Lascio il buio per la luce
il tramonto per l'aurora
uno sguardo per la voce
il "mai più" per l'"ancóra".
Lascio l'orgoglio per le scuse
le salite per le discese
il giudizio e il pregiudizio
il rigore per qualche vizio
la fine per il principio
l'albero per il presepio
l'arroganza per l'umiltà
Lascio l'intero per la dolce metà.
Lascio la tigre per il leone
ogni frutto per il melone
certi uomini per gli animali
i visi rifatti per i naturali
Lascio la terra per stelle e luna
la malasorte per la fortuna
il rifiuto per l'occasione
la tolleranza per la comprensione.
La vendetta per l'indifferenza
se mi è impossibile il perdóno
Lascio il rumore per il suono
la bellezza per l'intelligenza
la ragione per la follia
la materia per l'idea
il mondo fuori per casa mia
il grigiore per la fantasia
la superficie per il profondo
Lascio il quadrato per il tondo.
Il pari per il dispari
il bianco per il colore
Lascio la mente per il cuore
il tradimento per la lealtà
la corruzione per l'onestà
l'apparenza per l'essenza
l'ambiguità per la chiarezza
le rime per le assonanze
il dirigente per le maestranze
Lascio la destra mai avuta
per la sinistra più avveduta.
Lascio il silenzio per la musica
la partenza per il ritorno
la dimenticanza per il ricordo
il parlare per l'ascolto
lascio il bisticcio per il confronto
qualunque bevanda per un buon vino
Lascio l'orto per il giardino.
La bugìa per la verità
il manierismo per la spontaneità
l'abitudine per il coraggio
lascio Leonardo per Caravaggio
Lascio aprile per agosto
il troppo tardi per il presto
il festivo per il feriale
la realtà che fa + male.
Lascio il tempo che trova
la bistecca per le uova
qualunque dolce per il gelato
Lascio il dolce per il salato
il tutto nudo per il velato
l'esperienza per il candore
il serioso per l'ironico
il conformista per il ribelle
l'apatia per le scintille
l'ottusità per l'apertura
me stessa a volte nella paura.
Lascio la rosa senza profumo
e le urla per sussurrare
lascio l'odio per amare
il sorriso per l'abbraccio
la carezza per un bacio
la luce elettrica per le candele
Lascio i numeri per le parole.
La diffidenza per la fiducia
la certezza per il dubbio
la pastasciutta per il risotto
Lascio il sopra per il sotto
la pigrizia per il lavoro
il dolore per la gioia
per l'allegria lascio la noia
nostalgìa e malinconìa
qualunque arte per la poesia.
Lascio il posto a chi è migliore
ed il sesso senza amore
il libro rosa per il giallo
non lascio il canto e neanche il ballo
la plastica per il vetro
per l'avanti lascio l'indietro
per il poco lascio il niente
il participio per il presente
lo sgabuzzino per l'armadio a sei ante.
La vasca per la doccia
lascio il mare per la goccia
ogni pietra per l'ametista
la sconfitta per la conquista
la corsa per la camminata
Lascio la strega per la fata
il perfetto per l'imperfetto
per il divano lascio il letto
non lascio la pioggia né la neve
il pesante per il lieve.
Tutti gli incubi per un sogno
lascio la mosca per il ragno
l'assenza per la presenza
l'illusione per la speranza
il giorno per la notte
Lascio il fiume per il ponte
il violino per il pianoforte
il limitato per l'infinito
il tesoro per l'amico
lascio il secondo per il minuto.
Questa specie di saluto.
Lascio il diavolo e l'acqua santa
per un'anima più sciolta
tutti gli estremi per l'equilibrio
l'imposizione per il libero arbitrio.
La lettura per lo scrivere.
ll lasciare per il prendere
Il dovere per il piacere.
Lascio perdere
tutte le cose senza importanza.
Lascio liberi di decidere.
Lascio vivere, in sostanza.
k07:
