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ABC del bonsai

R

Rocotillo

Guest
Ma certo che puoi trasformare il mirto a bonsai, basta però ricordarti che è una pianta cespugliosa e quindi devi scegliere un esemplare con un ramo principale ben evidente su cui puoi lavorare. Per l'alberello di ulivo mi ci vorrebbe una foto per valutare la cosa, comunque se il terreno è ben drenato e le radici non fuoriescono perchè rinvasare? Tranquillo, aspetto foto.

giuseppe

La foto? Ci credi che non ho capito come fare per postarla?
E comunque mi avevi promesso un paio di spiegazioni... ricordi? :ciglione:
 

il conte verde

Maestro Giardinauta
Volevo salutare gli amici/e che hanno avuto la pazienza di leggersi queste note e ringraziarli dei loro commenti che mi hanno fatto molto piacere. Un abbraccio e buon bonsai a tutti!
 
R

Rocotillo

Guest
Certo che ricordo rocotillo. Dimmi cosa ti interessa sapere in particolare e vedrò di aiutarti.

giuseppe

Ok grazie.. sei gentile.
Ti pongo questa domanda e poi vedrò di non disturbarti almeno per un paio di giorni.... :lingua:

Ho la possibilità di prelevare in natura alberelli di pino dal tronco gia spesso ma ovviamente alti (anche 1 m.). Come posso allora trattarlo (accorciare la chioma troppo alta, ridurre le radici ecc.....)?

E sull'alberello di ulivo cosa mi consigli di fare?
Provo a postare la foto....
ciao

P04-18-08_0753.jpg
 
Ultima modifica di un moderatore:

primo maggio

Maestro Giardinauta
a proposito di ABC, domanda di un ignorante assoluto:

esiste una pianta coltivabile come bonsai, non troppo difficile, che possa crescere bene in un interno poco luminoso ma neppure troppo oscuro? (dovrebbe essere collocata a due metri da una finestra con tenda leggera esposta a nord e a tre-quattro metri da una porta finestra poco luminosa)

nel caso che d'estate fosse utile spostarla all'aperto, dovrebbe resistere alla temperatura di un terrazzo torrido.

chiedo troppo?

grazie :Saluto:
 

campogaggiolo

Florello
Allora rocotillo, dopo tante ore perse la mia linea adsl mi permette di risponderti. Per gli alberelli di pino intendi qualche pollone nato in prossimità del tronco madre? In questo caso dovresti fare molta attenzione perchè avresti scarsa possibilità di attecchimento, sono piante molto sensibili alle drastiche potature e figuriamoci se tocchi le loro radici. Se mi dici che possiede rami lunghi con fogliame molto alto non potrai mai ricavarne un bonsai, tranne qualche literati. X l'ulivo si può ragionare nel senso che potresti fare uno stile a scopa rovescia...

giuseppe
 

vittorio932

Aspirante Giardinauta
ciao a tutti sono nuovo del forum ma è da tempo che visito il sito!ho un problema, ho acquistato un bonsai carmona circa 15 gg faà ora è in casa esposto a grande luminosità e non ad una luce solare diretta,visto che abito in una mansarda,il mio preoblema è che il mio bonsai comincia a perdere foglie che cadono dopo un breve ma non accentuato ingiallimento,iero ho catturato una lumachina che si nascondeva nel terreno,potrebbe essere lei la causa?per quanto riguarda l'innaffiatura, io penso di essere nel giusto!potete darmi dei consigli?
 

il conte verde

Maestro Giardinauta
a proposito di ABC, domanda di un ignorante assoluto:

esiste una pianta coltivabile come bonsai, non troppo difficile, che possa crescere bene in un interno poco luminoso ma neppure troppo oscuro? (dovrebbe essere collocata a due metri da una finestra con tenda leggera esposta a nord e a tre-quattro metri da una porta finestra poco luminosa)

nel caso che d'estate fosse utile spostarla all'aperto, dovrebbe resistere alla temperatura di un terrazzo torrido.

chiedo troppo?

grazie :Saluto:

Forse chiedi troppo, io ho rinunciato a coltivare bonsai in casa perché la mia è poco luminosa. Però se vuoi potresti provare con l'edera, si accontenta di poca luce e si riescono ad ottenere bei bonsai anche in tempi non lunghissimi.
Sul terrazzo non dovrebbe avere grossi problemi. Ciao
 

primo maggio

Maestro Giardinauta
Il terrazzo potrebbe servire solo nel caso che fosse proprio necessario un periodo da passare all’esterno. Altrimenti la sua destinazione stabile dovrebbe essere l’interno, possibilmente sempre all’interno.

