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Matt985

Aspirante Giardinauta
Beh diciamo che con 80 lt se ne vuoi stendere uno strato di 5 cm come una sorta di pacciamatura riesci a fare una superficie di 16 mq quindi se hai aiuole piccole te la cavi.

Gli americani con la tecnica del back to eden ne usano spessori molto maggiori anche di 20/25 cm ma li stiamo parlando di far partire una food forest quindi serve uno starter che poi regga il sistema per anni e anni.

Se lo usi nella aiuole secondo me va bene uno spessore di 4-5 cm e fai piccole aggiunte una volta all'anno per tenerlo costante.
Non ho purtroppo abbastanza esperienza per dirtelo. Fino adesso ho sperimentato un aiuola cje si vede ad inizio thread con il cippato di ulivo e si è mantenuta bene a distanza di 6 mesi. Un altra aiuola ho pacciamato con un o spessore di 10 cm di foglie ed anche li sta reggendo.

Anche lisyy lo sta utilizzando nelle aiuole e ne era soddisfatta. Forse lei lo sta usando da più tempo e potrebbe darci qualche dritta.
 
Ultima modifica:

lisyy

Esperta in identificazione delle piante
Se volete approfondire la mia esperienza, vi accontento, l'avete voluto voi! Non è molto tecnica, ma tant'è!
Avendo tolto il caminetto (che mi riciclava la parte legnosa derivata dalle potature e mi regalava preziosa cenere) e relativo sfogo sul tetto per far posto al fotovoltaico, nel 2011 ho acquistato il mio primo biotrituratore domestico perché veramente mi urtava buttare tutto lo scarto delle potature nel bidone del verde.
Erano già diversi anni che facevo invece il compost (dal 2005) e non mi bastava, sia come quantità che come idea di riciclo degli scarti da giardino, così i primi 2 anni ho usato il biotriturato come apporto al compost per aumentarne il volume.
Presto mi sono accorta che era uno spreco apportare tutta la massa tritata, visto che una parte era molto fine (come ho mostrato nelle foto del post #8 di questa discussione), così ho iniziato ad usarlo "puro", principalmente sotto i cespugli di rose ed erbacee.
Con la quantità di triturato che riesco a ricavare dal mio giardino non riesco a coprire completamente tutte le aiuole che sono anche molto grandi, quindi procedo pianta per pianta, selezionando volta per volta quelle che lo hanno ricevuto già mesi prima o che hanno avuto già una copertura con il compost.
Per farvi un'idea sia del mio compost che del mio giardino, vi rimando a una vecchia discussione dove ne ho parlato con dovizia di particolari e ho postato anche foto delle mie piante: https://forum.giardinaggio.it/threa...ma-anche-un-bel-problema.210784/#post-2672144
Mi sono subito accorta che, con una montagnola di biotriturato di 5 -6 cm sotto chioma delle piante, il terreno risultava molto più "morbido" e fresco e le eventuali erbacce erano più facili da strappar via, quindi le aiuole erano più pulite. Questo è stato il risultato immediatamente visibile.
Successivamente alla lettura di alcuni articoli stranieri (in lingua inglese la maggior parte) trovati nel mio vagabondaggio in rete che esaltavano i benefici della pratica del compostaggio in genere, ho trovato anche il coraggio di abbandonare completamente la concimazione chimica, che comunque utilizzavo nella parte del giardino frequentata dal cane, e anche i trattamenti anticrittogamici e antiparassitari (preventivi e curativi).
Devo dire che personalmente ho trovato immediato giovamento economico e di qualità del tempo speso in giardino: non faccio più alcun trattamento (salvo un caso di cura di una peonia colpita da malattia fungina dopo un inverno e una primavera particolarmente umidi trattata con verderame) e anche le piante, credo, visto il rigoglio e l'esuberanza di alcune.
Con il passare degli anni e la crescita degli arbusti più legnosi è aumentata anche la porzione di ramaglie e del compost, ma non basta mai! Sono diventata sempre più ingorda soprattutto da quando in rete girano i video delle esperienze di molti testimoni di un approccio nuovo alla coltivazione, qualsiasi essa sia, da orto o da fiore. Ora vengono provati anche scientificamente i benefici della coltivazione seguendo ciò che avviene in natura, cosa che mi incoraggia a proseguire su questa strada.

p.s.: ho visto di recente su un servizio in streaming un film sui funghi veramente illuminante. Ve lo consiglio.
 

