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Io da grande farò........

Echinodorus

Maestro Giardinauta
Ovvero i sogni nel cassetto che tutti noi abbiamo avuto. C'è chi è riuscito a realizzare il proprio sogno, chi ha cambiato cento volte idea e chi "volava troppo in alto" per poterlo realizzare.
Io da bambina volevo fare la maestra. L'avevo già deciso alle elementari poichè ero letteralmente innamorata della mia insegnante. Non era per niente bella ( aveva un occhio storto:baf: ) , neppure giovane ( ci ha portato in quinta e poi è andata in pensione) e aveva un aspetto piuttosto burbero:mad: . Ma io le volevo sinceramente bene. Mi avevano detto che la maestra era la mia "seconda mamma" e così io la vedevo, al punto che le confidavo tutto ciò che succedeva in famiglia ( liti comprese). Avevo deciso che volevo essere come Lei! Ho frequentato le medie con la stessa aspirazione, ma al momento di iscrivermi alle magistrali ( private e dalle suore:embarrass ) mia madre ha avuto dei contrasti con la direttrice. Per cui niente di fatto. E' stato allora che le mie aspirazioni sono improvvisamente cambiate ( banderuola?:) ): non avrei più fatto la maestra, ma la biologa.
Per cui mi iscrissi al liceo scientifico. Frequentai i 5 anni del liceo e mi iscrissi a biologia pensando che la professione del biologo fosse quella di lavorare tra le provette in ospedale ( che bella ignorante, eh!:D ). Quando capii che per il ramo sanitario occorrevano esami di anatomia:fifone2: , cambiai ancora idea ( nel frattempo avevo saputo che c'erano altri indirizzi) e FINALMENTE approdai faticosamente alla decisione finale: ramo ecologico, poichè gli esami del piano di studi mi sembravano più consoni alla mia preparazione e magari più facili ( quanto mi sbagliavo....:storto: )
Così alla fine i miei sogni di bimba non li ho realizzati e VOI?????
 
S

silviaviola

Guest
Bell'argomento. Io da bambina non avevo molto le idee chiare.. e devo dire che non le ho nemmeno adesso.. Sono impiegata in un ufficio e questo mi va bene, non ho mai sognato di avere un'attività tutta mia, piuttosto ho sempre sognato di diventare la moglie innamorata di un bel ragazzo e sono stata accontentata :love: :flower: Ora che sono "grande" (parola grossa..) sognerei di potermene stare a casa dal lavoro per seguire meglio la mia famiglia (e il mio giardino!!!) ma per ora purtroppo è un sogno troppo.. alto -:-
 

Datura rosa

Guru Master Florello
Nel momento delle decisioni importanti per il futuro (scelta delle superiori e della facoltà universitaria) non avevo una buona conoscenza di me stessa. Nel senso che non avevo manifestato grandi aspirazioni o inclinazioni particolari. In famiglia tutti ragionieri e, quindi, io ragioniera; ai miei tempi la conseguenza degli studi di ragioneria era la laurea in Economia e commercio. Quel tipo di studio non mi interessava veramente e così lasciai perdere.
Fu verso i 22 anni che mi scoprii "curiosa" di tutto e per tutto quello che mi veniva affidato nell'attività lavorativa o che mi colpiva nella vita privata, approfondivo, studiavo. E poi è emerso il lato creativo: faccio, disfo, rifaccio con tutti i materiali possibili (stoffe, pennelli, gessi, rami, stoffe, sassi, foglie e chi più ne ha più ne metta).
Ma ormai solo per passatempo e, in alcune situazioni, per non pensare!
Qualcuno potrebbe ritenere che, tutto sommato, non abbia fatto un gran chè della mia vita ma io sono soddisfatta di come vivo attualmente: ho il mio giardino, il mio orto, le mie realizzazioni, tanta pace e la possibilità di scegliere quando e quanto stare sola.
Non avendo avuto grossi sogni in gioventù mi sono, però, creata un sogno da vivere nella maturità.
Rileggendo mi accorgo che ho fatto un po' un "papocchio" ma era quello che mi sentivo di scrivere.
Spero di non annoiare chi leggerà.
Un bacio, comunque.
 
