monikk64
Fiorin Florello
conoscere bene la teoria è una buona base di partenza.......Tutta teoria e poca esperienza come i giovani d'oggi (o come da sempre...)
si fanno meno cavolate quando si passa poi alla pratica!
conoscere bene la teoria è una buona base di partenza.......Tutta teoria e poca esperienza come i giovani d'oggi (o come da sempre...)
Esistono il concime e il terriccio 'grasso'!Siperòpoi ci fai vedere colonnari infiniti coltivati in un ditale...
E pure una mega aloe in un vasetto
Non c'entra nulla il marciume delle cactacee con l'acqua e le dimensioni del vaso: ricordi il mio ferocactus in idrocoltura? Dipende dalla quantità di nutrimento presente nella composta che metti nel vaso: le piante 'verdi' ne godono, i cactus scoppiano.Io mi son fatto l'idea che sia più una questione di riduzione del rischio marciume... Meno terra c'è, prima si asciuga.
Si. La potatura delle radici è alla base delle tecniche bonsaistiche.Si bonsaizzano ? Perché non riescono a sviluppare l'apparato radicale e di conseguenza non si nutrono come si deve?
I giovani da sempre, me compreso, al tempo. Già la tua ammissione torna a tuo onoreTutta teoria e poca esperienza come i giovani d'oggi (o come da sempre...)
Ottimo excursusCiao,
io credo di essere uno dei due Stefani e vi spiego le mie motivazioni che sono anche dettate dal mio clima.
Il vaso deve essere proporzionato, ne troppo piccolo ne troppo grande.
A parte per un discorso estetico (una pianta piccola in un vaso grande sembra ancora più piccola) il vaso deve essere sufficiente a contenere le radici dando loro un pochino di margine per crescere.
A forza di crescere però le radici, trovandosi sempre con un terreno nuovo, ricco e nutriente, si sviluppano molto e tendono a metterci sempre meno a colonizzare il vaso. In pratica succede (questa è la mia esperienza) che le radici crescano di numero e di vigoria, riempiano il vaso, vengano rinvasate, trovino nuovo cibo e crescano ancora. Si ottiene quindi una reazione che non viene seguita, di pari passo, dalla parte aerea.
Di conseguenza ci si trova a dover svasare ogni anno le piante per dare spazio alle radici mentre la parte aerea non è cresciuta in proporzione.
Facendo invece stare le piante un pochino "meno comode" le radici si stabilizzano (in dimensione ed espansione) e la pianta ha modo di crescere senza subire un rinvaso annuale.
Il vaso poi deve essere della forma giusta. Vasi profondi per piante con fittone. Ciotole per piante con radici che si espandono in orizzontale etc.
Dipende poi, come detto, anche dal tipo di pianta. Le agavi sono il tipico esempio di piante che, se si seguisse il "loro volere", avrebbero bisogno di vasi giganteschi (avendo un apparato radicale molto sviluppato). Le colonnari hanno delle radici superficiali ma vogliono vasi pesanti per aiutale a stare in piedi e così via.
Come detto da altri, vasi grandi contengono più terra e questa, se è abbastanza ricca da far crescere la pianta, fatica anche ad asciugare.
Più inerti permettono vasi più grandi ma implicano anche più concimazioni (vista la minor quantità di terra e quindi di cibo)
Terza considerazione. Il peso. Un vaso grande pesa. Se uno ha la possibilità di lasciarlo all'aperto tutto l'anno allora non ci sono grossi problemi. Per uno come me che in inverno deve ritirare molti vasi il peso conta ed è meglio "bonsaizzare" magari la pianta, rallentandone la crescita, piuttosto che doversi trovare dopo qualche anno senza sapere dove metterla o come movimentarla.
Quarto punto. Svasare una pianta piena di spine in un vaso grande non è affatto semplice. Come ho anche documentato ci vuole tempo, pazienza, furbizia e tecnica. Si cerca quindi di rimandare questa operazione il più possibile.
Alla fin fine bisogna quindi mediare in base alle proprie esigenze, dando un occhio alla pianta ed uno alla propria casa, al proprio clima, alla propria salute etc.
Vi metto però una foto per dimostrare che è vero che le piante in habitat hanno tutto lo spazio che vogliono ma, alla fin fine, usano quello che serve.
Vedi l'allegato 703662
A questo saguaro, a parte per garantirne la stabilità, un vaso gigantesco è assolutamente inutile. Un'agave, piantata nello stesso terreno del sud degli Stati Uniti, alta un quinto del saguaro, ha invece delle radici grandi come tutto il camioncino.
