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Libri deludenti

benji09

Giardinauta
Non riesco a capire Finnigan.
In che senso i libri di Brawn dicono "cacchiate"?

Anch'io questa estate ho letto Angeli e Demoni, Il Codice Da Vinci, La Verità Del Ghiaccio e sto finendo Il Simbolo Perduto.

Io li ho trovati interessanti e ricchi di suspense (e io amo i gialli e la suspense :ciglione:)

È ovvio che metà romanzo si basa su concetti reali, altro su fantasticherie (un cilindro di antimateria nel Vaticano) :lol: pero ci fa riflettere su un probabile futuro della nostra specie: l'antimateria potrebbe essere un'arma letale :fifone2: oppure con solo qualche grammo potrebbe alimentare l'intera New York.

Per il Codice Da Vinci sono sorte più polemiche; anche se in realtà si è testimoniata una vera esistenza di una certa "Maria Maddalena", che però non era realmente in cinta all'epoca della crocifissione.
Meglio non parlare di religione sul forum, non si sa mai :fifone2: :lol:

Sta a dire che contrariamente, io li ho trovati interessanti: certo, c'è di meglio però vanno tenuti sempre nella mente.

Ricorda che Brawn ha avuto un caso editoriale senza precedenti.
Mi è piaciuto di meno l'ultimo libro che sto finendo di leggere, ovvero il Simbolo Perduto.


Ecco, diciamo che io ho un'idea diversa di quello che è interessante!
Hai mai letto Deaver?
 

benji09

Giardinauta
Accidenti.......mi sembra di esser tornato alla seconda metà degli anni settanta, quando un disco lo si giudicava dalle vendite, vendi??...allora sei commerciale e sei scarso!!!!
Mi auguro che questo non sia il tuo unico metro di misura!
Ho parlato di musica perchè come sai io sono ignorante e di letteratura nisba!!

Io adoro i classici e direi che hanno venduto alla grande visto che resistono nel tempo.
I libri di oggi mi fanno un po' storcere il naso e se sono pubblicizzati alla grande sto attenta.
I tre libri di Stieg Larsson me li sono goduta alla grande (ero in ospedale!)
La solitudine dei numeri primi mi guardo bene dal leggerlo: direi che il mio sesot senso per i libri funziona benissimo...
 

greenstone

Giardinauta Senior
Io adoro i classici e direi che hanno venduto alla grande visto che resistono nel tempo.
I libri di oggi mi fanno un po' storcere il naso e se sono pubblicizzati alla grande sto attenta.
I tre libri di Stieg Larsson me li sono goduta alla grande (ero in ospedale!)
La solitudine dei numeri primi mi guardo bene dal leggerlo: direi che il mio sesot senso per i libri funziona benissimo...

Adesso ho la certezza di essermi spiegato male e chiedo scusa!

Questa frase di Finn "che permette a chiunque, dal fruttarolo al commerciante di fare la parte del lettore impegnato" mi è sembrata un po' snob e mi ha ricordato gli anni '70 quando molti pseudo esperti, non capendo una emerita sega di musica, giudicavano il "progressive" in base a quanto il disco avesse successo, a più gente piaci e più hai fatto una sciatteria alla portata di tutti!
Ora, sia ben chiaro che non ho voluto paragonare Finn a quegli "esperti" ne' tantomeno dargli dello snob, è solo un'associazione di idee che mi è venuta, se mai dovesse ricapitarmi la terrò per me!

P.S. Per chi sa di cosa parlo...qualcuno degli pseudoesperti di cui sopra, visto l'immediato successo di "The dark side of the moon" dei Pink Floid subito dopo l'uscita dell'album osò definirlo "commerciale".....questo per riallacciarmi al discorso dei vari premi letterari!
 

daria

Master Florello
non sono io a chiamarlo intrattenimento, è il suo nome da sempre, da quando esiste la storia della critica letteraria. Vi è Letteratura e e vi è Fiction, a volte si sovrappongono ma si deve essere dimolto bravini, e Brown non lo è. Eco si, e molto: tuttavia il pendolo è un po' anonimo e pesantuccio, baudolino è semplicemente una faigata, divertente e pieno di suggestioni.
Calvino non è sperimentale, è uno scrittore "intellettuale", la metaletteratura (letteratura che ha come argomento la letteratura, come il Nome della Rosa, ad esempio) è un genere che ha presa sopratutto sui letterati e molto spesso risulta indigesto...

