• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Miscela o non miscela

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Giardinauta
Grazie @Caleuche, ma io sinora ho letto pressochè ovunque su questo forum, che le cultivar più resistenti ai terreni compatti in assoluto sono il Cynodon e la Zoysia!
Per ciò che concerne i trattamenti non l'hai mai diserbato? Nè con foglia larga, nè con foglia stretta, nè gli hai dato un antigerminello?
Concordo sul fatto da te scritto dell'irrigazione. Figurati che i miei lojetti che vedi in foto dai primi del mese di Luglio non sono mai più stati irrigati, hanno preso soltanto la pioggia visto che avevo deciso la conversione in macro... Eppure, nonostante i 37° agostani, si sono ripresi decisamente bene e senza alcun genere di fungo, in totale autonomia.
P.S.: In 3 anni non avevo mai preso nessun fungo, purtroppo la zona Sud è stata invasa dal Pabio a Primavera scorsa.
 
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Caleuche

Guru Giardinauta
No fin'ora non ho mai avuto bisogno né di antigerminelli né di selettivi, diciamo che l'altezza di taglio a cui lo tengo e la fittezza mi aiutano molto, però sicuramente prima o poi ne avrò bisogno, anche se in minima parte magari! Ho lavorato molto in prvenzione, per un anno ho sempre tenuto costantemente puliti i 350mq mediante diserbi, ogni volta che compariva l'inverosimile, ora le malerbe hanno vita dura a spuntare in mezzo a quel tappeto!

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Giardinauta
No fin'ora non ho mai avuto bisogno né di antigerminelli né di selettivi, diciamo che l'altezza di taglio a cui lo tengo e la fittezza mi aiutano molto, però sicuramente prima o poi ne avrò bisogno, anche se in minima parte magari! Ho lavorato molto in prvenzione, per un anno ho sempre tenuto costantemente puliti i 350mq mediante diserbi, ogni volta che compariva l'inverosimile, ora le malerbe hanno vita dura a spuntare in mezzo a quel tappeto!

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Per curiosità, in che dose al mq l'hai seminato e quanto lo tieni alto?
Che genere di diserbi preventivi hai effettuato?

Non è per sconsolarti ma anche il mio il primo anno aveva meno di 1/4 delle infestanti di ciò che poi è spuntato negli anni successivi...
Inoltre non ho mai effettuato trasemine di alcun genere, proprio perchè ero curioso di vedere se fosse vero o no che i lojetti non vivono più di 3 anni come si dice in giro...
(E anche questa si è dimostrata una chiacchiera da bar).
 
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Caleuche

Guru Giardinauta
Dose di semina a 60gr/mq, le infestanti le stecchivo col totale, ad oggi presenza di infestanti pari a 0, ho visto l'altro giorno qualche piantina di poa che spuntava e l'ho tolta, poi quando servirà userò i selettivi come ti ho già scritto sopra, cmq tenendo un t.e. molto fitto, concimazione minima fogliare e altezza di taglio 25/30mm (in base con cosa taglio) per le infestanti non è una passeggiata!

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Giardinauta
Dose di semina a 60gr/mq, le infestanti le stecchivo col totale, ad oggi presenza di infestanti pari a 0, ho visto l'altro giorno qualche piantina di poa che spuntava e l'ho tolta, poi quando servirà userò i selettivi come ti ho già scritto sopra, cmq tenendo un t.e. molto fitto, concimazione minima fogliare e altezza di taglio 25/30mm (in base con cosa taglio) per le infestanti non è una passeggiata!

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E chi ti ha consigliato di seminare a 60 gr al metro quadro visto che la casa produttrice consiglia molto meno?
Capisci che l'utente medio di cui si parlava legge le indicazioni contenute sulle confezioni? ;)
https://www.centroagrigarden.it/prodotto/seme-rhambler-srp-padana-sementi-5-kg/

Fra l'altro tutti i consigli ovunque dicono che per non far crescere le infestanti è necessario tenere almeno 5 centimetri: ho letto decine (per non dire centinaia) di post su questo forum che dicono che più si taglia basso e più le infestanti hanno vita facile...
Per ciò che concerne la concimazione, io i miei lojetti li ho concimati l'ultima volta lo scorso autunno (2017)... E sono belli esattamente come quando li concimavo!
 

