Finnigan's Wake
Florello
Mi auguro che questo non sia il tuo unico metro di misura!
oh caz.zo, no di certo!!!!!! (me so spiegato male???)
Mi auguro che questo non sia il tuo unico metro di misura!
oh caz.zo, no di certo!!!!!! (me so spiegato male???)
Non riesco a capire Finnigan.
In che senso i libri di Brawn dicono "cacchiate"?
Anch'io questa estate ho letto Angeli e Demoni, Il Codice Da Vinci, La Verità Del Ghiaccio e sto finendo Il Simbolo Perduto.
Io li ho trovati interessanti e ricchi di suspense (e io amo i gialli e la suspense :ciglione
È ovvio che metà romanzo si basa su concetti reali, altro su fantasticherie (un cilindro di antimateria nel Vaticano) pero ci fa riflettere su un probabile futuro della nostra specie: l'antimateria potrebbe essere un'arma letale :fifone2: oppure con solo qualche grammo potrebbe alimentare l'intera New York.
Per il Codice Da Vinci sono sorte più polemiche; anche se in realtà si è testimoniata una vera esistenza di una certa "Maria Maddalena", che però non era realmente in cinta all'epoca della crocifissione.
Meglio non parlare di religione sul forum, non si sa mai :fifone2:
Sta a dire che contrariamente, io li ho trovati interessanti: certo, c'è di meglio però vanno tenuti sempre nella mente.
Ricorda che Brawn ha avuto un caso editoriale senza precedenti.
Mi è piaciuto di meno l'ultimo libro che sto finendo di leggere, ovvero il Simbolo Perduto.
Accidenti.......mi sembra di esser tornato alla seconda metà degli anni settanta, quando un disco lo si giudicava dalle vendite, vendi??...allora sei commerciale e sei scarso!!!!
Mi auguro che questo non sia il tuo unico metro di misura!
Ho parlato di musica perchè come sai io sono ignorante e di letteratura nisba!!
Io adoro i classici e direi che hanno venduto alla grande visto che resistono nel tempo.
I libri di oggi mi fanno un po' storcere il naso e se sono pubblicizzati alla grande sto attenta.
I tre libri di Stieg Larsson me li sono goduta alla grande (ero in ospedale!)
La solitudine dei numeri primi mi guardo bene dal leggerlo: direi che il mio sesot senso per i libri funziona benissimo...
non sono io a chiamarlo intrattenimento, è il suo nome da sempre, da quando esiste la storia della critica letteraria. Vi è Letteratura e e vi è Fiction, a volte si sovrappongono ma si deve essere dimolto bravini, e Brown non lo è. Eco si, e molto: tuttavia il pendolo è un po' anonimo e pesantuccio, baudolino è semplicemente una faigata, divertente e pieno di suggestioni.
Calvino non è sperimentale, è uno scrittore "intellettuale", la metaletteratura (letteratura che ha come argomento la letteratura, come il Nome della Rosa, ad esempio) è un genere che ha presa sopratutto sui letterati e molto spesso risulta indigesto...
Ma si Finn! lo so anch'io che si chiama intrattenimento...sono anni che mi intrattengo k07:
Mi era scappato questo faccino perche' avevo scritto: "tu chiamalo se vuoi...emozioni" ma non era di Lucio che si stava parlando.
Sono d'accordo sulla sovrapposizione di generi dall'effetto gradevole, basta cercare bene e si trovano autori interessanti anche tra i letterati....chiamiamoli "diversamente impegnati"
Il termine: "intellettuale" mi scatena all'istante un attacco di orticaria...l'accostamento a Calvino ci sta tutto
the end non ti rompo piu' k07:
Il problema è che sono scritti tutti con lo stampino, tutti uguali, tutti prevedibili e tutti orrendamente "pubblicizzati in maniera esagerata"
non sono io a chiamarlo intrattenimento, è il suo nome da sempre, da quando esiste la storia della critica letteraria. Vi è Letteratura e e vi è Fiction, a volte si sovrappongono ma si deve essere dimolto bravini, e Brown non lo è. Eco si, e molto: tuttavia il pendolo è un po' anonimo e pesantuccio, baudolino è semplicemente una faigata, divertente e pieno di suggestioni.