Ma si Finn! lo so anch'io che si chiama intrattenimento...sono anni che mi intrattengo :eek:k07:
Mi era scappato questo :D faccino perche' avevo scritto: "tu chiamalo se vuoi...emozioni" ma non era di Lucio che si stava parlando.

Sono d'accordo sulla sovrapposizione di generi dall'effetto gradevole, basta cercare bene e si trovano autori interessanti anche tra i letterati....chiamiamoli "diversamente impegnati" :rolleyes:

Il termine: "intellettuale" mi scatena all'istante un attacco di orticaria...l'accostamento a Calvino ci sta tutto :D

the end :) non ti rompo piu' :eek:k07:
 

LucaXY

Master Florello
Il problema è che sono scritti tutti con lo stampino, tutti uguali, tutti prevedibili e tutti orrendamente "pubblicizzati in maniera esagerata"

Questo è vero, però ne puoi sempre leggere uno solo, no? :hehe:

non sono io a chiamarlo intrattenimento, è il suo nome da sempre, da quando esiste la storia della critica letteraria. Vi è Letteratura e e vi è Fiction, a volte si sovrappongono ma si deve essere dimolto bravini, e Brown non lo è. Eco si, e molto: tuttavia il pendolo è un po' anonimo e pesantuccio, baudolino è semplicemente una faigata, divertente e pieno di suggestioni.
Calvino non è sperimentale, è uno scrittore "intellettuale", la metaletteratura (letteratura che ha come argomento la letteratura, come il Nome della Rosa, ad esempio) è un genere che ha presa sopratutto sui letterati e molto spesso risulta indigesto...



credo che liscinadolo un po' il Vecchio (che non vedo da anni purtroppo) potrà farti avere una dispensa...



i casi editoriali (che non sono sinonimo di qualità) si costruiscono a tavolino, si investe denaro su un progetto dal quale -puntualmente- si presentano film e romanzo e vengono pubblicizzati scientificamente per ottenere una grande diffusione e perciò il massimo profitto. Ma a livello di Letteratura non contano, intanto perchè sono scritti a minchia di cane per un pubblico sopratutto popolare (consumatori), poi perchè sono semplicemente fiction, entertainment literature... un po' come i Viaggi di Gulliver, Robinson Crusoe, le storie di Salgari ai loro tempi. Quando uscì il Signore degli Anelli, l'ambiente critico letterario implose, entrò in crisi perchè chi pretendeva di relegarlo nell'ambiente "basso" della fiction si dovette scontrare con un poderoso insieme di "addentellati" (riferimenti) alle tradizioni anglogermaniche, rimodellate e metaforizzate una per una, che non è certo il riferire tra le righe che Albino Luciani fu fatto secco perchè sfrangeva la minkia a Marcinkus e allo IOR (che peraltro è pure vero)

Dei libri di Brown non ho detto che sono privi di suspance, anzi ne hanno molta, pure troppa, ma sono innanzitutto scritti (o tradotti) da cani, in un linguaggio narrativo molto piatto che però è "facile" da leggersi e che permette a chiunque, dal fruttarolo al commerciante di fare la parte del lettore impegnato. A me leggere sta roba annoia, come andare in moto in autostrada, sempre dritto, du' palle. vado fino in fondo solo perchè sono un buon lettore e devo farlo per poter poi aver cognizione di causa e parlarne senza sparare vaccate. E' il mio mestiere.
In più come ho già detto, mescolano in stile Hollywoodiano, verità, probabilità, menzogne, deformano realtà per adattarle a fini letterari, e francamente leggere di un Siniscalco giovanissimo e paracadutista, Guardie Svizzere composte da Chuck Norris e suoi cloni con un tocco di Clinteastwood, di antimateria sballottata di qua e di là come maionese, di aerei ipersonici a forma di scatola che atterrano a Ciampino, di tizi che vanno e vengono dalla Biblioteca Vaticana come se fosse il cesso di un autogrill l'ho trovato così assurdo che francamente come lettore mi sono sentito anche un po' offeso.
Il film al contrario è mosso, movimentato, avvincente, guardabile, e trattandosi di un film americano si sa a priori che sarà un cag.atone spettacolare, che di certo non ti lascia quella sensazione alla bocca dello stomaco che può darti -ad esempio- c'era una volta in america di Sergio Leone, ma al limite una serata divertente che poi si conclude con una birra al pub con gli amici e si parla di faiga e non del film.