Caleuche

Guru Giardinauta
I 60gr se leggi il mio post me li ha consigliati il white sand, addirittura sarebbe meglio 70gr se vuoi una lamina fina, e poi un t.e. a 3cm non lo tieni se non manutenzionato in maniera consona e soprattutto con cultivar che te lo possano permettere, una arundinacea qualsiasi a 3cm ti va in crisi mistica totale, la rhambler no, capisci che con tagli minimo settimanali e sempre così bassi, le classifiche infestanti (eccetto la poa ovviamente) hanno vita molto dura, perché non si sviluppano

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D

Davide N.

Guest
Ciao Caleuche, grazie per aver espresso il tuo punto di vista! Ti rispondo su:

1) discorso estetica: tu dici perfettamente uniforme, perfettamente omogeneo. Io dico, perfettamente noioso! A me non piacciono i prati che sembrano finti, perché allora sì, ne metterei uno finto piuttosto che sbattermi ogni due per tre tra tagli, trattamenti, irrigazioni e riparazioni. Mi piacciono i prati vivi, verdi e abbastanza densi, sia chiaro, ma non vedo, personalmente, un interesse estetico preponderante per avere una monocultura... Io che sono totalmente contrario a ogni tipo di trattamento chimico, se vedo qualche trifoglio o pratolina ci vedo anche del bello, altro che "tiriamo fuori il selettivo". Portesti rimanere sorpreso dal numero di persone disposte a pagare per un prato che abbia molti fiori piuttosto che un manto verde intenso ma estremamente monotono... Non a caso esistono le miscele di sementi per avere un cosiddetto "prato fiorito". Come detto, i gusti sono gusti e non sono qui per convincervi che ho ragione.

2) discorso manutenzione: per quanto tu possa sforzarti nell'affermare che sei un utente medio, più scrivi e più è evidente che tu non lo sei. L'utente medio non ha mai sentito parlare di poa o di festuca, vuole un prato pronto in 1 max 2 mesi col minimo dello sforzo/dispendio, falcia il prato quando gli capita senza rispettare la regola di 1/3, è bello se mette un concime una volta all'anno, arieggia 1 volta ogni 2-3 anni e irriga giusto un paio di volte in estate quando c'è proprio la canicola. Tutto questo con dei bambini e un cane che corrono e giocano dappertutto, zone più ombrose e altre in pendenza... E, per quanto sarà motivato all'inizio, non è detto che lo sarà per sempre. Basterà una calo della voglia o un cambiamento in famiglia che di colpo quell'oretta alla settimana dedicata al prato diventerà già troppo, e non a caso hanno inventato i robot... E hai idea di quanto costa in termini di tempo e denaro rifare completamente un prato per mancanza di manutenzione? Tanto, quindi l'adattabilità del prato deve essere massima.

3) discorso Festuca arundinacea: dici che è l'unica specie ad adattarsi bene al suolo argilloso. Dove l'hai letto? Io non sono uno specialista del prato, ma ti assicuro che qui di argilla ne abbiamo tanta, eppure non è che seminiamo solo Festuca... poi be', ammetto che il giardiniere medio non è che sia un pozzo di scienza nemmeno in Svizzera.

4) discorso tempo: ognuno ha il diritto di desiderare di avere un giardino con un prato sul quale ci passerà un tempo di manutenzione ridotto al minimo indispensabile, non è che il prato sia una cosa solo "per chi ha voglia". C'è chi ha bambini e pochissimo tempo ma vuole comunque un'area di svago perlomeno presentabile, altro che passare del tempo su un forum per sapere la differenza tra le diverse varietà di Festuca arundinacea.
 

white sand

Moderatore Sez. Prato
Membro dello Staff
Ciao Caleuche, grazie per aver espresso il tuo punto di vista! Ti rispondo su:

