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"cose" fastidiose..

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Non mi piacciono i giornali femminili, non li comperò più da anni.

Troppo grossi, troppo pesanti, solo pubblicità e, pillole di notizie. Mi sembra che non rispettino le donne, che pensino che a noi donne servano solo pillole, che non siamo capaci di informarci, di leggere libri e che l'unica cosa ci interessi sia "il pettegolezzo".
Bene a me tutte queste cose non interessato :)
 
S

SEBBY

Guest
Mi trovo completamente in accordo con te. Dei giornali femminili non sopporto lo stereotipo di donna che vogliono "propinarci", a metà strada tra la femme-fatale e l'angelo del focolare alle prese con i piccoli guai domestici, sempre, beninteso, vestite all'ultima moda e perfettamente pettinate!!!!!!!!!!!!!!!!!
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Ahi ahi ahi Sebby, ti sei dimenticata che dobbiamo sempre essere anche Truccate, senza nessuna sbavatura, il rossetto di un bel rosso che attizza. :D :D :D

Hai ragione, altra cosa che non approvo è la moda che ci propongono.
Io mi chiedo ma come si fa ad andare in giro con quei vestiti, a parte gli altissimi costi, vorrei proprio vedere chi se li può permettere, ma a parte questo, ci sono due punti che mi fanno sorridere:
- mi vedrei proprio vestita così a portare fuori il cane (quando ero più giovane avevamo Dotty un meraviglioso bobtail) Chiara all'asilo e Luc a scuola, ma quando mai
- se si va in ufficio vestite come loro ci propongono , saremmo accusate di molestie sessuali all'incontrario :)
 

*ALE*

Apprendista Florello
Isotta ha scritto:
A me infastidiscono molto alcune colleghe che si lamentano sempre di quanto è stata pesante la giornata di lavoro e questo ogni giorno, possibile che si vedano sempre e solo le cose negative, si contino continuamente i giori per la prossima vacanza, ma dico io, perchè non cambiano lavoro? Io capisco che ci possano essere difficoltà, anch'io le ho, ma non ci si può lamentare sempre, è deprimente, specialmente se si hanno parecchi anni davanti prima della meritata pensione!

Scusate ma io la vedo così, non basta lamentarsi, bisogna darsi da fare per trovare soluzioni, nel bene e nel male.
Mi rispecchio in pieno con le tue colleghe, io odio il mio lavoro e conto i secondi che mi separano dalle prossime ferie, ora in vista c'e' Pasqua... Purtroppo non posso cambiare lavoro, o meglio, non ne trovo uno che mi possa permettere di pagare ogni mese il mutuo, le bollette, la spesa ecc ecc. Sono insoddisfatta di cio che faccio ora, avrei voluto un lavoro a contatto con la natura infatti mi dico sempre che sono nata nel posto sbagliato, io amo la montagna e mi sarebbe piaciuto fare la guardia venatoria ma credo che a 27 anni sia un po' tardi per pensarci, che ne pensi? Ho fatto la scuola per ragionieri solo perche' era vicina a casa, per pigrizia e nulla altro. Ora il mio lavoro e' fare fatture, ddt, passare ordini agli operai, insomma sono dalle otto della mattina alle 6 di sera in mezzo a della stupidissima carta, chiusa tra 4 mura senza nemmeno una finestra per poter vedere quei 2 alberi striminziti che ci sono nel piazzale fuori. Sono pessimista e lo so pero' e' difficile trovare il lato positivo in una situazione del genere.
Ah, e poi si aggiunge la stupidita' di certi colleghi che fumano anche se non si puo'.... E la vita va avanti.
Ale
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Ale ..... mai dire maim, non arrenderti, quello che hai fatto fino ad ora, può servirti per poter cambiare rotta, devi solo decidere di farlo, con testa, ma farlo :)
Buona giornata:love_4:
 
M

Mamma Sara

Guest
Cosa più mi infastidisce? Gli afidi e quei pidocchietti che trovo sulle mie piante magari mentre stanno fiorendo o fruttificando!!! Magari la natura ne ha previsto l'utilità ma per me sono proprio insignificanti!!!!!
 
