xst84
Giardinauta Senior
Non c'è evento senza cerimonia ufficiale : poi su Rai1 alle 9 di sera, il massimo dei crismi.
Dunque ieri sera in tv serata_concerto in diretta dal duomo di Milano per l'Expo, con brani d'opera e poche ( la suspence immaginifica ) immagini dei padiglioni dei vari paesi , in fondo, non annunciata, la grande gioia per gli occhi dell'albero della vita che, coi suoi getti illuminati, previene i facili sabotaggi d'opinione, del tipo "prima lo vedo e poi ci sputo".
Ci spiegavano che il tema è nutrire il pianeta, che si deve aprire la strada alla biodiversità, in un percorso di incentivazione alla riflessione e all'attivazione ( da parte del privato cittadino, naturalmente, e delle "aziende intelligenti" ) di comportamenti sostenibili e solidali miranti alla conservazione e alla diversificazione delle culture identitarie patrimonio permanente dell'Umanità ( ditemi se non sembra il sermone effettivamente pronunciato anni prima e riportato pari pari da Sterne dentro il Tristram Shandy; più spassoso, a intenderne la sacrale tristezza, del passo riportante una vera scomunica ).
Quel poco che ci arriva fuori dalle canzoni non si discosta molto, come senso e immagini, dalle rassegne guidate ( nel senso che non puoi uscire dal cordoncino indicante il sentiero ) e dalle solite performance di design e proposte visuali dentro industrie conserviere deserte e stalle di contadini promosse da enti e Regioni, con materiali innovativi mischiate a vere budella di vitello insufflate e musei intitolati a benefattori ( in cui comunque a pagare sono i non benefattori ) in suggestive location nella tua terra amatìa.
D'altronde il clima è stato creato prima, in mesi e mesi di parlarne ( anche i fanno lievitare l'impressione che la rassegna è onesta e non viziata in alcun modo: ormai l'annuncio dei tardi di esecuzione dei lavori,in una repubblica di tipo televisivo, fa più onesto di una consegna regolare ma viziataate da chissà quale perversa mostruosità nascosta ) e la sera del 30 aprile il tg di Mentana ( che non è diverso dagli altri meno che mai scattante ma mi scuserà Ameri: stavo vedendo il suo ), parlando delle imponenti misure di sicurezza e di come un evento di tal portata deve essere protetto, augurandosi che le persone che manifesteranno lo facciano tutte in modo civile, applicava la vecchia strategia: di mostrare poi effettivamente nel tg tutte immagini e filmatini più o meno a spalla di anarco-insurrezionalisti in uscita libera e giovanotti che scrivono sulle vetrine no al capitalismo, cioè il racconto di questi tipi minacciosi prevalgono sempre nei resoconti ufficiali delle otto di sera, come se fossero di più della brava gente ; d'altronde per le strategie mediatiche dell'informazione libera dei paesi democratici sono i facinorosi la migliore assicurazione che alla brava gente il messaggio di fare proprio i bravi arrivi; un messaggio diciamo lì buttato come monito, come se le minacce a vuoto servissero meglio dei timori su ciò che ognuno può fare. Non ci stiamo neppure a chiedere chi siano questi agitatori, questo è niente rispetto al loro ruolo effettivo, all'indirizzo dei molti, che sono bravi e fiduciosi, la garanzia che tutto scorra nei binari.
In mezzo alle tre orette abbondanti di programma, e mentre qualcuno ci educa con queste tecniche d'avangiardia sul sì o il no al capitalismo ecco i filmati, mentre canta, dei bambini dei paesi poveri aiutati dalla fondazione di Andrea Bocelli, ambasciatore della manifestazione in oggetto e, ma questa non è una novità; della canzone italiana nel mondo: che evidentemente ci deve dimostrare che se i suoi introiti fossero ridotti a un decimo, automanticamente in fondi da lui elargiti scenderebbero in proporzione di un decimo o di più.
Quindi Bonolis si lancia nell'affermazikone di portata universale: qui a Expo c'è il luoo vicino all'agnello, paesi arabi e Israele, Stati Uniti vicino all'Iran e persino udite udite la Turchia vicino al Vaticano, che potrebbe contribuire a stemperare la gtensione causata dalle dure polemiche dei giorni scorsi.
A me questa sembra davvero una cosa turca, nel senso di fantastica, inaudita: che uno che sta lì a presentare per una nazarenica malcelata pax televisiva, ( conseguenza di una pax politica in atto in Italia da mesi ), uno che col suo gruppo lotta tutti i giorni con patti e leggine per salvarsi il ****, improvvisamente e uscendo dalle baruffe chiozzotte trovi la forza, attraverso la sua più che generale opinione sulle potenzialità di un evento, per dare ai potenti della Terra l'agenda della pax universale e dei fatti da fare per salvare il mondo intero.