monikk64

Fiorin Florello
Vorrei chiedere a @lisyy se pacciami anche le rose, col cippato...
Tempo fa ho letto una interessante discussione qui sul forum con pareri piuttosto contrastanti.... Alcuni sostengono che le rose stiano meglio non pacciamate....
La tua esperienza ? In brevissimo, non voglio sviare il discorso di Matt, interessantissimo!
 

lisyy

Esperta in identificazione delle piante
@monikk64
In breve, per non inquinare troppo la discussione di Matt985, io pacciamo tutto col cippato e con il compost. Non è proprio un cippato in pezzi grossi, è più fine il mio biotriturato, lo vedi nelle foto di cui parlavo al post °8, fresco, ma anche stagionato secco. Le rose sono state tra le prime ad essere trattate quando ho cominciato questa pratica. Non ho riscontrato niente che mi facesse pensare che non fosse una buona soluzione.
Ormai, come dicevo non tratto più chimicamente le mie rose perché comunque la ticchiolatura a fine stagione spunta ugualmente; l'oidio lo prende solo la Blossomtime (ma quello ce l'ha di serie in autunno), degli afidi poco mi preoccupavo prima e meno adesso, ce n'è veramente pochi.
In compenso, in giardino ci sono coccinelle e uccellini attratti dal compost. Ho fotografato anche dei passerotti sulle rose rugose a caccia di insetti.
Quindi mi sembra che tutto si tenga insieme, nel complesso: compost fatto in casa; pacciamature di foglie, biotriturato, cenere; concimazioni organiche (stallatico principalmente e cornunghia in minor quantità); piante adeguate ad esposizione e clima.
 

monikk64

Fiorin Florello
@monikk64
In breve, per non inquinare troppo la discussione di Matt985, io pacciamo tutto col cippato e con il compost. Non è proprio un cippato in pezzi grossi, è più fine il mio biotriturato, lo vedi nelle foto di cui parlavo al post °8, fresco, ma anche stagionato secco. Le rose sono state tra le prime ad essere trattate quando ho cominciato questa pratica. Non ho riscontrato niente che mi facesse pensare che non fosse una buona soluzione.
Ormai, come dicevo non tratto più chimicamente le mie rose perché comunque la ticchiolatura a fine stagione spunta ugualmente; l'oidio lo prende solo la Blossomtime (ma quello ce l'ha di serie in autunno), degli afidi poco mi preoccupavo prima e meno adesso, ce n'è veramente pochi.
In compenso, in giardino ci sono coccinelle e uccellini attratti dal compost. Ho fotografato anche dei passerotti sulle rose rugose a caccia di insetti.
Quindi mi sembra che tutto si tenga insieme, nel complesso: compost fatto in casa; pacciamature di foglie, biotriturato, cenere; concimazioni organiche (stallatico principalmente e cornunghia in minor quantità); piante adeguate ad esposizione e clima.
Grazie mille, allora provo, chissà che sia una svolta per le mie (infestatissime) aiuole..... :V:V:V
Scusa l'invasione, @Matt985 , e complimenti per il 3d interessantissimo!
 

Matt985

Aspirante Giardinauta
Nessuna invasione, anzi, le occasioni di confronto e scambio idee sono proprio quello che ci vuole!

Io pensavo di pacciamare con il compost le raised beds e con il cippato il resto del frutteto. Le principali controindicazioni derivanti dall'uso del cippato che ho visto/letto in rete sono la fame d'azoto (comunque transitoria); alcuni dicono di non metterlo a ridosso del colletto degli alberi perchè li soffoca (mi sembra inverosimile, gli americani ne usano anche 30 cm in spessore senza problemi). In un paio di casi sempre gli americani lamentavano un invasione di formiche del fuoco (qui non le abbiamo) e di bermuda grass (credo sia la gramigna).

Personalmente quello che mi spaventa di più è proprio l'invasione del cippato da parte della gramigna, spero non accada. Se si parte da un prato erboso è buona cosa utilizzare i cartoni a copertura del suolo prima di mettere il cippato, forse lo farò anche io dopo aver fresato il terreno e quindi risvegliato tutte le erbe pioniere.

Attualmente con il cippato ho un altro problema... non so più dove metterlo!! Non ho più sacchi per stoccare quello secco. I cassoni per il compostaggio sono pieni ed anche la compostiera, ma mi rifiuto di portare le ramaglie all'isola ecologica.