Invece il Codice da Vinci, un po' migliore, è un curioso repertorio di verità storiche e ipotesi, pone l'accento sulla creazione a tavolino del Cristianesimo, ma è di nuovo una caccia al tesoro per adulti, un altro minestrone caotico, anche questo OTTIMO per fare un filmazzo da botteghino, ma non certo un "opera" nel senso stretto (e l'unico che ci sia) del termine. tant'è che si trova sulle bancarelle a 2 euro.

professional mode off

Okay,
ma il concetto che sto cercando di far uscire fuori non è tanto la vericità del romanzo, la fantasia non abbonda mai; non puoi considerarlo come oro colato; tutti i romanzi sono opera di fantasia, se non i thriller.

E' ovvio che se a te non piacciono i gialli, la letteratura e i percorsi complicati che pongono un duro gioco intellettuale al lettore, è un fatto TUO, ovvero non ti piace questo genere di libro.
Contrariamente a me, l'ho trovato interessante ed è proprio il mio genere di libro.

Condivido il fatto che sono tutti impostati allo stesso modo seguendo una rigida scaletta (quindi il primo ti risulterà più difficile da prevederlo) ma ciò non influisce il fatto che sia ben impostato, con un duro gioco e con argomenti interessanti.
E se devo dire di più, ho imparato molte cose (ad esempio, non sapevo cosa fosse precisamente l'antimateria, e mio zio lavora al CERN).

Ecco, diciamo che io ho un'idea diversa di quello che è interessante!
Hai mai letto Deaver?

No,però me l'hanno proposto. :)fifone2:) Di solito leggo solo durante le vacanze perchè altrimenti non troverei tempo...


Un libro con un finale un po' deludente è "Treno di Notte Per Lisbona" di Pascal Mercier.
 

Anna1983

Giardinauta Senior
Personalmente trovo deludente un libro solo quando ho grandi aspettative, ad esempio mi ha molto deluso "Il maestro e Margherita" di Bulgakov, me ne avevano parlato benissimo, ed invece ho fatto una faticaccia a finirlo.
Sui "casi editoriali" non ho mai troppe aspettative, quindi è difficile che io rimanga delusa... la maggior parte delle volte sono delle emerite "ciofeche" ("La solitudine dei numeri primi" ne è un esempio lampante), però a volte possono riservare piacevoli sorprese, come "Il linguaggio segreto dei fiori" che a me è piaciuto molto.

I libri di Dan Brown sono una lettura leggera leggera, sicuramente da alternare a qualcosa di più "sostanzioso"... e comunque è vero, tutti i libri di Brown seguono lo stesso schema, letto uno letti tutti!

Un libro con un finale un po' deludente è "Treno di Notte Per Lisbona" di Pascal Mercier.

A me invece è piaciuto molto il finale, ti lascia con un punto interrogativo, ma è bello così!
 

LucaXY

Master Florello
Personalmente trovo deludente un libro solo quando ho grandi aspettative, ad esempio mi ha molto deluso "Il maestro e Margherita" di Bulgakov, me ne avevano parlato benissimo, ed invece ho fatto una faticaccia a finirlo.
Sui "casi editoriali" non ho mai troppe aspettative, quindi è difficile che io rimanga delusa... la maggior parte delle volte sono delle emerite "ciofeche" ("La solitudine dei numeri primi" ne è un esempio lampante), però a volte possono riservare piacevoli sorprese, come "Il linguaggio segreto dei fiori" che a me è piaciuto molto.

I libri di Dan Brown sono una lettura leggera leggera, sicuramente da alternare a qualcosa di più "sostanzioso"... e comunque è vero, tutti i libri di Brown seguono lo stesso schema, letto uno letti tutti!



