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Acero: foglie raggrinzite secche.

danielep

Florello Senior
Se hai effettuato un falso rinvaso non lo disturberei quest' anno. Comunque il momento per le due operazioni è questo ( con eliminazione del terriccio vecchio, radici a nudo e riduzione della vegetazione- metti mastice sui tagli). Poi ombra. Ma te la senti di effettuare un'operazione così invasiva?
Metti un paio di foto, comunque, anche del colletto, per vedere se è innestato.
Per farlo radicare a raggera con spessori di radici non sproporzionati tra loro (viste quelle che descrivi attualmente) il metodo più immediato sarebbe la margotta, ma bisognerebbe vedere se è innestato e valutare dove effettuarla.
Altrimenti sarebbe una storia lunga di accorciamento progressivo delle radici esistenti e stimolazione a far nascere radici nuove.
Se vuoi provare, intanto, pratica dei tasselli fino a raggiungere il cambio appena sotto alla superficie del terreno (dove ti auspichi l'emissione di nuove radichette) e copri il terreno con sfagno da tenere sempre umido. Contribuirà anche al mantenimento di un'umidità.
In terrazzo, con le nostre estati torride, un palmato, soprattutto se una cultivar, soffrirà sempre. Con terreno e posizione adatti si può migliorare, ma eliminarlo completamente sarà difficile;)
 

avalu81

Giardinauta
per esperienza, dopo averne fatti seccare un bel pò, posso dire che l'unico modo a mio avviso per farlo sopravvivere è posizionarlo a nord, o comunque in zone di ombra totale o quasi.
io uno dei pochi che sono riuscito a far sopravvivere ce l'ho a Lecce sotto un pesco da fiore in posizione nord. il sole lo vede forse solo la mattina presto o il tardo pomeriggio e poco d'estate quando è più alto e l'ombra della casa sul viale si riduce di poco.
 

Rickdefender

Aspirante Giardinauta
Ok. È a nord tutto l'anno e non prende mai il sole se non alla mattina d'estate per max 1 ora....per quello non è più un problema.
Per il vento secco e caldo di Bologna a luglio.....non ci possiamo fare nulla.
Buona l'idea dello sfagno, che implementerò.

Per la margotta.... è una idea ma non ne ho mandate fatta una (se non le piccole incisioni x far produrre radici aeree ai ficus)....ma ho ormoni radicanti.
X me cmq è possibile sia un innesto....ma parte da più in alto.

Cosa cambia nel mio caso?
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Rickdefender

Aspirante Giardinauta
Per aiutarelo ad fare più radici potrei intervenire con qualche prodotto?

Ormoni radicanti devono essere applicati sulle radici direttamente? (Se sì mi consigliate di fare un travaso x polverizzare un po' le radici esistenti con polvere radicante?

Consigliate uso di prodotti stimolanti come 66f, algatron, sinergon 2000, etc: non li ho mai usati, non so come procedere in questa fase di "per risveglio".

Se sì: quale prodotto mi consigliereste?

L'acero al momento non ha neppure iniziato il rigonfiamento delle gemme....

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danielep

Florello Senior
Se hai già fatto un falso rinvaso l'estate scorsa ed abbassato la ramificazione l'unica cosa che puoi fare è....lasciarlo in pace:)
Finché non sarà in salute non si parla di interventi.
Io non ho mai dato stimolanti, usane uno di quelli nominati, male non fanno di certo.
Quello che fa male e mi sono dimenticato di scrivertelo è quel moncone che hai lasciato, che veicola umidità e patogeni all'interno della pianta e provoca marciumi.
Va eliminato , curato e coperto con mastice cicatrizzante. Intanto elimina il secco ed il marcio e cura; a giugno, quando avrà emesso vegetazione abbondante, rifili i bordi fino a mettere a nudo il verde del cambio e copri col mastice cicatrizzante così forma il callo.
Se non ha ancora iniziato il rigonfiamento delle gemme, dato che sta all'ombra e a nord, può anche andare; piuttosto, quel rametto che si vede mi sembra secco e mi auguro non lo sia anche la parte superiore. Se il legno è grinzoso e secco com mi sembra puoi eliminarlo. Auguri:su:
 

Rickdefender

Aspirante Giardinauta
Ho un sacco da scrivere ma sarò il + sintentico possibile:

x Danielep: mi dicevi "Se vuoi provare, intanto, pratica dei tasselli fino a raggiungere il cambio appena sotto alla superficie del terreno (dove ti auspichi l'emissione di nuove radichette) e copri il terreno con sfagno da tenere sempre umido. Contribuirà anche al mantenimento di un'umidità."
Cosa dovrei fare? Faccio dei forellini semicircolari fino a trovare il cambio. Poi metto ormone radicale...e copro con sfagno e spero emetta radici?

Tagliare i monconi: cavolo....per tagliare quel secco come faccio? con un seghetto? Temo che o lo faccio ocn una fresa elettrica oppure se inizio a segare a mano con le vibrazioni "strappo tutte le radici" che ho.... a questo punto meglio toglierlo dal vaso e poi segare.
I monconi sono 2:
1) uno in basso come da ultima foto, poco prima del "possibile innesto";
2) uno in alto.
Entrambi hanno secco...... ok. Lo taglio....e poi copro il secco con mastice? e a giugno eventualmente rifilo con mastice direttamente sul cambio. Confermi?

PS: se quei monconi dano fastidio, non oso immaginare cosa possa aver subito con i tagli dei fittoni che feci anni fa (ricordo di avergli messo il mastice sopra però)....

