raramente abbandono un libro a metà, mi autoimpongo di finirlo, per poter dire convinta è una ca..volata.. spero sempre che possa migliorare dopo
strada facendo ho perso... il piacere (la biblioteca l'ha rivoluto a tutti i costi
)
e per lo stesso motivo Fontamara... di cui delle prime 40 pagine ricordo solo cafoni e pidocchi.. pidocchi e cafoni(prima o poi lo ripesco.. ritengo ne valga la pena.. se non altro per capire quale sia il punto.. se c'è)
Per chi ha chiesto come finisce la coscienza di zeno... quel libro NON finisce
mi ero persa a metà del capitolo "la psicoanalisi" ai tempi della scuola, l'ho ripescato e finito una decina di anni dopo... (comunque la parte peggiore è il capitolo "il commercio")
mi sono letta Il codice da vinci in vacanza, in un periodo un po' particolare....
è scivolato via bene, dormivo leggevo facevo immersioni.. me lo ricordo in fase vagamente onirica tra sogno e bolle di azoto da smaltire
mai pensato di rileggerlo
La solitudine dei numeri primi era in lista "compero" appena lo trovo in versione economica, (detesto le copertine rigide, mi si anchilosa il pollice della mano
)
però non sei il primo che dice di non averlo gradito....
a questo punto, il fatto che a gegio sia piaciuto molto.. mi fa pensare che sia un libro scritto da un giovane per i giovincelli
magari siamo troppo poco giovani per apprezzarlo, visto che altra gente over 30 ha espresso un giudizio poco positivo in merito??