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alcuni consigli per condurre un orto

G

Giam

Guest
Alcuni consigli per l'orto

Visto che molti post vengono inviati da parte di persone che si
avvicinano per la prima volta all'orticoltura, ho pensato di fornire loro alcune
brevi indicazioni generali su come partire nel miglior modo possibile. Tenete
presente che tali indicazioni sono basate sopratutto sulla mia esperienza e sul
mio orientamemento "biologico". Non ho svolto studi regolari di agricoltura nè
sono un professionista del settore.

Terreno ed esposizione.
Il migliore terreno per coltivare ortaggi è quello di medio impasto, profondo,
ricco di humus, con ph 6-7, con acqua e sole in abbondanza. E' questo un tipo
di terreno che, in pratica, solo una ristretta elite di orticoltori ha a
disposizione. Credo che il tipo di terreno che ci consente di fare arrivare
qualcosa di buono nel piatto può avere anche solo le seguenti caratteristiche:
profondo intorno ai cm. 30; non troppo acido (ce ne sono pochi così); il più
possibile lontano da fonti inquinanti (strade, ciminiere, etc.); almeno 4-5 ore
giornaliere di sole, meglio se di mattina.
Sperando che si tratti di una mia errata impressione, mi sembra di aver notato,
nel corso degli anni, un aumento delle scottature di sole su pomodori e
peperoni, come se i raggi del sole bruciassero più che riscaldare.

Organizzazione generale dell'orto
Gli utensili indispensabili sono: una zappa; una vanga (a punta per i terreni più
duri): un rastrello.
Credo che sia utile suddividere l'orto in aiuole definitive. Cio' permette di
organizzare meglio anche le rotazioni (vedi più avanti).
E' preferibile che l'orto sia orientato a sud-sud/est, al riparo dai venti freddi.
Sopratutto nelle zone più calde, sconsiglierei l'addossare le aiuole a muri
esposti a sud: nella stagione calda il loro riverbero è spesso fatale, creando
anche un microclima caldo/secco ideale per il prosperare di molti parassiti.
Negli ambienti molto urbanizzati, consiglierei di creare anche piccoli angoli
"selvaggi" che diano rifugio/nutrimento ad organismi "amici". Ciò è
realizzabile anche con qualche pianta aromatica e/o con qualche arbusto
spontaneo.


Concimazione
Esclusi alcuni casi, il concime che giova alla maggior parte dei tipi di terreno è
il letame. Preferibile il letame bovino. Chi non ha la possibilità di usare il
letame di stalla, può servirsi del letame cubettato (o pellettato che dir si voglia)
reperibile normalmente in commercio. Si tratta, in pratica, di letame fermentato
e disidratato. In generale il letame è preferibile interrarlo alla vangatura di
autunno-inverno: si tratta di fare una piccola "trincea" profonda circa cm. 30 in
cui viene distribuito il letame; in questa trincea si metteranno le zolle rivoltate
prese dalla striscia di terra seguente, creando una nuova "trincea" in cui verrà
distribuito altro letame, coperto con le zolle seguenti , e così via.
Prima di zappare nella fine inverno-primavera seguenti, è consigliabile
distribuire sulla superficie del letame di volatili (pollina, guano etc.). In
particolare la pollina deve essere lasciata almeno un mese (o più in caso di
scarse precipitazioni) sul terreno prima della zappatura e delle
semine/trapianti, per non correre il rischio di "bruciare" le giovani piante. In
alternativa, tenere a bagno la pollina in acqua almeno una quindicina di giorni
prima di distribuirla (sopportando il notevolissimo olezzo di tale brodo).
Dosi: si tenga presente che alcuni ortaggi "mangiano" più di altri, per cui la
quantità di concime da distribuire varia. Gli ortaggi che "mangiano" di più
sono le solanacee (pomodoro, melanzana, etc) e cucurbitacee (zucchine,
cetrioli, etc.). Seguono in ordine decrescente: brassicacee (cavoli, etc.) e
chenopodiacee (spinaci, bietole, etc.): composite (lattughe, cicorie, etc.);
leguminose (fagioli, piselli, etc.). Consiglierei, inoltre, di iniziare il primo anno
distribuendo quantità limitate di letame (max kg. 1 per mq. alla vangatura +
max kg. 1 in superficie) per poi aumentarle (o diminuirle) in base all'
esperienza.
Su piccole superfici giova, spesso, anche la distribuzione occasionale di
terriccio universale o di humus di lombrico oppure l'apporto regolare di alcuni
concimi biologici ricchi di microelementi.


