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Che Succede, Non Siete Interessati Ai Mondiali ...

fabiaoit

Giardinauta
No, non ci credo a questo Io sono tornato rinunciando a molte possibilità proprio perchè volevo stare in Italia e contribuire al miglioramento, ma mi sono trovato davanti ad un muro di gomma.

Molti mi avevano sconsigliato di tornare, ma io duro e convinto, mosso da un sentimento a dir poco d'amore folle per il mio paese.

Quindi io ti posso assicurare che i sentimenti patriottici si possono anche perdere. Io continuerò ad amare il bello di questo paese ma rifiuterò sempre ogni forma cieca di patriottismo.

Non sono un cane che se mi prendi a calci ti amo lo stesso (N.B. amo i cani) se mi prendi a calci riconsidero i nostri rapporti.

Comunque spesso rido, non sono sempre così drammatico.

Ciao

Fabiaoit
 
A

ambapa

Guest
Oleander ha scritto:
non era mia intenzione fare bei discorsi o altro, così come il richiamo alla storia del nostro paese non era un rimprovero nei tuoi confronti...volevo solo ricordare a tanti giovanotti (io poi ho 33 anni) che questo paese è stato costruito con tanti sacrifici...e martiri.....da qui dovrebbe nascere un minimo senso di patriottismo, cosa che nulla ha a che fare coi problemi che comprendo possano darti delusione...

Scusate il trombonismo che inevitabilmente pervade le mie parole ma ...non è proprio per tutti quei sacrifici che dovremmo più rispetto a noi stessi e al nostro Paese? Che cosa significa patriottismo? E' solo un moto istintivo e irrazionale che ci porta a lacrimare di fronte a una bandiera o dovrebbe essere qualcosa di più? Non dovrebbe essere il rispetto di sè stessi e della propria dignità? Come si fa a difendere la dignità in un paese come questo? E come si fa a vantarsi, il che sarebbe sacrosanto, della nostra storia, della nostra arte, quando noi per primi non la conosciamo? Come si fa a vantarsi, e ne avremmo tutti i diritti, delle nostre bellezze naturali quando permettiamo che vengano martoriate tutti i giorni, con il beneplacito e la rassegnazione di tutti? Potrei continuare con molti altri esempi, il disprezzo per le capacità dei nostri giovani laureati che come si diceva pocanzi non hanno nessuna possibilità, ecc...ma tanto così và il mondo...cosa ci vogliamo fare? Non venitemi a dire, per favore, che chi non tifa per la Nazionale non è patriottico...spero di essermi spiegata.
 

aseret

Florello Senior
Concordo con la tua ultima frase, io non tifo per la Nazionale..troppo di troppo...però amo il mio paese con tutti i difetti che ha: noi siamo sempre molto critici con tutti, però non è che le cose vadano molto meglio altrove, solo che gli altri preferiscono l'immagine allo sbandieramento della loro realtà.
 

fabiaoit

Giardinauta
aseret ha scritto:
non è che le cose vadano molto meglio altrovequote]

Sono d'accordo con te su questo punto, ma dobbiamo riconoscere che chi scegli di emigrare lo fa' sempre perchè riesce ad avere maggiori opportunità. Nessuno emigra per il piacere di farlo.

Il problema è che nulla è cambiato: gli italiani emigravano agl'inizi del secolo scorso e lo fanno oggi, con l'unica differenza che adesso i giovani che emigrano lo fanno spesso con una laurea in tasca.

Ciao

Fabiaoit
 

boba74

Esperto di alberi ed arbusti
Sì, ma ribadisco il concetto: uno può emigrare adesso come 100 anni fa, ma rimanere italiano e conservare il suo amore per la propria terra d'origine. Dicevi giustamente, che uno emigra per necessità, ma non credo che lo faccia perchè non ama il proprio paese. Lo si può amare anche se non è all'altezza delle nostre aspettative.
Anche perchè "il paese" non è una persona che ci maltratta o che ci sfrutta o non ci da il lavoro che vogliamo. Il paese è un insieme di persone, non ha una volontà propria, ma è costruito da milioni di vite, e tutte, chi più, chi meno contribuiscono a renderlo migliore o peggiore.
 

fabiaoit

Giardinauta
boba74 ha scritto:
Il paese è un insieme di persone, non ha una volontà propria, ma è costruito da milioni di vite, e tutte, chi più, chi meno contribuiscono a renderlo migliore o peggiore.