Presto i miei genitori inizieranno una ristrutturazione ed una magnolia deve essere rimossa, il mio intento sarebbe quello di farne cippato per il frutteto ma quasi sicuramente dovrò trovare il modo di stoccarlo. La magnolia ha delle foglie moto coriacee che compostano con difficoltà (a meno che non sia hot compost). Secondo me è invece ideale da farne cippato perchè degrada molto lentamente.

Buone sperimentazioni cippose a tutti!

p.s.: ho visto di recente su un servizio in streaming un film sui funghi veramente illuminante. Ve lo consiglio.
A quale ti riferisci lissy?
 

monikk64

Fiorin Florello
Attualmente con il cippato ho un altro problema... non so più dove metterlo!! Non ho più sacchi per stoccare quello secco. I cassoni per il compostaggio sono pieni ed anche la compostiera, ma mi rifiuto di portare le ramaglie all'isola ecologica.
Potresti fare dei cilindri di rete metallica tipo quella da conigliera o da pollaio che dir si voglia, come quelli che facevano da ciminiera al tuo compost nel cassone, solo di diametro mooolto più grande, in doppio strato con le maglie sfalsate per ridurre le dimensioni dei buchi.......
 

lisyy

Esperta in identificazione delle piante
Il film cui accennavo si intitola "Fantastici funghi" e mette molto in risalto la rete virtuosa che sviluppano i funghi a livello del suolo.

Secondo me, anche dovesse presentarsi qualche pianta di gramigna, magari da semi portati dal vento o veicolata da animali o volatili, faresti presto a toglierla. Su suolo morbido e umido, magari dopo un temporale, viene via molto facilmente. Contando poi sul fatto che il tuo orto non sarà lasciato a se stesso e la tua supervisione al progetto costante, immagino, una qualsiasi intrusa sarà presto "traslocata" nel mucchio del compost.
Per il problema dello stoccaggio del cippato vorrei dirti: avercelo! Tu ne hai fin sopra i capelli io ne ho poco...pazienza! Se fossi in zona, te ne libererei volentieri. Avendo spazio a disposizione, l'idea suggerita da @monikk64 mi pare una buona soluzione. Oppure puoi stoccare "interi" i rami della magnolia che intendi cippare e rimandare in seguito la loro lavorazione.
Per quanto riguarda la fame di azoto, nella mia beata ignoranza degli aspetti chimici della questione, me ne sono preoccupata solo dopo che ne hai accennato tu in un post meditando sul mio biotriturato. A giugno, poco più di un mese dopo aver conferito lo strato alle aiuole dietro il garage, mi è sembrato di notare nelle foglie delle ortensie, appena impiantate, una leggera virata del colore verso un verde più chiaro, meno intenso di quanto sia naturale nelle varietà che ho scelto. Ho pensato allora, senza saper né legger né scrivere, di mettere un paio di manciate per pianta di Dermazoto (N11) direttamente sopra la pacciamatura e irrigare. Ovviamente, come è nel mio stile, ho monitorato la situazione molto a distanza, senza tanti patemi. Risultato? Le piante a tutt'oggi sono belle verdi, sane e, grazie anche alla posizione a mezz'ombra, sono riuscite ad affrontare la grande calura e siccità di questa estate senza tanti problemi e con solo 3 o 4 irrigazioni di salvataggio estremo in due mesi. Quelle più esposte al sole, invece hanno sofferto molto di più e il fogliame secco lo dimostra chiaramente. Ma questo me lo aspettavo. C'è da dire che il cambiamento di clima di questa settimana, con abbassamento delle temperature e qualche ora di pioggia, ha già innescato il risveglio di nuove gemme belle verdi e fresche.
Scrivendo sul forum della pacciamatura questi giorni ho ripensato molto alla mia esperienza con questa pratica di coltivazione. Mi convinco sempre di più che, nel mio caso, il suo successo, se così posso dire, sia dovuto ad un insieme di fattori che hanno innescato un percorso virtuoso che ha portato il mio giardino ad un buon grado di sostenibilità sua e mia. Cambiando atteggiamento su tutti i fronti:
- selezionando le piante in base alla loro esposizione più idonea;
- eliminando tutti i trattamenti chimici (concimazione e cura);
- concimando solo con prodotti organici (stallatico, cornunghia, dermazoto) giusto un paio di volte all'anno e in modesta quantità;
- pacciamando con un leggero strato di materiale organico (biotriturato, compost autoprodotto, cenere, foglie, sfalcio del prato) ogni volta che ne ho la disponibilità;
- favorendo una consociazione tra piante arbustive ed erbacee;
- incentivando la presenza invernale di uccelli con giornaliere scorte di briciole;
- e, non ultimo, un sano distacco zen (se mi permettete il termine) e un po' di mal di schiena che mi ha allontanato dalla pratica del giardino in alcuni periodi.
Ho migliorato così il mio modo di tenere il giardino e quell'unica parcella di orto che mi è rimasta, non arrivo a dire che sia una verità assoluta e che possa andare bene per tutti, ma per me è sufficiente.

