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Vogliamo parlarne???

chebarba

Maestro Giardinauta
Non penso che l'irrigazione delle colture sia il problema maggiore dell'Australia.
Come no! Il problema è la mancanza di acqua, in Australia o altrove, il problema è quello.
Poi quella che hai puoi usarla come ti pare, per bagnare la vigna, per lavarti o buttarla nelle fogne, ma se fai una cosa non puoi fare l'altra, dunque il problema rimane lo stesso la mancanza di acqua.
Si tratta solo di decidere cosa viene prima.
 

Luca Nasi

Maestro Giardinauta
Comunque oggi al tg delle 13 (che ascolto distrattamente) ho sentito dire a proposito della siccità che da qualche parte si invita già a non irrigare i giardini.
Io in tal senso mi sento un po' in colpa, non ho granchè da irrigare, però in settimana ho acquistato diversi bulbi e una nuova rosa, che per ovvie ragioni dovranno essere bagnate. Devo darmi una regolata anche io se no finiamo sempre a predicare bene e razzolare male. :banghead:
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Come no! Il problema è la mancanza di acqua, in Australia o altrove, il problema è quello.
Poi quella che hai puoi usarla come ti pare, per bagnare la vigna, per lavarti o buttarla nelle fogne, ma se fai una cosa non puoi fare l'altra, dunque il problema rimane lo stesso la mancanza di acqua.
Si tratta solo di decidere cosa viene prima.
Ciao,

sono d'accordo con te. Infatti, come dicevo, con la poca acqua che hanno, le colture sono l'ultimo dei loro problemi. Prima viene il reperire l'acqua per uso personale, igienico, etc.

Come già detto altre volte però ci sarebbero piccoli accorgimenti facile ed economici da applicare alla vita quotidiana di tutti.
La vaschetta del gabinetto con il doppio bottone. I filtri nei rubinetti. La raccolta dell'acqua piovana etc.

Ho già detto questa cosa altre volte, ma io non concepisco che si debbano buttare via 7/10 litri di acqua potabile ogni volta che si fa pipì.
Secondo me così come, nelle ristrutturazioni o nelle nuove abitazioni, vanno a vedere la classe energetica, obbligando ad installare pannelli solari o finestre a vetro triplo, dovrebbero obbligare a creare una riserva di acqua da utilizzare per i gabinetti.

Quando razionano l'acqua ed, aprendo il rubinetto, non esce nulla, è una sensazione terribile. Da noi capita raramente, ma l'acqua è un bene che diamo troppo per scontato.

Ste
 
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D

Davide N.

Guest
Comunque oggi al tg delle 13 (che ascolto distrattamente) ho sentito dire a proposito della siccità che da qualche parte si invita già a non irrigare i giardini.
Io in tal senso mi sento un po' in colpa, non ho granchè da irrigare, però in settimana ho acquistato diversi bulbi e una nuova rosa, che per ovvie ragioni dovranno essere bagnate. Devo darmi una regolata anche io se no finiamo sempre a predicare bene e razzolare male. :banghead:
No ma figurati, non farti paranoie per tre vasetti... Rimanendo in tema giardino, lo spreco in assoluto più grande lo si fa per i prati inglesi ornamentali. È ora che certa gente capisca che non tutte le sementi sono uguali, che bisogna smetterla di fare i perfettini ma prendere quelle che hanno una maggiore resistenza alla siccità. Anche se magari non danno un risultato paragonabile a quello di un campo da calcio. Ecco quest'ultimo è forse il più grande spreco di spazio urbano e acqua pubblica.
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

dalle mie parti è impossibile tenere il prato "all'inglese".
Anche un prato appena seminato dura, al massimo, un paio di anni. Ci sono troppi prati lasciati "a fieno", ed altri che non vengono proprio mai tagliati, per poter sperare di non avere erbacce.

Alla fin fine un prato ben rasato, di erba "mista", risulta più rustico, calpestabile, resistente, di qualunque prato con erbe selezionate.
Essendo più "duro" resiste meglio anche alla siccità. O meglio, magari diventa giallo, ma alla prima giornata di pioggia rinverdisce a vista d'occhio.