Rotazioni
La rotazione consiste nel cambiare ogni anno il tipo di ortaggio coltivato in
una data aiuola. Ciò permette di non "affaticare" la terra, esaurendo
rapidamente le sostanze nutritive a cui attinge, in dosi diverse, ogni
particolare ortaggio e di non "accumulare" germi patogeni che attaccano un
particolare ortaggio o famiglia di ortaggi. Esistono diversi tipi di rotazione,
alcuni molto complessi. Nei piccoli orti consiglierei di evitare di piantare nella
stessa aiuola per due anni di seguito ortaggi appartenenti alla stessa famiglia
botanica (solanacee, composite, etc.) e di non far seguire leguminose a
cucurbitacee (o viceversa) prima di tre anni.
E', credo, indispensabile inserire nelle rotazioni le leguminose, le quali,
prendendo poco dalla terra, la fanno riposare un po'.
Personalmente segno su un quaderno le coltivazioni che ho effettuato in ogni
aiuola nei precedenti tre anni.
La rotazione sembra, comunque, più difficile di quel che poi si rivela essere.


Irrigazione
In linea generale consiglierei di effettuare irrigazioni che abbiano sempre la
stessa frequenza.
I metodi per risparmiare acqua sono i seguenti:
- la pacciamatura
consiste nell'ombreggiare il terreno intorno agli ortaggi coltivati con paglia o
erba (rigorosamente non andata a seme).
- l'irrigazione per mezzo di solchi
consiste nell'approntare solchi (in cui versare acqua) e piccoli terrapieni (sulla
cui sommità trapiantare/seminare) disposti in maniera alternata. Alcune piante
(zucchine e cetrioli in particolare) amano essere seminati/trapiantati dentro
una buca in cui verrà versata l'acqua per irrigare.
- l'irrigazione per mezzo di tubi con il sistema goccia a goccia.
- frequenti zappettature superficiali
In ogni caso evitare di bagnare le foglie degli ortaggi durante le irrigazioni o,
se inevitabile, annaffiare a pioggia solo nelle prime ore del mattino.
In caso di totale mancanza d'acqua è possibile coltivare piccole quantità di
ortaggi tipici delle mezze stagioni (lattughe, rucola, cicorie, cavoli, etc.) in
quasi tutte le zone italiane, facendo affidamento sulle piogge.

Erbacce
Problema tipico e (per me) eterno. Aiutano a limitarne lo sviluppo: la vangatura
(le erbacce rimangono per tutto l'inverno a "testa in giù e radici all'aria");
frequenti zappettature superficiali; l'eliminazione manuale da effettuarsi
quando la terra è bagnata in modo da tirare via le radici.

Con quali ortaggi iniziare
In linea generale gli ortaggi più "facili" sono: lattughe (ma anche cicorie ed
endivie) da taglio; zucchine; fagiolini; cipolle; bietole da cespo e da taglio;
rucola; basilico; pomodori tondi da insalata: peperoncini piccanti.
Consiglierei, almeno in una fase iniziale, di provare a piantare più specie e più
varietà di ogni specie, in modo da verificare quali sono quelle che meglio si
adattano al nostro particolare orto ed al tempo che possiamo/vogliamo
dedicargli.
In base alla mia esperienza, alcuni degli ortaggi che hanno più bisogno di sole
sono: melanzane; zucchine; cipolle. Alcuni di quelli che hanno meno bisogno
di sole sono: lattughe, cicorie.


