xst84
Giardinauta Senior
Hanno proiettato al Jolly la versione restaurata di Metropolis, film muto. Leggo sul giornale che Metropolis ha influenzato la storia del cinema, da Brazil ad Avatar.
Non ho mai visto questo film, anche se rientra in quel genere di kolossal-evento di cui ti arriva sempre qualcosa, che tu lo voglia o no. Cosa so, "da me ", di Metropolis? Che è di fantascienza, che c'è una città sotterranea abitata da operai che sgobbano, che è di Fritz Lang, regista tedesco illustre rappresentante della corrente cinematografica chiamata espressionismo, che Giorgio Moroder ne ha curato una versione con le sue musiche decenni dopo, e che è uno di quei film scritti negli anni 20 in collaborazione con la moglie Thea Von Harbou. Lei poi divenne una fervida sostenitrice del nazismo, mentre Fritz Lang all'avvento di Hitler emigrò all'estero, in Usa, continuando a fare film come la Donna del ritratto, Il grande caldo, ecc.
Tutto ciò mi fa pensare a come alcuni giudicano il film di John Wayne, Berretti Verdi: giudicano cioè che in sè non è che un film di guerra come tanti, anche se la maggior parte della gente forse non a torto pensa che sia un brutto film perchè appoggia la guerra in Vietnam.
Capisco il gioco di quelli che in periodo politico in Italia di tutti uguali prendono le distanze dicendo che solo quelli di una certa appartenenza politica ne parlano male al punto di giudicarlo anche ingenuo spettacolarmente; e magari dalla neutralità di posizioni come questa ricevono in questii anni delle onorificenze tipo cavalierato della Repubblica.
Non entro nel merito del messaggio o significato sociale del film Metropolis.
Ma mi chiedo come si fa a mandare normalmente un film scritto con una che sarebbe sei anni dopo diventata nazista, giudicandolo il più nitidamente possibile, senza adeguati avvertimenti critici ( come ad esempio succede per Nietzsche ) un film da fronte unico che tutti "possono" apprezzare mentre di un altro film che parla della sacrosanta o meno guerra in Asia di un'altra nazione ognuno è libero di pensarla come vuole.
Non ho mai visto questo film, anche se rientra in quel genere di kolossal-evento di cui ti arriva sempre qualcosa, che tu lo voglia o no. Cosa so, "da me ", di Metropolis? Che è di fantascienza, che c'è una città sotterranea abitata da operai che sgobbano, che è di Fritz Lang, regista tedesco illustre rappresentante della corrente cinematografica chiamata espressionismo, che Giorgio Moroder ne ha curato una versione con le sue musiche decenni dopo, e che è uno di quei film scritti negli anni 20 in collaborazione con la moglie Thea Von Harbou. Lei poi divenne una fervida sostenitrice del nazismo, mentre Fritz Lang all'avvento di Hitler emigrò all'estero, in Usa, continuando a fare film come la Donna del ritratto, Il grande caldo, ecc.
Tutto ciò mi fa pensare a come alcuni giudicano il film di John Wayne, Berretti Verdi: giudicano cioè che in sè non è che un film di guerra come tanti, anche se la maggior parte della gente forse non a torto pensa che sia un brutto film perchè appoggia la guerra in Vietnam.
Capisco il gioco di quelli che in periodo politico in Italia di tutti uguali prendono le distanze dicendo che solo quelli di una certa appartenenza politica ne parlano male al punto di giudicarlo anche ingenuo spettacolarmente; e magari dalla neutralità di posizioni come questa ricevono in questii anni delle onorificenze tipo cavalierato della Repubblica.
Non entro nel merito del messaggio o significato sociale del film Metropolis.
Ma mi chiedo come si fa a mandare normalmente un film scritto con una che sarebbe sei anni dopo diventata nazista, giudicandolo il più nitidamente possibile, senza adeguati avvertimenti critici ( come ad esempio succede per Nietzsche ) un film da fronte unico che tutti "possono" apprezzare mentre di un altro film che parla della sacrosanta o meno guerra in Asia di un'altra nazione ognuno è libero di pensarla come vuole.