Ste
 

cmr

Maestro Giardinauta
Lo scorso anno il comune emise l'ordinanza di non annaffiare i giardini casalinghi con l'acqua dell'acquedotto esattamente come in altre parti d'Italia. Immediatamente è partita la campagna di sensibilizzazione da parte di qualcuno per andare a adottare, salvandolo dalla siccità, un albero del comune annaffiandolo.

tafazzi.png
 

chebarba

Maestro Giardinauta
Vorrei spendere due parole un po' diverse sul disastro degli ultimi giorni.
Padana viene dal latino Padus con cui i romani chiamavano il sia il Po, sia la pianura. Padus è una deformazione sempre del latino palus=palude.
Po è una antichissimo vocabolo indoeuropeo che significa esattamente la stessa cosa: palude.
In geologia quel territorio viene definito col termine Avanfossa padana, per spiegarmi meglio significa fossa paludosa davanti (a catene montuose).
Dunque è dai tempi dei Neanderthal che si sa che quella zona è una palude, bonificata innumerevoli volte nel corso dei millenni, ma sotto sempre palude rimane.
E' vero che negli ultimi quattro giorni è caduta l'acqua che normalmente cade in un anno, ma è pur vero che negli ultimi 25 anni è stato messo giù più cemento che nei 3000 anni precedenti.
Sono consapevole che piangere sul latte versato non risolve il problema, ma potrebbe servire a non versarne più in futuro.
Il parere dei geologi troppe volte non viene tenuto in considerazione, e spesso anche deriso, sarebbe auspicabile che da ora politici, amministratori, ingegneri, architetti, geometri, e quant'altri, facciano tesoro del latte versato.
 

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
Vorrei spendere due parole un po' diverse sul disastro degli ultimi giorni.
Padana viene dal latino Padus con cui i romani chiamavano il sia il Po, sia la pianura. Padus è una deformazione sempre del latino palus=palude.
Po è una antichissimo vocabolo indoeuropeo che significa esattamente la stessa cosa: palude.
In geologia quel territorio viene definito col termine Avanfossa padana, per spiegarmi meglio significa fossa paludosa davanti (a catene montuose).
Dunque è dai tempi dei Neanderthal che si sa che quella zona è una palude, bonificata innumerevoli volte nel corso dei millenni, ma sotto sempre palude rimane.
E' vero che negli ultimi quattro giorni è caduta l'acqua che normalmente cade in un anno, ma è pur vero che negli ultimi 25 anni è stato messo giù più cemento che nei 3000 anni precedenti.
Sono consapevole che piangere sul latte versato non risolve il problema, ma potrebbe servire a non versarne più in futuro.
Il parere dei geologi troppe volte non viene tenuto in considerazione, e spesso anche deriso, sarebbe auspicabile che da ora politici, amministratori, ingegneri, architetti, geometri, e quant'altri, facciano tesoro del latte versato.
Vorrei solo aggiungere un dettaglio importante ... riferito anche da tutti gli studiosi che si sono avvicendati nelle interviste...
Se tale fenomeno fosse stato davvero fine a se stesso ovvero tantissima acqua terreno +o- infradicito che non ne poteva più di acqua...
Se fosse stato un fenomeno fine a se stesso per la troppa cementificazione (che comunque ci starebbe ma, nel polesine, rimanendo di molto inferiore a tantissimissime altre zone italiane) allora Ok ... il tuo discorso fila ...
ma il problema non è successo "solo" per queste ragioni ... o meglio.. non avrebbe avuto queste dimensioni e questa gravità... ovvero
se contestualmente non vi fosse stato anche e soprattutto un enorme fenomeno detto "acqua alta" (forti venti che spingono, alzandone il livello, il mare nell'entroterra .. vedi Venezia.) impedendo ai fiumi di sgorgare/spurgare le piene a mare perché l'acqua alta ha fatto da tappo ... quei 25 fiumi e torrenti non avrebbero avuto livelli così devastanti.
E lo scrivo prima di tutto da romagnolo che ha anche vissuto quelle zone dato che ancora oggi ho parenti che purtroppo vivono a Lugo di Romagna, Massa Lombarda, a Bagnacavallo, a Bologna, tra Ferrara e Ravenna così come anche tra Ferrara e Bologna ... in pieno polesine.
Dato che ancora oggi tutti i parenti da parte di mamma sono là.. qualcosina mi sento di poterla dire.
Quindi io, prima di tutto, penserei che essendo quella zona del polesine mooolto bassa ... se ci fosse stata la più adeguata cura/pulizia degli alvei ma sopratutto non si fossero lasciati a se stessi foci ed estuari, curandoli cosi come sempre facevano i nostri nonni... curando pedissequamente il loro territorio e le valli perché con, ed in, quelle valli ci campavano.. e lo si era sempre fatto sin dall'epoca romana ...ora non staremo qui a parlare di questa grande disgrazia... perché sarebbe stata di molto mitigata.
 
