• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Gli invisibili

garofano

Maestro Giardinauta
non sto parlando di supereroi dei fumetti,ma di persone vere,che ci circondano,ci vivono accanto eppure non hanno nulla e contano ancora meno:i "barboni".Io vado a fare la spesa al Mercato di Piazza Vittorio,un mercato storico di Roma che si trova in un quartiere quasi centrale,dalle parti della Stazione Termini.E' un quartiere in vero stile umbertino,ci si respirerebbe un'aria ottocentesca.La piazza è molto bella,ha al centro un grande giardino pubblico rimesso in ordine ed è circondata sui suoi quattro lati da un bel portico,ottimo per passeggiarci nei giorni di pioggia.Questo portico è un estremo precario rifugio per queste povere persone.Io vado al mercato al mattino presto,prima del lavoro,e alle sei di mattina vedo buttati sui cartoni quelli che sembrano fagotti di stracci...e invece sono persone addormentate.Una volta ne ho visto uno che mi ha spezzato il cuore:con i cartoni si era organizzato un simulacro di camera da letto,con tanto di comodino e una specie d'armadio.In quei tentativi di arredo si leggeva un rimpianto per una vita normale da cui proveniva e la lotta per mantenere la propria dignità.M'immagino le loro notti al freddo,perchè anche d'estate puo' fare freddo se stai all'aperto,anche se meno pungente che l'inverno,mi immagino i loro bisogni quotidiani,quelli minimi,che diventa un ulteriore problema gestire,perchè nei bar,per usufruire della toilette devi comunque consumare,idem per i bagni pubblici o i diurni,a meno che non vai alla Caritas,ma anche li' ci sono regole. Mi è capitato di parlarci,e sono venuta a conoscenza di storie tristi e disperate,e capita di scoprire che queste persone vestite di stracci,ci sono persone che hanno cultura,un titolo di studio,ma nelle quali la vita,con i suoi dolori e i suoi guai, ha causato una frattura interna,per cui non ce la fanno veramente più,non riescono a trovare senso in nulla,riescono a stento a respirare.E il "bello"è che a finire in mezzo alla strada basta un niente,la perdita del lavoro,uno sfratto,la separazione coniugale,per cui devi mantenere l'altro e gli eventuali figli e non ce la fai.la crisi,poi,sta facendo del suo in tal senso.A volte,alla fine,impazziscono,specialmente se hanno problemi latenti,oppure sono dei malati mentali che le famiglie scaricano in strada perchè non se ne occupano:"Prodezze"della legge Basaglia,e di tutte le leggi italiane,che fanno grandi enunciati d'intenti senza predisporre i mezzi idonei per attuarle.Per fortuna esistono le associazioni di volontariato,che qualcosa fanno,ma le istituzioni se ne fregano altamente.e questo non è da paese che si definisce civile.
 
Ultima modifica:

Glory-Lily

Giardinauta Senior
Lo so ogni volta è sempre difficile passarci vicino e fare finta di niente,purtroppo noi non possiamo fare nulla,a parte qualche offerta,mi viene in mente mio padre che ogni mattina ,per recarsi a lavoro,incontrava la stessa persona...gli portava cornetto e cappuccino ogni mattina,finchè un giorno non lo ha più trovato,chissà dove è andato!
Come dici basta pochissimo,è una realtà che sembra lontana da noi,dal nostro attuale stile di vita,ma invece non lo è.
 

floraminiwinx3

Aspirante Giardinauta
c'era una trasmissione anni fa,la conduceva uno delle iene.si chiamava appunto invisibili.era di un umanità pazzesca quest'uomo.passava la giornata intera ogni puntata con uno/a diverso/a.si faceca raccontare le loro storie,li aiutava e cercavano parenti.alla fine poi fecero una puntata conclusiva dove si vedeva che fine avevano fatto e molti grazie a loro avevano trovato un aiuto
 

garofano

Maestro Giardinauta
Hai ragione,spesso accade così.C'era una striscia di Mafalda di Quino nella quale uno dei personaggi,dopo avere ascoltato una brutta notizia dice "E' una cosa terribile!",assume un'aria compunta e alla striscia seguente più o meno dice "Bene,dopo i cinque minuti di contrizione,per cui ci siamo messi a posto la coscienza, possiamo andare avanti"Credo che sia una tendenza dell'essere umano,dovuta al fatto che la vita ti risucchia nei suoi gorghi e nelle sue necessità,o forse perchè,comunque,l'essere umano stesso spesso non ha consapevolezza vera di quello che accade,non si ferma a pensare,non riflette,agisce e basta,come un asino che porta il bindolo.Il problema di questa scarsa consapevolezza,non solo porta all'egoismo, alla disumanità,ma porta altri,più in alto e più scaltri di lui,ad avere buono e facile gioco a fregarlo.Spesso sembra che cio' che accade agli altri sia degli altri soltanto,che accada solo a loro,come se il" se'" e "l'altro" vivano in due dimensioni spazio-temporali che sono contigue,ma che non si toccano,oppure,in un discorso più semplice,c'è,spesso,nell'essere umano, l'illusione egoista di godere di una sorta di immunità,per cui nulla che accade all'altro puo' accadergli.In realtà non è così,il confine tra una dimensione tranquilla e il dolore,la sofferenza,è sottile e fragile,come un filo di seta,che si puo' rompere da un momento all'altro e farti cadere da una dimensione all'altra. Se vi ricordate,nei tempi passati,c'era,e forse c'è ancora,la convinzione che se ad una persona accade qualcosa di male è perchè,in un certo senso,se l'è meritato,poichè ha fatto in qualche modo qualcosa di male.Nella Bibbia c'è il famoso Libro di Giobbe in cui il povero Giobbe,caduto in disgrazia,per volere di Dio su istigazione del diavolo,viene accusato dai suoi amici di essersi meritato le sue disgrazie perchè ha in qualche modo peccato.Ma,allora,come la mettiamo con i bambini che si ammalano di gravi malattie,come la mettiamo con gli innocenti che subiscono le violenze dei più forti?Questo per fare un esempio.Ritornando ai barboni,ho sentito da loro tante storie in cui hanno subito senza responsabilità cosciente.Se l'essere umano avesse veramente consapevolezza della sua e delle altre esistenze,forse sarebbe migliore,e forse il mondo sarebbe di conseguenza migliore.IL poeta John Donne ha espresso in modo stupendo questo concetto in una sua famosa poesia.Ve la riporto,è molto bella:
<Nessun uomo è un'isola,intero in se' stesso.
Ogni uomo è un pezzo del Continente,
una parte della Terra.
Se una zolla viene portata via dall'onda del mare,
la Terra ne è diminuita,
come se un promontorio fosse stato al suo posto,
o una magione amica, o la tua stessa casa.
Ogni morte mi diminuisce,perchè io partecipo all'Umanità.
E così,non mandare mai a chiedere per chi suona la campana:
essa suona per te.>
 
Ultima modifica:
Alto