p.s.: si vede che è domenica e fuori piove, eh? Forse mi sono dilungata un po' troppo, ma l'argomento mi prende così tanto che spero Matt mi perdoni.
 

Matt985

Aspirante Giardinauta
Devo dire che la tecnica della rete metallica potrebbe essere attuabile, pensare che l'ho pure vista applicata ma poi nella quantità di informazioni assunte nell'ultimo periodo me ne ero dimenticato! Quindi grazie per avermelo ricordato.
Altrimenti cerco di farli seccare poi compro altri sacchi di iuta e stocco il cippato all'asciutto in modo che non si inneschi la compostazione.
Vedremo in base a tempo e possibilità.

Il tuo approccio lissy mi sembra corretto anche nella sua parte "zen".
Supertranquillo uno youtuber che seguo direbbe che le aspettative nostre caricano le piante di ansie quindi è meglio rimanere zen e lasciare che le cose compiano il loro corso.
 

lisyy

Esperta in identificazione delle piante
Esatto! Ne uccide di più il troppo amore che il disimpegno.
Ora non ricordo a che punto sono i tuoi lavori di preparativo degli spazi, ma non potresti già iniziare a preparare in loco i letti di cippato senza stoccarlo ancora?
 

Matt985

Aspirante Giardinauta
Purtroppo no lissy. Hanno iniziato a scavare per le fondamenta della casa proprio oggi. Se tutto va bene sarà pronta per marzo/aprile.
Al momento c'è una grossa buca e montoni di terra attorno.

L'abitazione avrà principalmente due spazi esterni: giardino erboso antistante circa 300 mq e orto-frutteto retrostante circa 160 mq.

Il prato sarà seminato a erba dal giardiniere con impianto di irrigazione (se non è troppo complicato vorrei collegarlo ad un pozzo artesiano). Forse qualcuno di voi con esperienza in merito può darmi consiglio: vorrei sapere se il costo dell'investimento in perforazione, pratiche burocratiche (voglio farlo regolare non abusivo come molti), elettropompa ed inverter vale la candela.

Ho rinunciato all'idea di avere il prato uniforme (stile golf per intenderci, forse definibile prato all'inglese?). I giardinieri a cui ho chiesto mi hanno detto che è impegnativo da tenere, ma soprattutto deve essere continuamente utilizzato il diserbante selettivo. Cosa che vorrei evitare. Quindi dopo la semina iniziale lascio che evolva spontaneamente confidando che il robottino rasando continuamente lo tenga in ordine.

Per l'orto-frutteto come già detto farò una fresatura per incorporare il biochar, forse stenderò i cartoni e poi il cippato sopra. Autunno 2022 piantumerò gli alberi da frutto.

Mi sa che mi vedrete scrivere in questo post moooolto a lungo. Anche perchè la progettazione non finisce mai. Spero mi sopporterete e supporterete!

Mi piace molto condividere questa esperienza e sento che questi metodi "naturali" nuovi ma ancestrali, come il no dig ed il cippato avranno sempre più diffusione.
 

Luca Nasi

Maestro Giardinauta
(se non è troppo complicato vorrei collegarlo ad un pozzo artesiano)
Mi chiedevo in merito a questa cosa se avessi valutato anche il recupero di acqua piovana.
Comunque un mio zio ha il pozzo fatto qualche hanno fa ma non ho idea delle questioni burocratiche e dei costi che ha affrontato.
 

lisyy

Esperta in identificazione delle piante
Beh, visto che di tempo ne hai, ti consiglierei, se non l'hai già fatto, di passare per la sezione Prato a leggere delle esperienze più o meno estreme con il tappeto erboso. Tenerlo perfetto è una schiavitù, secondo me, specie se vivi in campagna.
 

Matt985

Aspirante Giardinauta
Mi chiedevo in merito a questa cosa se avessi valutato anche il recupero di acqua piovana.
Comunque un mio zio ha il pozzo fatto qualche hanno fa ma non ho idea delle questioni burocratiche e dei costi che ha affrontato.