Il rametto che temi sia secco è quello che parte subito sotto (il probabile) punto di innesto? No, non lo è secco, ma ha ancora le foglie secche attaccate dall'autunno precedente.
Se quello fosse realmente un innesto, sarebbe meglio che io tagliassi il rametto che parte dal portainnesto, vero?

Stasera provo a fare una foto complessiva, così mi dite se tagliare ancora parte della ramificazione sopra.
Foto di dettaglio dell'eventuale punto di innesto e del complessivo.......

Per i biostimolanti, attendo il loro arrivo dalla prossima settimana. Così' decido se fare un rinvaso totale, e fare foto anche alle radici.
 

danielep

Florello Senior
I fittoni hanno già emesso radici, non ti preoccupare.:)
Continuo a dirti, io che non sono nessuno, ma ti riporto le parole dei Maestri, in sintesi: "A una pianta debilitata, finché non è completamente in salute, non vanno praticati interventi invasivi. La salute è il requisito primario, il bonsai viene dopo".
Per cui, lascia stare i monconi se temi di strappare le radici con le vibrazioni. I monconi ormai ci sono, la prossima volta sai che devi eliminarli ( sulle latifoglie in generale i "jin" non reggono, solo su alcune specie il secco non marcisce; a differenza delle conifere manca la resina).
E' difficile giudicare a distanza, ma, se hai effettuato un rinvaso (vero o falso che fosse) la pianta non va toccata quest'anno, solo stimolata perchè ricrei la vegetazione.
P.s. Ho provato ad ingrandire l'immagine per vedere il rametto. Per me è secco, se ha ancora le foglie attaccate è un ulteriore indicazione. Non è un rametto importante, ma, se ne ha così in alto, è preoccupante.
Per toglierti ogni dubbio, gratta con l'unghia a corteccia. Se è verde e fresca e il legno sotto bianco e umido, il ramo (quello o altri) è ancora vivo.
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
una domanda: che miscela di terreno usi?
calcola che i palmati giappo amano terreni drenanti e leggermente acidi
io uso : pomice 60% lapillo 20% 10 % kanuma ed il rimanente torba acida ed un po di humus
stanno benissimo.. e quasi sempre al sole
 

danielep

Florello Senior
una domanda: che miscela di terreno usi?
calcola che i palmati giappo amano terreni drenanti e leggermente acidi
io uso : pomice 60% lapillo 20% 10 % kanuma ed il rimanente torba acida ed un po di humus
stanno benissimo.. e quasi sempre al sole
Franco, nulla da eccepire sulla composizione (e sul risultato:su:), ma devi convenire che il clima a Serramazzoni (791 mt s.l.m.) ai piedi dell'Appennino ed esposto a nord, immerso nel verde, sia leggermente diverso da quello di Bologna (ipotizzo centro e circondato da palazzoni) e molto caldo d'estate ( e freddo d'inverno);)
 

Rickdefender

Aspirante Giardinauta
Bologna centro 3 piano balcone in loggia a nord....l'anno scorso ha sofferto il caldo....che era anche Ventoso e caldo....
Io ho una % che dopo il falso rinvaso dell'anno scorso è stimabile approssimativamente in
60 pomice (con reolite) 15 torba acida e 25 Tu.

Non ho kanuma.

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Rickdefender

Aspirante Giardinauta
Aggiornamento.
2 settimane fa....grazie alla clausura e freddo ho colto l'occasione x vedere il pane radicale.
Ha aggiunto TU nel vaso, al piano di allettamento dell'acero.
Come vedete il problema è radicale: ho poche radici. Pochissime.
Le ho tutte cosparse di ormoni radicanti, poi annaffiate con algatron (che ha amminoacidi), spero che a primavera possa ritrovare le forze.
Ho tagliato le parti "legnose" morte come mi avevate detto e coperte da mastice jappo.
Gemme ancora dormienti tranne alcune che stanno aprendo.
Cmq, di più, non so che farci con sto problema radicale.
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danielep

Florello Senior
Anche se sulle riviste si vedono rinvasi con un pane radicale molto ridotto ( dal bonsaista, però) questo è veramente molto brutto; è come de avesse ancora la terra di quando l'hai comperato e le radici non hanno lavorato per niente.
Peccato, perchè sarebbe una bella bestia.:V:V:V
Forse era meglio se le lavavi al momento del rinvaso. Però, ormai, non infierire, lascialo stare a vegetare in pace:)
 

Rickdefender

Aspirante Giardinauta
Non volevo stressarlo mettendo pure a nudo le radici.
Quando 4 anni fa lo misi in vaso le misi tutte a nudo ..e forse a sx c'è ne erano di più ma poche di più,, a destra sono leggermente cresciute.
Cmq spero che reagisca.

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Rickdefender

Aspirante Giardinauta
Ho trovato il mio intervento di 2 anni fa (marzo 2018) ....questo era lo stato delle radici dopo che lo tolsi dal vasone e tagliai i fittoni.
Mi pare non sia migliorata la situazione in due anni.
Dov'è che sta il problema?
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Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
Il problema è che una bestia del genere ha subito una riduzione eccessiva delle radici e, adesso, il famoso equilibrio chioma-radice è andato al tappeto.
Con radici così scarse la pianta cercherà di sfruttare, al risveglio, quel poco che avrà accumulato come sostanze di riserva nel tronco.
Esaurite in uno o due anni queste, sarà la fine: inesorabile e lenta, ramo dopo ramo.
Io invaserei, dopo lavaggio radicale e il taglio delle radici marciscenti, in pomice assoluta, imbusterei e porrei all'ombra.
Con la speranza che la pianta formi nuovi capillari.
Prima bisogna recupearre la funzionalità radicale, poi si pensa al resto.
 
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