A me invece è piaciuto molto il finale, ti lascia con un punto interrogativo, ma è bello così!

Yes, però me lo aspettavo diverso.....
 
Io adoro i classici e direi che hanno venduto alla grande visto che resistono nel tempo.

e cazzarola, è ovvio! I "best sellers" sono campioni di vendita si, ma in un tempo limitato, e spesso finiscono nel dimenticatoio, per fortuna... i Classici attraversano i secoli e ci sarà anche un perchè. Il perchè ci sta, è anche interessante capire quando un Testo diventa Opera e quindi Classico, ma eviterei la lezioncina anche se mi prudono "i diti"...

Adesso ho la certezza di essermi spiegato male e chiedo scusa!

Questa frase di Finn "che permette a chiunque, dal fruttarolo al commerciante di fare la parte del lettore impegnato" mi è sembrata un po' snob e mi ha ricordato gli anni '70 quando molti pseudo esperti, non capendo una emerita sega di musica, giudicavano il "progressive" in base a quanto il disco avesse successo, a più gente piaci e più hai fatto una sciatteria alla portata di tutti!
Ora, sia ben chiaro che non ho voluto paragonare Finn a quegli "esperti" ne' tantomeno dargli dello snob, è solo un'associazione di idee che mi è venuta, se mai dovesse ricapitarmi la terrò per me!

P.S. Per chi sa di cosa parlo...qualcuno degli pseudoesperti di cui sopra, visto l'immediato successo di "The dark side of the moon" dei Pink Floid subito dopo l'uscita dell'album osò definirlo "commerciale".....questo per riallacciarmi al discorso dei vari premi letterari!

io ti capisco al volo quindi nn avere necessità di giustificarti con me perchè non ce ne è davvero bisogno! E libero di darmi dello snob se lo pensi, ma tieniti pronto al vaffa!!! E sul forum non si dice mai "chiedo scusa", si dice "ocaca".

Guarda, ci sono vari tipi di lettori (per fortuna), tra i quali esiste il lettore per partito preso (legge di tutto anche la gazzetta ufficiale), l'ostentatore (chi legge qualsiasi cosa non capendoci na cippa ma pur di mostrarsi lettore leggerebbe pure il mein kampf perchè il titolo fa faigo) lo snobbone.
Belli o brutti leggono tutti, ma è vero che ci sta un po' di scontato ( e sudato probabilmente) snobismo in chi riesce a godere di opere impegnative, metaletterarie, intellettualoidi, perchè il lettore più "esperto" tende a diventare ermeneuta (http://www.riflessioni.it/dizionario_filosofico/ermeneutica.htm) e a cercare dietro la storia narrata, altri elementi di analisi "incrociata" che riescano a soddisfarlo. La lettura è a tutti gli effetti un'attività solitaria e masturbatoria, il "condividere" le esperienze di lettura non è semplice e nella maggior parte dei casi impossibile. Aggiungiamoci che il livello medio dei lettori si è abbassato a quello di meri consumatori e ci rendiamo subito conto di quanto sia diversa una merce pregiata da collezione da una di consumo. Il Codice da Vinci, Angeli e Demoni e testi simili hanno un notevole potenziale, è che per necessità editoriali debbono essere adattati a livello di bozze e traduzioni al "target" più ampio possibile, perdendo perciò molto in qualità e in potenzialità che invece i tempi cinematografici scavalcano facilmente con spettacolarità e bravi attori (se nn ci fosse stato Tom Hanks sai che disastro).

Riguardo il progressive, mi tocchi sul vivo: considera i Locanda delle Fate, sconosciuti in Italia e letteralmente osannati negli ambienti britannici ed europei... in un paese in cui il rock non può esistere, come l'Italia (e se volete ve spiego pure il perchè, e sono ragioni culturali e linguistiche) un gruppo come i Locanda fu un gioiello che fece molto bene all'immagine musicale compositiva italiana fine anni 80. Infatti fecero 2 album, il primo un assoluto capolavoro.

Ma si Finn! lo so anch'io che si chiama intrattenimento...sono anni che mi intrattengo :eek:k07:
Mi era scappato questo :D faccino perche' avevo scritto: "tu chiamalo se vuoi...emozioni" ma non era di Lucio che si stava parlando.

