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Bambi 2....la disperazione (mia ovviamente!).

Datura rosa

Guru Master Florello
Solo ora che la tensione si è allentata e l’angoscia e la disperazione stanno diventando un ricordo (indelebile anche questo, temo) riesco a scriverne riaffacciandomi di nuovo a questa sezione con il racconto dell’ultima impresa di Bambi.

Quando alle 21,00 al mio Shhhhhhhhh……….…shhhhhh………….di richiamo per la cena arrivarono tutti tranne Bambi trovai quel fatto strano; lui è sempre il primo ad arrivare correndo e miagolando quasi a dire “eccomi, eccomi…si mangia??”nonché l’ultimo a lasciare il piatto dopo aver fatto un’accurata “scarpetta”.
Ho pensato, comunque, che si fosse allontanato un po’di più e che presto sarebbe arrivato affamato come al solito.

Le ore cominciavano a trascorrere e, ogni tanto, riaprivo la porta, accendevo tutte le luci e ricominciavo con il mio richiamo ma di Bambi nemmeno l’ombra.

A mezzanotte ero decisamente preoccupata perché, essendo un micio sterilizzato non aveva l’urgenza e l’abitudine di correre appresso alle micine. Ho preso una torcia e sono andata, come diciamo qua, a cercar Maria per Roma (a fare una ricerca difficile) fischiando, chiamando e ripetendo la tiritera che gli cantavo quando era recluso dopo l’operazione per tranquillizzarlo l’anno scorso: Bambi...bambino, bel micino, gattino, cuoricino, fiorellino, tesoro delle case………..a costo di passare per pazza con chi mi avesse sentito..

Non sapendo più dove cercare, dopo circa un’ora sono rientrata e, vedendo gli altri tre che dormivano paciosi sul divano, ho deciso di andare a dormire anche io sperando che, come sua abitudine, sarebbe venuto a miagolare sotto la finestra della mia stanza da letto.
Il sonno però non arrivava anche perché, come chiudevo gli occhi, mi veniva alla mente l’immagine di quando, lo scorso anno, era tornato a casa e si era accasciato per terra ferito e con lo sguardo dolorante e smarrito. Uno sguardo che non sono riuscita a cancellare dalla mente e che credo non riuscirò mai a dimenticare!!!!!!! Il pensiero che fosse da qualche parte solo, ferito e indifeso mi angosciava.

Mi sono così alzata di nuovo, ho nuovamente riacceso tutte le luci esterne e le persiane per poterlo vedere se fosse venuto. Nel frattempo Monella, la piccolina, si era svegliata e mi è venuta in braccio accucciandosi come un neonato e allungandosi di tanto in tanto per darmi dei bacini sul viso. A quel punto, sembrerò esagerata, ma non ho potuto trattenere le lacrime al pensiero che Bambi-bambino non sarebbe stato più con noi.

Verso le 4,00 avevo ilcervello che andava a 1.000 con le varie ipotesi su dove poterlo cercare e con un grande senso di impotenza non ce l’ho fatta più, ho preso una pillolina e dopo un po’mi sono coricata di nuovo addormentandomi stavolta grazie all’aiutino chimico.

Al risveglio verso le 6,00 Bambi non era ancora tornato. Sono uscita nuovamente a cercarlo e, all’improvviso, mi sono ricordata che il giorno prima nella casa accanto, disabitata normalmente, avevano lavorato due operai. Mi sono, quindi, avvicinata alle finestre ed ho chiamato ......….con grande gioia, ho sentito il miagolio del piccino che era rimasto chiuso dentro nel tardo pomeriggio del giorno prima!!!!

E’ partita, con l’aiuto di alcuni vicini, la concitata ricerca del proprietario della casa che, contattato telefonicamente, si diceva in partenza per la Sicilia. Altre telefonate e,alla fine, l’annuncio che uno degli operai sarebbe partito da Roma per portare le chiavi.
Nel frattempo, per non far sgolare il povero micio che appena ci sentiva cominciava il suo lamentoso miagolio, siamo rimasti in silenzio fino all’arrivo del salvatore.

Pensavo che fossimo arrivati alla soluzione e che avrei potuto coccolarmi presto il mio micione e invece abbiamo scoperto che si era rifugiato in soffitta e che, spaventato, non intendeva scendere e soffiava a chi si avvicinava.

Dopo più di un’ora di tentativi per fortuna ci sono state lasciate le chiavi della casa e così ho preparato un piatto con il cibo e la ciotola con l’acqua, ho lasciato la porta aperta e ce ne siamo andati lasciando l’ambiente tranquillo.

Dopo un quarto d’ora, mentre lo aspettavo in casa impaziente, l’ho sentito strusciarsi contro le mie gambe miagolando. Si è spazzolato una scatoletta di paté al salmone e gamberetti, una bella manciatona di crocchi e ha fatto una lunga bevuta riprendendo, poi, la porta di casa per una nuova, spero non pericolosa, avventura.

Non voglio pensare a quel che sarebbe potuto succedere se non mi fossi ricordata della presenza dei due operai che, oltretutto, sarebbero tornati solo la settimana successiva e per il fatto che il micio si sentiva miagolare solo avvicinandosi al confine tra le due abitazioni.
 

