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dimensioni vasi - il dibattito è aperto

monikk64

Fiorin Florello
a quanto pare le dimensioni ideali per le nostre amate piante grasse non sono univocamente definite....

ed è molto interessante scoprire che le varie tesi sono supportate da argomentazioni molto molto circostanziate....
Buona lettura e buon divertimento!
 

monikk64

Fiorin Florello
Ho gli echi della voce di @cmr che consigliava una generale rinvasata...
credo che mercoledì (giorno di riposo) mi farò coraggio e gli darò retta.....
..... ma sono tante..... dovrò procedere a 'catena di montaggio'.....

Ne fai poche alla volta.
Prima prepara a parte il terriccio giusto...

Devi pure farle asciugare prima di rinvasare . Prepari il terriccio così nel frattempo si asciuga se umido , tiri fuori tutte le piante da rinvasare e le fI asciugare x bene e poi travasare è un attimo ,non dimenticare la disinfezione dei amvasu . Le precauzioni non sono mI troppe ! Almeno io faccio così !

Ma se erano già in un buon terriccio le radici si puliscono facilmente e non credo ci sia necessità di farle asciugare...

Tutti avete ragione. Valuterà lei caso per caso.

Personalmente quando rinvaso piante coltivate da me semplicemente sfilo la pianta dal vecchio vaso e infilo in quello nuovo, aggiungendo il terriccio nuovo che serve
Pulisco le radici solo se sospetto problemi, se compro piante nuove o se faccio i rinvasi in cui riuso lo stesso vaso ma cambio la composta (piante grosse che "bonsaizzo")
Danielep:

Sì, se stanno in terriccio DOC puoi fare così. Se sono in torba, conviene eliminazione della suddetta, lavaggio ed asciugatura.
Non abbondare troppo in larghezza coi vasi, le grasse amano star strette. Troppo terriccio, anche drenante, ristagno = marciume radicale.
 

monikk64

Fiorin Florello
Stefano Sangiorgio :
Lo stress da stretto promuove una crescita vicina alle condizioni che hanno in natura. Molte di quelle che ha passeranno alle generazioni successive.
 

monikk64

Fiorin Florello
Simo98:

in che senso? In natura hanno tutto lo spazio che vogliono, tranne le "sfigate" che nascono in crepe nelle rocce o in pendii rocciosi :laugh:
Io sono un grande fan dei vasi sovra-dimensionati, il rischio marciume aumenta ma spesso il gioco vale la candela. Non lo consiglio però a chi vuole le piante sane e basta, senza correre rischi (come penso sia il caso di Monikk)
 

monikk64

Fiorin Florello
Danielep:

La natura è un'altra cosa. Spesse volte, alcune piante (generico) lavorano meglio con le radici costrette.
 

monikk64

Fiorin Florello
giorgio78 :

Io credo che dipende solo dal tipo di pianta. Se travasi un graptopetalum appena acquistato puoi trapiantare dentro un vado molto più grande , in poco tempo lo avrà riempito , se travasi una pianta che cresce poco non ha senso abbondare no , si rischia. Anche le piante troppo a secco boh non so se è giusto, ma se vuoi stressare x ottenere colori particolari ci può stare .
Ah dimenticavo, io sono un non pervenuto , non so ancora a quale scuola di pensiero appartengono !
 

monikk64

Fiorin Florello
danielep :

Parlo sempre in generale.. E' anche questione di equilibrio. Le ciccione, soprattutto le cactacee colonnari, tendono a diventare esageratamente grandi e pesanti ed hanno bisogno di una base che non le faccia sbilanciare. Per questioni anche di equilibrio, di solito utilizzo ghiaia (più pesante) come strato di drenaggio. Ma, ad esempio , i Graptopetalum ed i Sedum li tengo fuori in cassetta grande, alla base dei Gelsomini. Li tengo è una parola eccessiva, in quanto sono là che si arrangiano da decenni.
 

monikk64

Fiorin Florello
Cmr :