Semina
Coltivare un ortaggio partendo dal seme riserva molte soddisfazioni. Inoltre
spesso le piantine in vendita appartengono a varietà più adatte alla
coltivazione industriale che ad una orientata all'autoconsumo. Seminando noi
potremo coltivare, invece, anche varietà tipiche della nostra zona, ma il cui
seme non è in commercio.
Coltivare un numero limitato di piantine partendo dal seme è più facile di
quanto si possa immaginare. A titolo di esempio descrivo come ottenere
piantine di pomodoro partendo dal seme. Seminare a fine febbraio-inizio
marzo. Il seme di pomodoro ha bisogno di temperature abbastanza alte (15-20
gradi centigradi) per germinare, per cui si deve seminare in un luogo riparato.
Questo semenzaio può essere costituito anche semplicemente da una
cassetta di plastica per frutta infilata dentro una busta di plastica molto
trasparente. Nella cassetta metteremo dei vasetti con del buon terriccio
universale. Appoggiamo due o tre semi per vasetto sulla superfice del terriccio
e ricopriamoli con un sottile strato di terriccio o di sabbia (non marina).
Bagnamo con molta delicatezza il tutto, utilizzando acqua non fredda, e
proteggiamo il nostro semenzaio infilandolo nella busta trasparente. Fino a
quando i semi non germinano, il semenzaio può essere tenuto anche al buio.
Appena germinano le piantine elimineremo le piantine in eccesso lasciandone
una per vasetto e trasporteremo la cassetta in un luogo molto luminoso, dove
lo terremo fino al momento del trapianto, avendo però cura di arieggiare
quotidianamente il tutto, tenendo aperta la busta nelle ore più calde del giorno
ed annaffiando di tanto in tanto. Attenzione: qualsiasi piccolo semenzaio
chiuso ed esposto al sole può diventare un forno. Quando le radici avranno
riempito tutto il vasetto, le piantine potranno essere trapiantate all'aperto,
stagione permettendo.


Parassiti, malattie e trattamenti
In un piccolo orto in cui si siano seguite le indicazioni fino ad ora esposte
non credo che si renda indispensabile alcun trattamento massiccio e/o di tipo
non biologico, sopratutto considerando che vogliamo mangiare qualcosa di
buono e sano. In genere basta limitarsi a trattamenti preventivi di poltiglia
bordolese, miscelata all'economicissimo, ma quasi introvabile (e, quando
reperibile, caro rispetto ai costi di produzione) silicato di sodio, una sostanza
collosa che fa aderire meglio il rame ed inoltre "appiccica" molti parassiti alle
foglie, uccidendoli. In alternativa si può usare anche il sapone di marsiglia
(puro) come collante moderatamente antiparassitario
Il trattamento preventivo può essere anche fatto con ossicloruro di rame,
miscelato con zolfo ed i soliti collanti. In questo caso aumenta il numero di
malattie e parassiti da cui ci mettiamo al riparo.
Due o tre (personalmente ne faccio un paio e solo sulle solanacee) trattamenti
preventivi di questo tipo aumentano già notevolmente le nostre speranze di
successo.
Tutte le sostanze citate devono essere distribuite dopo il tramonto, per non
danneggiare gli insetti utili. Specifico che sia i prodorri rameici che lo zolfo
sono permessi in agricoltura biologica.
E' consigliabile consumare gli ortaggi trattati dopo un intervallo di una ventina
di giorni dal trattamento.
Alcuni infusi, macerati ed estratti di erbe hanno, in base alla mia esperienza,
una certa efficacia antiparassitaria e/o anticrittogamica (ad es.: infuso di aglio
e/o ortica contro afidi ed acari), ma non c'è da aspettarsi di veder cascare
stecchiti gli insetti al primo trattamento. D'altra parte l'uso di sostanze
chimiche porta in un tunnel da cui è poi difficile uscire: una quota di parassiti
immune al veleno sopravviverà dando vita ad una generazione più forte, per
battere la quale dovremo ricorrere ad un nuovo veleno in sostituzione del (o,
spesso, in aggiunta al) veleno precedentemente usato.
In base alla mia esperienza, la comparsa di afidi o di macchie poco piacevoli
su frutti e foglie non è necessariamente l'inizio della fine: la perdita dell'intero
raccolto è un evento piuttosto raro e non catastrofico per chi coltiva un
piccolo orto per il proprio piacere. Nelle rivendite di prodotti agrari ho troppe
volte assistito all'acquisto, effettuato da parte di piccoli/medi orticoltori, di 3-4
tipi differenti di antiparassitari per sopprimere una colonia di afidi sui fagiolini.