Glory-Lily

Giardinauta Senior
Mannaggia Datu,si capisce perfettamente la disperazione e la paura tra le righe che hai scritto!
E soprattuto si capisce quanto tu possa essere affezionata a queste dolci bestiole!Dai ora è tutto passato,ma comprendo il tuo stato d'animo,anche io ci sono passata,solo che il finale per me è stato diverso, e ora non ho più con me il mio amatissimo e dolcissimo Zoser!
 

lore.l

Moderatrice Sezz. Giardinaggio / Composizioni Flor
Membro dello Staff
Posso darti un consiglio???Mettigli un localizzatore gps o non farlo uscire di casa......almeno puoi stare un pò tranquilla!!!Tante coccole al peloso e speriamo che si dia una calmata!!
 

lilith

Master Florello
capisco la tua angoscia, si vuol trooooooppo bene a queste bestiole. pensa che anch'io , che pur abito in appartamento, quando chiamo ciro e non arriva, lo cerco dappertutto e non lo trovo......comincio già a preoccuparmi. devi sapere che il dolce felinastro, quando trova aperta la porta che da sulle scale, si infila subito, con una velocità che non te ne accorgi, a volte te la fa proprio sotto il naso; infatti una volta cerca, cerca in casa non c'era. dopo una quarantina di minuti abbiamo pensato alle scale, mio marito scende e lo trova su di una finestra, per fortuna chiusa, spaventatissimo e con il pelo dritto. se giù fosse stato aperto il portone.......non ci voglio nemmeno pensare.......
 

Datura rosa

Guru Master Florello
lilith ha messo il dito su un aspetto di queste situazioni (e lo trova su di una finestra, per fortuna chiusa, spaventatissimo e con il pelo dritto) che spesso passa in second'ordine rispetto al nostro dolore, alla nostra angoscia, alla nostra paura................il loro dolore, la loro angoscia, la loro paura.
Ho riflettuto molto e ho cercato di immaginare cosa abbia significato per Bambi trovarsi in una soffitta buia, sconosciuta e rimanerci così tanto tempo, lamentarsi e non venire sentito, sentirsi chiamare e poi il silenzio di tutto il tempo necessario all'arrivo delle chiavi............ Mi si è stretto il cuore.

Comunque, dopo la liberazione e la pappa, grandi festeggiamenti: ho steso un lenzuolo sul lettone e tutti sopra (la loro più grande goduria!!!), un "fiume" di Sticks al salmone e trota (per me un caliciotto di prosecco ben freddo) e tante coccole!!!


@ Glory-Lily: Zoser non era il micione rosso? Cosa gli è successo?
 
Ultima modifica:

garofano

Maestro Giardinauta
Vi capisco tantissimo,anche se,purtroppo,un amico gatto non ce l'ho e non posso tenerlo.Io mi sono sentita male da morire quando mi è morto il mio amatissimo pesce rosso:sono pure andata male ad un esame all'università!
 

Glory-Lily

Giardinauta Senior
Si Datu,Zoser era quel bel gattone rosso....avevo anche messo le foto...é scomparso lo abbiamo cercato tanto,ma essendo in campagna come dici tu....vai a cercare Maria pe Roma....vai a capire,comunque lasciano un vuoto enorme...mia madre non vuole piú animali,dopo la morte de nostro cane Rocky...e quella di Zoser ha detto basta...ci si affeziona troppo e poi si sta male.
 

Datura rosa

Guru Master Florello
Anche a me sono"scomparsi" due mici che ho avuti prima della Famiglia Pelosetti-Bellamore e che non erano proprio miei ma in comproprietà con un mio vicino.

Il primo si chiamava Pelouche e ricordo che una volta che ebbi l'influenza per una settimana rimase accanto alla porta della camera da letto allontanandosi solo per i bisogni tanto che feci spostare il suo cestone perché altrimenti sarebbe stato sdraiato sul pavimento!!!

Pelouche gennaio 2007.jpg

e l'altro, che era un gigantone, si chiamava Piccilù (anzi Ciccio perché "rispondeva" solo se lo chiamavo così!!!) ed era il ras della zona.

HPIM0731.jpg

Un terzo non andava d'accordo con Piccilù (era più piccolo e il più delle volte doveva correre a rintanarsi sotto un tavolino basso e solo da quella situazione protetta faceva il duro e soffiava all'altro micione) e si accasò presso una famiglia di agricoltori a una certa distanza. All'inizio, però, mi veniva a trovare,miagolava alla finestra del bagno sul retro, entrava si faceva fare un po' di coccole, spilluzzicava qualcosa di buono e ripartiva.

Schizzo 2008 2.jpg
 

Glory-Lily

Giardinauta Senior
Già anche Zoser per un periodo di tempo se ne andò a vivere da una vicina!:squint:
Non siamo mai riusciti a capire il perchè,noi eravamo disperati e lui se ne stava placido e tranquillo sulle scale di una vicina non troppo distante.Un giorno parlando (proprio con lei)uscì casualmente il discorso della scomparsa del nostro gattone rosso ecc ecc...e allora lei ridendo ci disse credo di sapere dove sia!!!:lol:Non subito,ma dopo è tornato a casa!
 

|emma|

Giardinauta
Ho letto i primi righi e poi son scesa subito a leggere il finale, tanto per stare tranquilla. :)
Sono pessimi! Si vanno a ficcare sempre nelle situazioni più improbabili! Come si dice, tutto bene quel che finisce bene, magari ha imparato la lezione.

Un grattino al piccolo avventuriero :love_4:
 
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