Sono d'accordo sulla sovrapposizione di generi dall'effetto gradevole, basta cercare bene e si trovano autori interessanti anche tra i letterati....chiamiamoli "diversamente impegnati" :rolleyes:

Il termine: "intellettuale" mi scatena all'istante un attacco di orticaria...l'accostamento a Calvino ci sta tutto :D

the end :) non ti rompo piu' :eek:k07:

veramente tu nn rompi mai, qualunque cosa tu dica hai dei modi così garbati che a volte mi imbarazzi :-\ va, ti passo pure l'antipatia per Calvino....

E' ovvio che se a te non piacciono i gialli, la letteratura e i percorsi complicati che pongono un duro gioco intellettuale al lettore, è un fatto TUO, ovvero non ti piace questo genere di libro.
Contrariamente a me, l'ho trovato interessante ed è proprio il mio genere di libro.

Condivido il fatto che sono tutti impostati allo stesso modo seguendo una rigida scaletta (quindi il primo ti risulterà più difficile da prevederlo) ma ciò non influisce il fatto che sia ben impostato, con un duro gioco e con argomenti interessanti.
E se devo dire di più, ho imparato molte cose (ad esempio, non sapevo cosa fosse precisamente l'antimateria, e mio zio lavora al CERN).

in effetti è su questo che probabilmente i nostri gusti e sensibilità non si incrociano: io ADORO i gialli, i thriller o comunque storie dagli intrecci imprevedibili (che non è sinonimo di complicato e non sempre complicare le cose è uno strumento valido, perchè il mostro dietro la porta chiusa, una volta aperta e visto in faccia fa sempre meno paura e ha SEMPRE un punto debole) ed è proprio la "linearità" e la "progressività" (per restare in tema!) di Brown che un po' mi scaxxano. Uniti ai molti falsi storici che mi urtano a livello personale (perchè mi sono fatto un bucio di kiulo così per acquisire una mentalità storica).
Se ti piace il genere giallo-investigativo-thriller, credo che come me ti divertiresti un mucchio leggendo i libri di Fred Vargas, "sotto i cieli di Nettuno" è quello che mi ha coinvolto di più, è veloce, scritto benissimo
 

greenstone

Giardinauta Senior
Credimi non è certo un vaffa che mi fa paura, quindi se credi......eheheheheheh

Andando OT e parlando di progressive Orme e PFM non mi pare avessero problemi di lingua!

I Locanda delle fate, gran gruppo, se non sbaglio si son ricostituiti quest'inverno e, mi pare abbiano avuto un più che discreto successo coi concerti che hanno tenuto!
 

Pin

Master Florello
Ecco io sono una lettrice onnivora.
Leggo anche la gazzetta ufficiale, ma non per snobismo e tantomento come masturbazione...................mentale.
Mi piace leggere, punto.
I best seller, li leggo eccome, Il codice da Vinci letto, Angeli e demoni, lasciato a metà gli altri non comprati.
Adoro le opere prime di chiunque e tra questi trovo delle chicche.
Mi piace il giallo o noir come volete chiamarlo, la considero lettura di rilassamento.
Non ho letto mein kampf anche se fa faigo, ma molto altro sullo sterminio.
A parte i soliti noti, letto anche il pendolo, ci sono moltissimi autori che non troppo commerciali, ma doppiamente bravi.
Ora prendiamo un Camilleri, non entrerà tra i classici? credo di si.
Simenon, non è un classico?
Tra i libri impossibili per me c'è il maestro e margherita, e tanti altri che fortunatamente ho dimenticato.
Ma ci sono tanti futuri classici che posso dire, io ho letto.
E ripeto non rifiuto niente, poi faccio i distinguo. (la solitudine dei numeri primi, blehhhhhhhhhhhh)
 

benji09

Giardinauta
Finn (non ho voglia di controllare come scrivi il resto perdonami!) sarebbe bello se invece ci spiegassi il perchè un libro diventa classico!
A me interessa molot.
Per il resto io ribadisco: sono una lettrice snob e mi vanto di esserelo.
Ho i miei pregiudizi (giudizi a priori): certi libri non li voglio neanche vedere!
Ho il sesto senso che raramente mi ha fregato. Direi che in più di 30 anni di intense letture ho preso rarissime fregature.
 