Conclusioni
In questa sommaria panoramica ho cercato di dare la maggior parte possibile
di indicazioni concrete. Rimane il fatto che "la terra si misura ad unghie": nello
spazio di pochi metri ci possono essere differenze di condizioni ambientali tali
da determinare persino il successo di una coltura in una aiuola mentre tre
metri più in là la stessa fallisce miseramente. In definitiva consiglierei di
diventare non degli "esperti di orticoltura", ma degli esperti del proprio orto.
Spesso l'esperienza insegna quali sono le malattie o i parassiti da cui
maggiormente guardarsi in un particolare orto, quali gli ortaggi o le varietà che
danno maggiori soddisfazioni, quali concimi ci "rendono" di più. L'alternativa
è la messa in campo di tutto l'armamentario dell'agricoltura di tipo industriale,
in modo da coltivare carciofi anche sull'Everest. Il problema è che a pochi
interesserà il sapore o la salubrità del carciofo, ma solo i guadagni che se ne
possono ricavare. Noi fortunati orticoltori, possiamo regalarci l'illusione di un
mondo più pulito.
 
G

gari

Guest
Grazie ...grazie Giam ,
trovo veramente molto utili le tue indicazioni , in specie considerando la mia inesperienza !

Spero di trovare sempre un pò di "conforto" in questo forum !!

Ora sono alle prese con le lattughe e cicorie ...vediamo cosa succede !!!

Ciao :D
 
M

mikele

Guest
GRAZIE ... sai anche consigliare qualche libretto ... per caso o abuso della tua gentilezza
 
G

gig

Guest
Ti ringrazio molto, tutto questo mi sarà molto utile perchè l'anno prossimo ho intenzione di fare il mio primo orto. Ciao
 
D

Debra

Guest
Grazie mille, sei stato veramente molto

chiaro e ci hai dato dei consigli utilissimi.

Mi stampo tutte le tue indicazioni!!

Il mio orto, anche se terrazzato, l'anno prossimo sarà di certo migliore!

Ciao
:D
 

picadillojam

Aspirante Giardinauta
Scacciare i piccioni dall'Orto

Ciao, vorrei sapere se esiste un rimedio, contro i piccioni;
Lo scorso anno, per la prima volta, ho realizzato un piccolo orto sul terrazzo di casa, tutto ok...tranne, le beccate dei piccioni sulle bellissime foglie del basilico ad esempio...

Riducendo quindi a niente, quello che comunque sarebbe stato il piccolo raccolto.
Come posso fare?

Dato ke nn sono ancora esp. Mi capita di leggere ke al momento della preparazione del tereeno dopo la semina, conviene procedere anke ad una prima concimazine, ma nn riesco ancora a regolarmi con le misure, ad es. ogni 100 l di terra 300 - 400 gr di conc.
Tale proporzione risulta essere vera?
Ma soprattutto, vasi mediamente grandi 40 x 40 x 40 o 60 x 30 x 30 ;
che portata (di terra) hanno?
a presto
grazie
ciao
 
Ultima modifica:

nonmicresceniente

Aspirante Giardinauta
Ma in riferimento alle sostanze che debbono esserci nel terreno ed alle rotazioni che servono per far riposare il terreno (ad esempio utilizzando le leguminacee), se si concima in modo opportuno, è possibile poter coltivare sempre qualcosa nel vaso (io ho i vasi) per ottenere comunque la maggiore produttività? O occorre per forza osservare il periodo di riposo?
Ciao.
 