S

SEBBY

Guest
*ALE* ha scritto:
Ora il mio lavoro e' fare fatture, ddt, passare ordini agli operai, insomma sono dalle otto della mattina alle 6 di sera in mezzo a della stupidissima carta, chiusa tra 4 mura
Ale

Anch'io sono ragioniera e ho sempre fatto e faccio il tuo stesso lavoro, ma diversi anni fa ho dovuto scegliere se farlo annoiandomi o trovarci qualcosa di stimolante...
Ho scelto la seconda strada... non mi sono limitata a passare gli ordini agli operai, ho cercato di capire ciò che facevano e come lo facevano...ho frequentato corsi di disegno tecnico e di sistemi avanzati di cad-cam per imparare a lavorare sui controlli numerici delle macchine utensili (settore metalmeccanico), ho imparato a disegnare al computer pezzi meccanici, ho lavorato in officina...continuavo anche a fare ddt e fatture, ma anche tanto altro: è stato faticoso, ma oggi....ho, insieme a mio marito, un'azienda mia ed è una grande soddisfazione!!!!!
Certo continuo a sognare di aprire un vivaio....ma questa è un'altra storia!!!!!
Tanti auguri!! Ciao
 

*ALE*

Apprendista Florello
SEBBY ha scritto:
Anch'io sono ragioniera e ho sempre fatto e faccio il tuo stesso lavoro, ma diversi anni fa ho dovuto scegliere se farlo annoiandomi o trovarci qualcosa di stimolante...
Ho scelto la seconda strada... non mi sono limitata a passare gli ordini agli operai, ho cercato di capire ciò che facevano e come lo facevano...ho frequentato corsi di disegno tecnico e di sistemi avanzati di cad-cam per imparare a lavorare sui controlli numerici delle macchine utensili (settore metalmeccanico), ho imparato a disegnare al computer pezzi meccanici, ho lavorato in officina...continuavo anche a fare ddt e fatture, ma anche tanto altro: è stato faticoso, ma oggi....ho, insieme a mio marito, un'azienda mia ed è una grande soddisfazione!!!!!
Certo continuo a sognare di aprire un vivaio....ma questa è un'altra storia!!!!!
Tanti auguri!! Ciao

Sebby ti invidio tanto, e' vero quello che dici e forse se la ditta fosse mia farei come hai fatto tu ma qui si lavora come dei pazzi e soddisfazioni zero, nessuna gratificazione, non parlo di soldi, a volte basterebbe anche solo un grazie per farti apprezzare un po' questo inferno ma nemmeno quello, anzi il piu' delle volte si prendono colpe che non si hanno e allora che me lo fa fare? Io faccio le mie 8 ore e non muovo un dito di piu', non se lo meritano... pensa che ero l'unica che non segnava mai gli straordinari anche se alla fine del mese sommando tutte le mezzore avrei avuto un bel po' di soldini (loro pero' nemmeno mi chiedevano se dovevo avere qualche cosa....), altri miei colleghi segnano persino i 5 minuti, io me ne vado all'ora giusta e basta...
 
E

elenina

Guest
ma ale!!!: "credo che a 27 anni sia un po' tardi per pensarci"?
non è mai tardi! se non hai il coraggio di cambiare adesso, visto che proprio non sopporti il tuo lavoro....fattelo venire!! sei nel pieno della gioventù, cavoli!! non scoraggiarti!
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Hai ragione Elenina, Ale non c'è un momento per realizzare i nostri sogni, siamo noi che dobbiamo decidere di vivere con coraggio.:love_4:
 

elleboro

Florello
ISOTTAAA
tu sia benedetta! Finalmente! io non ho osato dirlo, ma la cosa più fastidiosa è la lamentela sempre e in assoluto...
su 1000 lamentela saranno dieci quelle che hanno veramente e concretamente motivo di essere formulate (naturalmente non possiamo sapere "quali", e questo rovina il tutto perchè non siamo in grado di rintuzzare quelle false ed aiutare concretamente chi ne ha bisogno).
Noi siamo i forgiatori della nostra vita. Alcuni la prendono saldamente nelle loro mani e si affaticano a indirizzarla secondo i loro desideri, compiendo sacrifici e rinunce, di solito col sorriso sulle labbra, dato che tutto dipende da loro scelte consapevoli.
Altri, ad ogni bivio, scelgono sempre la soluzione più semplice e poi, negli anni, si trovano ad essere anni luce da dove vorrebbero e... via alle lamentele.
Altri ancora, non provano nemmeno ad apprezzare quello che hanno, sono sempre in ansiosa attesa di avere quello che hanno gli altri, e se per caso lo raggiungono, già non li soddisfa più...
Infine ci sono quelli che si pongono sì degli obiettivi, ma sono sempre mete irraggiungibili, quindi, per quanto si diano da fare... non ce la faranno mai.
Non ti domandi come e perchè il mondo si plasmi con le sue proprie mani la sua infelicità? Io a volte assisto attonita e senza poterci far nulla, al deliberato disegno di come rovinarsi la vita.