Sono d'accordo con te infatti credo che siano stati gli iataliani tutti, e mi ci metto anch'io, a volere questa situazione. Sono stati questi uomini e donne che hanno permesso il degrado politico del nostro paese e per questo che mi indigno. Non ce l'ho mica con l'italia geografica ce l'ho con quella politica.

Fabiaoit
 

rossl

Giardinauta Senior
E' vero, siamo noi tutti artefici di questa situazione di 'degrado politico' - come dice Fabio - ma io aggiungerei soprattutto culturale e morale: non c'è amore per l'arte, per il proprio lavoro ben fatto, non c'è solidarietà per gli altri, non c'è abbastanza disciplina nello studio, non c'è voglia di impegnarsi in prima persona in nient'altro che non sia il proprio tornaconto....non possiamo stupirci se i giovani, che non trovano un lavoro decente e che non sono valorizzati per le loro capacità, sono così scoraggiati.
Eppure non posso non amare profondamente il mio paese, per tutto quello che mia ha dato, per la storia che mi porto sulle spalle e che mi lega per sempre alle vite che mi hanno preceduto
 

Pat

Moderatrice Globale / Sez. Piante d'Appartamento
Membro dello Staff
Maremma bbona :martello2 dai mondiai di calcio siam finiti a parlare di tutt'altro :storto: ma ........................... chi è che si li ricorda i mondiali dell''82 :hands13: quelli che quando giocava l'Italia non c'era in giro nessuno :fifone2: e quando segnava se stavi fuori (come me sul terrazzo a stendere, ovvio non la finale :rolleyes: ) sentivi tutt'intorno GOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLL :froggie_r :froggie_r :froggie_r
 

daria

Master Florello
Io non sono patriottica nel senso canonico del termine, allo stesso tempo trovo che questo sia un paese stupendo, con risorse e capacità in ogni ambito, apprezzate e riconosciute nel mondo, peccato che siamo così poco inclini a salvaguardare noi stessi, e i nostri patrimoni comuni, credo anche che il nostro distorto senso di solidarietà continuerà a non portarci lontano...
 

Bia

Giardinauta Senior
Pat ha scritto:
Maremma bbona :martello2 dai mondiai di calcio siam finiti a parlare di tutt'altro :storto: ma ........................... chi è che si li ricorda i mondiali dell''82 :hands13:

Io.....:hands13: :hands13:
 

rossl

Giardinauta Senior
[
Io ho vissuto per molto tempo all'estero e sono tornato in Italia convinto che potessi essere più utile qui. Sono tornato super preparato 2 lauree e un master, ma una volta in Italia non sono riuscito a trovare niente, non ho mai avuto un contratto serio solo contratti a progetto.

Purtroppo a me i bei discorsi non fanno più molta impressione, adesso cerco i fatti.


[/QUOTE]

Capisco il senso di rabbia impotente che si può provare quando, pur con un'ottima preparazione accademica, non si riesce a trovare un lavoro serio e soddisfacente e non si può, di conseguenza, neppure programmare il proprio futuro.
Queste cose mi amareggiano molto, perchè penso alle potenzialità sprecate, alle speranze deluse e alla sensazione di impotenza, appunto, che provano tanti nostri ragazzi, e spesso proprio quelli che hanno molto da offrire.

Non demordere Fabio, ognuno di noi può e deve continuare a lottare per farcela, per cambiare qualcosa in questo paese, io te lo auguro
 

Bia

Giardinauta Senior
Pat ha scritto:
Io c'ero quel giorno allo stadio di Bergamo :hands13: ed ho ancora la sciarpa del Verona con cui feci a cambio con una tifosa :froggie_r

E mi ricordo anche quelle domeniche allo stadio, quando noi bambini ci potevamo andare ancora senza rischiare la vita, e mi ricordo che l'ultima di campionato giocavamo con l'Avellino, mio papà allo stadio; io, mia mamma e mia sorella in Piazza Brà (la più importante di Verona) a seguire la partita sul mega-schermo, in mezzo ad una marea di gente, vestite di giallo-blu, con lo scudetto tricolore dipinto sulla faccia.... E l'immancabile bagno nella fontana al centro della piazza, proprio davanti all'Arena....