1) discorso estetica: tu dici perfettamente uniforme, perfettamente omogeneo. Io dico, perfettamente noioso! A me non piacciono i prati che sembrano finti, perché allora sì, ne metterei uno finto piuttosto che sbattermi ogni due per tre tra tagli, trattamenti, irrigazioni e riparazioni. Mi piacciono i prati vivi, verdi e abbastanza densi, sia chiaro, ma non vedo, personalmente, un interesse estetico preponderante per avere una monocultura... Io che sono totalmente contrario a ogni tipo di trattamento chimico, se vedo qualche trifoglio o pratolina ci vedo anche del bello, altro che "tiriamo fuori il selettivo". Portesti rimanere sorpreso dal numero di persone disposte a pagare per un prato che abbia molti fiori piuttosto che un manto verde intenso ma estremamente monotono... Non a caso esistono le miscele di sementi per avere un cosiddetto "prato fiorito". Come detto, i gusti sono gusti e non sono qui per convincervi che ho ragione.

2) discorso manutenzione: per quanto tu possa sforzarti nell'affermare che sei un utente medio, più scrivi e più è evidente che tu non lo sei. L'utente medio non ha mai sentito parlare di poa o di festuca, vuole un prato pronto in 1 max 2 mesi col minimo dello sforzo/dispendio, falcia il prato quando gli capita senza rispettare la regola di 1/3, è bello se mette un concime una volta all'anno, arieggia 1 volta ogni 2-3 anni e irriga giusto un paio di volte in estate quando c'è proprio la canicola. Tutto questo con dei bambini e un cane che corrono e giocano dappertutto, zone più ombrose e altre in pendenza... E, per quanto sarà motivato all'inizio, non è detto che lo sarà per sempre. Basterà una calo della voglia o un cambiamento in famiglia che di colpo quell'oretta alla settimana dedicata al prato diventerà già troppo, e non a caso hanno inventato i robot... E hai idea di quanto costa in termini di tempo e denaro rifare completamente un prato per mancanza di manutenzione? Tanto, quindi l'adattabilità del prato deve essere massima.

3) discorso Festuca arundinacea: dici che è l'unica specie ad adattarsi bene al suolo argilloso. Dove l'hai letto? Io non sono uno specialista del prato, ma ti assicuro che qui di argilla ne abbiamo tanta, eppure non è che seminiamo solo Festuca... poi be', ammetto che il giardiniere medio non è che sia un pozzo di scienza nemmeno in Svizzera.

4) discorso tempo: ognuno ha il diritto di desiderare di avere un giardino con un prato sul quale ci passerà un tempo di manutenzione ridotto al minimo indispensabile, non è che il prato sia una cosa solo "per chi ha voglia". C'è chi ha bambini e pochissimo tempo ma vuole comunque un'area di svago perlomeno presentabile, altro che passare del tempo su un forum per sapere la differenza tra le diverse varietà di Festuca arundinacea.
Ti do una risposta io che mi sento un po' il "meno psicologicamente stabile" utente del forum.
Esistono due tipologie di utenti.
1- Quelli a cui basta una distesa verde
2- Quelli a cui tale distesa verde deve apparire perfetta in ogni dettaglio.


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Davide N.

Guest
Che ognuno avesse i propri gusti e desideri era già chiaro... forse non ho messo in chiaro che io sto cercando di capire se, come sembra suggerire Caleuche, il livello di manutenzione e di "affidabilità" di una monocultura (adatta) è veramente simile rispetto a quello di una miscela (adatta) oppure no, come invece sembrano concordare anche altri utenti intervenuti. Come detto, non sono per nulla uno specialista del prato e chiedo a voi che la sapete molto più lunga di me.

Rigiro la questione, prendendo spunto del mio primo post e di quanto discusso dopo:
è possibile dire che, a parità di sforzi dedicati alla sua creazione e manutenzione (nell'arco di 10-20 anni), un prato di miscela dà risultati migliori e più stabili nel tempo?
In altre parole, una miscela richiede meno sforzi per avere un risultato soddisfacente oppure no? Per risultato soddisfacente intendo dire un prato sano, abbastanza verde e denso per essere godibile secondo il senso comune, senza che sembri un campo minato. Poi è ovvio che il maniaco sarà soddisfatto solo con una monocultura "perfetta" superdensa, ma non è questo il punto...
 