Ma in questi mesi sto assistendo ad un rarissimo e felicissimo cambio di rotta. La figlia di una mia amica lavorava da Versace con pingue stipendio, qualche vestito, compiti internazionali, carriera assicurata... ma era infelice. Voleva il verde e l'aria aperta. A 40 anni forse uno o due di più) si è licenziata, è andata a vivere in campagna, nel Varesotto e adesso... fa la postina dalle 8 alle 14, guadagnando meno di un quinto di quello che guadagnava prima. Ha affittato il suo monolocale di Milano. Risparmia su tutto (per esempio il riscaldamento, cosa che mi da i brividi) per potersi permettere ora un corso di potatura, ieri di percussioni e non so che altro. In questi giorni un grossissimo vivaio al quale si era offerta come commessa a mezza giornata addietro, l'ha chiamata e adesso sta esaminando che tipo di vita ne conseguirebbe, ancora prima di sapere cosa guadagnerebbe. Pur aiutando la mamma che ha una pensione insufficiente.

E poi... abbiamo qui l'esempio di Emanuela. Chi di noi avrebbe il coraggio di dare alla propria vita una svolta così radicale? Quasi un salto nel buio ma verso uno stile di vita che ama molto?

Mi sono sempre chiesta perchè la scuola non si fa carico di prendere in esame ed illustrare ai ragazzi, dall'asilo all'università, quali sono i metodi sicuri per diventare infelici, ed aiutarli così a starsene lontano.

Beh, è anche questo un tema che mi appassiona e che ho cercato di tener presente nell'educazione dei miei figli.
Scusate la tiritera. Ancora due parole per dire alle persone che hanno veri motivi di lamentela e di infelicità, che il mio cuore è veramente al loro fianco, con tanto tanto affetto. A loro un forte ripetuto abbraccio e tutta la mia amicizia.
 
Ultima modifica:

ciaseta

Florello Senior
anch'io non considero apprezzabile il mio lavoro...l'ambiente è peggiorato, la tendenza è quella della disinformazione e dell'appiattimento ad essere semplici terminaliste che schiacciano un tasto per dare questa o quella informazione....

però tutto sommato torno a casa e scompare tutto....sono felice con mio marito, la mia casina, i lavori da fare, le mie piantine....

sto imparando ora a vedere il lavoro in prospettiva e a non dargli il peso che gli davo prima: ovvio che ci sono i momenti bui, ma poi tutto passa e sto meglio.
è vero: potrei darmi da fare sul serio x cercare qualcos'altro, ma forse non sono veramente stufa oppure non ho davvero ancora toccato quel limite che ti spinge a mollare tutto e tutti.
forse aspetto che alcuni aspetti della mia vita si stabilizzino, o forse non ho + tanta voglia di cambiare, perchè ne ho già cambiati ben troppi di lavori e ora ho voglia di un pò di stabilità....

bè si vedrà....
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Elleboro, cara amica, le tue parole sono molto saggie, ma dietro ad esse c'è un giudizio.

E' vero mio marito ed io abbiamo deciso di cambiare radicalmente la nostra vita, ma non ci saremmo mai arrivati, se prima non avessim guarito le nostre ferite, se non ci fossimo liberati ricevuti.
Prima abbiamo dovuto fare pulizia, toglierci tutto ciò che non ci apparteneva, ma che era di altri, e poi fatta chiarezza dentro il nostro cuore ecco la strada aperta, semplice ed illuminata da un raggio solare.

Io continuavo a lavorare e a cercare di fare "carriera" perchè l'insegnamento ricevuto da mia madre era: "Lavora, renditi indipendente, non essere mai assoggettata ad un uomo".
Lei diceva questo per proteggermi, per farmi avere una vita migliore della sua, il suo matrimonio non è stato felice, la sua vita con mio padre non è stata semplice, erano due buonissime e bellissime persone che dopo la guerra si sono unite nella loro disperazione, ma hanno poi vissuto una vita disperata.

Solo quando ho capito questo ed ho lasciato il mio lavoro, quando mi sono liberata da ciò che non mi apparteneva, ho trovato il coraggio di cambiare, mentre prima ho trascorso 30 anni a lamentarmi, ad essere scontenta, insoddisfatta, cattiva, odiosa, invidiosa e quanto altro, non ero felice.

Penso che questi insegnamenti non possa darli la scuola o l'università, ma dobbiam trovarli dentro di noi, siamo persone belle, belle perchè uniche, belle perchè diverse, e dentro di noi abbiamo la forza di cambiare, dobbiamo solo darle spazio, lo spazio che si merita e che ci meritiamo.

Un augurio a tutte/i liberatevi :love_4:
 
M

Mary74

Guest
Ragazze belle parole ma non siamo tutti uguali.
L'insoddisfazione lavorativa è una cosa avvillente e non tutti hanno la possibilità di cambiare lavoro.
Se una è sola , non ha figli o figli sono grandi è più facile cambiare e rischiare.
Ma chi ha il mutuo da pagare? I figli da mandare a scuola?

Personalmente metto passione in quello che faccio anche se non centra nulla con i miei studi.Ma torno a ripetermi ,non tutti siamo uguali.
 