Nella zona in qui vivo ci sono risorgive naturali quindi falde in abbondanza. Per questo motivo mi ero orientato verso il pozzo.

Beh, visto che di tempo ne hai, ti consiglierei, se non l'hai già fatto, di passare per la sezione Prato a leggere delle esperienze più o meno estreme con il tappeto erboso. Tenerlo perfetto è una schiavitù, secondo me, specie se vivi in campagna.

Esatto, oltretutto non mi va di spruzzare continuamente diserbanti selettivi. Si sono in un paese di campagna quindi erbe spontanee a manetta.
Pensavo di fare un piccolo investimento in un robot tosaerba di modo che il prato sempre falciato ha già un aspetto gradevole anche se non è monovarietale.
 

Matt985

Aspirante Giardinauta
Voglio oggi portare alla nostra attenzione questa fantastica tecnica. Era qualcosa che già permeava il progetto della food forest ma vederlo codificato in modo così chiaro e semplice mi ha definitivamente fatto comprendere come voglio progettare il mio giardino edibile.

Potremmo chiamare il metodo in questione "policoltura in gilde" e consente di elevare il back to eden garden ad un livello di efficienza maggiore.

Che cos'è una gilda? E' un associazione tra piante, come succede in natura nel bosco e nella foresta ma trasferito in piccolo e riadattato alle nostre esigenze. Come dice il ragazzo canadese non è un collezione di piante che magicamente sbloccano un livello ma piuttosto una collezione di funzioni che assieme creano un microsistema resiliente produttivo e cooperante.

Quello che c'è da tener presente nello studio di una gilda è che una foresta ha sette livelli :
  • Alberi ad alto fusto (chioma primaria)
  • Alberi di media altezza (chioma secondaria)
  • Arbusti.
  • Erbacee.
  • Rizomatose.
  • Tappezzanti.
  • Rampicanti.
Si deve cercare di occupare ogni livello.

L'aspetto fondamentale è che una gilda ha diverse funzioni:
  • Ombreggiatori: utilizzo di piante erbacee e foglia larga per proteggere il suolo dal sole.
  • Bioaccumulatori: grazie alle loro radici profonde portano minerali in superficie (la comfrey è un ottimo esempio).
  • Azotofissatori: piante sacrificali che fissano l'azoto nel terreno per dare nutrimento alla pianta principale di nostro interesse.
  • Difensori: sono piante che servono a confondere e depistare i parassiti, tutte le piante aromatiche svolgono egregiamente questa funzione
  • Impollinatori: fiori che attraggono insetti impollinatori che aumenteranno la produttività della pianta principale.
Si deve cercare di creare una gilda che assolva tutte le 5 funzioni. Sta a noi scegliere quante e quali piante utilizzare in base alle nostre preferenze ed al clima in cui viviamo. Il bello è che ogni livello e funzione possono essere occupati da piante che a loro volta sono commestibili e questo aumenta esponenzialmente la produttività.

Una buona indicazione è quella di creare una gilda partendo da questo schema:
- Una grande pianta da frutto primaria
- tre cespugli
- nove piante erbacee

Creo adesso due esempi di gilde con essenze scelte da me.

LA GILDA DEL PESCO

- Pesco: appunto la pianta primaria che occupa il livello più alto
- Ribes: Cespuglio produttivo
- Olivello spinoso: cespuglio produttivo ed azotofissatore
- Rabarbaro: ombreggiante
- Fragola: tapezzante-ombreggiante
- Comfrey: bioaccumulatore
- Salvia: difensore
- Cipolla egiziana: difensore
- Santoreggia difensore
- Day Lily (li ho già in giardino ma non riesco a trovare il nome corretto in italiano): impollinatore
- Nasturzio rampicante: impollinatore
- Rosa Rugosa: impollinatore
- Fungo Shitake: produttività e miglioramento del suolo

LA GILDA DEL MELO

- Melo: pianta primaria che occupa il livello più alto
- Olivagno: azotofissatore
- Uva spina: cespuglio produttivo
- Cavolo nero palmitico: ombreggiante
- Carciofo: Ombreggiante
- Timo: difensore
- Verbasco: bioaccumulatore
- Aglio orsino: difensore
- Levistico: difensore
- Lavanda: difensore
- Calendula: impollinatore
- Garofano: impollinatore
- Zinnia: impollinatore
- Fungo Cardoncello: produttività e miglioramento del suolo

Vi lascio alla visione del video a cui mi sono ispirato per un approfondimento delle tematiche o anche solo per vedere come si presentano bene queste gilde. Ciao!

