Sì, sostanzialmente sì. In realtà non è detto che il portinnesto venga tralasciato, dipende tutto dalla vigoria e dalla capacità rizogena della varietà innestata. Il mondo vivaistico punta di più sull'innesto perché in un sistema prodttivo che si è ormai sostanzialmente industrializzato è più semplice e veloce da ottenere. Il ciclo produttivo di una rosa a radice nuda da innesto dura circa 2 anni. Dapprima si fanno crescere per un anno piante da seme del portainnesto scelto (se ne fanno delle talee se si usa una varietà selezionata), che vengono poi espiantati nel periodo di riposo vegetativo e reimpiantati in filari in un campo apposito; dunque si fanno crescere fino all'estate, quando vengono manualmente innestati in agosto con la tecnica dell'innesto a gemma con taglio a T. La gemma rimane dormiente fino alla primavera successiva, quando si sviluppa e viene di conseguenza cimata la parte aerea del portainneso appena sopra all'attaccatura e si lascia sviluppare la pianta innestata per tutta la stagione fino ad ottobre, quando viene espiantata, potata e venduta. Per la talea invece di solito si effettua in inverno (Nino Sanremo in realtà utilizza il sistema della talea apicale, sensbilmente diverso), perché è richiesta un controllo dell'ambiente minore; uno dei principali svantaggi della talea è che bisogna avere campi di piante madri significativamente più ampi, perché se per innestare una pianta basta una gemma, per farne una talea serve un ramo di almeno 4/5 gemme. Con l'innesto poi le possibilità di mancato attecchimento sono bassissime, se fatto correttamente, mentre con le talee non è così. Le talee di solito poi vengono effettuate in vaso, e non in pieno campo. C'è poi da dire che non tutte le varietà sono vigorose se riprodotte da talea e molte sono molto difficili da far radicare; In Europa di solito si predilige l'innesto per questa serie di motivi, mentre in America, dove in alcune zone gli inverni sono molto più lunghi e freddi di quelli europei, molti preferiscono le piante su radice propria perché più resistenti al freddo (in primis il punto d'innesto è una ferita, e quindi di base sensibile. Poi, in questo modo, basta scegliere varietà resistenti al freddo, senza dover pensare al portainnesto. Oltre a ciò, qualora una pianta dovesse malauguratamente gelare, la parte sottoterra probabilmente resisterebbe e ributterebbe in primavera). In alcuni vivai all'avanguardia si stanno sperimentando metodi più efficaci ed economici, come la radicazione del portainnesto da talea contemporaeamente all'innesto (in pratica, si tagliano rami di portainnesto, si innestano meccanicamente e si mettono a radicare nello stesso momento in cui la ferita dell'innesto guarisce), la formazione del callo fuori dal terreno, che permette di ottenere risultati migliori che la taleazione tradizionale, e il metodo del "ponte", che consiste nell'effettuare un'innesto da contatto volutamente debole con lo scopo di ottenere piante su radice propria (in pratica il portainnesto sostiene la varietà innestata per il periodo della radicazione della stessa, per poi essere tralasciato dalla pianta in quanto debolmente unito). Alcuni ibridatori (al momento mi viene in mente Barden, ma anche altri) sostengono che il mercato di rose è destinato ad indirizzarsi verso la talea, perché gli innestatori sono sempre più difficili da trovare (è un lavoro per cui bisogna essere abili e veloci, ma permette di lavorare solo per un paio di settimane all'anno e non è strapagato. Inoltre è un lavoro faticosissimo, perché consiste di stare tutto il giorno inginocchiati e piegati sotto il sole di agosto, a ripetere dei movimenti fini pianta per pianta, migliaia di piante al giorno), e quindi utilizzano come requisito per le piante che commercializzano che siano riproducibili per talea abbastanza facilmente e che su radice propria siano abbastanza vigorose.
finito questo lunghissimo excursus (mi rendo conto solo adesso di non sapere perché l'ho fatto, dato che non era riciesto e nemmeno pertinente
), se scegli di piantare una Wichuraiana con ogni probabilità succederà così. Colonial White e Paul Noel le conosco solo di nome, non saprei dirti come rispondono all'ombra; comunque che io sappia è una caratteristica di Dr. Van Fleet e sport (quindi White Dr. Van Fleet, New Dawn, Awakening, White New Dawn e tutti gli altri) e non dell'intera categoria degli ibridi di WIchuraiana. Comunque bisogna vedere cosa intendi per ombra, se prendono già 4/5 ore di sole al giorno per molte varietà va bene