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In Europa, belle senza crudeltà

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Ho trovato questo articolo e lo pubblico, perchè credo possa interessare tutti noi amanti degli animali e non solo.



Dall'11 marzo, proibiti in Europa e in Italia gli esperimenti di tutti i cosmetici sugli animali. Ecco come scegliere i prodotti di bellezza... senza crudeltà.

"Bella sì", ma da oggi senza crudeltà. Mai più. Un velo d'ombretto, una crema di bellezza, un soffio di profumo: inconsapevolmente (o no), il gesto più malizioso e innocente, dolce e intimo del truccarsi comportava fino a ieri, per tanti, troppi animali, sofferenze brucianti.

I rossetti venivano fatti ingoiare a conigli, i loro occhi, che non possono lacrimare (i conigli non hanno canale lacrimale) irrorati con tutte le sostanze irritanti degli ingredienti cosmetici; lo smalto per unghie, spennellato sul dorso spellato di altre cavie...

Dall'11 marzo 2005, è proibita la commercializzazione in Europa di tutti i cosmetici, dalle creme di bellezza ai dopobarba, dai trucchi ai profumi, sperimentati con vivisezione, che siano costati la pelle agli animali.

Da dieci anni, un centro scientifico di referenza europea sito a Ispra (Va) si è occupato di raccogliere e convalidare a livello legale e regolamentare tutti i medoti scientifici che sostituiscono i test "in vivo" (così si chiamano gli esperimenti sulle cavie): dai test "in vitro" (su colture cellulari) ai modelli molecolari computerizzati, fino ai test clinici. D'ora in poi, questi, e solo questi, saranno legalmente usati per stabilire, durante i trial di sicurezza, l'innocuità e gli effetti benefici delle creme di bellezza.

Questo però non significa che, da oggi, il coniglietto felice che compare come simbolo sulle confezioni dei cosmetici cruelty-free saltellerà felice su tutti gli altri.

Occorre più attenzione.
Innanzitutto, i prodotti attualmente in produzione e vendita non scompariranno dagli scaffali delle profumerie, fino ad esaurimento.

Ma, soprattutto, il divieto di fare i test sugli animali riguarda solo i prodotti finiti "made in Europe".
I cosmetici e i singoli ingredienti prodotti in America, in Giappone, insomma fuori dall'UE, quelli potranno continuare a essere testati su animali, e ad essere causa di sofferenze.


Se invece vengono dagli USA o dal Giappone (numeri "00-13" USA e Canada, "45" Giappone), forse sono ancora testati.

Se verranno messi in commercio prodotti le cui diciture in etichetta non corrispondono al contenuto, agli ingredienti o alla loro provenienza, scatterà il sequestro nazionale per frode in commercio, da codice penale.

Insomma, è arrivato il giorno in cui sperimentare sugli animali può essere reato.

Un giorno bello, di vera bellezza.

Come riconoscerli?
Su molte confezioni si trova scritto "made in Italy", "made in France", "made in England". La medesima informazione si può avere dai primi due numerini del codice a barre, cioè il codice dello stato (80, ad esempio, è riservato all'Italia). "80 - 83" significa "made in Italy"; "30 - 37", Francia; "40 - 44", Germania; "50", Gran Bretagna. Questi numeri significano "made in Europe".

Significano "no esperimenti su animali".
 
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Piera1

Guest
Grazie Emanuela, conserverò i codici, così posso controllare con facilità quando acquisto un cosmetico.
 
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PolliceAssassino

Guest
ma i singoli ingredienti invece? :confuso:
continuano a testarli??
 
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pollicina

Guest
grazie, segnalazione utilissima!

ne farò tesoro......... :squint:
baci
Polly
 

Isotta

Giardinauta Senior
Grazie Emanuela, sono un pò di giorni che non vengo in forum, riapro oggi e trovo questa bellissima notizia, anche se ho dei dubbi anch'io suisingoli ingredienti (illuminaci). Purtroppo, fuori Europa non è ancora cambiata la situazione, ma intanto la strada è aperta e speriamo che presto prosegua per tutto il mondo.

Grazie ancora, sono molto felice :froggie_r
 
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Piera1

Guest
A quanto pare i singoli ingredienti verranno sempre testati. Ciaocià.
 
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Mary74

Guest
Piera1 ha scritto:
A quanto pare i singoli ingredienti verranno sempre testati. Ciaocià.

Ecco la beffa! :burningma Aggireranno il problema così!

Cè poi un secondo problema: in italia i cosmetici non hanno data di produzione nè tantomeno la data di scadenza.
Qualora si dovessero adeguare, con i vecchi prodotti come si fa?
 

scipulosa

Maestro Giardinauta
mi pare che da adesso ci dovrà essere la data di scadenza, invece! ovviamente, finchè non si esauriscono le scorte di quelli vecchi... comunque è meglio che niente.
 
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PolliceAssassino

Guest
quindi se continuano a testare i singoli ingredienti non cambia molto alla fine della fiera.. :squint:
 
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