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E il detenuto potè incontrare il suo cane.

P

Piera1

Guest
Quando ho letto questa storia ho pianto molto, mi sono ricordata che anche Jago il mio Husky ci correva incontro per farci le feste e adesso da un mese non c'è più.

CORRIERE DELLA SERA
28 NOVEMBRE 2006

Venti minuti di corse e scondinzolii nel cortile del carcere di Opera
E il detenuto potè incontrare il suo cane
Benny e Ice si sono rivisti dopo due anni. L'animale, un husky, è malato e non sarebbe vissuto fino alla fine della pena del padrone

Elisabetta Rosaspina
Rosanna Schirer

MILANO - Nessuno saprà mai se Ice ha già capito cosa o, meglio, chi lo aspetta dietro la serie di cancelli che si aprono e chiudono al suo passaggio, scortato da agenti penitenziari un po' sorpresi, ma in fondo complici. Ice avanza a lunghe falcate, senza esitazioni, il naso all'aria, lo sguardo dritto, come se conoscesse la strada, i corridoi, i passaggi fra le grate. Inchioda, quando si apre l'ultima inferriata, e i suoi occhi, uno azzurro e uno marrone, inquadrano un uomo impietrito dalla sorpresa, che spalanca la bocca e quasi non riesce a emettere suono. Come in un sogno. Ma un bel sogno.
Poi un urlo si fonde nell'ululato di Ice, che abbandona la sua regalità e flette le zampe per prendere lo slancio. Anche le gambe dell'uomo cedono, ora sono tutti e due per terra: non sono soli, ma è come se lo fossero. Nessuno fiata, mentre Ice inizia a fare la giostra attorno a lui, che allunga la mano per toccarlo, per fermarlo e stringerlo a sé: «Vieni qui, vieni dal tuo papà». Una guardia azzarda imbarazzata: «Volete stare dentro o in giardino?». In giardino, naturalmente, come ai bei tempi. In giardino, per far finta di essere ancora insieme, liberi, al parco.
Non si vedevano da due anni, ma ieri Ice e Benny si sono ritrovati, nell'ufficio smistamento pacchi del carcere di Opera. Benny, Benedetto Blasi, tarantino di 42 anni, e altri otto davanti da scontare nel reparto di massima sicurezza, e Ice, un siberian husky di 9 anni e buona memoria. Due tipi «caldi» che non riescono a contenere la gioia pazza di rivedersi e non si curano dei testimoni della loro incontenibile emozione: «Che fai? Giochiamo ancora a nascondino?», propone Benny. Ice raccoglie l'invito e corre a scavare una buca sotto un arbusto, uggiolando festoso. Un dialogo insolito, all'ora dei colloqui, nel perimetro di una prigione.
«Quando mi hanno detto: vieni, c'è qualcuno che ti aspetta, ho capito che era lui», singhiozza Benedetto, sotto il berretto blu calato fino alle sopracciglia. «Blasi l'ha saputo l'altro giorno dalla moglie - svela uno degli agenti -, ma non osava crederci». Ice sembra a suo agio, eppure non è mai entrato in un carcere prima d'ora; e, a Opera, non si era ancora visto un cane ottenere un permesso di visita. Ma questo è un caso speciale. E' il caso di un detenuto che non voleva nulla per se stesso, ma che un giorno ha preso carta e penna per chiedere aiuto per il suo husky molto malato: «Io ho sbagliato ed è giusto che paghi, ma Ice no».
La lettera finisce sul tavolo giusto, la scrivania dell'ex direttore della Gazzetta dello Sport, Candido Cannavò. Gli piace questo uomo più preoccupato dalla sofferenza del suo cane, fuori, che dalla propria, dentro. Decide di dargli una mano. Ice viene operato dal veterinario Roberto Asperio, e ricoverato per la convalescenza nella clinica Galilei di Peschiera Borromeo: non ha un tumore, come gli era stato diagnosticato all'inizio, ma soltanto una vecchia e grossa infezione, tecnicamente un «flemmone con fistole», dovuto a un corpo estraneo. Guarirà. Ma a Cannavò non basta, come lieto fine.
Ne parla con Luigi Pagano, provveditore regionale delle carceri lombarde: Ice è anziano, rischia di non vivere abbastanza per rivedere Benny, al termine della sua pena. Certo, il regolamento non lo prevede. Certo, qualcuno potrebbe avere da ridire su tanto disturbo per un cane. Ma il verdetto è favorevole: la visita è accordata. L'ispettore Fabio Breglia e il vicedirettore di Opera, Davide Pisapia, accompagnano Ice ai suoi venti minuti di colloquio: all'aperto, nel parco giochi, solitamente riservato ai figli dei detenuti. Forse è un modo per valorizzare un affetto speciale, anche se non riconosciuto dal protocollo. O per dare a Ice l'illusione di non lasciare Benny chiuso in gabbia.
 

Guendy

Guru Giardinauta
Che storia.......a differenza di altre mi fa pensare che a volte anche negli uomini "cattivi"...esiste un lato buono.


Guendy:flower:
 

mikki

Maestro Giardinauta
E' una storia davvero commovente ed è la riprova una volta di più di quello che io penso da un po' (da quando ho la mia cagnolina adorabile): gli animali hanno un effetto taumaturgico su tutte le persone che hanno la fortuna di godere della loro compagnia! Non siete d'accordo? Ciao, mikki:Saluto:
 

fiorita

Giardinauta Senior
:cry:mi sono......commossa.
Vorrei tanto che Ice vivesse abbastanza da rivedere il suo padrone libero...certo, potrebbero dargli i domiciliari, per il cane mica per lui eh...a proposito, si sa per cos'è dentro?
 
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