Caleuche

Guru Giardinauta
Assolutamente no, se uno si informa e manutenziona il prato come si deve fare, un mix non è assolutamente superiore ad una monocultivar, ripeto il vero segreto è solo la manutenzione, e un utente medio per quanto poco si deve informare su cosa fare ad un prato, altrimenti non è un utente medio che vuole un bel prato! Molto semplice!
Io non sono un profondo conoscitore di prati, non sono un fissato o maniaco, semplicemente quando ho deciso di volere un vero PRATO ho scoperto il forum, mi sono documentato e ho deciso quale poteva essere la cultura più adatta al posto in cui la volevo installare, stop! Poi ho iniziato con concimazioni fogliari e niente di più, e i risultati si vedono!
Ma ripeto non sono un fanatico o profondo conoscitore, non ho lo sguardo perso e assente come @white sand quando guardo un prato, semplicemente distinguo ovviamente a gusto mio, quale per me è un bel prato e quale no! Ad esempio un prato sperimentale a tre zone come quello di @white sand, mi manderebbe fuori di testa!

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white sand

Moderatore Sez. Prato
Membro dello Staff
Che ognuno avesse i propri gusti e desideri era già chiaro... forse non ho messo in chiaro che io sto cercando di capire se, come sembra suggerire Caleuche, il livello di manutenzione e di "affidabilità" di una monocultura (adatta) è veramente simile rispetto a quello di una miscela (adatta) oppure no, come invece sembrano concordare anche altri utenti intervenuti. Come detto, non sono per nulla uno specialista del prato e chiedo a voi che la sapete molto più lunga di me.

Rigiro la questione, prendendo spunto del mio primo post e di quanto discusso dopo:
è possibile dire che, a parità di sforzi dedicati alla sua creazione e manutenzione (nell'arco di 10-20 anni), un prato di miscela dà risultati migliori e più stabili nel tempo?
In altre parole, una miscela richiede meno sforzi per avere un risultato soddisfacente oppure no? Per risultato soddisfacente intendo dire un prato sano, abbastanza verde e denso per essere godibile secondo il senso comune, senza che sembri un campo minato. Poi è ovvio che il maniaco sarà soddisfatto solo con una monocultura "perfetta" superdensa, ma non è questo il punto...
10-20 anni di vita di un prato non esistono.
I mix di più specie contengono alcune varietà cespitose, altre rizomatose.
Il fattore a favore che un prato non è mai stabile dopo la semina e negli anni avvenire. La stabilità è improponibile per Mother nature la quale non concepisce minimamente l'idea di prato....quella è una forzatura voluta dall'uomo.
Pertanto un prato seminato in mix ha la principale capacità di evolversi e favorire le specie più aggressive a scapito di quelle più vulnerabili.
C'è da aggiungere inoltre che tale selezione viene indotta anche dalla stessa suscettibilità alle malattie o agli stress.
Il bello e allo stesso tempo il limite di un prato monocultura è che se non viene condotto in maniera esemplare di rischia di incorrere in danni irrecuperabili.

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Giardinauta
Ciao Caleuche, grazie per aver espresso il tuo punto di vista! Ti rispondo su:

1) discorso estetica: tu dici perfettamente uniforme, perfettamente omogeneo. Io dico, perfettamente noioso! A me non piacciono i prati che sembrano finti, perché allora sì, ne metterei uno finto piuttosto che sbattermi ogni due per tre tra tagli, trattamenti, irrigazioni e riparazioni. Mi piacciono i prati vivi, verdi e abbastanza densi, sia chiaro, ma non vedo, personalmente, un interesse estetico preponderante per avere una monocultura... Io che sono totalmente contrario a ogni tipo di trattamento chimico, se vedo qualche trifoglio o pratolina ci vedo anche del bello, altro che "tiriamo fuori il selettivo". Portesti rimanere sorpreso dal numero di persone disposte a pagare per un prato che abbia molti fiori piuttosto che un manto verde intenso ma estremamente monotono... Non a caso esistono le miscele di sementi per avere un cosiddetto "prato fiorito". Come detto, i gusti sono gusti e non sono qui per convincervi che ho ragione.

