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Cetonia maledetta

Puntina

Guru Giardinauta
Anche lo zolfo so che può dare una mano ma non so se sia applicarne su qualsiasi pianta ed in qualsiasi momento.
Io le cetonielle mi limito a prenderle e lasciarle annegare ma cavolo quanto sopravvivono pure in acqua!
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Con lo zolfo bisogna stare attenti, perché quello comune ha un range di azione, almeno come fungicida che è l'uso tradizionale su piante, tra 18-20 °C e 28-30 °C: sotto non sublima e sopra provoca ustioni.
Va bene come anti-oidico, ma non ho trovato notizie di una suo qualche tipo di azione sulle cetonie, intendo dire reperibili su riviste, link o pubblicazioni di tipo scientifico. Mi dici p.f. dove l'hai letto Putina?

Credo senz'altro che erano decisi a non annegare; i coleotteri sono generalmente tosti: per fotografare meglio degli oziorrinchi provai a freezarli, ed ero convinto bastasse tenerli un quarto d'ora a - 18 °C piccoli come sono, invece dopo sotto il calore della luce si riprendevano!
 

Puntina

Guru Giardinauta
Non l’ho esattamente letto, l’ha provato mio moroso la scorsa estate, dopo aver avuto un’invasione di cetonie che nell’arco di 24 ore han divorato quasi totalmente le foglie della vigna che ha in giardino.
Nella disperazione l’ha irrorata con lo zolfo ed effettivamente, il giorno seguente, delle cetonie non vi era traccia, ma non erano nemmeno a terra stecchite perciò credo avesse funzionato unicamente come repellente.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Ah!?
Ma mi stai dicendo che c'era una invasione di cetonie su un vigneto, o capisco male io?
Perché se c'erano coleotteri che divoravano le foglie di vite non credo proprio - diciamo pure escludo - si fosse trattato di cetonie. Quelle verdi infatti possono essere facilmente confuse con la carruga della vite (Anomala vitis), i cui adulti sono in grado di scheletrizzare le foglie e nelle ore crepuscolari a volte si assembrano in gran numero su piante e arbusti.

Dalle vostre parti le chiamano 'zurle' e nel veronese mi risulta abbiano destato molta preoccupazione non tanto tempo fa

://www.larena.it/territori/bassa/nuova-invasione-di-zurle-%C3%A8-allarme-tra-gli-agricoltori-1.5771624


Mi farebbe piacere avere un riscontro a quanto ti ho ipotizzato.

P.S.
Altro coleottero voracissimo e che attacca in massa è la Popillia japonica e che un po' assomiglia alla cetonia verde, ma se il vigneto di cui parli sta nel veronese al momento non mi risulta presente da quelle parti (nell'area geografica tra Piemonte e Lombardia costituisce invece una emergenza fitosanitaria).
 

Puntina

Guru Giardinauta
Cavolo mi sa che hai proprio ragione...le ho confuse, scusatemi
Effettivamente nella bassa veronese negli ultimi anni si son visti fenomeni di questo tipo. Fortunatamente dove sto io ancora non sono arrivate simili invasioni ma temo sia solo questione di tempo...
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Beh, ogni notizia può essere utile.
Mi hai dato una informazione (cercherò poi di controllare), ossia che lo zolfo avrebbe avuto un effetto repellente avverso la 'zurla' della vite: se le foglie erano ben ben ricoperte di zolfo è possibile che siano diventate sgradite alla carruga della vite e, dato che non è un fitofago legato alla vite stessa, avrà cercato cibo fresco altrove...almeno, se io fossi stato una carruga avrei agito il quel modo :ROFLMAO: !)
 

Puntina

Guru Giardinauta
Mah guarda, non voglio dare farse speranze, magari avevano semplicemente terminato ciò che gradivano e la combinazione zolfo-sparizione é stata solamente una coincidenza.
In ogni caso devo ricordarmi di chiedere a mio moroso se ha ancora le foto fatte l’anno scorso così da verificare l’identità dell’insetto.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Bene.
Mi farebbe piacere vederle, ma a questo punto sono abbastanza convinto che si sia trattato di zurla.
Mi trovi d'accordo sulla supposizione che hai avanzato; non per niente per sistema (anche semplicemente quando si chiosa sui forum), non prendo in considerazione risultati in base a una singola esperienza personale (la metodologia scientifica infatti prevede sempre un testimone di confronto oltre a tanta altra roba).
 

