• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

le rose è il mal bianco.... uffa!!!

iridella

Giardinauta
curiosità: avete mai notato che davanti ai filari delle vigne molto spesso piantano delle rose? ho chiesto spiegazioni del perchè e mi hanno detto che le rose sono le prime che si ammalano di oidio e a quel punto fanno un trattamento preventivo a base di zolfo alle viti. naturalmente in questo periodo le viti sono ancora ferme, questo sistema lo usano quando sono già in vegetazione.
 

Umberto Sicilia

Giardinauta
In terrazza ho circa 50 piante di rosa e già 4 piante questa mattina presentavano macchie di OIDIO :(
Posso mettere già una bella spolverata di ZOLFO IN POLVERE (quello giallo) su tutte le piante ???
 

luisangela

Giardinauta Senior
metto qui delle informazioni sull'oidio che ho preso da Wikipedia:

Fattori predisponenti

... Le condizioni ambientali favorevoli alla moltiplicazione sono le temperature moderate, con optimum a 20-22 °C, minimi termici a 3-4 °C e massimi a 32-34 °C, e, secondo le specie, una moderata umidità relativa. I mal bianchi si sviluppano perciò generalmente in primavera e all'inizio dell'estate, soprattutto in relazione all'intensa attività vegetativa delle piante ospiti. La diffusione delle spore è favorita dal vento, mentre le piogge abbondanti hanno un effetto contrastante in quanto provocano il dilavamento dei miceli dalle foglie.


Difesa
La difesa chimica contro l'oidio si effettua tradizionalmente con trattamenti a base di zolfo in polvere. Lo zolfo agisce sublimando allo stato di vapore e interferisce con la funzionalità delle membrane e della catena respiratoria devitalizzando le conidiospore al momento della loro germinazione bloccando perciò l'inizio dell'infezione.

Lo zolfo agisce perciò per contatto come prodotto di copertura. Il trattamento deve coprire uniformemente e completamente la superficie da proteggere ed ha scopo esclusivamente preventivo. Infatti, con infestazioni in atto, lo zolfo non ha alcun effetto curativo e tanto meno eradicante.

Per il suo meccanismo d'azione, l'efficacia dello zolfo è strettamente condizionata dalla temperatura e dal grado di finezza della polvere. Per questo motivo si tende sempre più ad abbandonare i trattamenti in polvere, basati su zolfi grossolani, a favore dei trattamenti liquidi, basati su zolfi ventilati o micronizzati. Le temperature minime, sotto la quali lo zolfo non ha efficacia, sono di 18-20 °C per i trattamenti con zolfi grossolani e 10-12 °C per quelli con zolfi fini. Oltre i 30 °C, inoltre, lo zolfo ha in genere effetti fitotossici.

Il pregio dello zolfo consiste nella tossicità virtualmente nulla nei confronti dei mammiferi e di avere un impatto ambientale bassissimo. Non avendo capacità di penetrazione, inoltre, si rimuove facilmente dalla frutta e dagli ortaggi con il semplice lavaggio. Per contro, ha il difetto di essere fitotossico nei confronti di diverse piante agrarie, di non avere efficacia in determinate condizioni e di non avere capacità eradicante. In questi casi si ricorre all'impiego di antioidici di sintesi ad azione sistemica o citotropica, in grado quindi di bloccare le infestazioni in atto e devitalizzare i miceli insediati. Nell'ottica di una difesa sostenibile, a basso impatto ambientale e sanitario, l'uso di questi antioidici deve essere moderato e limitato ai casi di effettiva necessità, al fine di prevenire l'insorgenza di fenomeni di resistenza, l'accumulo di residui nei prodotti, l'impatto nei confronti degli organismi utili, in particolare i fitoseidi predatori.
 

blakrose

Aspirante Giardinauta
ok si avete ragione lo zolfo funziona ma che cos'è la poltiglia bordolese?? scusate ma non lo so....
 

Hélène

Esperta Sezz. Rose
La poltiglia bordolese si ottiene mescolando il solfato di rame con la calce.
Viene usata per prevenire quasi tutti i problemi crittogamici delle piante.

Tutti, tranne appunto l'oidio.

Volgarmente viene anche chiamata verderame...(come tutti i rameici usati a quello scopo).
 

Umberto Sicilia

Giardinauta
iero ho messo ZOLFO GIALLO a tutte le rose , ma questa notte ha fatto una lieve piovigine fuori programma e quasi meta' dello zolfo è andato via....... tra quanto posso ritrattare????
 

Dani&Gea

Giardinauta Senior
....ho avuto esperienze con lo zolfo ventilato in balcone....in effetti dei miglioramenti c'erano anche se non duraturi (è per quello che è meglio usare prodotti sistemici) l'unico inconveniente è che date le differenti condizioni rispetto alla coltivazione in piena terra e alla maggior rifrazione della luce solare causate da muri pavimenti, ringhiere e quant'altro molto spesso le foglie poi si cuocevano letteralmente e diventano brutte con macchie di scottature o letteralmente secche...poi lo zolfo per agire bene ha bisogno di temperature abbastanza alte....che in questo periodo credo non ci siano ancora.....a meno che da te non si siano già raggiunte....
Lo zolfo bagnabile invece non si è rivelato gran che curativo per i miei livelli di oidio....
Sulle rose credo davvero siano meglio i prodotti da miscelare non quelli già preformulati che si rivelano spesso troppo forti e si ritorna all'inconveniente delle bruciature fogliari...

Io sinceramente penso che se vuoi continuare sulla strada dello zolfo ripassalo tanto se molto è andato via non dovresti avere un sovradosaggio sennò passa ai sistemici...
 

Dani&Gea

Giardinauta Senior
curiosità: avete mai notato che davanti ai filari delle vigne molto spesso piantano delle rose? ho chiesto spiegazioni del perchè e mi hanno detto che le rose sono le prime che si ammalano di oidio e a quel punto fanno un trattamento preventivo a base di zolfo alle viti. naturalmente in questo periodo le viti sono ancora ferme, questo sistema lo usano quando sono già in vegetazione.

Si è vero avevo letto anch'io di quest'usanza di "maritare" la rosa con la vite....
Le nostre bimbette spinose sono infatti così sensibili alle malattie fungine che fungono da vero e proprio campanello d'allarme!
 

Hélène

Esperta Sezz. Rose
No, non dovrebbe causare danni. Al massimo acidifica un po' il terreno, che nei vasi non è mai male, specie se si annaffia con acqua del rubinetto.
 

Hélène

Esperta Sezz. Rose
Per acidificare intendo rendere più acido il terreno, modificarne il ph.

L'aceto può andare bene, però bisogna andarci piano con le rose perchè queste necessitano comunque di un terreno subalcalino o neutro. L'acidificazione deve essere leggera, solo per evitare la clorosi ferrica e contrastare lievemente l'accumulo di sali derivante dall'uso di acque pesanti e/o concimi.
 

Similar threads

M
Risposte
21
Visite
4K
laura.10
L
P
Risposte
4
Visite
1K
P
A
Risposte
4
Visite
2K
Mariangela sr
M
Alto