Andando OT e parlando di progressive Orme e PFM non mi pare avessero problemi di lingua!

I Locanda delle fate, gran gruppo, se non sbaglio si son ricostituiti quest'inverno e, mi pare abbiano avuto un più che discreto successo coi concerti che hanno tenuto!

un Ot che non è Ot... Parliamo di rock, solo 2 righe, è interessantissimo!
In Italia il rock non poteva aver presa nel momento del suo apogeo, tra gli anni 60 e 70. o meglio, vi sono stati fenomeni di rock "puro", se lo intendiamo come musica svincolata da censure e preconcetti, ma isolati (NOTA1): se pensiamo che "dio è morto" dei Nomadi, la Città vecchia di faber e molte altre, per poter esser pubblicate han subito censure pesanti ci rendiamo conto che una "simpathy 4 the devil" o anche solo una canzone dei Doors "all'italiana" non sarebbero mai potute nascere! Se pensiamo che "stand by me" fu coverizzata e divenne "pregherò", la cosa dice tutto. e che dire di "datemi un martello" di Rita Pavone del 1964 la più caxxuta canzone trasgressiva italiana dell'anno? Grazie a un qualche dio pagano però nel '64 si ascoltava anche "A Hard day's night" dei Beatles.

Nota linguistica: non è un caso che la lingua del rock sia l'inglese. L'italiano ha parole, verbi lunghissimi, anche trisillabici, l'inglese è più secco e diretto, con molte frasi idiomatiche. marco ha correttamente citato Orme e PFM che -infatti- producevano rock progressive, molto variato, molto meno veloce sul cantato, che permetteva di elaborare testi cantautorialmente raffinati. Infatti con chi andò in tournee Faber?


NOTA 1) Nei '70, tizi come Ivan Graziani, Alan Sorrenti, i PFM furono gli unici ad intraprendere sperimentazioni musicali, validissime dal punto di vista storico ma totalmente estranee alla mafyuzza discografica italiana.


Finn (non ho voglia di controllare come scrivi il resto perdonami!) sarebbe bello se invece ci spiegassi il perchè un libro diventa classico!

Perchè nasce classico... :-D
Perchè è un'opera che fissa dei nuovi riferimenti, che crea nuovi temi, che si stacca dalla tradizione per crearne una nuova e più attuale senza sovrapporsi a quella precedente. Diciamo un'opera "esemplare", di riferimento. Qualche esempio:

robinson crusoe è un classico perchè tra i primi e più validi esempi di letteratura avventurosa, così come Gulliver. Molti ci si ispirarono e ci si ispirano.

I Promessi Sputi è un classico perchè è il primo romanzo popolare itagliota e Renzo Tramaglino un vero coglione (ma è un giudizio mio proprio).

I Malavoglia, perchè testimonianza di un importante fertilità letteraria del periodo che seguiva e rielaborava le tendenze del periodo, è inoltre uno scorcio di vita, una sorta di reportage indiretto sul meridione

LOTR è un classico perchè "solleva" il fantasy ponendolo ai livelli della letteratura "Alta"

C'ent'anni di solitudine perchè ri-afferma la letteratura ispanoamericana, modernizzandola e creando nuove suggestioni

tutto Pasolini, perchè semplicemente era Pa

e, con buona pace di daria, l'unico libro che ti può togliere la curiosità è di Italo Calvino: "perchè legegre i classici"
 

THEJAM1112

Apprendista Florello
Cent'anni di solitudine è un capolavoro. Io lo rileggo a distanza di qualche anno ed ogni volta sento profumi nuovi.

La Coscienza di Zeno. Un bel libro, direi, che ha più di un livello di lettura (cerco di essere neutra:squint:...e quando mai:eek:???), finale....

Ti ringrazio per l'illuminazione, erano anni che mi ronzava U.S. come un monito a riprenderlo in mano e rileggerlo da più matura (
ahahno.gif
)... non è proprio il mio genere di lettura preferita - non sono mai andata oltre la metà dopo diversi tentativi!!-

ma ME lo devo!!!
 