Nel momento delle decisioni importanti per il futuro (scelta delle superiori e della facoltà universitaria) non avevo una buona conoscenza di me stessa. Nel senso che non avevo manifestato grandi aspirazioni o inclinazioni particolari. In famiglia tutti ragionieri e, quindi, io ragioniera; ai miei tempi la conseguenza degli studi di ragioneria era la laurea in Economia e commercio. Quel tipo di studio non mi interessava veramente e così lasciai perdere.
Fu verso i 22 anni che mi scoprii "curiosa" di tutto e per tutto quello che mi veniva affidato nell'attività lavorativa o che mi colpiva nella vita privata, approfondivo, studiavo. E poi è emerso il lato creativo: faccio, disfo, rifaccio con tutti i materiali possibili (stoffe, pennelli, gessi, rami, stoffe, sassi, foglie e chi più ne ha più ne metta).
Ma ormai solo per passatempo e, in alcune situazioni, per non pensare!
Qualcuno potrebbe ritenere che, tutto sommato, non abbia fatto un gran chè della mia vita ma io sono soddisfatta di come vivo attualmente: ho il mio giardino, il mio orto, le mie realizzazioni, tanta pace e la possibilità di scegliere quando e quanto stare sola.
Non avendo avuto grossi sogni in gioventù mi sono, però, creata un sogno da vivere nella maturità.
Rileggendo mi accorgo che ho fatto un po' un "papocchio" ma era quello che mi sentivo di scrivere.
Spero di non annoiare chi leggerà.
Un bacio, comunque.


Mi sembra che tu viva perfettamente il tuo presente come Seneca consigliava di fare a Lucilio: ti sei impossessata del tuo tempo , lasciando alle spalle il passato che ormai ( secondo il Filosofo ) appartiene alla morte.
La possibilità di scegliere anche quando e quanto stare da soli è, per me, un vero privilegio.
Goditi il tuo "piccolo mondo presente" intensamente ed il più a lungo possibile.
Te lo auguro di cuore.
Ciao.
 

Scatolina

Guru Giardinauta
Quello che "sognavo" da adolescente non se poteva fare... :ros:
Per il resto, hanno deciso i mei per me: ragioniera per la ditta di famiglia :martello2
Non sono mai stata una ribelle e così "piuttost che nient, l'è mei piuttost" ho accettato la strada che ancora sto percorrendo :eek:k07:
 

GIUSEPPE GLADIATORE

Florello Senior
Io, non l'ho mai avuto chiaro...

