Purtroppo non si puó fare diversamente, io uso il granulare blu perchè è 1:1:1, ed è sempre meglio di concimi generici che contengono 15:7:1 o 13:4:1 (NPK)
Anche la maggior parte dei concimi liquidi per cactaceae rispetta la proporzione 1:1:1, in genere.
L'azoto non costituisce fonte di stress per le piante, anzi: le piante pioniere (come le fabaceae) hanno sviluppato simbiosi con batteri azotofissatori proprio al fine di avere la maggior quantità di azoto disponibile possibile. è un macroelemento che tutti i viventi cercano per la sintesi enzimatica e quindi, laddove presente, la pianta cresce più rigogliosa. Gli unici due rischi sono legati al fatto che in alcune piante (molte cactaceae ne sono esenti) produce un'ingente quantità di nuove foglie in poco tempo, che le rende più suscettibili all'attacco dei parassiti fitofagi rispetto a piante con foglie più vecchie e coriacee. il secondo rischio intrinseco nelle molecole azotate: il loro ph alcalino puó creare ustioni radicali laddove siano molto concentrate. In un concime a lenta cessione in genere questo non avviene. Fosforo e potassio sono richiesti dalla pianta per stimolare la fioritura, ma comportano rischi simili in quanto le molecole fosforiche spesso sono molto acide
Detto tutto questo, non volevo farti terrorismo: i concimi devono essere utilizzati per un corretto accrescimento della pianta MA devono altresì venire utilizzati con criterio. Nell'ambito dei cactus, ad esempio, mi sono trovato molto meglio a somministrare concimi chimici piuttosto che non stallatico, perché questo tende ad essere un ottimo substrato e un vettore anche per i funghi