Vi propongo una cosa, perchè la capacità di sintesi non ho ben presente cosa sia
, se voi fate domande su ciò che vi può interessare sapere, io farò del mio meglio per rispondere, secondo la mia esperienza.
Intanto vi racconto come è iniziata.
Avevo circa 5 anni (perchè è da quell'età che comincio a ricordare) e gli animali mi parlavano ed io li capivo.
Non nel senso che capivo il loro comportamento, mi parlavano proprio, come parliamo noi, anche se, non muovevano le labbra.
Dovevo scoprire in futuro che, loro, si facevano portavoce.
Però, al contrario di come spesso capita a noi, gli animali, non sono inconsapevoli di quel che accade, non subiscono la medianità, sanno perfettamente cosa stanno facendo.
Quelle chiacchierate a me, sembravano del tutto normali, nel senso che non vi riscontravo niente di 'strano', nè nella forma, e nemmeno nei 'contenuti'.
Quelle voci, gettavano le basi, per quel che avrei dovuto un giorno conoscere.
Poi, un giorno (la mia vita è un mare in burrasca, quindi vado a mozzichi), la voce, esce dallo scrosciare dell'acqua che scende a riempire la vasca da bagno. La voce, chiara e implorante di un bambino, che a tratti si faceva più matura.
Tralascio gli accadimenti nel mezzo del cammino della mia vita assurda, e vi dico che, le utlime chiamate erano disperate da parte di questo bambino che mi chiedeva di cercare la madre e far da ponte.
E alla fine così ho fatto. Questa donna non abitava nemmeno nella mia città, ma il bambino, mi indicò perfino il numero di telefono e l'indirizzo e così la chiamai.
I tuoni e i fulmini che mi cacciò contro (non sapeva che anch'io ero poco più che una bambina) all'inizio non potete neppure immagginarli, ma si acquietò e riattaccò il telefono quando la mia voce, divenne quella di suo figlio.
Non ricordo quanto trascorse, lei mi cercò e venne poi nella mia città.
Nel bar sotto casa mia, ove io e i miei frateli avevamo il permesso di andare, ho incontrato quest donna ed approffittando dell'assenza dei miei, per lavoro, dopo poco venne sù a casa.
Certo rimase di stucco vedendosi di fronte ad una bambina di 8 anni e rise anche dicendo: 'deve essere uno scherzo vero?'
Quando fummo a casa, le raccontai del figlio, di come era morto, a che età, come era fatto fisicamente e che lei, doveva comprendere o non sarebbe riuscita ad andare avanti.
A quel punto smise di ridere. Quel che accade dopo, fece piangere anche me.
Io persi la mia voce in favore di quella del figlio. Come sempre accade, la mia vista si anebbiò, la mia testa come scoppiare, da bolle d'aria, quasi solide. Io c'ero, capivo benissimo, ma nn potevo rifiutarmi (allora non lo sapevo ancora fare).
La donna era in bilico, tra lo svenire di schianto, ma l'adrenalina evidentemente o lo chock di risentire la voce del figlio, la tennero sveglia.
Si parlarano, lui alternava la voce di quando scomparve, ad una più matura, come se, nel frattempo fosse cresciuto.
Le disse che quel che era accaduto non era colpa sua, che non rimase impiccato sulla cancellata di recinzione perchè lei era una cattiva madre, che non poteva sipegarle i motivi, ma che doveva perdonare se stessa.
Quando io tornai ad avere la mia voce e lui uscì, la donna, come risvegliata, visibilmente scossa, cercò spiegazioni razionali. Passò dal pianto, alla rabbia, alle minacce di denuncia, quando nn so' veramente dirvi da dove e come, il bimbo si rese manifesto visibilmente, oltre me e prima che accadesse si sentì il profumo di borotalco.
Lei lo vide, vide il suo viso tra l'arrabbiato, il deluso e il sofferente e in qualche modo io compresi che voleva scagionarmi.
Poi l'immagine scomparve e lei se ne andò, non l'ho mai più vista da allora.
Ecco, questo è l'inzio, della medianità, chiamiamola così, e già lo so', che voi, vi chiedete se tutto questo è vero, perchè odora vagamente di un film visto alla tv e lo capisco.
Però forse, adesso, capite anche il motivo di tanta cripticità.