2) discorso manutenzione: per quanto tu possa sforzarti nell'affermare che sei un utente medio, più scrivi e più è evidente che tu non lo sei. L'utente medio non ha mai sentito parlare di poa o di festuca, vuole un prato pronto in 1 max 2 mesi col minimo dello sforzo/dispendio, falcia il prato quando gli capita senza rispettare la regola di 1/3, è bello se mette un concime una volta all'anno, arieggia 1 volta ogni 2-3 anni e irriga giusto un paio di volte in estate quando c'è proprio la canicola. Tutto questo con dei bambini e un cane che corrono e giocano dappertutto, zone più ombrose e altre in pendenza... E, per quanto sarà motivato all'inizio, non è detto che lo sarà per sempre. Basterà una calo della voglia o un cambiamento in famiglia che di colpo quell'oretta alla settimana dedicata al prato diventerà già troppo, e non a caso hanno inventato i robot... E hai idea di quanto costa in termini di tempo e denaro rifare completamente un prato per mancanza di manutenzione? Tanto, quindi l'adattabilità del prato deve essere massima.

3) discorso Festuca arundinacea: dici che è l'unica specie ad adattarsi bene al suolo argilloso. Dove l'hai letto? Io non sono uno specialista del prato, ma ti assicuro che qui di argilla ne abbiamo tanta, eppure non è che seminiamo solo Festuca... poi be', ammetto che il giardiniere medio non è che sia un pozzo di scienza nemmeno in Svizzera.

4) discorso tempo: ognuno ha il diritto di desiderare di avere un giardino con un prato sul quale ci passerà un tempo di manutenzione ridotto al minimo indispensabile, non è che il prato sia una cosa solo "per chi ha voglia". C'è chi ha bambini e pochissimo tempo ma vuole comunque un'area di svago perlomeno presentabile, altro che passare del tempo su un forum per sapere la differenza tra le diverse varietà di Festuca arundinacea.
Intervento da applausi a scena aperta. Grazie @Davide N. : anche per me una monocoltura è stucchevole. Falsa quanto un prato finto. Intorno a casa mia non la vorrei mai.

Il massimo è sentire i nipotini che ti chiedono: "Ma zio come mai il nostro prato è l'unico tutto verde nei dintorni e tu gli togli quei pochi fiori che nascono spontaneamente"?
Ogni tanto viene da porsi qualche domanda...
 
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white sand

Moderatore Sez. Prato
Membro dello Staff
Intervento da applausi a scena aperta. Grazie @Davide N. : anche per me una monocoltura è stucchevole. Falsa quanto un prato finto. Intorno a casa mia non la vorrei mai.

Il massimo è sentire i nipotini che ti chiedono: "Ma zio come mai il nostro prato è tutto verde e tu gli togli quei pochi fiori che nascono spontaneamente"?
Infatti se in Italia siamo circa 70 milioni di persone, calcolando un prato ogni 1000 abitanti (stima moooolto inferiore alla realtà) dovremmo avere circa 70K utenti.
Ipotizzando che il 10% sia interessato ad un prato con la P maiuscola siamo a 7K utenti, sempre per ipotesi, ammettendo che solo il 5% di questi sia un potenziale fruitore di questo forum siamo a 350 persone.
Allora il tutto si riduce a semplici numeri.
Siamo 4 gatti che scrivono in maniera assidua in materia di tappeto erboso.
Le ipotesi sono:
- Non c'è la minima concezione di prato estetico in Italia
- Non c'è la minima preparazione e cultura
- Non c'è il minimo interesse
- Non c'è la minima voglia di fare qualcosa in più.
Allora lasciate fare alla natura....lei vi dara' stagione dopo stagione sempre una piccola soddisfazione.
Per il resto a quelli non propriamente motivati ad ambire alle stelle....il forum è superfluo....

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white sand

Moderatore Sez. Prato
Membro dello Staff
Davide N.....
Io leggo anche i mesaggi che tu prima scrivi e poi cancelli....
Superpoteri del moderatore di sezione.
Perciò se sei un "giardiniere" e cerchi nel forum sicurezze per il tuo operato...allora qualche domanda te la devi porre.

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D

Davide N.

Guest
Davide N.....
Io leggo anche i mesaggi che tu prima scrivi e poi cancelli....
Superpoteri del moderatore di sezione.
Perciò se sei un "giardiniere" e cerchi nel forum sicurezze per il tuo operato...allora qualche domanda te la devi porre.