Olmo60

Guru Master Florello
trovo la spiegazione di Finnigan's colta e ben fatta: secondo me un classico ha uno stile inimitabile. Anche per questo supera i secoli. I libri che sono copie di copie di copie....tutti stilisticamente uguali verranno dimenticati.
 
I libri che sono copie di copie di copie....tutti stilisticamente uguali verranno dimenticati.

sai non è mica detto... a parte le fotocopie i cloni o i rewrite ai quali credo tu ti riferisca, va detto che le fonti tematiche letterarie "di base" non sono poi molte: prendi ad esempio l'Odissea, la prima opera che parla di viaggio... pensa a Ulisse, 3000 anni fa riesce a varcare le Colonne d'Ercole che a quei tempi si credeva fossero la fine del mondo... pensa a 2001 di Kubrick, alle astronavi al computer Hal, pensa perchè si intitola "a space Odyssey"... e pensa a TUTTI i racconti, romanzi, testi sul "viaggio". Anche ad Alien, e ai sequels.
Mai sentito parlare dell "Anello dei Nibelunghi"? Indovina di quale altra opera è fonte o ispirazione...
La letteratura, la narrativa sono circolari: non si può scrivere TUTTO -o meglio- si può, ma può succedere di trovarsi di fronte alla Biblioteca di Babele (Borges)
 

Olmo60

Guru Master Florello
sai non è mica detto... a parte le fotocopie i cloni o i rewrite ai quali credo tu ti riferisca, va detto che le fonti tematiche letterarie "di base" non sono poi molte: prendi ad esempio l'Odissea, la prima opera che parla di viaggio... pensa a Ulisse, 3000 anni fa riesce a varcare le Colonne d'Ercole che a quei tempi si credeva fossero la fine del mondo... pensa a 2001 di Kubrick, alle astronavi al computer Hal, pensa perchè si intitola "a space Odyssey"... e pensa a TUTTI i racconti, romanzi, testi sul "viaggio". Anche ad Alien, e ai sequels.
Mai sentito parlare dell "Anello dei Nibelunghi"? Indovina di quale altra opera è fonte o ispirazione...
La letteratura, la narrativa sono circolari: non si può scrivere TUTTO -o meglio- si può, ma può succedere di trovarsi di fronte alla Biblioteca di Babele (Borges)
Mica ho detto "ogni opera dovrebbe essere unica in quanto dovrebbe affrontare un tema "particolare"...Anzi, ho detto con altre parole quello che dici tu: parlando di cos'è un classico ho aggiunto a quanto detto da te che per me un classico deve avere il suo stile:
e ognuna di queste opere citate da te ha uno stile tutto suo:per questo sono classici..Pur partendo da un unico tema (in questo caso "il viaggio" hai citato Kubrick che partendo dal già noto ha riscritto la "sua" Odissea" con il suo stile e con il suo mezzo...Le fonti tematiche di base non sono molte: ma è lo stile che ogni autore dà alla fonte che ne fa un capolavoro...pensa a come ha parlato dell'amore e della gelosia (temi super- sfruttati) Proust e come ne ha parlato appunto la Tamaro, (tanto per dire un nome.) o nel giallo, il tratteggio dei personaggi e delle situazioni che metteva nel suo stile Agatha Cristye (o nel cinema Orson Welles/Hitchock) rispetto ai tanti giallisti in circolazione..Diciamo la stessa cosa...:flower: (avrò sbagliato sicuramente a scrivere Crystie e Hitchock, ma ci siamo capiti...:martello:...)
 

ortensia_12

Giardinauta
NOTA 1) Nei '70, tizi come Ivan Graziani, Alan Sorrenti:eek::eek::eek:, i PFM furono gli unici ad intraprendere sperimentazioni musicali, validissime dal punto di vista storico ma totalmente estranee alla mafyuzza discografica italiana.

Ma quello dei figli delle stelle con la notte che ci gira intorno? Proponendo la teoria nocticentrica, il Copernico de noi altri? Vicino a Graziani ed alla PFM? No, mi rifiuto:eek:, mi rifiuto:eek:
 
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