All'inizio, volevo essere un pastore :lol: perchè avevo due cugini, che avevano una fattoria, e due macellerie, allora vivevano sempre insieme a pecore, galline e mucche, e mi divertivo tanto quando stavo con loro, all'età di 13 anni, lasciai momentaneamente la scuola, per problemi familiari, dato che dovetti andare a lavorare, per contribuire a casa, ma dopo un paia d'anni, quando le cose si ristabilirono, mi iscrissi all'istituto alberghiere, e mi presi la qualifica di scef, tutte le estati andavo a lavorare in giro per l'italia, in hotel di 4 e 5 stelle, per fare esperienze....
Quando tornai a ristabilirmi, con un lavoro abbastanza buono, con una ragazza abbastanza bella ed intelligente, conobbi a Gema, la mamma dei miei bimbi, allora dovetti incominciare tutto da capo, perchè lasciai lavoro, ragazza e venni a vivere a Siviglia con lei, dopo aver fatto un pò di tutto quà, venditore di libri per una libreria italiana (carroggio), di guida turistica per i turisti italiani con l'hotel Colon 5 stelle, sapete, li andavo a prendere all'aereoporto, e con il microfono gli spiegavo la città...Benvenuti a Siviglia, città capitale dell'Andalucia etc...etc...
Dopo, incontrai il mamma mia e oggi dopo 15 anni ancora ci lavoro, non mi posso lamentare....
Favola, ho avuto sempre uno spirito avventuriero, non mi è mai piaciuto mettere radici in luogo fisso, mi è sempre piaciuto, conoscere, socializzare con altre persone, di tutti i tipi, oggi pensandoci bene, mi sento un uomo felice, anche se per carattere lo sono sempre stato...vivo in una bellissima casa con un patio nel centro di Siviglia che aquistammo 5 anni fa, sono felicemente sposato con Gema, la mia compagna, la mia professoressa, la mia amante e soprattutto la mamma delle mie tre perle...Elisa, Giuseppe e Maria i miei tre figli, la cosa più bella che mi abbia capitato in questi 40 anni di vita, scua Ileana che ti devo dire, credo che i miei sogni si siano avverati, se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, altrimenti lo dico come lo diceva Calderón de la Barca....

"¿Qué es la vida?, un frenesí. ----------- "Che cosa è la vita?, una frenesia.
¿Qué es la vida?, una ilusión, ----------- Che cosa è la vita?, una illusione,
una sombra, una ficción ------------ un'ombra, una fizzione
y el mayor bien es pequeño ----------- e il `più grande bene è piccolo
que toda la vida es sueño ------------- perchè tutta la vita è un sogno
y los sueños, sueños son." ------------- e i sogni, sogni sono"
 
Ultima modifica:
S

scardan123

Guest
io da piccolo dissi alla maestra che da grande volevo fare il ladro. Ops! Non la prese bene, ma io amavo il cartone di Lupin!!!

Crescendo ho cercato un lavoro onesto dove non avessi nessuno sopra di me che mi potesse dire "devi fare questo" e nessuno sotto di me di cui essere responsabile, ma un lavoro che mi desse anche tanto tempo libero. L'ho trovato e mi va bene. Spero che nel tempo la paga migliori, pare di sì ma non si sa mai!
 
R

Riverviolet

Guest
Sono sempre stata una sognatrice, introversa, solitaria, amante della natura e del suo silenzio. Al contempo eclettica ed iperattiva, tante sono le dimensioni che mi prendevano ed affascinavano. In modo discontinuo, come è naturale avvenga quando ti piace tanto e non vuoi e non puoi, concentrarti nel fare bene poche cose.
Mi resi conto, abbastanza velocemente che i 'talenti' sono le attività in cui non provi fatica, che ti riescono facilmente e così, disegnando già a 5 anni con esterma disinvoltura, capii che per altri quel che io disegnavo dava emozioni.
E così ho unito il dilettevole all'utile, ampliando poi in altri settori all'arte o meglio alla creatività immediatamente collegata.

Ma non mi sono mai chiesta cosa avrei fatto da grande, il futuro mi spaventatalmente tanto, che per indole lo accantono nel suo buco nero e lì lo lascio. Ho imparato che l'avventura vita, è decisamente più originale e ricca di sorprese, di qualsiasi progetto predeciso.

Ma 'grande' non mi sento nemmeno ora, sono troppe le atttività che intraprendo e troppa la voglia di cimentarmi, di fare esperienza di ciò che mi attira.

Ho studiato, non finendo gli studi, il settore artistico. Ho lavorato nel settore e dopo l'ennesimo voltastomaco mi sono messa in proprio e 'campo' discretamente bene o meglio, campo per quel che sono le mie pretese di vita.