Pensa che potrei ancora snocciolarti tutti i nomi dei giocatori di quel meraviglioso Hellas...

Non so, non è patriottismo, è che ti rimangono certe emozioni che, anche a distanza di anni, ti fanno ancora battere il cuore!
 

Pat

Moderatrice Globale / Sez. Piante d'Appartamento
Membro dello Staff
daria ha scritto:
Ohibò!! piccola Patty :eek:
Te me fà stremì!!!!! Vusa pian!!!:hands13: :lol: :D :D

E mi ricordo anche la partita di Atalanta - Malines per le semifinali di coppa uefa .............. ho urlato così tanto che mi è andata via la voce per 10 giorni :storto:
 

RosaeViola

Master Florello
boba74 ha scritto:
Certamente il paese si può e si deve migliorare, ma questo non c'entra niente con il concetto di patriottismo.
Uno deve essere patriottico solo se il paese va bene? E dove sta scritto? Dopo l'unità d'Italia si stava forse meglio di adesso? Io non credo, ma il senso patriottico era più forte che mai.
No, il problema è che in generale il senso di patria degli Italiani non è mai stato fortissimo, ed è drasticamente diminuito dopo ciò che è successo durante la II guerra mondiale. Potremmo essere anche il apese più ricco del mondo, ma questo non ci renderebbe più patriottici.

Ti quoto Boba, ma d'altro canto questo è un paese che ha una sua storia di unità, solo da poco più di un secolo, mentre paesi come la Francia ed altri ad esempio, vantano una solidità, un'unione molto più navigata e radicata.

C'è anche da dire che, a differenza dei paesi del nord Europa, lo stato non ha fatto nulla per creare una coscienza collettiva, un Noi, che racchiuda tutti, perseverando, invece, in una dissennata cultura individualista.

Ma questo senso di appartenenza che c'entra con un mondo corrotto, che prende a sberleffi i suoi tifosi, come quello del calcio?
 

RosaeViola

Master Florello
Pat ha scritto:
Maremma bbona :martello2 dai mondiai di calcio siam finiti a parlare di tutt'altro :storto: ma ........................... chi è che si li ricorda i mondiali dell''82 :hands13: quelli che quando giocava l'Italia non c'era in giro nessuno :fifone2: e quando segnava se stavi fuori (come me sul terrazzo a stendere, ovvio non la finale :rolleyes: ) sentivi tutt'intorno GOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLL :froggie_r :froggie_r :froggie_r


Io me lo ricordo benissimo Pat e mi ricordo anche un Corso Buenos Ayres a Milano, intasato di gente che festeggiava come fossimo stati in Brasile, la vittoria ai Mondiali.
Ma forse erano altre squadre, altri giocatori, altre passioni e, forse, altri tempi.
Ci si credeva e ci si credeva tutti. Oggi imperano la disillusione, il disincanto e il cinismo. In fondo, festeggiare tutti la vittoria ai Mondiali, ottenuta con quel modo di giocare, con quel gioco di squadra, con quelle intese, faceva parte ancora di un'Italia dei buoni sentimenti, un'Italia popolare che ancora non aveva conosciuto il rampantismo e tutti quei fenomeni che hanno portato lentamente al degrado dei rapporti umani e sociali.

Vabbè, va, basta sennò mi metto a piangere...:cry:

Mi manca il mio paese, questo sì. Mi manca un'Italia che aveva in sè una forza unica a caratterizzarla, mi manca l'Italia dei quartieri popolari, della solidarietà fra le persone, dei sentimenti e delle tradizioni legate alla cultura classica su cui è nata.
 