Calvino non è sperimentale, è uno scrittore "intellettuale", la metaletteratura (letteratura che ha come argomento la letteratura, come il Nome della Rosa, ad esempio) è un genere che ha presa sopratutto sui letterati e molto spesso risulta indigesto...
credo che liscinadolo un po' il Vecchio (che non vedo da anni purtroppo) potrà farti avere una dispensa...
i casi editoriali (che non sono sinonimo di qualità) si costruiscono a tavolino, si investe denaro su un progetto dal quale -puntualmente- si presentano film e romanzo e vengono pubblicizzati scientificamente per ottenere una grande diffusione e perciò il massimo profitto. Ma a livello di Letteratura non contano, intanto perchè sono scritti a minchia di cane per un pubblico sopratutto popolare (consumatori), poi perchè sono semplicemente fiction, entertainment literature... un po' come i Viaggi di Gulliver, Robinson Crusoe, le storie di Salgari ai loro tempi. Quando uscì il Signore degli Anelli, l'ambiente critico letterario implose, entrò in crisi perchè chi pretendeva di relegarlo nell'ambiente "basso" della fiction si dovette scontrare con un poderoso insieme di "addentellati" (riferimenti) alle tradizioni anglogermaniche, rimodellate e metaforizzate una per una, che non è certo il riferire tra le righe che Albino Luciani fu fatto secco perchè sfrangeva la minkia a Marcinkus e allo IOR (che peraltro è pure vero)
Dei libri di Brown non ho detto che sono privi di suspance, anzi ne hanno molta, pure troppa, ma sono innanzitutto scritti (o tradotti) da cani, in un linguaggio narrativo molto piatto che però è "facile" da leggersi e che permette a chiunque, dal fruttarolo al commerciante di fare la parte del lettore impegnato. A me leggere sta roba annoia, come andare in moto in autostrada, sempre dritto, du' palle. vado fino in fondo solo perchè sono un buon lettore e devo farlo per poter poi aver cognizione di causa e parlarne senza sparare vaccate. E' il mio mestiere.
In più come ho già detto, mescolano in stile Hollywoodiano, verità, probabilità, menzogne, deformano realtà per adattarle a fini letterari, e francamente leggere di un Siniscalco giovanissimo e paracadutista, Guardie Svizzere composte da Chuck Norris e suoi cloni con un tocco di Clinteastwood, di antimateria sballottata di qua e di là come maionese, di aerei ipersonici a forma di scatola che atterrano a Ciampino, di tizi che vanno e vengono dalla Biblioteca Vaticana come se fosse il cesso di un autogrill l'ho trovato così assurdo che francamente come lettore mi sono sentito anche un po' offeso.
Il film al contrario è mosso, movimentato, avvincente, guardabile, e trattandosi di un film americano si sa a priori che sarà un cag.atone spettacolare, che di certo non ti lascia quella sensazione alla bocca dello stomaco che può darti -ad esempio- c'era una volta in america di Sergio Leone, ma al limite una serata divertente che poi si conclude con una birra al pub con gli amici e si parla di faiga e non del film.
Invece il Codice da Vinci, un po' migliore, è un curioso repertorio di verità storiche e ipotesi, pone l'accento sulla creazione a tavolino del Cristianesimo, ma è di nuovo una caccia al tesoro per adulti, un altro minestrone caotico, anche questo OTTIMO per fare un filmazzo da botteghino, ma non certo un "opera" nel senso stretto (e l'unico che ci sia) del termine. tant'è che si trova sulle bancarelle a 2 euro.
professional mode off
Ecco, diciamo che io ho un'idea diversa di quello che è interessante!
Hai mai letto Deaver?
Un libro con un finale un po' deludente è "Treno di Notte Per Lisbona" di Pascal Mercier.
Personalmente trovo deludente un libro solo quando ho grandi aspettative, ad esempio mi ha molto deluso "Il maestro e Margherita" di Bulgakov, me ne avevano parlato benissimo, ed invece ho fatto una faticaccia a finirlo.
Sui "casi editoriali" non ho mai troppe aspettative, quindi è difficile che io rimanga delusa... la maggior parte delle volte sono delle emerite "ciofeche" ("La solitudine dei numeri primi" ne è un esempio lampante), però a volte possono riservare piacevoli sorprese, come "Il linguaggio segreto dei fiori" che a me è piaciuto molto.
I libri di Dan Brown sono una lettura leggera leggera, sicuramente da alternare a qualcosa di più "sostanzioso"... e comunque è vero, tutti i libri di Brown seguono lo stesso schema, letto uno letti tutti!
A me invece è piaciuto molto il finale, ti lascia con un punto interrogativo, ma è bello così!
Io adoro i classici e direi che hanno venduto alla grande visto che resistono nel tempo.
Adesso ho la certezza di essermi spiegato male e chiedo scusa!
Questa frase di Finn "che permette a chiunque, dal fruttarolo al commerciante di fare la parte del lettore impegnato" mi è sembrata un po' snob e mi ha ricordato gli anni '70 quando molti pseudo esperti, non capendo una emerita sega di musica, giudicavano il "progressive" in base a quanto il disco avesse successo, a più gente piaci e più hai fatto una sciatteria alla portata di tutti!
Ora, sia ben chiaro che non ho voluto paragonare Finn a quegli "esperti" ne' tantomeno dargli dello snob, è solo un'associazione di idee che mi è venuta, se mai dovesse ricapitarmi la terrò per me!
