questo progetto e che sia una cosa fattibile già per la mia sepoltura... facciamo tra 100 anni! :ciglione:
 
S

scardan123

Guest
In nord europa i cimiteri sono spesso dei bei giardini aperti al pubblico, con qua e là qualche piccolo discreto segno che indica le sepolture.
E' in italia che i cimiteri sembrano depositi di un magazzino marmi, o banconi di un bar.

Se mi seppelliscono nella bara superlusso con interni di raso, o in una scatola di cartone, o se mi danno in pasto ai cani, non sarò nelle condizioni di accorgemene e protestare. E non me ne frega niente.
Se credi in un aldilà, di come imballano il corpo non dovrebbe importarti, perché conta l'anima.
Se non credi in un aldilà, non te ne potrebbe importare di meno di come ti inscatolano post mortem, perché tanto ormai è finito tutto.
 

flowerchild

Maestro Giardinauta
L'idea mi piace moltissimo! Per quanto mi riguarda, del mio corpo (dopo la morte) non me ne frega niente, tanto sarò morta.....mi piacerebbe che ci fosse un albero a ricordarmi invece che una fredda lapide con una foto (e poi in foto vengo malissimo!).
Boschi al posto dei cimiteri, bellissimo....
I cimiteri non mi sono mai piaciuti, non capisco l'usanza di andare a pregare su una lapide per ricordare una persona. Poi, soprattutto li trovo profondamente classisti, neanche nella morte siamo tutti uguali....
Non ne ho frequentati molti ma i pochi che ho visto sono vergognosamente divisi in base al ceto e alle possibilità economiche del defunto.....grandissime e fastuose cappelle private per chi se l'è potute permettere, piccoli loculi per il ceto medio e per chi non ha trovato posto, sepolti nella fredda terra gli s****ti senza una lira....e poi il limbo, che vergogna....
e quindi, ricapitolando, quando morirò spero che mi cremeranno e che spargeranno le mie ceneri nel canale di Otranto....ma anche l'idea del bosco è bellissima, chissà se diventerà realtà :rolleyes: Un bosco è un bosco, uguale per tutti.....
 

lalle

Florello
Ai miei cari ho chiesto di essere cremata e, devo sempre informarmi se è possibile, vorrei che le mie ceneri fossero disperse in mare.
Questa idea direi che però è migliore perchè sarebbe un pretesto, comunque, per rinverdire, sicuramente senza sosta.... questo nostro pianeta.
Sapendo, però, che per tante persone è importante sapere il punto preciso in cui sono i resti dei propri cari ed in questi cimiteri non sono previste lapidi ... forse hanno pensato ad una targhettina sull'albero ...
 
R

Riverviolet

Guest
Ma certamente Santovip, posta l'articolo dove vuoi, anzi, grazie, credo che la diffusione di questa notizia possa dar input e spingere nella direzione del progetto.
Nei prossimi giorni cerco in internet il medesimo, chissà che non si possa far qualcosa per renderlo fattibile.

Chi ci guadagna? Bè, invece degli avvoltoi che asserrano le camere mortuarie magari in cocca con qualche infermiere compiacente, ci guadagnerebbero i vivai di piante, una volta tanto, non sarebbe male.

Tutta l'idea, trovo sia magnifica in ogni sua componente, psicologica, educativa, civica, simbolica.
La morte difficilmente, una volta giunta, importa a chi va. Importa molto per chi resta e l'andare in un prato, un giardino, un parco a salutare i propri defunti, credo elevi lo spirito, un po' di tutti. Una tomba-albero che diventa casa anche per uccellini, scoiattoli che rigenera la vita, che aumenta l'ossigeno. Con tutta la simbologia che gli alberi comportano. Sono i primi soggetti disegnati dai bambini ^^ .

Siamo le creature terrestri che meno si sono armonizzate con la natura. Per ogni essere vivente esiste una tana idonea, cibo idoneo, ripari, difese.
Noi, l'ambiente l'abbiamo piegato, l'abbiamo rivestito senza armonizzarci con esso, ma assogettando.
Abbiamo talmente paura dei fenomeni naturali e della morte, da aver innalzato la plastica, il cemento, il sempreeterno, al posto del naturale evolversi delle cose.
E, paradossalmente, abbiamo valorizzato proprio ciò che più l'uomo temeva, la morte. La plastica non vive, vive solo ciò che può morire.