Puntina

Guru Giardinauta
Ho chiesto, ma essendo che di recente ha dovuto sostituire il cellulare, al momento non ha le foto sottomano, tuttavia mi ha confermato che l’invasione della scorsa estate era propio di “zurle”, non di cetonie.
Voglio però suggerire un altro metodo per la cattura di cetonie e cetonielle.
Solitamente le prendo con una pinza e le metto in un contenitore pieno d’acqua ma a causa della forma, alcune scivolano fuori dalla pinza mentre tante alte, allarmate dai movimenti, si alzano in volo ancora prima che le riesca a prendere.
Da un paio di giorni ho cambiato tecnica: avvolgo il fiore colpito con un sacchettino da frezzer, sbatto il fiore e quando si sono staccate tutte vuoto il sacchetto nel solito contenitore pieno d’acqua.
Devo dire che mi ci sto trovando bene, ci metto meno tempo e riesco a prenderle praticamente tutte.
 
T

twifan

Guest
Lo zolfo non solo repelle gli insetti ma anche i cani viene infatti usato per non fargli fare i bisognini di fronte casa. Il metodo per esperienza personale funziona ma se uno ha vicini rompiscatole è meglio evitare. Lo zolfo comunque acidifica il terreno e può bruciare le foglie se dato erroneamente quindi stai attenta
 

Puntina

Guru Giardinauta
Lo zolfo non solo repelle gli insetti ma anche i cani viene infatti usato per non fargli fare i bisognini di fronte casa. Il metodo per esperienza personale funziona ma se uno ha vicini rompiscatole è meglio evitare. Lo zolfo comunque acidifica il terreno e può bruciare le foglie se dato erroneamente quindi stai attenta

Non sto somministrando zolfo, le sto rimuovendo manualmente.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
C'è chi mette bottiglie piene d'acqua attorno agli ingressi o recinzioni delle abitazioni: mi hanno detto che scoraggerebbero la pipì dei cani; io al mio ci sto attento comunque, ma una volta l'ho veduto alzare la gamba per marcare centrando in pieno appunto la bottiglia
( :X3: confesso: sotto sotto me la sono goduta :LOL:).

Circa l'efficacia dello zolfo come dissuasivo verso la pipì dei cani ci sono molti dubbi, e come giustamente osserva Twifan è pur sempre una sostanza chimica non banale e ci sono state anche polemiche cittadine in proposito. Esistono in commercio invece prodotti specifici: come categoria si chiamano 'disabituanti' (contengono aromi tipo menta, eucalipto, agrumi etc.).

Resta peraltro da vedere se per gli insetti, che sono in ogni caso organismi diversissimi dai mammiferi, lo zolfo possa avere e in che misura un effetto repellente. Rispetto a quello che aveva riportato in precedenza Putina, non escludo che il trattamento con zolfo avesse potuto respingere le zurle, ma se sì, a palmometro penso non tanto per stimolo olfattivo in se stesso, quanto pel fatto che quei coleotteri mangiano la foglia, e se essa è abbondantemente spolverata di zolfo dubito rappresenti un fonte di cibo appetibile.

Sono andato un po' OT :mazza:...chiedo venia :bacio:
:ciao:
 
Ultima modifica:
T

twifan

Guest
Le cetonie comunque nei vigneti circolano, non toccano le foglie ma gli acini appena formatisi. Per i cani io le ho provate tutte; le bottiglie servono come ostacolo per non salire nel banchettone e li fare la cacca, ho provato anche i disabituanti ma non funzionano poi appena piove sono punto a capo. Vorrei sottolineare che lo zolfo non è veleno che uccide gli insetti o nuoce agli animali, essi evitano semplicemente di avvicinarsi; semmai uccide le spore, ha una azione fungicida verso le principali malattie della rosa e della vite. Spesso le rose vengono piantate nei filari delle viti come importante segnale di principio di malattia fungina.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
...Spesso le rose vengono piantate nei filari delle viti come importante segnale di principio di malattia fungina.

Verissimo, è una antica pratica che ancora viene mantenuta, ma solo per tradizione perché nella conduzione agronomica del vigneto ci si basa su altri criteri (quella in allegato l'avevo fotografata a capezzagna di vitigno di cortese: vino bianco = rosa gialla; vino rosso = rosa rossa).
Il concetto è quello della pianta-spia per segnalare la presenza di una malattia, e le rose si pensava annunziassero in anticipo l'infezione di mal bianco. Le conoscenze moderne hanno poi mostrato che non è proprio così, in quanto il mal bianco della rosa e quello della vite sono due specie diverse con altrettanto diversa epidemiologia. Attualmente in agricoltura vengono impiegati altri criteri per la previsione delle malattie, ma per certe problematiche ci sono le piante-spia.
rz Rosa gialla -cortese di Gavi.jpg clicca per ingrandire
 
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