Ciao Mikki, forse ci siamo. A Perugia si prepara per Natale un dolce chiamato
“
Serpentone delle monache”
Occorrono:
farina gr.300
mandorle (alcune amare) scottate e tritate grossolanamente gr.100
1 mandorla intera per la bocca del serpente
zucchero 100 gr.
olio extra vergine d’oliva gr. 100 circa
uvetta passita (fatta ammorbidire in acqua tiepida) gr.100
gherigli di noce (scottati in acqua bollente) gr.50
6 prugne secche, private del nocciolo e tagliate a pezzettini
6 fichi secchi tagliati a pezzettini
due mele, sbucciate e tagliate a fettine sottilissime
due ciliegine candite
vino bianco dolce
carta da forno per ricoprire la placca
Sull’asse di legno versare la farina, aggiungere lo zucchero ed un pizzico di sale, impastarla con l’olio extra vergine d’oliva e con l’acqua necessaria per avere una pasta piuttosto soda.
Lavorare l’impasto con cura, poi ricoprire con una salvietta e lasciarlo riposare per un’oretta.
Intanto in una capace terrina porre l’uvetta ben strizzata, le noci, le mandorle, le prugne, i fichi e le mele. Aggiungere agli ingredienti 40 gr. di zucchero, 30 gr. di olio ed un bicchiere piccolo di vino bianco dolce (l’ideale sarebbe il vino santo, tipo il lacrima Christi). Legare molto bene l’insieme facendo attenzione che il liquido venga assorbito e non si depositi invece sul fondo della terrina.
Riprendere la pasta e con il matterello stendere una sfoglia abbastanza sottile, distribuire in modo uniforme il ripieno (senza liquido). Arrotolare la pasta su se stessa in modo da formare un serpente acciambellato. Formare la testa più grossa del corpo, formare due piccole orecchie, porre le ciliegine candite per formare gli occhi, inserire la bocca usando la mandorla intera tenuta da parte.
Collocare “l’animale” su una placca rivestita con carta da forno e spolverizzarlo con lo zucchero. Porlo in forno già caldo (160°) per tre quarti d’ora. La pasta dovrà risultare ben dorata. Si serve tiepido.