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Germania e Italia. Volkswagen e Fiat. Due realtà agli antipodi:

Ari68

Florello
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A leggere questi articoli in un pomeriggio così caldo e afoso, alle porte delle tanto agoniate vacanze estive (che in pochi faremo causa crisi) mi sale la temperatura :D!!!!

LA BUSTA PAGA. Un operaio Volkswagen guadagna 2.600-2.800 euro al mese. Ma, con le domeniche e gli straordinari, supera i 3 mila euro. La paga di un operaio Fiat a Pomigliano oscilla fra i 900 e i 1.200 euro.

LO STRAORDINARIO. Di notte, lo straordinario in Volkswagen è pagato il 45% in più della paga normale. Se è pomeridiano, il 30% in più. Se è domenicale, addirittura il 150%.
In Fiat, lo straordinario è deciso dai sottocapi: quando c’è, vale il 25%. Il sabato, il 50%. La domenica, il 100%.

LE PAUSE. In Volkswagen per ogni turno è prevista una pausa di 30 minuti e due pause da 15 minuti. In Fiat, le pause sono tre per turno da 10 minuti. La pausa mensa è prevista a fine turno.

IL CONFRONTO. Gli operai tedeschi sono spesso invitati a incontrarsi per discutere della qualità produttiva della fabbrica. A Pomigliano, l’operaio che sbaglia viene convocato a fine turno per giustificarsi e prendere atto delle sanzioni.

LA CASSA INTEGRAZIONE. Nel 1993, di fronte a un esubero di 30 mila dipendenti, in Volkswagen fu deciso di applicare la settimana corta, cioè il 20% in meno sull’orario di lavoro e il 17% in meno sul salario. La crisi fu superata.
A Pomigliano, si è perso il conto delle ore di cassa integrazione comminate da decenni senza alternative né benefici. Ad agosto 2012 si ricomincia.

GLI SCIOPERI. In Germania il sindacato può organizzare lo sciopero (un evento rarissimo) se la Costituzione appare in pericolo o se una trattativa si è arenata senza spiragli. Per indirlo, Ig Metall (cui aderisce il 96% dei metalmeccanici) deve ottenere in un referendum il 75% dei consensi.
A Pomigliano, il referendum sul contratto è stato una beffa: l'alternativa al sì era la chiusura della fabbrica. Il tradizionale diritto allo sciopero è stato azzerato dal nuovo contratto. Nello stabilimento campano le proteste nei reparti nascono spesso da mini-disagi che sarebbero risolvibili in un contesto di condivisione.

I LICENZIAMENTI. Grazie agli accordi stipulati, i 500 mila dipendenti dei sei impianti tedeschi non sono licenziabili fino al 2014. In Fiat a Pomigliano, grazie al nuovo contratto, le sanzioni e i licenziamenti sono decisi dall’azienda e da rappresentanti sindacali non eletti dai lavoratori e con poteri non paritari.

CHI DECIDE E COME. In ciascun impianto Volkswagen viene eletto il consiglio di fabbrica (65 operai dei reparti) e il comitato di sorveglianza (10 membri scelti dall’azienda, 10 dai lavoratori) che partecipa con pari poteri alle decisioni: dai piani strategici alle delocalizzazioni, dagli spostamenti al cambio di mansioni, dai premi fino alle sanzioni.
In Fiat, invece, la rappresentanza sindacale ha decisionalità molto limitata, non viene eletta dalla base ed è ammessa in fabbrica solo se ha aderito al contratto imposto dall’azienda.

LA MALATTIA. In Volkswagen sono molteplici le forme di tutela per chi si ammala grazie a un welfare fra i più efficaci.
A Pomigliano, quasi il 50% degli operai risulta essere in ridotte capacità lavorative. Le operaie che per gravidanza o altri motivi non accumulano adeguate quantità di ore lavorate perdono i bonus salariali.

E poi al telegiornale senti dire che mai le buste paga degli Italiani sono state così alte:eek::eek:???Avanti ITALIA..........:(
 
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francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
difficile rispondere senza cadere in discorsi politici.
a parte Pomigliano, un vero e proprio buco nero dell'economia ( doveva essere chiuso inesorabilmente anni fa ), la Fiat è sempre stata tenuta in piedi dallo stato, inutile negarlo.
ricordate quando un paio di anni fa, lo stato mediò con l'uomo dal maglioncino blu: o.k incentivi, no cassa.
invece: o.k. incentivi, o.k. cassa...e lunga.

non serve essere al potere per fare i propri interessi.
 
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Marcello

Master Florello
non è tutto,gli operari partecipano come quota azionaria del capitale e si prendono i dividendi e non a caso a Marchionne è stato chiesto proprio dai tedeschi di lasciare il posto di presidenza dell'associazione costruttori europei( mi sembra)
 
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