Non c' è un 'sistema' e la storia delle radici 'costrette' non tiene. In natura le piante hanno tutto lo spazio che vogliono e i crepacci in cui vivono non sono profondi pochi centimetri: va da se che le piante il cui apparato radicale non può svilupparsi si bonsaizzano e non crescono. Ci sono piante che crescono, come le aloe, che se coltivate in vasi piccoli non arriveranno mai a maturità per fiorire e ci sono cactus come i piccoli turbinicarpus che in un vasetto del 5 fioriscono...ma che comunque se vuoi far crescere ed evitare di avere le piante dei Puffi per tutta la vita, devi coltivarle in vasi 'comodi' - senza eccedere. E non parliamo di quelle col fittone, tipo ariocarpus, che se coltivate 'strette' il vaso te lo spaccano proprio!
 

monikk64

Fiorin Florello
Cmr :

Tchaddo ha scritto:
Siperòpoi ci fai vedere colonnari infiniti coltivati in un ditale...

E pure una mega aloe in un vasetto
Esistono il concime e il terriccio 'grasso'!

Tchaddo ha scritto:
Io mi son fatto l'idea che sia più una questione di riduzione del rischio marciume... Meno terra c'è, prima si asciuga.
Non c'entra nulla il marciume delle cactacee con l'acqua e le dimensioni del vaso: ricordi il mio ferocactus in idrocoltura? Dipende dalla quantità di nutrimento presente nella composta che metti nel vaso: le piante 'verdi' ne godono, i cactus scoppiano.

Giorgio78 ha scritto:
Si bonsaizzano ? Perché non riescono a sviluppare l'apparato radicale e di conseguenza non si nutrono come si deve?
Si. La potatura delle radici è alla base delle tecniche bonsaistiche.
 

monikk64

Fiorin Florello
Stefano-34666

Ciao,

io credo di essere uno dei due Stefani e vi spiego le mie motivazioni che sono anche dettate dal mio clima.
Il vaso deve essere proporzionato, ne troppo piccolo ne troppo grande.
A parte per un discorso estetico (una pianta piccola in un vaso grande sembra ancora più piccola) il vaso deve essere sufficiente a contenere le radici dando loro un pochino di margine per crescere.
A forza di crescere però le radici, trovandosi sempre con un terreno nuovo, ricco e nutriente, si sviluppano molto e tendono a metterci sempre meno a colonizzare il vaso. In pratica succede (questa è la mia esperienza) che le radici crescano di numero e di vigoria, riempiano il vaso, vengano rinvasate, trovino nuovo cibo e crescano ancora. Si ottiene quindi una reazione che non viene seguita, di pari passo, dalla parte aerea.
Di conseguenza ci si trova a dover svasare ogni anno le piante per dare spazio alle radici mentre la parte aerea non è cresciuta in proporzione.
Facendo invece stare le piante un pochino "meno comode" le radici si stabilizzano (in dimensione ed espansione) e la pianta ha modo di crescere senza subire un rinvaso annuale.
Il vaso poi deve essere della forma giusta. Vasi profondi per piante con fittone. Ciotole per piante con radici che si espandono in orizzontale etc.
Dipende poi, come detto, anche dal tipo di pianta. Le agavi sono il tipico esempio di piante che, se si seguisse il "loro volere", avrebbero bisogno di vasi giganteschi (avendo un apparato radicale molto sviluppato). Le colonnari hanno delle radici superficiali ma vogliono vasi pesanti per aiutale a stare in piedi e così via.

Come detto da altri, vasi grandi contengono più terra e questa, se è abbastanza ricca da far crescere la pianta, fatica anche ad asciugare.
Più inerti permettono vasi più grandi ma implicano anche più concimazioni (vista la minor quantità di terra e quindi di cibo)

Terza considerazione. Il peso. Un vaso grande pesa. Se uno ha la possibilità di lasciarlo all'aperto tutto l'anno allora non ci sono grossi problemi. Per uno come me che in inverno deve ritirare molti vasi il peso conta ed è meglio "bonsaizzare" magari la pianta, rallentandone la crescita, piuttosto che doversi trovare dopo qualche anno senza sapere dove metterla o come movimentarla.

