Con l'innesto si trasferisce al 100% la cultivar della marza sul soggetto. Se una P. L. viene innestata su G. S. l'albero darà ottime mele P. L. indistinguibili da ogni altra mela della stessa cultivar P. L. Il soggetto o portinnesto non trasferisce nessuna delle proprie qualità organolettiche alla marza.
Questo è il caso solito. Se così non fosse, vorrebbe dire che il portinnesto non riesce a trasferire tutte le sostanze alla marza. Ciò a causa di disaffinità. La disaffinità può portare anche alla morte dell'albero, ma si manifesta in caso il portinnesto appartenga ad altra specie dalla marza. Esempio classico, il Pero innestato su Cotogno, che a volte necessita d'innesto itermedio, appartenente ad una cultivar più affine, oppure l'Albicocco su Mirabolano, che entra in produzione presto e bene, ma spesso muore giovane a causa di suberificazioni del cambio.
Nessun timore nel caso di cultivar della stessa specie, come il Melo, la pratica del sovrinnesto è pratica comunissima in frutticoltura.
Se un'azienda, ad esempio, avesse ettari di mela Renetta del Trentino, varietà oggi poco appetita dal mercato, si premurerebbe di sovrinnestarne gran parte con prodotti più richiesti, ci vogliono un paio d'anni prima di rientrare in produzione, poi l'azienda rientrerebbe in pieno nel mercato. E i consumatori gusterebbero un ottimo prodotto.
Una cultivar di Pero, la Passa Crassana, è praticamente scomparsa dal panorama fruttifero, spesso sovrinnestata da altre cultivar. Il "piede" degli alberi contiene ancora la Passa Crassana, "nascosta" all'interno dell'albero stesso.
Diverso il caso di impianto nuovo, da zero, in cui conviene avere portinnesti selezionati, tipo il famoso M9, già pronti con le varietà più
richieste. L'innesto non è una "specie d'incrocio" tra due bionti, ogni bionte mantiene tutte le caratteristiche che lo contraddistinguono, senza che si "mescolino".
Charles