Ultima modifica:

cmr

Maestro Giardinauta
Un bel trittico di responsabili in questo articolo

a cui aggiungerei una gran parte di analfabeti funzionali

Il meteorite ha fatto sapere che non cadrà: ci stiamo pensando da soli.
 

peppeorchid

Apprendista Florello
Vorrei spendere due parole un po' diverse sul disastro degli ultimi giorni.
Padana viene dal latino Padus con cui i romani chiamavano il sia il Po, sia la pianura. Padus è una deformazione sempre del latino palus=palude.
Po è una antichissimo vocabolo indoeuropeo che significa esattamente la stessa cosa: palude.
In geologia quel territorio viene definito col termine Avanfossa padana, per spiegarmi meglio significa fossa paludosa davanti (a catene montuose).
Dunque è dai tempi dei Neanderthal che si sa che quella zona è una palude, bonificata innumerevoli volte nel corso dei millenni, ma sotto sempre palude rimane.
E' vero che negli ultimi quattro giorni è caduta l'acqua che normalmente cade in un anno, ma è pur vero che negli ultimi 25 anni è stato messo giù più cemento che nei 3000 anni precedenti.
Sono consapevole che piangere sul latte versato non risolve il problema, ma potrebbe servire a non versarne più in futuro.
Il parere dei geologi troppe volte non viene tenuto in considerazione, e spesso anche deriso, sarebbe auspicabile che da ora politici, amministratori, ingegneri, architetti, geometri, e quant'altri, facciano tesoro del latte versato.

come si può vedere nel video non è da ieri che si sa del rischio che si corre nella pianura Padana, certo si parla di eventi eccezionali ma l' Italia è il paese del "faremo"
due notti fa è caduta una bomba d' acqua a pochi km da casa mia, strade bloccate per frane, ponti danneggiati, allagamenti, sfollati, tutto in forma ridotta chiaramente a quello che è successo in Romagna, ma anche qui il territorio era da decenni che si parlava di metterlo in sicurezza dati i precedenti
 

tartina

Master Florello
un esempio piccolo piccolo?

di fronte a casa mia c'è un canale che divide due strade... da una parte passano parecchi camion, dalla mia parte, più stretta, c'è via vai di macchine, perlopiù dei residenti, ma anche molti mezzi e trattori che fanno manovra per entrare nei campi raggiungibili solo da questa strada...
ebbene il bordo sta franando, anzi un pezzo è già franato, ma anzichè consolidarlo, sono stati capaci solo di metterci un cartello con la freccia che indica di stare a sinistra, da mesi...
il problema se lo rimpallano il comune e il consorzio di bonifica, ognuno dice che è competenza dell'altro, ma prima o poi qualche macchina ci finirà dentro, magari a testa in giù e non riusciranno ad uscire, come è già successo in una altro canale 200 metro più in là, anche se per altri motivi, e allora si dirà che si "poteva" fare, e forse lo faranno, però prima dovrà succedere qualcosa di grosso...
 

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
e non è finita... adesso sta arrivando la grande piena del PO che già ha avuto dei traboccamenti dal Piemonte (allerta rossa ed arancione) in giù... sta arrivando pure quella...:unsure:
 

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
Il dato sconcertante che ho letto QUI è che si costruisce (e pure tanto) in aree considerate ad ELEVATO rischio idraulico. Forse bisognerebbe rivedere il sistema di concessioni edilizie (e combattere sempre più i casi di abuso)
Tutto il Polesine da sempre è stato e sarà luogo a rischio idrogeologico ...
È tutto una enorme depressione vallivo-territoriale sotto al livello del mediomare
...è perennemente "prosciugato" solo grazie alle innumerevoli grandi idrovore che furono installate da "quello là" (volenti o nolenti) ...ed implementato dai vari canali di scolmo ...
Purtroppo molti si tende a dimenticarselo ...
E se poi si fanno (quando le fanno) manutenzioni alla ca*** di cane ...
 
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