Qualcosa si è rotto in ciò che tutti riusciremo a fare ?
Dunque ieri sera in tv serata_concerto in diretta dal duomo di Milano per l'Expo, con brani d'opera e poche ( la suspence immaginifica ) immagini dei padiglioni dei vari paesi , in fondo, non annunciata, la grande gioia per gli occhi dell'albero della vita che, coi suoi getti illuminati, previene i facili sabotaggi d'opinione, del tipo "prima lo vedo e poi ci sputo".
Ci spiegavano che il tema è nutrire il pianeta, che si deve aprire la strada alla biodiversità, in un percorso di incentivazione alla riflessione e all'attivazione ( da parte del privato cittadino, naturalmente, e delle "aziende intelligenti" ) di comportamenti sostenibili e solidali miranti alla conservazione e alla diversificazione delle culture identitarie patrimonio permanente dell'Umanità ( ditemi se non sembra il sermone effettivamente pronunciato anni prima e riportato pari pari da Sterne dentro il Tristram Shandy; più spassoso, a intenderne la sacrale tristezza, del passo riportante una vera scomunica ).
Quel poco che ci arriva fuori dalle canzoni non si discosta molto, come senso e immagini, dalle rassegne guidate ( nel senso che non puoi uscire dal cordoncino indicante il sentiero ) e dalle solite performance di design e proposte visuali dentro industrie conserviere deserte e stalle di contadini promosse da enti e Regioni, con materiali innovativi mischiate a vere budella di vitello insufflate e musei intitolati a benefattori ( in cui comunque a pagare sono i non benefattori ) in suggestive location nella tua terra amatìa.
D'altronde il clima è stato creato prima, in mesi e mesi di parlarne ( anche i fanno lievitare l'impressione che la rassegna è onesta e non viziata in alcun modo: ormai l'annuncio dei tardi di esecuzione dei lavori,in una repubblica di tipo televisivo, fa più onesto di una consegna regolare ma viziataate da chissà quale perversa mostruosità nascosta ) e la sera del 30 aprile il tg di Mentana ( che non è diverso dagli altri meno che mai scattante ma mi scuserà Ameri: stavo vedendo il suo ), parlando delle imponenti misure di sicurezza e di come un evento di tal portata deve essere protetto, augurandosi che le persone che manifesteranno lo facciano tutte in modo civile, applicava la vecchia strategia: di mostrare poi effettivamente nel tg tutte immagini e filmatini più o meno a spalla di anarco-insurrezionalisti in uscita libera e giovanotti che scrivono sulle vetrine no al capitalismo, cioè il racconto di questi tipi minacciosi prevalgono sempre nei resoconti ufficiali delle otto di sera, come se fossero di più della brava gente ; d'altronde per le strategie mediatiche dell'informazione libera dei paesi democratici sono i facinorosi la migliore assicurazione che alla brava gente il messaggio di fare proprio i bravi arrivi; un messaggio diciamo lì buttato come monito, come se le minacce a vuoto servissero meglio dei timori su ciò che ognuno può fare. Non ci stiamo neppure a chiedere chi siano questi agitatori, questo è niente rispetto al loro ruolo effettivo, all'indirizzo dei molti, che sono bravi e fiduciosi, la garanzia che tutto scorra nei binari.
In mezzo alle tre orette abbondanti di programma, e mentre qualcuno ci educa con queste tecniche d'avangiardia sul sì o il no al capitalismo ecco i filmati, mentre canta, dei bambini dei paesi poveri aiutati dalla fondazione di Andrea Bocelli, ambasciatore della manifestazione in oggetto e, ma questa non è una novità; della canzone italiana nel mondo: che evidentemente ci deve dimostrare che se i suoi introiti fossero ridotti a un decimo, automanticamente in fondi da lui elargiti scenderebbero in proporzione di un decimo o di più.
Quindi Bonolis si lancia nell'affermazikone di portata universale: qui a Expo c'è il luoo vicino all'agnello, paesi arabi e Israele, Stati Uniti vicino all'Iran e persino udite udite la Turchia vicino al Vaticano, che potrebbe contribuire a stemperare la gtensione causata dalle dure polemiche dei giorni scorsi.
A me questa sembra davvero una cosa turca, nel senso di fantastica, inaudita: che uno che sta lì a presentare per una nazarenica malcelata pax televisiva, ( conseguenza di una pax politica in atto in Italia da mesi ), uno che col suo gruppo lotta tutti i giorni con patti e leggine per salvarsi il ****, improvvisamente e uscendo dalle baruffe chiozzotte trovi la forza, attraverso la sua più che generale opinione sulle potenzialità di un evento, per dare ai potenti della Terra l'agenda della pax universale e dei fatti da fare per salvare il mondo intero.
Qualcosa si è rotto in ciò che tutti riusciremo a fare ?