maielena

Aspirante Giardinauta
Grazie Giam i tuoi consigli li ho messi nei preferiti, così li andrò a leggere ogni volta che mi serviranno. mi potresti consigliare anche cosa devo usare contro i vermetti del mio limone giovane che ho da poco, a messo tantissime foglie nuove ma tante sono accartocciate forse è colpa dei vermetti che trovo nel vaso di terra? ti ringrazio anche se non puoi aiutarmi ciao maielena.
 

pierino2999

Aspirante Giardinauta
Trattamento con poltiglia bordolese!
L'anno scorso era il primo anno che coltivavo i pomodori, non li ho mai trattati con nulla solo concime, il risultato è stato più che buono.
Quest'anno ho usato la poltiglia bordolese un trattamento a settimana anche adesso continuo.
Il risultato che alcune piante di pomodoro non hanno neanche un frutto.
Dove ho sbagliato?
La poltiglia b. si deve usare soltanto prima della fioritura?
Dopo la fioritura cosa fare?

i "germogli apicali" (spero si chiamino così) che si crea tra la pianta e la foglia vonno tolte su tutta la pianta o soltanto sulle prime foglie?
Grazie
piero
 

fsalerno

Giardinauta
Consigli generali utilissimi per noi inesperti. Condividere esperienze evita insuccessi. :confuso::confuso::confuso: All'inizio la confusione è tanta e anche le delusioni, non bastano i libri: io uso "Orto manuale pratico- Giunti editore", ma ho constatato che servono di più i consigli di chi è più esperto.
ciao.
 

peppone69

Esperto in Macchine agroforestali e da giardino
Trattamento con poltiglia bordolese!
L'anno scorso era il primo anno che coltivavo i pomodori, non li ho mai trattati con nulla solo concime, il risultato è stato più che buono.
Quest'anno ho usato la poltiglia bordolese un trattamento a settimana anche adesso continuo.
Il risultato che alcune piante di pomodoro non hanno neanche un frutto.
Dove ho sbagliato?
La poltiglia b. si deve usare soltanto prima della fioritura?
Dopo la fioritura cosa fare?

i "germogli apicali" (spero si chiamino così) che si crea tra la pianta e la foglia vonno tolte su tutta la pianta o soltanto sulle prime foglie?
Grazie
piero

lo zolfo ramato (o poltiglia bordolese o verderame, è la stessa cosa) dato una volta ogni settimana è troppo!!!!!
di norma si da ogni 3/4 settimane.
Durante la fioritura si da ugualmente solo meno concentrato.
 

francoises

Giardinauta Senior
tutto molto utile,grazie sei stato prezioso!!
un'unica cosa:puoi inserire qualche info in più sulla rotazione??
per esempio:
io ho un orto in cui ho piantato peperoni,cocomeri,meloni,pomodori,melanzane...il prox anno forse è meglio che cambi posto??non posso più coltivare le solite cose??
 

cingcing

Aspirante Giardinauta
kompost

quello che mi manca nei consigli di cui sopra è il riferimento al kompost, spero che tutti sappiano di che cosa si tratta, utilissimo per la produzione di materiale organico da interrare nel momento della semina o del trapianto
 

Miss_Sky

Giardinauta
Ti ringrazio tanto per queste chiare e preziose informazioni!
E' il primo anno che faccio l'orto e alla mia inesperienza si sommano le spiegazioni e "guide" online spesso troppo complicate per me, che partono dando per scontato che chi legge abbia almeno delle basi e un minimo di esperienza... la tua spiegaizone è molto semplice e chiara, è proprio il tipo di aiuto che vado cercando! :ros:
Se per caso ti viene la voglia irrefrenabile di compilare anche una bella guida di consigli per la coltivazione e cura degli ortaggi più diffusi... (un'idea a caso,eh... giusto perchè ne ho disperatamente bisogno!! :eek:k07: ) mi raccomando, non esitare a farlo!!! :cool2:
 

SAETTA McQUEEN

Aspirante Giardinauta
E per la mia rucola che sta ingiallendo, non ha un bel aspetto e presenta dei buchetti (seminata un mese fa) cosa posso fare? Grazie.
 
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