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Mi era partito per sbaglio, non avevo finito...

Comunque non capisco, mi sembra una discussione interessante per tutti, aldilà dei miei interessi personali, no? Io la domanda che avevo l'ho posta e non vedo il problema. Non posso mettere in discussione le mie conoscenze? O le vostre? Non è forse lo scopo di un forum? Di certo non mi sento superiore, altrimenti non avrei nemmeno posto la domanda... Non so, che domande dovrei pormi?
 

biscia.luppoli

Maestro Giardinauta
Boh, secondo me stiamo discutendo del nulla….la questione é talmente semplice da non doverci dedicare molti post, e l'ha riassunta benissimo @white sand.

1. Un te monocultivar non puó giovare delle proprietá anticicliche delle varie specie (ovvero il pregio di una specie viene fuori quando c'é un difetto di un'altra e quindi la compensa). Di contro il risultato estetico assoluto (che piaccia o no) é superiore.
2. Un te con mix, permette di sfruttare il meglio delle varie specie quando serve (il loietto per una germinazione veloce, la poa per la rigenerazione, la Festuca per la resistenza) ma il risultato sará appunto un mix quindi non perfetto esteticamente e variabile nei vari periodi dell'anno quando una specie prevale sull'altra.
3. Un te natural é verde ma non é un prato

Quindi a ciascuno la sua scelta a seconda di cosa vuole ottenere. Personalmente l'opzione 3 nemmeno la considero, la 2 é quella che applico perché il risultato mi soddisfa.

bl
 
D

Davide N.

Guest
Boh, secondo me stiamo discutendo del nulla….la questione é talmente semplice da non doverci dedicare molti post, e l'ha riassunta benissimo @white sand.

1. Un te monocultivar non puó giovare delle proprietá anticicliche delle varie specie (ovvero il pregio di una specie viene fuori quando c'é un difetto di un'altra e quindi la compensa). Di contro il risultato estetico assoluto (che piaccia o no) é superiore.
2. Un te con mix, permette di sfruttare il meglio delle varie specie quando serve (il loietto per una germinazione veloce, la poa per la rigenerazione, la Festuca per la resistenza) ma il risultato sará appunto un mix quindi non perfetto esteticamente e variabile nei vari periodi dell'anno quando una specie prevale sull'altra.
3. Un te natural é verde ma non é un prato

Quindi a ciascuno la sua scelta a seconda di cosa vuole ottenere. Personalmente l'opzione 3 nemmeno la considero, la 2 é quella che applico perché il risultato mi soddisfa.

bl
Grazie biscia
Be', dopo la tua prima risposta pensavo che la discussione fosse chiusa, poi Caleuche è intervenuto mettendo in dubbio tutto e di colpo mi sono interessato al suo punto di vista ed ho cominciato a discutere, come è normale si faccia in un forum...
Va be', buona serata.
 

herrdoctor

Giardinauta Senior
Boh, secondo me stiamo discutendo del nulla….la questione é talmente semplice da non doverci dedicare molti post, e l'ha riassunta benissimo @white sand.

1. Un te monocultivar non puó giovare delle proprietá anticicliche delle varie specie (ovvero il pregio di una specie viene fuori quando c'é un difetto di un'altra e quindi la compensa). Di contro il risultato estetico assoluto (che piaccia o no) é superiore.
2. Un te con mix, permette di sfruttare il meglio delle varie specie quando serve (il loietto per una germinazione veloce, la poa per la rigenerazione, la Festuca per la resistenza) ma il risultato sará appunto un mix quindi non perfetto esteticamente e variabile nei vari periodi dell'anno quando una specie prevale sull'altra.
3. Un te natural é verde ma non é un prato

Quindi a ciascuno la sua scelta a seconda di cosa vuole ottenere. Personalmente l'opzione 3 nemmeno la considero, la 2 é quella che applico perché il risultato mi soddisfa.

bl
Io la 2 per differenti esposizioni e quindi necessità.
Sono d'accordo che un mix può dare risultati estetici notevoli.
Qui alcune persone con le monocultivar hanno risultati estetici sopra il notevole e come da te indicato non in linea con una normale gestione del prato.
Ovviamente in ogni arte la ricerca di risultati perfetti porta via tempo...
 
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