P.S. Per chi sa di cosa parlo...qualcuno degli pseudoesperti di cui sopra, visto l'immediato successo di "The dark side of the moon" dei Pink Floid subito dopo l'uscita dell'album osò definirlo "commerciale".....questo per riallacciarmi al discorso dei vari premi letterari!
Ma si Finn! lo so anch'io che si chiama intrattenimento...sono anni che mi intrattengo k07:
Mi era scappato questo faccino perche' avevo scritto: "tu chiamalo se vuoi...emozioni" ma non era di Lucio che si stava parlando.
Sono d'accordo sulla sovrapposizione di generi dall'effetto gradevole, basta cercare bene e si trovano autori interessanti anche tra i letterati....chiamiamoli "diversamente impegnati"
Il termine: "intellettuale" mi scatena all'istante un attacco di orticaria...l'accostamento a Calvino ci sta tutto
the end non ti rompo piu' k07:
veramente tu nn rompi mai, qualunque cosa tu dica hai dei modi così garbati che a volte mi imbarazzi :-\ va, ti passo pure l'antipatia per Calvino....
E' ovvio che se a te non piacciono i gialli, la letteratura e i percorsi complicati che pongono un duro gioco intellettuale al lettore, è un fatto TUO, ovvero non ti piace questo genere di libro.
Contrariamente a me, l'ho trovato interessante ed è proprio il mio genere di libro.
Condivido il fatto che sono tutti impostati allo stesso modo seguendo una rigida scaletta (quindi il primo ti risulterà più difficile da prevederlo) ma ciò non influisce il fatto che sia ben impostato, con un duro gioco e con argomenti interessanti.
E se devo dire di più, ho imparato molte cose (ad esempio, non sapevo cosa fosse precisamente l'antimateria, e mio zio lavora al CERN).
in effetti è su questo che probabilmente i nostri gusti e sensibilità non si incrociano: io ADORO i gialli, i thriller o comunque storie dagli intrecci imprevedibili (che non è sinonimo di complicato e non sempre complicare le cose è uno strumento valido, perchè il mostro dietro la porta chiusa, una volta aperta e visto in faccia fa sempre meno paura e ha SEMPRE un punto debole) ed è proprio la "linearità" e la "progressività" (per restare in tema!) di Brown che un po' mi scaxxano. Uniti ai molti falsi storici che mi urtano a livello personale (perchè mi sono fatto un bucio di kiulo così per acquisire una mentalità storica).
Se ti piace il genere giallo-investigativo-thriller, credo che come me ti divertiresti un mucchio leggendo i libri di Fred Vargas, "sotto i cieli di Nettuno" è quello che mi ha coinvolto di più, è veloce, scritto benissimo
Andando OT e parlando di progressive Orme e PFM non mi pare avessero problemi di lingua!
I Locanda delle fate, gran gruppo, se non sbaglio si son ricostituiti quest'inverno e, mi pare abbiano avuto un più che discreto successo coi concerti che hanno tenuto!
Finn (non ho voglia di controllare come scrivi il resto perdonami!) sarebbe bello se invece ci spiegassi il perchè un libro diventa classico!
Cent'anni di solitudine è un capolavoro. Io lo rileggo a distanza di qualche anno ed ogni volta sento profumi nuovi.
La Coscienza di Zeno. Un bel libro, direi, che ha più di un livello di lettura (cerco di essere neutra:squint:...e quando mai???), finale....
I libri che sono copie di copie di copie....tutti stilisticamente uguali verranno dimenticati.
Mica ho detto "ogni opera dovrebbe essere unica in quanto dovrebbe affrontare un tema "particolare"...Anzi, ho detto con altre parole quello che dici tu: parlando di cos'è un classico ho aggiunto a quanto detto da te che per me un classico deve avere il suo stile:sai non è mica detto... a parte le fotocopie i cloni o i rewrite ai quali credo tu ti riferisca, va detto che le fonti tematiche letterarie "di base" non sono poi molte: prendi ad esempio l'Odissea, la prima opera che parla di viaggio... pensa a Ulisse, 3000 anni fa riesce a varcare le Colonne d'Ercole che a quei tempi si credeva fossero la fine del mondo... pensa a 2001 di Kubrick, alle astronavi al computer Hal, pensa perchè si intitola "a space Odyssey"... e pensa a TUTTI i racconti, romanzi, testi sul "viaggio". Anche ad Alien, e ai sequels.
Mai sentito parlare dell "Anello dei Nibelunghi"? Indovina di quale altra opera è fonte o ispirazione...
La letteratura, la narrativa sono circolari: non si può scrivere TUTTO -o meglio- si può, ma può succedere di trovarsi di fronte alla Biblioteca di Babele (Borges)
NOTA 1) Nei '70, tizi come Ivan Graziani, Alan Sorrenti, i PFM furono gli unici ad intraprendere sperimentazioni musicali, validissime dal punto di vista storico ma totalmente estranee alla mafyuzza discografica italiana.