Quarto punto. Svasare una pianta piena di spine in un vaso grande non è affatto semplice. Come ho anche documentato ci vuole tempo, pazienza, furbizia e tecnica. Si cerca quindi di rimandare questa operazione il più possibile.

Alla fin fine bisogna quindi mediare in base alle proprie esigenze, dando un occhio alla pianta ed uno alla propria casa, al proprio clima, alla propria salute etc.

Vi metto però una foto per dimostrare che è vero che le piante in habitat hanno tutto lo spazio che vogliono ma, alla fin fine, usano quello che serve.

1648718282612.png



A questo saguaro, a parte per garantirne la stabilità, un vaso gigantesco è assolutamente inutile. Un'agave, piantata nello stesso terreno del sud degli Stati Uniti, alta un quinto del saguaro, ha invece delle radici grandi come tutto il camioncino.
 

monikk64

Fiorin Florello
Cmr :

Stefano-34666 ha scritto:
A forza di crescere però le radici, trovandosi sempre con un terreno nuovo, ricco e nutriente, si sviluppano molto e tendono a metterci sempre meno a colonizzare il vaso. In pratica succede (questa è la mia esperienza) che le radici crescano di numero e di vigoria, riempiano il vaso, vengano rinvasate, trovino nuovo cibo e crescano ancora. Si ottiene quindi una reazione che non viene seguita, di pari passo, dalla parte aerea.
Di conseguenza ci si trova a dover svasare ogni anno le piante per dare spazio alle radici mentre la parte aerea non è cresciuta in proporzione.
Facendo invece stare le piante un pochino "meno comode" le radici si stabilizzano (in dimensione ed espansione) e la pianta ha modo di crescere senza subire un rinvaso annuale.
Questo non è vero.
"Sintetizzando, un’eccessiva crescita della parte aerea rispetto all’apparato radicale genera un aumento di Auxine, le quali vengono trasferite per via floematica alle radici dove indurranno una risposta attraverso un maggior sviluppo delle radici, per compensare le esigenze vegetative della pianta. All’opposto, un eccessivo sviluppo dell’apparato radicale rispetto alla parte aerea provoca un aumento di Citochinine che verranno trasferite per via xilematica alla parte aerea, determinando un maggiore sviluppo vegetativo e una crescita delle gemme laterali, che consentiranno di “smaltire” l’eccesso le risorse assorbite per via radicale."
In poche parole, semplificando: se cresce la parte aerea, crescono le radici - se crescono le radici, cresce la parte aerea.
Stefano-34666 ha scritto:
Vi metto però una foto per dimostrare che è vero che le piante in habitat hanno tutto lo spazio che vogliono ma, alla fin fine, usano quello che serve.

1648718282612.png

Clicca per allargare...
Mica crederete che le radici di un colonnare di qualche metro si riducano a una mappatella insignificante?
Avete mai espiantato un colonnare dalla terra? Non dico una Aloe dichotoma che era alta solo un metro e aveva le radici fino a 4 metri di distanza!!!

MLST-saguaro-roots-v4b.jpg
 

monikk64

Fiorin Florello
Simo98 :

L'A.maculata che ho in piena terra in Sicilia ha prodotto un pollone a 1m di distanza, e similmente il T.spachianus emette nuove colonne anche a distanza di 50 cm/1 m. Le radici sono evidentemente ancora più sviluppate in lunghezza

Questa diatriba vasi grossi vs vasi contenuti non avrà conclusione, io dico solo questo: provate a prendere un piccolo esemplare di qualche cm di una pianta a crescita esuberante (T.pachanoi, A.maculata, ad esempio) e mettela in un vaso sproporzionato (tipo 5/6 volte la piantina). Dopo un paio di anni vi assicuro che lo avrà completamente riempito e la pianta sarà più che raddoppiata, necessitando un rinvaso nuovamente con un vaso molto capiente. Invece con i soliti rinvasi in cui si passa dal diametro 10 al diametro 14 ci metti un'infinità di tempo in più ad ottenere una pianta matura in tempi normali
È abbastanza logico che maggiore lo spazio a disposizione, maggiore la crescita, mantenendo tutte le altre variabili costanti
 