Ste
Questo non è vero.A forza di crescere però le radici, trovandosi sempre con un terreno nuovo, ricco e nutriente, si sviluppano molto e tendono a metterci sempre meno a colonizzare il vaso. In pratica succede (questa è la mia esperienza) che le radici crescano di numero e di vigoria, riempiano il vaso, vengano rinvasate, trovino nuovo cibo e crescano ancora. Si ottiene quindi una reazione che non viene seguita, di pari passo, dalla parte aerea.
Di conseguenza ci si trova a dover svasare ogni anno le piante per dare spazio alle radici mentre la parte aerea non è cresciuta in proporzione.
Facendo invece stare le piante un pochino "meno comode" le radici si stabilizzano (in dimensione ed espansione) e la pianta ha modo di crescere senza subire un rinvaso annuale.
Mica crederete che le radici di un colonnare di qualche metro si riducano a una mappatella insignificante?Vi metto però una foto per dimostrare che è vero che le piante in habitat hanno tutto lo spazio che vogliono ma, alla fin fine, usano quello che serve.
Ciao,Questo non è vero.
"Sintetizzando, un’eccessiva crescita della parte aerea rispetto all’apparato radicale genera un aumento di Auxine, le quali vengono trasferite per via floematica alle radici dove indurranno una risposta attraverso un maggior sviluppo delle radici, per compensare le esigenze vegetative della pianta. All’opposto, un eccessivo sviluppo dell’apparato radicale rispetto alla parte aerea provoca un aumento di Citochinine che verranno trasferite per via xilematica alla parte aerea, determinando un maggiore sviluppo vegetativo e una crescita delle gemme laterali, che consentiranno di “smaltire” l’eccesso le risorse assorbite per via radicale."
In poche parole, semplificando: se cresce la parte aerea, crescono le radici - se crescono le radici, cresce la parte aerea.
Mica crederete che le radici di un colonnare di qualche metro si riducano a una mappatella insignificante?
Avete mai espiantato un colonnare dalla terra? Non dico una Aloe dichotoma che era alta solo un metro e aveva le radici fino a 4 metri di distanza!!!
Vedi l'allegato 703686
ma sono divagazioni utili. Basta cosa?adesso basta con le divagazioni
E poi sappiamo tutti che Monikk vuole avere colonnari di 2 metri in vaso e Aloe larghe 1 metroma sono divagazioni utili. Basta cosa?
Certo, con la pazienza che si ritrovaE poi sappiamo tutti che Monikk vuole avere colonnari di 2 metri in vaso e Aloe larghe 1 metro
Resta sempre una domanda: hai mai espiantato un colonnare (o una grossa agave o una succulenta arborescente) dalla terra?La teoria è quello dello schemino, la pratica è un pochino diversa.
Se non traduci in italiano spulky ti uccide.Root Distribution in the Soil
Most desert cacti can be classified as shallow-rooted perennials
(Rundel and Nobel 1991). In the Sonoran Desert, the
roots of most cacti usually grow no deeper than 15 to 30 cm
below the soil surface, although the roots of some species
can extend laterally more than 10 m away from the plant
base (Cannon 1911). Not surprisingly, the deepest roots are
found for columnar cacti. A young plant of Carnegiea gigantea,
1.2 m tall, had a stout taproot that penetrated 30 cm
and lateral roots that extended 1.5 to 5 m away from the
plant, whereas an older, 6.8-m-tall plant had lateral roots
up to 9.7 m long that penetrated to a depth of 77 cm
(Cannon 1911), perhaps the deepest cactus roots on record.
Vedi l'allegato 703782
Resta sempre una domanda: hai mai espiantato un colonnare (o una grossa agave o una succulenta arborescente) dalla terra?
Ciao,Root Distribution in the Soil
Most desert cacti can be classified as shallow-rooted perennials
(Rundel and Nobel 1991). In the Sonoran Desert, the
roots of most cacti usually grow no deeper than 15 to 30 cm
below the soil surface, although the roots of some species
can extend laterally more than 10 m away from the plant
base (Cannon 1911). Not surprisingly, the deepest roots are
found for columnar cacti. A young plant of Carnegiea gigantea,
1.2 m tall, had a stout taproot that penetrated 30 cm
and lateral roots that extended 1.5 to 5 m away from the
plant, whereas an older, 6.8-m-tall plant had lateral roots
up to 9.7 m long that penetrated to a depth of 77 cm
(Cannon 1911), perhaps the deepest cactus roots on record.
Vedi l'allegato 703782
Resta sempre una domanda: hai mai espiantato un colonnare (o una grossa agave o una succulenta arborescente) dalla terra?
la metto nel mio cassetto dei desideri...
Mi sembra Notocactus uebelmannianusVedi l'allegato 715959
e questi???????