S

SEBBY

Guest
*ALE* ha scritto:
Sebby ti invidio tanto, e' vero quello che dici e forse se la ditta fosse mia farei come hai fatto tu ma qui si lavora come dei pazzi e soddisfazioni zero, ..
Ma io non ho sempre lavorato in proprio, all'inizio, quando ho deciso che se dovevo lavorare tanto valeva che trovassi degli stimoli e degli interessi anche nel lavoro, ero una semplice dipendente e ho continuato ad esserlo per molto tempo, ma ho cercato lo stesso di crescere, di imparare, ho studiato tanto...e, pian piano, ti posso dire che sono arrivati i riconoscimenti anche dai miei capi e dai colleghi, vedendomi motivata era come se mi vedessero per la prima volta!!!.....Poi quando me la sono sentita, ho deciso di fare il grande passo e trovare ancora maggiori gratificazioni nel lavoro in proprio. Non ti scoraggiare mai!!! E scusa la "paternale"!!!!! Ciao :) :) :)
 

ciaseta

Florello Senior
Coccinella74 ha scritto:
Ragazze belle parole ma non siamo tutti uguali.
L'insoddisfazione lavorativa è una cosa avvillente e non tutti hanno la possibilità di cambiare lavoro.
Se una è sola , non ha figli o figli sono grandi è più facile cambiare e rischiare.
Ma chi ha il mutuo da pagare? I figli da mandare a scuola?

Personalmente metto passione in quello che faccio anche se non centra nulla con i miei studi.Ma torno a ripetermi ,non tutti siamo uguali.
ti capisco, infatti a volte l'unica soluzione può essere quella di cambiare il nostro atteggiamento verso una situazione che per mille motivi ci lega.
attenzione però , non dico che sia semplice, io ci sto provando e ancora non so se ci riuscirò....

poi credo che arrivi il momento per tutto prima o poi.....quando si sbloccano certe situazioni...quando noi stessi siamo meglio disposti.....quando alcune circostanze vanno ad incastrarsi in un certo modo....
l'importante è non arrendersi e avere molta pazienza......ripeto non è facile!

un domani credo che anche per me si sbloccherà qualcosa.....ma ora no.
 
M

Mary74

Guest
Ciao Stefania, hai detto una cosa giustissima "a volte l'unica soluzione può essere quella di cambiare il nostro atteggiamento verso una situazione che per mille motivi ci lega".
Per carattere sono sempre ottimista e cerco sempre di trovare l'aspetto positivo in ogni cosa ma non mi permetto di criticare chi non lo fa.
Poi se mi guardo alle spalle e vedo chi sta peggio di me o chi ha dei veri problemi (una persona cara malata per esempio...), mi reputo anche una persona fortunata.
 
S

SEBBY

Guest
Rileggendo ciò che ho scritto mi sono resa conto che i miei interventi potevano sembrare una critica e non un incoraggiamento. Non volevo assolutamente essere saccente, nè mi permetterei mai di dire che è semplice: ho voluto raccontare la mia esperienza di vita, che magari non è condivisibile da altri. Ma sono d'accordo con chi ha detto di voler apprezzare ciò che ha: ho avuto due terribili momenti nella mia vita in cui ho perso due persone che amavo tanto, dopo di allora tutto è stato diverso e ciò che ho mi sembra molto più bello. Però, secondo me, apprezzare ciò che si ha vuol anche dire non arrendersi a situazioni che non ci rendono felici.
 

ciaseta

Florello Senior
SEBBY ha scritto:
Rileggendo ciò che ho scritto mi sono resa conto che i miei interventi potevano sembrare una critica e non un incoraggiamento. Non volevo assolutamente essere saccente, nè mi permetterei mai di dire che è semplice: ho voluto raccontare la mia esperienza di vita, che magari non è condivisibile da altri. Ma sono d'accordo con chi ha detto di voler apprezzare ciò che ha: ho avuto due terribili momenti nella mia vita in cui ho perso due persone che amavo tanto, dopo di allora tutto è stato diverso e ciò che ho mi sembra molto più bello. Però, secondo me, apprezzare ciò che si ha vuol anche dire non arrendersi a situazioni che non ci rendono felici.
io non l'ho presa così, anzi, la tua esperienza può essere di sprone a chi ha ancora voglia di ribaltare le cose, di volgere una situazione negativa in una +positiva o addirittura straordinaria, e ti ammiro molto per questo!

poi è anche un fatto caratteriale......chi non è così, diciamo .....rampante, non ha altra scelta che fare buon viso.....in ogni caso è sempre un modo di reagire e di non accettare passivamente una data situazione.

nel mio caso particolare sono sicura che i tempi non sono ancora maturi, io sono una che aspetta e si guarda intorno...... :eek:k07:
 
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