Non mi aspettavo l’edera. Lì per lì non ho neppure capito come si possa ricavare un bonsai dall’edera, poi ho fatto una ricerca e ho visto che ci sono anche bonsai di edera molto belli.

Ho anche trovato qui sul forum una lunga discussione del Marchese proprio su un bonsai di edera. Purtroppo, io almeno non sono riuscito a visualizzare le immagini.

Il primo passo sarebbe quindi trovare un tronco di edera già abbastanza sviluppato da tagliare e far radicare. Oppure è meglio che faccio una talea di un rametto sottile?


grazie :Saluto:
 

campogaggiolo

Florello
Ciao.
Io ho visto fare talee di edera con rami sottili messi per alcuni giorni in acqua e poi piantati. Comunque l'edera è interessante come bonsai...ho visto anche io la discussione del Marchese, me la ricordo.

giuseppe
 

GORLA

Florello Senior
Edera.ma Dai ,ci Provo ,mi Piacerebbe Variegata.sto Cercando Lo So Non E Molto Bello .con La Margotta,lo So Come La Pensate..e La Penso Anch Io Come Voi,sui Bonsai Fatti Cosi,ma Fra Un Po Sotto Casa Mia Taglieranno Diversi Cigliegi E Pruni Anno Gia Tagliato Gelsi,e Io Voglio Un Ricordo Di Questi Ciliegi ,sempre Se Ci Riesco,per Ora Le Radici Non Escono Speriamo In Bene.certo Che Se Lo Faceva Uno Di Voi Era Sicuro,ma Siete In Rete
 

il conte verde

Maestro Giardinauta
Per Primo maggio
Considerando la scarsa illuminazione di cui puoi disporre le foglie dell’edera non potranno essere troppo rimpiccolite. Per questo punterei ad un bonsai di taglia medio-grande, dove il problema è meno rilevante, e quindi partirei da un ramo già sviluppato e già con una forma gradevole. Trattandosi di talee dovresti provare a farne più di una perché non sempre radicano. Dai rami sottili si ottengono velocemente bonsai di taglia piccola ma devo stare al sole, per mantenere piccole anche le foglie. Come ultimo consiglio, forse tra i tuoi amici che hanno un giardino trovi qualcuno che sarebbe felice se gli portassi via qualche vecchia edera troppo invadente (a me è successo con un glicine che creava problemi di condominio). Ciao

Per Gorla
Io sono un sostenitore anche dei bonsai da talea e da margotta, mi sembra che diano grandi soddisfazioni in tempi relativamente brevi. Se credi, nelle FAQ di questo forum c’è la discussione “Bonsai da talea” che forse ti può essere utile. Ciao
 

primo maggio

Maestro Giardinauta
Grazie a tutti, però prima devo pensarci un attimo :confuso:.

Ieri sera ero in un parco. Mi sono messo a guardare i fusti dell’edera. Ce ne erano di molto grossi e contorti, ma quelli grossi senza rami sottili e senza foglie. Li potrebbero cacciare dopo? Non ho intenzione di tagliare un fusto di edera al parco, ma potrei farlo in qualche bosco. Questo non sarebbe il problema.