monikk64

Fiorin Florello
Stefano-34666

cmr ha scritto:
Questo non è vero.
"Sintetizzando, un’eccessiva crescita della parte aerea rispetto all’apparato radicale genera un aumento di Auxine, le quali vengono trasferite per via floematica alle radici dove indurranno una risposta attraverso un maggior sviluppo delle radici, per compensare le esigenze vegetative della pianta. All’opposto, un eccessivo sviluppo dell’apparato radicale rispetto alla parte aerea provoca un aumento di Citochinine che verranno trasferite per via xilematica alla parte aerea, determinando un maggiore sviluppo vegetativo e una crescita delle gemme laterali, che consentiranno di “smaltire” l’eccesso le risorse assorbite per via radicale."
In poche parole, semplificando: se cresce la parte aerea, crescono le radici - se crescono le radici, cresce la parte aerea.

Mica crederete che le radici di un colonnare di qualche metro si riducano a una mappatella insignificante?
Avete mai espiantato un colonnare dalla terra? Non dico una Aloe dichotoma che era alta solo un metro e aveva le radici fino a 4 metri di distanza!!!

Vedi l'allegato 703686
Clicca per allargare...
Ciao,

io ho riportato la mia esperienza diretta.
Mi sono trovato, ad esempio, agavi potatorum che, nel giro di 3 o 4 anni, hanno richiesto vasi sempre maggiori (ed al momento del rinvaso sempre rigorosamente pieni) ma in superficie sono cresciute pochissimo.

Guardate questo esempio preso on-line di una A. Nigra:

1648730692406.png

Guardate inoltre queste foto:

1648730281186.png 1648730321518.png 1648730592314.png

sono piante cadute per intemperie. Non mi sembra che abbiano poi tutta questa zolla.
La teoria è quello dello schemino, la pratica è un pochino diversa.

Anche il mio ferocactus Herrerae, che ho svasato la scorsa estate, non aveva certo una zolla proporzionata alla chioma, e quello è sempre stato "nel largo".

1648730427889.jpeg 1648730465175.jpeg

Inoltre, se volete, leggete qui: https://palmieri.cc/onewebmedia/DISPENSA FITOREGOLATORI.pdf

E' spiegato in modo molto più dettagliato e preciso il principio di funzionamento di Citochinine ed Auxine.
Un connubio un pochino più complesso dell'estrema semplificazione data dal sito della Cifo e riportata da @cmr.
Anche perché, se fosse solo così, si avrebbero solo piante con la giusta proporzione tra radici e chioma oppure alla costante ricerca di questo equilibrio, mentre nella realtà molti fattori sbilanciano questo equilibrio da una parte o dall'altra.

Ste
 

monikk64

Fiorin Florello
Cmr :

Root Distribution in the Soil
Most desert cacti can be classified as shallow-rooted perennials
(Rundel and Nobel 1991). In the Sonoran Desert, the
roots of most cacti usually grow no deeper than 15 to 30 cm
below the soil surface, although the roots of some species
can extend laterally more than 10 m away from the plant
base (Cannon 1911). Not surprisingly, the deepest roots are
found for columnar cacti. A young plant of Carnegiea gigantea,
1.2 m tall, had a stout taproot that penetrated 30 cm
and lateral roots that extended 1.5 to 5 m away from the
plant, whereas an older, 6.8-m-tall plant had lateral roots
up to 9.7 m long that penetrated to a depth of 77 cm
(Cannon 1911), perhaps the deepest cactus roots on record.

Immagine.png



Stefano-34666 ha scritto:
La teoria è quello dello schemino, la pratica è un pochino diversa.
Resta sempre una domanda: hai mai espiantato un colonnare (o una grossa agave o una succulenta arborescente) dalla terra?
 

Giorgio78

Maestro Giardinauta
Visto che abbiamo ricevuto una lezione più che esaustiva sulla crescita delle piante, possiamo concludere che dobbiamo gestire le piante secondo lo spazio a nostra disposizione ! Io ad esempio con le piante che mi hanno reso possibile l'operazione sono passato dal 16cm al 14cm . Così magari posso mettere qualche vaso in più !
 