L

Larissa

Guest
RosaeViola ha scritto:
Ma forse erano altre squadre, altri giocatori, altre passioni e, forse, altri tempi.
Ci si credeva e ci si credeva tutti. Oggi imperano la disillusione, il disincanto e il cinismo. In fondo, festeggiare tutti la vittoria ai Mondiali, ottenuta con quel modo di giocare, con quel gioco di squadra, con quelle intese, faceva parte ancora di un'Italia dei buoni sentimenti, un'Italia popolare che ancora non aveva conosciuto il rampantismo e tutti quei fenomeni che hanno portato lentamente al degrado dei rapporti umani e sociali.

La penso anche io così, Rosa&Viola...
purtroppo a volere essere un pò più esaustivi si rischiano "analisi sociologiche" che sarebbero davvero fuori luogo qui... ma una volta era davvero diverso.
Anche mettendo nel calderone che nell'82 magari si era adolescenti o bambini, con l'ingenuità e il sapore inevitabilmente diverso che tutto assume a quell'età, il calcio era diverso.
sicuramente il rampantismo di cui parli stava solo iniziando, e i tristissimi anni '80 che di buono ci hanno lasciato forse solo un muro fatto a pezzi, dovevano ancora diventare quello per cui poi oggi tutti li ricordiamo...

E quello che siamo oggi, a parer mio, è la degna figliolanza di quello che è stato; mi indigno, sì, ma non mi stupisco più se i procuratori si comportano come politici cioè esattamente come mafiosi; non mi sento di giustificare i giocatori solo perchè sono squali piccoli e non squali grossi; se è vero, come credo sia vero, come dicevano degli anonimi bellissimi volantini qui a Palermo qualche tempo fa che "Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità" non vedo perchè un calciatore multimiliardario connivente dovrebbe avere la mia assoluzione più di un povero commerciante disperato. Non la dò all'ultimo pur rispettando il caso umano; figurarsi se può emozionarmi il calciatore che come minimo è "a conoscenza dei fatti".
I nazionali possono ispirarmi tutto meno che lacrime solo perchè accennano ad un inno nazionale di cui certo non conoscono nemmeno il senso.

E per finire, il mondiale lo vedo perchè il calcio mi piace troppo, ed è proprio per questo non riesco davvero a tifare per questa nazionale.
Che i giochi sporchi c'erano e ci sono sempre stati, forse anche nell'82, questo è sicuramente possibile.
Ma ultimamente si è passato il segno. Si è sempre detto che alcune cose erano TROPPO strane. Adesso però ce l'hanno sbattuto in faccia, ogni giorno, in ogni telegiornale, in ogni giornale.

Oggi davanti alla nazionale mi sembra quasi di sentire dire: "ok pupazzi, sapete quello che c'è da sapere, sapete anche che molto deve uscire fuori e molto non lo saprete mai. Ma voglio che mi dimostriate che non ve ne importa niente."

Io non ci sto.
Che vinca il migliore. In campo.

Scusate per il lungo post ma sono inc....tissima.

Bacilli.
 
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A

ambapa

Guest
Larissa ha scritto:
..."Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità"...

Quoto in pieno il tuo intervento Larissa e ritengo che questa frase debba essere stampata a chiare lettere nella nostra testa. Quanti "pizzi" siamo costretti a pagare ogni giorno, reali, metaforici, mascherati...? Sempre pizzi sono. In questo paese Etica è una parolaccia pericolosa, in più siamo talmente ipocriti da mascherarci dietro un perbenismo di facciata che non trova riscontri nelle dinamiche politiche, economiche e sociali. In quanto alle accuse più o meno velate di "disfattismo" a chi, dolorosamente, cerca di essere consapevole dell'andazzo generale, non ci sto proprio. E che forse uno che vede tutti i difetti del proprio figlio o del proprio padre lo ama di meno per questo? Il fatto è che nascondersi dietro un patriottismo retorico...paese di santi, eroi, navigatori,ecc.ecc. sarebbe molto, molto più semplice...io non ce la faccio. Tanto per fare un esempio, spero calzante, mi spiegate a cosa serve rivendicare con orgoglio il proprio glorioso passato e poi abolire d'ufficio, dai programmi della scuola dell'obbligo, lo studio della storia greca e romana, da cui deriva grandissima parte della cultura, non solo italiana, ma europea?
 
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