Pordenone, 27 mar. - (Adnkronos) - Un cane e' stato ucciso a sprangate da un giovane in provincia di Pordenone e la sua amica ha ripreso la macabra scena con il cellulare. La vicenda risale alla prima decade di marzo ed e' stata resa nota dai carabinieri, che a seguito di un esposto hanno denunciato a piede libero i due per avere ucciso, in concorso, l'animale, di proprieta' della madre della ragazza.
In base al racconto dei carabinieri, tutto e' iniziato quando il giovane e' andato a prendere la ragazza e il meticcio per condurli in capannone di sua proprieta'. L'intento era quello di far accoppiare il meticcio con il suo doberman. I due animali erano reticenti e allora lui ha immobilizzato il meticcio con una corda e poi si e' allontanato con l'amica. Disturbati dall'abbaiare del meticcio, i giovani sono tornati nel capannone e il giovane ha iniziato a bastonare il piccolo cane con una spranga, fino a farlo tacere. La bestiola si lamentava e allora lui lo ha sprangato fino a ucciderlo, convincendo l'amica a riprendere la scena con il cellulare, poi ha appeso la carcassa del meticcio con una corda, mentre la ragazza continuava a riprendeva il tutto, e il giovane infieriva ancora sulla bestiola.
Alcuni giorni dopo, la coppia si e' recata in un locale pubblico e tra una consumazione e l'altra ha mostrato ad alcuni conoscenti le macabre scene riprese al cellulare. Durante le indagini, i carabinieri hanno scoperto che il giovane non era nuovo nel maltrattare gli animali. Poco tempo prima di uccidere il meticcio, nello stesso capannone, aveva maltrattato il proprio doberman alla presenza di altre persone.
Il caso ha avuto così vasta eco che si è addirittura costituito un gruppo in Facebook. Intanto il capogruppo di An, Alberto Locatelli, ha chiesto che il Comune si costituisca parte civile contro i due ragazzi.
Il cane di piccola taglia è stato ucciso a sprangate da Juan Diego Donadonibus, 22 anni, di Azzano Decimo, che dopo averlo ridotto a una carcassa senza vita con una spranga, lo ha legato e issato in aria. Poi ha continuato a infierire sul cane mentre Alice Taiariol, 21 anni di Fiume Veneto, filmava la scena col telefonino; quindi i ruoli si sono invertiti: la ragazza lo predeva a sprangate, il ragazzo filmava. Una volta dato sfogo a tanta inutile crudeltà, i due hanno caricato il cane sul bagagliaio dell’auto dei 22enne e lo hanno poi gettato in un fosso vicino all’abitazione della giovane.
Grazie a tutti per l'aiuto, la nostra presenza è stata un incentivo determinante affinchè l'omertà non avesse partita vinta. Ora sono stati pubblicati i nomi dei due protagonisti di quell'orribile episodio.
Ma non è finita.
L'altro cane, ancora vivo, non è stato tolto dalle mani dell'aguzzino!!! Che pure è già stato denunciato per averlo violentemente preso a calci davanti a testimoni.
Tempestiamo il Comune di e-mail perchè provveda con urgenza al salvataggio del cane sopravvissuto, lasciando un messaggio a questo link
http://www.comune.azzanodecimo.pn.it/index.php?id=1035
Inoltre continuiano a seguire questa vicenda, una tra tante è vero, ma facciamo sì che sia un esempio e un punto di partenza.
Vi è il fondato timore che sia applicata una pena irrisoria quando la legge prevede la detenzione per questo tipo di reati, quindi teniamo il fiato sul collo a giornali ed istituzioni come abbiamo fatto da ieri, ottenendo già un risultato importante.
In base al racconto dei carabinieri, tutto e' iniziato quando il giovane e' andato a prendere la ragazza e il meticcio per condurli in capannone di sua proprieta'. L'intento era quello di far accoppiare il meticcio con il suo doberman. I due animali erano reticenti e allora lui ha immobilizzato il meticcio con una corda e poi si e' allontanato con l'amica. Disturbati dall'abbaiare del meticcio, i giovani sono tornati nel capannone e il giovane ha iniziato a bastonare il piccolo cane con una spranga, fino a farlo tacere. La bestiola si lamentava e allora lui lo ha sprangato fino a ucciderlo, convincendo l'amica a riprendere la scena con il cellulare, poi ha appeso la carcassa del meticcio con una corda, mentre la ragazza continuava a riprendeva il tutto, e il giovane infieriva ancora sulla bestiola.
Alcuni giorni dopo, la coppia si e' recata in un locale pubblico e tra una consumazione e l'altra ha mostrato ad alcuni conoscenti le macabre scene riprese al cellulare. Durante le indagini, i carabinieri hanno scoperto che il giovane non era nuovo nel maltrattare gli animali. Poco tempo prima di uccidere il meticcio, nello stesso capannone, aveva maltrattato il proprio doberman alla presenza di altre persone.
Il caso ha avuto così vasta eco che si è addirittura costituito un gruppo in Facebook. Intanto il capogruppo di An, Alberto Locatelli, ha chiesto che il Comune si costituisca parte civile contro i due ragazzi.
Il cane di piccola taglia è stato ucciso a sprangate da Juan Diego Donadonibus, 22 anni, di Azzano Decimo, che dopo averlo ridotto a una carcassa senza vita con una spranga, lo ha legato e issato in aria. Poi ha continuato a infierire sul cane mentre Alice Taiariol, 21 anni di Fiume Veneto, filmava la scena col telefonino; quindi i ruoli si sono invertiti: la ragazza lo predeva a sprangate, il ragazzo filmava. Una volta dato sfogo a tanta inutile crudeltà, i due hanno caricato il cane sul bagagliaio dell’auto dei 22enne e lo hanno poi gettato in un fosso vicino all’abitazione della giovane.
Grazie a tutti per l'aiuto, la nostra presenza è stata un incentivo determinante affinchè l'omertà non avesse partita vinta. Ora sono stati pubblicati i nomi dei due protagonisti di quell'orribile episodio.
Ma non è finita.
L'altro cane, ancora vivo, non è stato tolto dalle mani dell'aguzzino!!! Che pure è già stato denunciato per averlo violentemente preso a calci davanti a testimoni.
Tempestiamo il Comune di e-mail perchè provveda con urgenza al salvataggio del cane sopravvissuto, lasciando un messaggio a questo link
http://www.comune.azzanodecimo.pn.it/index.php?id=1035
Inoltre continuiano a seguire questa vicenda, una tra tante è vero, ma facciamo sì che sia un esempio e un punto di partenza.
Vi è il fondato timore che sia applicata una pena irrisoria quando la legge prevede la detenzione per questo tipo di reati, quindi teniamo il fiato sul collo a giornali ed istituzioni come abbiamo fatto da ieri, ottenendo già un risultato importante.