Il problema è che quei fusti avevano un aspetto “cavernoso”, un po’ tetro, troppo massiccio, mentre io vorrei qualcosa di molto più minuto e leggero, che si adatti a un tavolino basso che già di suo fa un po’ giapponese. Anni fa, così proprio per gioco, mi ero allevato un alberino di bosso, in un vasetto di yogurt, che tenevo fuori d’inverno e dentro d’estate-autunno. Era abbastanza carino, solo che dopo un 3-4 anni, comincio a ingiallire tutte le foglie.

insomma vorrei una cosa minuta e ... non troppo complicata
ora vedo :)
 

il_bello30

Aspirante Giardinauta
Scrivo queste note, che molti troveranno scontate, con la speranza di essere d’aiuto ai neofiti, precisando che si riferiscono a piante ancora da formare.
I bonsai si distinguono dalle altre piante essenzialmente per l’apparato radicale. Negli alberi normali è presente una radice molto lunga (fittone) che serve essenzialmente ad ancorare l’albero al terreno mentre la nutrizione è affidata a radici laterali, spesso superficiali. Nei bonsai il fittone non può essere presente per la poca profondità del vaso: nelle piante da vivaio, da seme e in quelle prese in natura dovremo quindi eliminarlo, magari accorciandolo gradualmente ad ogni rinvaso, per non rischiare la sopravvivenza della pianta; per quelle ottenute da talee e da margotte ovviamente il problema non si pone, per l’assenza naturale del fittone. Nella fase iniziale si dovrà incrementare lo sviluppo delle radici laterali, con opportune potature e con l’adozione di terricci particolarmente sciolti, l’aria è molto importante per lo sviluppo delle radici. Le potature mirano ad accorciare le radici più grosse, per farle suddividere in radici sottili, e ad asportare le radici verticali che creerebbero problemi in futuro. Questa fase di allevamento si giova dell’uso di vasi di dimensioni generose o addirittura della piantumazione in piena terra. Durante questo periodo (che può durare anche qualche anno) la pianta dovrebbe essere potata il meno possibile perché lo sviluppo delle radici dipende dalla superficie delle foglie in grado di elaborare i nutrienti, fermo restando che se durante l’espianto abbiamo perso molte radici dovremo necessariamente ridurre la chioma.
Quando finalmente avremo un pane di radici sottili, orizzontali e ben ramificate saremo nella seconda fase, che è quella dell’ingrossamento del tronco. Se valutiamo che è ancora troppo sottile per il progetto che abbiamo in mente, dovremo farlo crescere con laute concimazioni e potando il meno possibile, soprattutto i rami più bassi che, anche se non ci serviranno in futuro, faranno crescere velocemente il diametro del tronco.
Nella fase successiva, quando giudicheremo sufficiente il diametro del tronco, potremo decidere l’impostazione e cioè l’altezza definitiva del bonsai, il suo fronte e la sua forma, che non cambierà più. Sceglieremo così il ramo che farà da apice ed i rami primari, cioè quelli che partono dal tronco e servono a realizzare il disegno di albero che abbiamo in mente, ed elimineremo tutto il resto. Ancora pochi anni di cure per sviluppare i rami secondari e terziari e potremo trasferire la nostra pianta in vaso bonsai, dove la crescita sarà minore e le cure saranno limitate al perfezionamento ed al mantenimento della forma impostata.
Ovviamente il discorso che ho fatto è molto generale, le fasi si possono accavallare e in qualche caso saltare (ad esempio con piante da vivaio già fornite di buone ramificazioni l’impostazione può essere attuata contemporaneamente alla prima fase).
Sarei felice se gli esperti (e in questo Forum ce ne sono!) volessero correggere e completare queste note.
Un saluto



Ho letto da qualche parte che per favorire l'ingrossamneto del tronco basta stringere con garbo il tronco con un filo di ferro o rame. E' vero?
 

boba74

Esperto di alberi ed arbusti
Stringere con un filo la base del tronco determina l'ingrossamento della parte immediatamente superiore al filo, a causa dell'accumulo di linfa discendente. Ma sotto si nota comunque il restringimento. E se anche questo venisse nascosto sotto terra, sarebbe poi necessario ricreare nuove radici laterali, perchè la base deve raccordarsi con le radici prima di interrarsi.... Altrimenti esteticamente è come avere un bastone piantato a terra, per quanto allargato resta sempre un palo...
 
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