Mi pongo un dubbio però Orchideafantasma.
Pur essendo una pianta completamente differente da schlumbergere e ripsalidopsis, hanno in comune la formazione delle gemme a fiore in condizioni di fotoperiodo corto.
Però, varie testimonianze di coltivazione, diciamo casalinga, testimoniano a volte, che queste piante vanno in fiore o si colorano, comunque, ma come mai?
Non coltivo la stella di natale, ma i cactus sì e, per due anni, forzando con scatola, dopo le famose otto ore di luce, ho ottenuto sì qualche bocciolo, che però è caduto appena eliminato la copertura o dando comunque luce gradualmente.
L'assurdo è che bastò, lo ricordo bene, la debole fioca luce di un lampione a metri di distanza a far cadere i boccioli e a parer mio, con il senno di poi, anche la coltura in casa.
Dico questo, incrociando esperienze, anche di illustre persone, come il Pizzetti, che chiama sia il cactus di Natale e di Pascqua, sia la Stella di Natale, piante da ufficio postale.
La scorsa primavera, ho messo le piante all'esterno, posizionate già in condizioni di scarsa luce, seppure ampia a 360°, ove tengo le painte acidofile, quindi zona ombrosa e determinatamente umida.
Sono state lì tutta l'estate e ricrebbero assai e all'abbassamento netto delle temperature e la calata notevole della luce, sono andate in boccio, nel giro di una settimana.
Quando le temperature sono andate a 0°, viste e considerate le esigenze termiche consigliate per la coltivazione di quste piante, le ho portate in casa e velocemente, sono deperite perdendo e afflosciando immediatamente, i fiori.
Ma, le piante condividono la serra delle orchidee, un locale non riscaldato direttamente, con alta umdità e temperature a loro consone 14/15° notturne e fino a 22° diurni.
Dirai, lo sbalzo è stato loro fatale ed invece, memore di questo comportamento ho lasciato la rispalidopsis fuori e nonostante il freddo, seppur è ben riparata dal cielo, stà decisamente più in forma.
Ora il dubbio è proprio questo, non è forse la forzatura che queste piante subiscono a mandarle poi in tilt nelle nostre case? E la scarsa conoscenza della loro effetiva rusticità?
E, seguendo questa forzatura non si ottengono poi questi collassi?
Non sarebbe invece opportuno lasciare fare alle stagioni, premunendosi di proteggere le piante dal gelo senza considerare queste piante, d'appartamento, quando forse, in verità, non lo sono?
Settimanalmente osservo le condizioni sotto tettoia e rialzate da terra, piante come plumerie, pachire acquatica, ficus benjamina ed elastica, hibiscus sienisis, gardenia jasminoide, cordyline red star, tillandsia, thunbergia erecta e thunbergia alata, notoriamente piante delicate, eppure nessuna di loro è in collasso, ma solo addormentate.
Quindi mi chiedo, stiamo allevando queste piante in modo opportuno?
Rispettando il loro tempo, il loro riposo al pari di altre piante molto meno tolleranti?
Altro esempio, è lo stephanotis, obiettivamente alquanto delicato eppure in casa, nella famosa serra, ove le orchidee vanno in fiore e si parla di phal che richiedono umidità elevata, la pianta non ha emesso neppure un germioglio, neppure cresce, come se fosse addormentata, in riposo.
Noto addirittura che determinate talee, in questo periodo, nonostante la protezione, nonostante la luce sia più ampia ed eventualmente artificialmente corretta, stentano a radicare o raddoppiano i tempi.
E mi chiedo se non è questa forzatura, a vedere poi numerosi fallimenti e la frustrazione di chi le coltiva con passione.
E' un dubbio legittimo?