Un solo rammarico davvero. Le ore non sono mai sufficienti alla mia 'cervellotica creatività'. :rolleyes:
 
R

Riverviolet

Guest
Però, una delle attività in cui ho speso diverso tempo è il canto, ma niente di serio, pochi intimi, felicemente paganti. :D
 

aseret

Florello Senior
Io sognavo una grande casa, con tanti bambini, animali e piante...un parco tutto per me in pratica, beh, ho dovuto ridimensionare un ...tantino..:lol: :lol: :lol:
 

desi655

Florello
Il mio sogno di sempre è stato quello di fare il medico rianimatore....poi alla fine della terza media mi sono arrivati gli opuscoli informativi per scegliere le scuole superiori,odiando con tutta me stessa la matematica ho scelto la scuola che aveva meno ore della materia,cioè la scuola per servizi sociali.Frequentandola mi sono sempre di più appassionata al mondo del sociale e ho accantonato l'idea del medico(anche perchè gli anni di studio sono tantissimi e la mia voglia di studiare non vi dico..:martello: )Ora lavoro da 4 anni e mezzo con ragazzi diversamente abili,lavoro durissimo dove ogni energia ti viene prosciugata,le soddisfazioni sono pressochè nulle vista la gravità dei soggetti,Se solo avessi un po di soldi mi piacerebbe fare una cooperativa per sordomuti e imparare il loro magnifico linguaggio dei gesti.
 

roberto onofri

Aspirante Giardinauta
Invece io non ho mai saputo cosa fare della mia vita. Da bambino ricordo che avevo un enorme ammirazione per mio padre, la mia famiglia, i parenti, ma non ho mai dato manifestazioni chiare circa un interesse, una qualità, un talento che avrei voluto sfruttare, d'altronde loro hanno sempre cercato di non influenzarmi, di continuare a farmi vivere in un limbo dorato pieno di innocenza prima e di irresponsabilità dopo. Sono cresciuto così senza un progetto definitivo e senza trovare quella conoscenza di me stesso che mi potesse portare ad essere coerente nei miei pensieri e nelle mie azioni. Ho sempre vissuto d'emozioni passeggere ed effimere, sempre tendente a rifugiarmi in uno spazio irreale dove non esisteva la dimensione del tempo che passava e il contatto con la realtà era qualcosa da cui fuggire per ripararmi nel gran mondo del 'bello' suonato. Il bello era soltanto un espressività artistica che si è espletata in centinaia di disegni e di schizzi rigorosamente fatti a mano: architettura barocca e rococò, mobili in stile di tale periodo, vecchie automobili degli anni 40 e 70, il tutto immerso nella musica elettronica degli anni 80. Ma non sono mai riuscito a decifrare tale 'interesse', che di interesse vero non si trattava. La mancanza di appigli ed una personalità freddissima mi hanno fatto sbagliare in molte scelte, la scuola superiore l'ho dovuta odiare per cinque anni e ancora oggi mi trovo in difficoltà.
Non so se tali problemi derivino da una paura di affrontare seriamente quelle che io chiamo passeggere emozioni, nell'errato convincimento che quei disegni e quell'introspezione al mondo passato siano solo segni di morte non sfruttabili nella inconscia imposizione di un carattere familiare che mi calza ancora stretto (tutti laureati in materie scientifiche, fervidi sostenitori razionali del calcolo matematico) e nella materiale privazione di strumenti per tracciare personalmente le basi su cui costruire o, meglio, aggregare come in un muro nuovi mattoni forgiati con le proprie mani.
Non sono pentito ma a volte sento che ho perso qualcosa per strada.
 
R

Riverviolet

Guest
Bè accipicchia Roberto Onofri, mi par che la tua, sia un ottima introspezione!
E' stato molto piacevole leggerti e per certi versi, mi ci sono anche riconosciuta.