 
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lisyy

Esperta in identificazione delle piante
Alla luce di questo ulteriore avanzamento del progetto "frutteto", mi sembra che andrà rivista la piantumazione in linea degli alberi da frutto, o comunque aggiornata e riprogrammata la disposizione di alberi e arbusti (gli elementi più "rigidi" e di più difficile riposizionamento in un giardino). Considerando le varie introduzioni erbacee nel frutteto, risulteranno un doppione anche le aiuole previste per aromatiche e asparagi: dato che tali essenze andranno incorporate nelle nuove gilde, almeno lo spazio di quella dedicata alle aromatiche potrà essere destinata ad altro. Mi pare.
Se posso permettermi, approvo in pieno questa idea molto più "morbida", esteticamente parlando, della struttura del tuo frutteto, che così assomiglierà molto di più ad un giardino arruffato e selvatico che ad un rigido filare di piante da frutto.
Hai già provato a mettere su carta la nuova piantumazione?

Nota a margine: ho potuto vedere come lo youtuber canadese consideri e utilizzi delle erbacee che da noi vengono considerate "erbe buone" solo dai contadini che tengono i prati stabili, da utilizzare come foraggio per le mucche da latte. Nel video si vedono: Silene, Echium, Chenopodium, Saponaria, Tarassaco, Solidago, Achillea e altre che mai ci sogneremmo di coltivare apposta nei nostri orti. E' anche un approccio super-economico, praticamente sono a costo zero, non ti resterà altro da fare che lasciarle crescere spontaneamente, se presenti nella tua zona, da me ce n'è a volontà.
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
Io seguo….. mi permetto solo di ipotizzare che forse il day lily potrebbe essere l’hemerocallis?
 

lisyy

Esperta in identificazione delle piante
Sicuro che si tratta di hemerocallis! Si vede bene nel video.
 
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Matt985

Aspirante Giardinauta
Alla luce di questo ulteriore avanzamento del progetto "frutteto", mi sembra che andrà rivista la piantumazione in linea degli alberi da frutto, o comunque...

Ancora una volta devo dire che siamo sulla stessa lunghezza d'onda anche a riguardo della riprogettazione degli spazi. La disposizione a filare non mi ha mai convinto fino in fondo soprattutto il filare centrale.
Le due aiuole dietro le staccionate verranno "rimaneggiate" col metodo delle gilde ma non mi dispiace avere due/tre alberi in fila parallela alla staccionata. In quella principale a sinistra cercherò di mettere alberi da frutto che in primavera facciano delle belle fioriture come mandorlo, ciliegio, pesco di modo che siano visibili dal giardino/portico. In quella di destra terrò due/tre alberi più una cortina di asparagi che d'estate formeranno una sorta di barriera verde, in direzione nord aromatiche minori.

D'altro canto non posso assolutamente rinunciare a mettere alberi da frutto su quella che è la posizione con l'esposizione migliore.

Il filare su cui vorrei intervenire maggiormente è appunto quello centrale ma qui ho un problema: purtroppo lo spazio a disposizione è una striscia.

A nord ho il confine con il vicino e devo rispettare la distanza minima di piantumazione (1,5 mt se non sbaglio per alberi a medio fusto). A sud ho già i filari delle staccionate e per un tratto il profilo ombreggiante della casa.

Quindi l'unico modo in cui credo di poter intervenire è quello di "dare movimento" al filare sfalsandolo, cercare di giocare con le essenze per creare un andamento sinusoidale e come dici arruffato e selvatico che mi piace moltissimo.

PIANTINA COL RD.png

Vi ringrazio inoltre per aver identificato le erbe spontanee ed anche l'hemerocallis! Sono andato a vederle una ad una e sono tutte interessanti a loro modo.

A riguardo del loro utilizzo sono molto cauto per due motivi:
1) il canadese non ha un giardino: è un mega parco. Io ho a disposizione 160 mq devo focalizzarmi su piante maggiormente fruibili, produttive ed apprezzate dalla mia famiglia.
2) non conosco quanto invasive siano queste specie ma essendo selvatiche la cosa mi preoccupa alquanto. Avere il cippato invaso di erbe spontanee sarebbe un disastro. Già non so se rischierò a piantare la menta od il topinambur appunto per la loro tendenza ad espandersi.

A presto!
Ciao.
 
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