Da un forum come il nostro mi aspettavo ovviamente una buona reazione, speriamo solo che anche l'Italia si decida.
 

california

Florello Senior
Mi sembra un'idea bellissima, ma sinceramente di estrema difficoltà di attuazione, in Italia, un paese cattolico e conservatorista, morbosamente attaccato alla faccia e non alla sostanza...
Personalmente i cimiteri mi fanno tristezza, ma non per ciò che essi rappresentano, bensì per come le persone li "agghindano", probabilmente pensando solamente a "chissà cosa pensano gli altri se al mio caro/cara non faccio mettere una lapide 2 m x 2 m, in marmo pregiato finemente incisa, e se non compero una cassa in lussuoso legno di ciliegio e interni di seta?".. Beh..mi fa davvero tristezza.. E di quei tristissimi fiori finti, magari spruzzati di oro e glitter durante le festività di Natale, ne vogliamo parlare?..

Per come la penso io, una volta morto preferirei sicuramente essere cremato e magari le cenere sparse in mare o in un bosco, piuttosto che diventare sapone in una colombaia.. L'idea di un bosco dove tornare alla terra mi pare assolutamente bellissima.

Il discorso del beneficio ecologico, infine, mi pare ovvio :)
 

daria

Master Florello
Grande idea, la maggior parte dei cimiteri sono luoghi davvero brutti, un inno al cemento e alla trascuratezza, con poche eccezioni.Per quanto mi riguarda sono per la cremazione e dispersione, ma io sono atea, qui c'e' in ballo anche una questione di sacralita' con annessi e connessi....La mia immagine, spero, rimarra' nel cuore di chi rimane, e volendo, anche in una cornice esposta in casa, non e' che non si trovino fotografie mie in giro :eek:k07:
 

celestino

Giardinauta Senior
è troppo bella per far si che si avveri in italia...ogni defunto porta come minimo 10.000 eurini per gli avvoltoi... che è l'unica industria a non conoscere crisi...:D ma temo che molto difficilmente questi staranno a guardare senza far nulla per ostacolare simili proposte su vasta scala... però bisogna provarci,e forse col tempo qualcosa si metterà in moto anche da noi...:eek:k07:
 
R

Riverviolet

Guest
Oh certo, certamente, qualcuno ha già messo i bastoni fra le ruote, ma ormai, il problema ecologico è troppo pressante e il problema sia di spazio, che ormai, anche sanitario è diventato d'urgenza risolvere. La cremazione, ormai ha in parte eluso il problema non lasciandolo affrontare per intero, ma è evidente che le cose devono cambiare.

Il lato religioso è accontentato dal fatto che essa preveda una sepoltura e non la cremazione (pratica pagana antica) e, che io sappia il rituale cattolico-cristiano non prevede neppure nella liturgia puiù ortodossa, lapidi, graniti, cemento, nè bare impermeabili.

Volendo accontentare i frabbricanti dei contenitori, si può, basta che le costruiscano con materiale biodegradabile.
Da qualsiasi parte la si voglia guardare, io credo che possa andare bene a tutti.

Bè, passato il cenone di capodanno, mi metto alla ricerca del progetto e se c'è, di un abbozzo di legge presentabile al parlamento.
 

artemide

Florello Senior
Mi sembra un'idea bellissima, ma sinceramente di estrema difficoltà di attuazione, in Italia, un paese cattolico e conservatorista, morbosamente attaccato alla faccia e non alla sostanza...
Personalmente i cimiteri mi fanno tristezza, ma non per ciò che essi rappresentano, bensì per come le persone li "agghindano", probabilmente pensando solamente a "chissà cosa pensano gli altri se al mio caro/cara non faccio mettere una lapide 2 m x 2 m, in marmo pregiato finemente incisa, e se non compero una cassa in lussuoso legno di ciliegio e interni di seta?".. Beh..mi fa davvero tristezza.. E di quei tristissimi fiori finti, magari spruzzati di oro e glitter durante le festività di Natale, ne vogliamo parlare?..

Per come la penso io, una volta morto preferirei sicuramente essere cremato e magari le cenere sparse in mare o in un bosco, piuttosto che diventare sapone in una colombaia.. L'idea di un bosco dove tornare alla terra mi pare assolutamente bellissima.

Il discorso del beneficio ecologico, infine, mi pare ovvio :)


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