Desi, mio marito lavora nel sociale, da molti anni ormai, con gioie e dolori, gioie nel rapportarsi con diversamente abili e dolori riferiti al mondo professionale in sè.
Conosce il linguaggio dei sordomuti, il braill per i non vedenti, è insomma un riabilitatore, ma spesso mi ritrovo incantata nell'osservare quanto le persone e i suoi rapporti interpersonali siano spontanei, veri.
Per lui, la difficoltà di talune persone, è ciò che và alleviato, aiutato, ma le persone rimangono tali ed il suo comportamento non muta a causa della difficoltà.
Le persone paiono così, serene, tranquille, stanno bene nel farsi aiutare solo, nelle difficoltà, ma considerate alla pari, negli altri aspetti.

E' un lavoro bellissimo, per cuori sereni, equilibrati, obbiettivi ed estremamente sinceri. :)
 

Anto..

Aspirante Giardinauta
Eh, da grande avrei dovuto fare l'infermiera professionale...uso il condizionale perchè i miei genitori avevano deciso che era un buon lavoro e l'ospedale era vicino a casa :embarrass ma, anche se ho frequentato per oltre un'anno i corsi, il lavoro in corsia mi angosciava moltissimo, (non sopporto di veder soffrire) ... poi la direttrice aveva "capito" che non ero portata, infatti spesso e volentieri mi tratteneva in direzione a sbrigare il lavoro d'ufficio :squint:
Alla fine ho convinto mio padre che no...non era quello il mio destino, e son finita in un ufficio a fare il lavoro che mi è piu' congeniale, almeno qua tratto con numeri :eek:k07:

Invece ho sempre sognato di avere una bella famiglia, una casa e un giardino, ma questa è un'altra storia! :D
 

lucyvanpelt2004

Giardinauta Senior
Un vero e proprio sogno da piccola non l'avevo.
In terza media, visto che mi piacevano le lingue e che riuscivo molto bene, decisi di iscrivermi ad un istituto tecnico per perito aziendale e corrispondente in lingue estere.
I miei furono molto contenti che avessi scelto una scuola che mi desse "un mestiere",, dopo l'esperienza con mio fratello, che aveva fatto il liceo scientifico, si era iscritto a ingegneria e dopo pochi esami ha smesso.

La scuola superiore mi ha pesato molto, più che altro per il mio carattere introverso e ansioso. Mi sembrava sempre di non sapere niente, invece a parte un paio di materie in cui avevo la sufficienza, nelle altre andavo molto bene.
Se riguardo a quegli anni adesso, mi rendo conto di come ero stupida e di quanto ho sofferto senza motivo: sempre sui libri, sempre a studiare, e con l'aggravante di non avere amici.

Finita la scuola ho penato un po' per trovare un lavoro, e le prime esperienze sono state anche piuttosto negative.
Mia mamma aveva un negozio e volendo avrei potuto lavorare con lei, ma proprio non mi piaceva. Ci sono andata per un po', quando non avevo lavoro, ma lo facevo controvoglia.

Poi ho avuto un po' più di fortuna e ho trovato un lavoro inerente ai miei studi e ai miei desideri, ci sono stata 8 anni, ho imparato moltissimo perché era un'azienda piccola, eravamo tutti in un grande ufficio e si imparava anche un po' il lavoro degli altri sentendoli parlare.
Dopo una breve esperienza in un altro posto, da 6 anni lavoro in un'azienda che offre molto, da tanti punti di vista.
Sono soddisfatta e mi trovo bene, anche se a volte rimpiango di fare un lavoro molto più specifico di una volta. Prima magari mi lamentavo di dover fare troppe cose...

A volte penso a cosa vorrei fare se tornassi indietro...
Non so, sinceramente.
La scuola che ho fatto in fondo era una buonissima scuola e gli insegnanti che ho avuto erano fortunatamente molto validi.
Ho ricevuto un po' di cultura e tante conoscenze su materie "pratiche", come diritto, economia, tecnica aziendale...
Forse se tornassi indietro mi piacerebbe fare l'università, probabilmente lingue.

Anche se poi vedo la mia collega che è laureata proprio in lingue e fa lo stesso mio lavoro.....
 
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