Simo98

Giardinauta Senior
Domanda sulle radici per i califfi: le succulente hanno in genere radici superficiali e che tendono a svilupparsi in lunghezza più che in profondità. Probabilmente (?) c'è una componente genetica che le fa sviluppare in questo modo, ma nel nostro clima mediterraneo, questo comportamento è mantenuto o tendono a svilupparle maggiormente anche in profondità?
Nei loro posti di origine è comune un andamento delle piogge simile al nostro in estate, ovvero con acquazzoni seguiti dal bel tempo. Con questa modalità il terreno si bagna solo nei primi strati (20/30 cm) e per poco tempo, mentre da noi dove può piovere per ore, se non giorni, l'umidità nel terreno si mantiene più a lungo e più in profondità
Spero di non aver detto cagate :laugh:
 

AlainCh2

Giardinauta
L'ipotesi che mi sono fatto in anni di pasticci con la terra è che:
due piante della stessa specie tendono a comportarsi come gli pare nelle stesse condizioni

Ed al nostro occhio di esseri umani le enormi differenze di comportamento stridono, mentre in natura premiano perchè forniscono maggior varietà di risposta e quindi di adattabilità.

Se poi limitiamo l'orizzonte al vaso ed al mezzo nutritivo, restringiamo ulteriormente il nostro campo visivo diminuendo la nostra capacità di interpretazione.

In questo siamo abituati ad una società di macchinari a "risposta certa"
e questo costringe ancora di più nel nostro giudizio.

Non sei sereno se entri in un ascensore, e pigiando un tasto ti ritrovi in un posto diverso dal desiderato.
Protesti e chiedi di riparalo, dicendo "E' dieci giorni che pigiando lo stesso tasto vado a finire sempre in posti diversi".
Non lo vedi come una sorpresa piacevole, non lo vedi come un fatto naturale.

Mentre in natura non esiste che l'incertezza del risultato.

Oggi si pretende che il campo seminato abbia XYZ di raccolto,
"sennò ci rimetto" ed allora si irriga con l'acqua del fiume se non piove.... e dietro tutta la catena può funzionare.
Non si accetta che vi sia una siccità perchè diventa un problema ECONOMICO

( mica perchè si fa la fame )

PS: Divagazioni di un filosofo mancato "Dai Vasi alle Piramidi - Dagli ascensori alle Granaglie"
 

cmr

Maestro Giardinauta
nel nostro clima mediterraneo, questo comportamento è mantenuto o tendono a svilupparle maggiormente anche in profondità?
L'A.maculata che ho in piena terra in Sicilia ha prodotto un pollone a 1m di distanza, e similmente il T.spachianus emette nuove colonne anche a distanza di 50 cm/1 m. Le radici sono evidentemente ancora più sviluppate in lunghezza

Della serie: fatti una domanda e datti la risposta! :ciao:
 

Simo98

Giardinauta Senior
L'A.maculata che ho in piena terra in Sicilia ha prodotto un pollone a 1m di distanza, e similmente il T.spachianus emette nuove colonne anche a distanza di 50 cm/1 m. Le radici sono evidentemente ancora più sviluppate in lunghezza

Della serie: fatti una domanda e datti la risposta! :ciao:
Beh ma questo esclude che le sviluppino in profondità? Anche un acero sviluppa radici a 1/2 metri di distanza, ma va molto più in profondità di un'Aloe in habitat
 

cmr

Maestro Giardinauta
Beh ma questo esclude che le sviluppino in profondità? Anche un acero sviluppa radici a 1/2 metri di distanza, ma va molto più in profondità di un'Aloe in habitat
A questo punto c'è solo una cosa da fare: appena avrai la possibilità di recarti da questa aloe che hai in piena terra armati di spazzola, rastrellino e zappetta e, come un archeologo alle prese con un prezioso ritrovamento: un colpetto di zappetta e una spazzolata, un colpetto di zappetta e una spazzolata, inizia delicatamente a riportare alla luce le radici. Poi, facci sapere!
Spoiler: conosco come va a finire.
 
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